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News e appuntamenti


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IN LIBRERIA

29 giugno 2007

Io sono l'altro

Sei bella, la più bella donna che abbia mai baciato una mi disse. Non era l’unica, e sentivo il desiderio smanioso, la vertigine dell’avere potere, la loro posizione e la loro esperienza in cambio della giovinezza che rende bella ogni carne. Non parlano, ma lo sanno che ci deve essere qualcosa che con il tempo deteriora sotto, dentro, non solo la pelle. C’è qualcosa nel passare che cambia la faccia delle ossa, la loro forma bianca e porosa che rende meno aderente lo sguardo.

Un tentativo di profumo, il più buono della profumeria, per poter pensare ancora ai tramonti come un rosso orizzonte potente di sole. C’era stato certo un tempo nemmeno troppo distante dove anche una macchia sui vestiti faceva sorridere. Ora invece ogni ricerca di perfezione altro non era che un traballante monumento. Solo l’avere ancora tra le mani una giovane dava loro qualcosa di autentico, di non ancora sciupato, in un certo senso loro stesse che potevano essere l’altra. E il desiderio lavava via l’invidia. Ero la loro cucciola, e mi lusingava esserlo. Forse un giorno sarei stata così anch’io. Avrei anch’io speso ogni risparmio per avere accanto la bellezza, mi sarebbe sembrato tanto, come tanto era per loro vedersi risorgere.

Sbagli e successi che più si spostano con il tempo meno importano e più gravano, sbagli che con il tempo devono avere delle scuse che tengano bene, e successi che passata una certa età rischiano il ridicolo. Ogni sforzo per migliorare che vedevo in queste donne non faceva che esasperare la loro irrefrenabile caduta. Eppure cos’è che mi dava il diritto di pensarle così? Il fatto di essere ancora in prima fila. Lo sapevo e mi facevo guardare dal basso verso l’alto. Tutto questo dopo mi dava una gran nostalgia del futuro, del mio, e pure del loro passato. Altro non era che la stessa storia in fin dei conti, su binari diversi, sì, ma la stessa.

Le giornate di fronte, dalla finestra il tempo alternarsi. Mi chiedevo, anche se non potevo vederlo, sole dopo sole, pioggia dopo pioggia, cos’è che mi portava avanti, dove riconoscere un segno che quella di ieri non c’era più, se sarebbe bastata una sola notte per potermi cancellare. In fin dei conti è tutto un attimo dilatato dalla percezione. Sapere di cambiare e non vederlo. Con uno specchio mi avvicinavo tanto gli occhi da vederne uno intero e grande, come poter entrare in quell’uno al di sopra di tutto.

Il passato c’era stato e mi aveva portato fino allora, a quegli angoli, a quel tempo, a quegli uomini, a quelle donne, nelle malattie delle strade e delle menti. In quella vita fatta più spesso dalle cose che non si scelgono che da quelle che si scelgono, mi trovavo a vivere nella povertà con l’incubo di non uscirvi, eppure allo stesso tempo cercavo di fregare il denaro buttandolo o puntando tutto sullo 0. Scommettendo tutto-tutto-tutto, per esserci comunque per intero anche nelle spezzature. E quante volte dirmi che la paura non era paura, ma solo prudenza e quanto spesso mi rassicurava l’idea che il coraggio fosse imprudenza.

26 giugno 2007

Doveri coniugali (ma diamoci un taglio!)


Volevo trattare questo argomento che mi sta abbastanza a cuore.
Quante volte in una coppia uno dei due partner si sente in dovere di fare sesso con l'altra persona per un senso appunto di coppia? Un'idea arcaica i l termine orrendo "dovere coniugale".
Io sento moltissime testimonianze per lo più di donne, che si trovano in questa situazione, anche donne giovani, e secondo me non è una bella cosa.
Una mi dice che visto che deve subire un operazione all'utero, e per un mese deve stare senza rapporti sessuali ha paura che il proprio fidanzato la tradisca così si sente in obbligo nel frattempo di mediare con rapporti anali (che lei non ama particolarmente).
Un'altra
mi dice, che è in depressione e di istinto sessuale non ne ha, però visto che il fidanzato è parecchio scazzato di questa sua mancanza transitoria di libido, allora ci fa sesso ugualmente, anche se poi non è che ci stia bene, però pur di non perderlo lo fa.

Parecchie altre, a "ma se non lo faccio poi mi tradisce". Tanto poi conosco un sacco di uomini che tradiscono e pure rinfacciano alla compagna di non farci sesso assieme. Bene, bene, dico uno tradisce si soddisfa, almeno che non rompa poi. Così una si sente in colpa, quando invece proprio non dovrebbe.

Oh ma cazzo queste son le coppie. Complimenti.

Un'altra di una certa età mi dice che se non va a letto con il marito poi lui se la prende con il figlio sgridandolo e parlandogli male della madre.

Bell'umanità. Davvero.


Insomma nonostante tutto, piuttosto facciamo cose che ci danno fastidio, che non sopportiamo proprio - piuttosto che addentrarci e dirci cosa è giusto e non lo è per fare una scelta definitivamente diversa .
E poi se è così da giovani, uno si chiede come dovrebbe essere nel lungo termine?
Naturalmente nel lungo termine subentrano anche altri tipi di problemi.
Analogamente ci saranno anche vari uomini che hanno cali di desiderio, anche se gli uomini sul sesso s
ono molto più reticenti ad ammettere una situazione per quanto leggermente "anomala" per quanto sia banale.
Poi mi sento dire "ah ma voi donne avete pure la fortuna di poter fingere".
Ecco io una stronzata più grande di questa che è poi un pensiero abbastanza comune mi fa girare le balle, perché se l'uomo non ne ha voglia non gli tira e quindi nulla si sfa, se la donna non ne ha voglia, può fingere, ma poi anche se non finge qualche volta va bene lo stesso, non è che scatta una tagliola tagliacazzo. Insomma io sta cosa, che se la donna non ne ha voglia può lo stesso fare sesso, non mi pare sia un motivo così a favore.
Tante donne se la prendono con i puttanieri, le puttane - che poverette appunto, spesso suppliscono la rottura di scatole che diversamente toccherebbe alla moglie - che però per un senso sociale disdegna queste diversive - beh ecco io non ci trovo nulla di male, che se tra due persone cala l'attrazione fisica, e si ostinano a stare assieme - anziché rompere le balle uno all'altro - uno dei due decida per smaltire bisogni fisiologici con terzi - perché il sesso è un bisogno psic
ologico e fisiologico. Ed allo stesso tempo però uno non si deve sentire in obbligo come spessissimo succede di fare sesso anche se non se ne ha voglia con il partner. Sicuramente per come è impostata la societa' e la cultura e in parte naturalmente l'istinto - non è facile accettare un compromesso simile, ma tanto lo sappiamo, da una parte la stabilità la vogliamo (quasi) tutti, ma spesso poi la stabilità non basta come supplenza della vita.

Se avete esperienze da raccontare sul tema -scrivete anche in anonimo che mi interessa...

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25 giugno 2007

Fossati ancora

Sarà che poi il mio debole è per circa i soliti a parte qualche folgorante scoperta, ma poi anche "questi soliti" quanto si conoscono veramente? Volevo mettere qualche frase presa dal disco Macramé di Fossati

Eh questa vorrei che fosse una verità e l'unica salvezza...

"Stella benigna nessuno si adatta vivere di paura"

E questo il destino dei grandi amori, che forse sono rimasti tali perché non furono...

Quello che faccio è cercare il tuo amore fino nel cuore delle montagne quello che ho fatto è scordare il tuo amore sotto il peso delle montagne. Il mio mestiere fu cercare il tuo amore fino nel fuoco delle montagne il mio destino scordare il tuo amore sotto il peso delle montagne Il mio mestiere fu cercare il tuo amore fino nel fuoco delle montagne il mio destino scordare ogni amore sotto il peso delle montagne.

Dedicato agli amori sbagliati...

Ho dimenticato ogni piacere e dolore- e mi ricordo infine di voi quando voglio ricordarmene

24 giugno 2007

Scrivevo una canzone


Rovistando tra gli appunti ormai non più a foglietti, ho trovato un tentativo di canzone che avevo scritto circa 2 anni fa, allora mi è venuta un po' di nostalgia che era autunno, e l'autunno è la mia stagione preferita. Poi oh quanto mi è mancata nella vita la capacità di suonare uno strumento, di avere una bella voce, e invece no.
Nemmeno il flauto alle medie riusciva bene. Eh vabbè così si è - almeno provo scrivere; anche canzoni di tanto in tanto e qualcuno strimpella la chitarra per me. Poi certo dopo tanti cantautori che ascolto è fatica dire entusiasmo, però la nostalgia mi entusiasma sempre un po' di per sé pure se è una sciocchezza...



In questa sera di autunno atroce

Dammi stretta la tua mano

Sento in fondo scaldare il sole

Spento nel secchio dei giorni miei


Posso ancora vedere visi

Sotto le luci accese a sera

E ombre di donna muoversi piano

Dietro le tende la mattina


Facce d’uomo sporgersi pronte

Ad urlare forte in strada il vero

Dietro la luna i balconi chiusi

Di verde legno e un passeggero


E in questa sera

La tua mano,

tiene forte, tiene forte il mio sorriso

e in questa sera, la tua mano

come il canto dei randagi

che è scavato sul tuo viso


Posso ancora toccare muri

Di palazzi e prati in fiore

Certi occhi restano accesi

Anche se dormi e dentro muori


Rumori di vecchi nascosti all’ombra

Nei soffitti di cieli a tuoni

Le stagioni tornano ancora

Ma c’è il passato e lo ritrovi


E in questa sera

La tua mano,

tiene forte, tiene forte il mio sorriso

e in questa sera, la tua mano

come il canto dei randagi

che è scavato sul tuo viso


In questa sera di autunno atroce

Di giochi persi e amica attesi

Senti forte le vene e il tempo

E pensi a facce che non rivedi


Quando scordi la tua strada

E dormi in tutte le stazioni

Aspetti gente e occhi nuovi

Che canti già le tue canzoni…

Latte in cartone 2

Giusto per fare un appunto... riprendendo il post sul latte in cartone - sembra siano arrivate notizie più chiare riguardo quel numero stampato sul fondo della scatola che sembrava indicare la quantità di volte che il latte veniva riciclato.

Quel numero sembra non indicare affatto quel valore, ed ecco la smentita trovata questo link su internet:

www.attivissimo.net

dove ad una consumatrice che chiedeva informazioni è stato risposto nel seguente modo

Gentile consumatrice, la ringrazio per questa segnalazione che, per rimanere in tema, definirei una bufala enorme. Il numero a cui si riferisce (se ho capito bene è quello impresso sul fondo del pacco di latte fresco, vicino al bordo) è il dosatore della macchina di confezionamento (le nostre confezionatrici ne hanno 4, quindi è normale trovare uno di questi numeri).

tra l'altro colgo l'occasione per segnalare questo blog, che mi sembra davvero ben fatto, e curato con giudizio:

http://attivissimo.blogspot.com


22 giugno 2007

Ciampi riveduto...

Mi è saltata in mente una frase così ripensando a Ciampi, credo che entrambe facciano rendano l'idea della solitudine...

La tua assenza è un assedio

Piero Ciampi

La tua assenza è una sedia

Gisy

Buona giornata da Roma eh eh


20 giugno 2007

Latte in cartone...

Mi è arrivata una mail interessante e quindi la posto qui...
Io che sono ben appassionata di alimenti, genere conservanti e metodi di conservazione non lo sapevo, spero possa essere utile pure a voi!

Il latte in cartone, quando non è venduto dopo un determinato termine di tempo è rispedito in fabbrica per essere pastorizzato un'altra volta... Questo processo può ripetersi fino a 5 volte, cosa che conferisce al latte un sapore diverso da quello iniziale, aumentando la possibilità di cagliare e riduce significativamente la sua qualità, nonché anche il valore nutritivo diminuisce...
Quando il latte ritorna sul mercato, il piccolo numero che vedete dent
ro il cerchietto nel file allegato viene modificato.
Questo numero varia da 1 a 5.
Sarebbe conveniente comprare il latte quando il numero non supera il 3?.
Numeri superiori comportano una diminuzione nella qualità del latte. Questo piccolo numero si trova nella parte inferiore del cartone; se compri una scatola chiusa, è sufficiente controllare uno dei cartoni, tutti gli altri avranno lo st
esso numero.
Ad esempio: se un cartone ha il numero 1, vuol dire che è appena uscito dalla fabbrica; ma se ha il numero 4, significa che è già stato pastorizzato fino a 4 volte ed è stato rimesso sul mercato per essere venduto...

19 giugno 2007

Bella, belle e caini

Una domanda che spesso mi gira nella testa, perché siamo tanto clementi verso il bello, e parecchio meno lo siamo verso quello che anche fisicamente riteniamo brutto?

Sicuramente c'è un'idea ancestrale dove il bello viene ingiustamente - secondo me - associato al buono...ma, per le donne belle, chi potrebbe negarlo, gli uomini son molto più ben disposti ad accettare situazioni diverse - rispetto donne meno belle "Sei così bella che per te farei tutto". Naturalmente queste son considerazioni in genere.

Ma ad esempio estrapolando anche da un contesto diciamo di coppia, amoroso, attrattivo - io ho notato che quando avvengono dei crimini e ammazzano una ragazza, una delle prime cose che sento dire "ed era anche una così bella ragazza!".


Faccio l'esempio di quella infilzata con l'ombrello a Roma o altri casi, insomma, sembra che la bellezza tocchi in un qualche modo anche l'opinione pubblica rispetto i giudizi.

Ma un po' lo capisco, cioè capisco che c'è qualcosa di inconscio che ci porta verso questa triste considerazione, (me inclusa) e se non senza sforzo siamo portati a dire così...è come se il brutto (e l'ho anche scritto) in qualche modo, abbia di per sé una colpa, che è taciuta, sigh.

Di esempi ce n'è stanti e senza pietà...
Pure a me una volta, mentre dovevo attraversare mi han detto "passa tranquilla perché si investono solo le donne brutte".
Che sì è una battuta, ma ce pure della verità in un qualche modo.

E che dire se era una ciofeca, va bene, sì dispiace, ma con un po' di più cinismo secondo me...perché quella frase "era una così bella
ragazza" deve ricorrere così spesso dopo alcuni fatti di cronaca, ed è certo non solo da parte degli uomini.


17 giugno 2007

L'amore in sintesi


Ed ora che erano diventati una cosa sola, cosa se ne facevano l'un dell'altra?

aggiungerei pure

Senza di te non posso vivere, ma quando ci sei che rottura di balle.

eh, eh.

gisy

16 giugno 2007

Il mio amico Antonio

Antonio era almeno un anno che programmava la serata splendida con la sua signora preferita, quella che più spesso gli fa rinunciare all'idea della pensione per potersela permettere, la signora. Insomma, poi è ancora giovane Antonio, il mio amico Antonio - che l'idea della pensione è più sua che altro, che si sente invecchiare, ma non è vecchio, non vecchio vecchio insomma, non è più un giovanotto, quello sì, ma mica da pensione.

Tornando alla splendida serata, che aveva pensato con "la sua preferita" una troiona, pacioccona sui 40 un pò e più, le ha detto "stasera ti offro la bella serata, che si sta in compagnia per tutta la notte, anche che si dorme assieme, magari su letti separati in caso vuole... Mica ci sonoo abituati né lui né lei a queste finezze nel quotidiano.
Eppure basterebbe poco uno può pensare, beh mica vero.
Lei era tutta felice che la portava fuori a mangiare, che poi addirittura aveva già scelto un bell' l'albergo per passarci la bella serata. Calcolato totale 500 Euri. Insomma per il medio lusso anche sta volta rinuncia ad una protesi, ma ne vale la pena.
Bene, ristorante buono, allora poi viene il bello, così si prendono su poi vanno in questo famigerato e tanto atteso albergo.
Se nonché c'erano un sacco di macchine e camioncini di fuori.
Era occupato tutto dalla troupe dei Nomadi. Oh ma tutte le stanze, mica 2-3.Che era un albergo poi intimo pare.

Allora lui che nei dintorni non sa mica bene, gli è crollata la serata, (oltre al dente) che con tanta felicità programmava da un pò.
Potevi almeno prenotare gli ho detto quando me lo raccontava -eh ma non c'è mai nessuno lì, a parte sta volta della troupe dei Nomadi.
Fatto sta che con la tipa torna in macchina, parecchio rammaricato.
Allora lei a vederlo dispiaciuto le dispiace anche lei e le dice, dài andiamo in riva al Secchia a fare qualcosa.
Ma lui ha preferito di no, che forse là c'erano I malintenzionati.
Però è stato di parola, le ha dato I soldi lo stesso. Anche in riva al Secchia non si può più sta tranquilli oggi, poi è tornato a casa.
La prossima volta meglio che si informa sugli alberghi ha detto, e che non ci siano concerti vicini, almeno fosse stato Bob Dylan.

15 giugno 2007

Ieri presentazione a Bassano e...

Ieri ho fatto la presentazione a Bassano, in terra veneta. Le coincidenze lì comunque non si smentiscono mai. E' sempre più fatica una mezzora lì in Veneto che 10 anni in Emilia, poi parlo per me, anche se non si dice, poi ognuno parla per sé, quando parla.
Insomma, è venuta anche mia mamma, dico no bavvè oh voleva venire, eh vabbè.
Ma te l'hai letto il libro?
Eh son alle prime pagine mi ha detto. Beh desso lo impara che leggo.

Poi va a fare 2 passi mentre mi preparo e incontra la tipa veneta in bici. La tipa veneta è una del romanzo, che non sapeva un bel cazzo di niente in teoria sul romanzo, allora.
"Guarda chi ho incontrato eh" mi ha detto mia mà.
"Eh già". Dico
Poi strizza l'occhio, e tutta entusiasta mi fa i complimenti
"Non savavo mi, ca te xeri deventà famosa, non te ghe paura de gnente desso".
"Eh no".
Beh poi ha preso una copia che mi ha detto che era curiosa di sapere. Eh eh, che curiosa.
E mi ha chiesto la dedica, eh già, fatta.
Già da prima insomma. In un qualche modo.
Fatto sta che ho improvvisato i pezzi da leggere all'ultimo momento. Che volevo propriolegere "la figa della mtuta". Poi è andata. Grazie anche a Gianfanco Mammi, bravo, bravo oltre che mico, che mi ha presentato a modo.
Interazione col pubblico poca. Oh si sbilanciano manco se svengono.
Insomma non so mica se han colto, forse si aspettavano più scadalozzzzzzzza la serata, e più figa me.
E quindi, quindi vendute direi 8 copie.
Cmq la tipa veneta in compenso ne ha preso uno anche per suo figlio! ^______^

Ringrazio tutti quelli che stavano a Bassano, che ho passato una bella serata.
:)
e agli altri che mi seguiranno alle prox.

13 giugno 2007

Uff, ma quanti luoghi comuni ancora

Oggi apro la posta e mi ritrovo questa mail

Ti scrivo annoiato da un ufficio, dove starò ancora per un'importante ora. Ho trovato il tuo sito mentre cercavo un'altra cosa.
Perderò tempo scrivendoti che mi sembra strano che tu abbia scritto un libro su ciampi. chissà chi ti ha dato lo stimolo...forse un fidanzato a cui ti sei assoggettata..le solite cose...mi piace tanto piero ciampi e non comprerò il tuo libro. le ragazze come te dovrebbero fare altro. Credo che tu sia intelligente e anche simpatica, ma non saresti NIENTE senza quelle gambe. E' triste sapere che lo sai. a meno che... hai presente frida khalo? Sono, come ti ripeto, annoiato, per cui gioco a criticare le belle fighe, gioco che piace a grandi e piccini, non necessariamente frustrati, come si direbbe in casi analoghi. forse non puoi capire, ma ti assicuro che è un divertente. Con rispetto ti saluto..

questa è stata la mia risposta

Non mi sembri molto rispettoso.
Nei confronti miei né verso Piero Ciampi.
Ciampi mi ha fuminato è stato un atto d'amore verso lui
fare questo libro. E che cazzo c'entrano i fidanzati? Come
ti permetti di capire la vita di una uno sconosicuto, se
conosci Ciampi, nonhai capito nulla allora.
Non sono una gran figa, e non vedo perché anche se una
ragazza avesse belle gambe, che io non ho tra l'altro non
può emozionarsi per qualcosa di vero e profondo, come solo
Ciampi riesce a trasmettere.
Mi sembri dolo un pò ipocrita, in maniera spiccia tra
l'altro.
.
Mi spiace perdere tempo ancora a prendermela per questi giochini. Ma possibile che se sei una donna non devi essere nient'altro che quello? Poi se sei anche una brutta figa, mica ti perdona nessuno.
Insomma accetto le critiche di quest'ultimo libro, non perché le trovo corrette, ma perché mi rendo conto che il moralismo imperante va così, però, quando mi attaccano su Ciampi, divento una iena.
E' come se mi sentissi presa in giro nell'amore. Come se l'amore divenisse un gesto per assecondare qualcuno, qualcosa. Eh no, cazzo.

Insomma ragazzi cosa volete che vi dica, che i luoghi comune non esistano più?
Che per Dio, uno non è libero di fare un lavoro su qualcosa che lo appassiona visceralmente senza che venga accusato di essere di sesso F e se così è e si è fatto qualcosa di buono è sicuramente perché qualcun altro te l'ha messo in testa.
Ma fan culo sto sciatta ipocrisia.
Io avrei voluto nascere uomo, eh lo dico, ma è una tristezza pensarlo.
Ah e trovo che Frida Kalho sia di moda tra l'altro.

Saluti al bel pensare e a tutte le menti fini

12 giugno 2007

Il tonno si taglia con un grissino perché fa schifo!


TONNO VS GRISSINO



A guardare certe pubblicità, io non lo so come facciano spacciare enfaticamente per qualità, quelle che in realtà sono dei difetti.

Prendiamo per esempio la pubblicità del tonno, di cui non cito la marca, ma si sa. Quello che si taglia con un grissino per intenderci.

Intanto se un tonno fosse di qualità, si dovrebbe tagliare con una certà facilità se il grissino fosse di tungsteno, o di acciaio o se vogliamo di legno. Ma un buon tonno che si taglia con un grissino vuol dire che è un tonno-poltiglia e quindi mica tanto di qualità.
Il famoso Thunnus Albacares o tonno a pinne gialle, quello famoso della pubblicità, e il più utilizzato nelle scatolette, non è certo quello di miglior qualità. Invece, il Thunnus thynnus : è il tonno più pregiato, con carni ricercate in tutto il mondo
Thunnus eutynnus pelamis: il più economico, di qualità scadente, carni scure e sapore leggermente amarognolo. E quando vedete quelle chiaze scure nelle scatolette è quello lì in genere.

Qualche consiglio che vi posso dare (soprattutto or ora d'esate e per i single che ne vanno ghiotti di scatolame)

1- Il tonno fresco deve avere un colore vivo ed un odore gradevole. La polpa dev'essere compatta e carnosa con pelle lucida. Se invece la carne si presenta molla e flaccida quel tonno con tutta probabilità è stato conservato a lungo prima di essere lavoratoIl tonno fresco deve avere un colore vivo ed un odore gradevole. La polpa dev'essere compatta e carnosa con pelle lucida. Se invece la carne si presenta molla e flaccida quel tonno con tutta probabilità è stato conservato a lungo prima di essere lavorato.

2-Non è obbligatorio riportare la qualità del tonno in etichetta, ma se particolarmente pregiata viene generalmente specificata

3-In molti casi i tonni vengono congelati e lavorati successivamente. Se nell'etichetta appare la scritta "lavorato fresco" significa che il tonno è stato pescato, cotto e lavorato all'istante.

4-L'olio è molto importante: il semplice termine "olio di oliva" indica un olio di scarsa qualità mentre la dicitura "olio extra vergine di oliva" esalta le caratteristiche e la qualità del tonno.

5-Per tornare al fatto del grissino, la compattezza è indice di qualità, tanto più il trancio appare compatto e tanto migliore sarà la qualità del prodotto, al contrario se il contenuto si presenta in piccoli frammenti probabilmente si tratta di residui poco pregiati.

6-Il colore bruno è indice di lunga conservazione, congelamento e/o scarsa qualità delle carni che, se fresche e di qualità appaiono rosate.

7-.Se tra gli ingredienti compare il glutammato ( scritta E621) significa che la qualità del pesce è scadente.

Vabbè vi lascio con questa cosa sul tonno magari torna utile. Bye

10 giugno 2007

Raffaello Baldini

Credo Raffaello Baldini meriti di essere conosciuto il più possibile. Raffaello Baldini un grandissimo poeta dialettale (e no), forse e mi sbilancio un pò, oserei dire tra i più bravi poeti italiani degli ultimi '50 anni.
Romagnolo d'origine (1924) scomparso nel 2005.
Sa raccontare con estremo senso del comico, del surreale le più svariate situazioni, e descrivedno minuzionamente i personaggi di provincia con tutte le loro concatenazioni. Non escludendo mai il raccontare l'amore con estrema delicatezza, malinconia, e l'innarestabile e unico presente del passato che sono poi i ricordi.

Coglioni

Si dice bene i coglioni, ma loro,

io ne conosco più d’uno,

si credono d’essere,

non lo sanno che sono dei coglioni, e si sposano, hanno figli, e i figli sono figli di coglioni,

che io non dico mica,

il babbo è il babbo,

tu non abbia da voler bene al tuo babbo, portargli rispetto,

però questi figli, non lo so, io, non se n’accorgono?

quando parlano con il loro babbo, non lo vedono, non lo sentono?

o sono coglioni anche loro?

che lì allora è fatica, fra coglioni –

ecco, sì, no, c’è delle volte che gli scappa detto: il mio babbo è un coglione

ma in un altro senso, nel senso che è buono, che è un galantuomo…

Che questo però è un discorso,

come sarebbe allora?

i galantuomini sono dei poveri coglioni?

Intendiamoci, può essere che un coglione sia un galantuomo, può essere che sia buono,

ma può essere anche cattivo,

ci sono i buoni e i cattivi anche tra i coglioni,

coglione vuol mica dire,

uno è un coglione, ma può andare vestito bene, portare gli occhiali,

può essere, guarda io quello che ti dico,

può essere anche intelligente, e nello stesso tempo coglione, che è un caso eccezionale, ma succede,

essere coglione è una cosa,

può essere tutto un coglione, può essere anche istruito, può essere perfino laureato…

certo che se è ignorante, i coglioni ignoranti, quelli sono una disgrazia, non si ragiona, è come parlare al muro,

e prepotenti –

che uno, io capisco,

quando dico che un coglione può essere tutto,

uno può rimanere disorientato,

gli viene da dire: allora, se uno è un coglione, in cosa si distingue?

insomma, cosa vuol dire essere un coglione? cos’è la coglionaggine?

Eh, questa è una domanda, è fatica,

come si può dire? fammi pensare, non c’è un esempio?

Ecco, i coglioni fanno le cose alla rovescia, e tu li vedi che sbagliano, tu lo sai come andrebbero fatte,

provi a dirglielo, anche con le buone maniere, ma loro niente, tirano dritto,

tu cerchi di dargli una mano, di metterli sulla buona strada, loro ti guardano con un’aria:

t’arrabbi:

“Sono dei coglioni!” ti sfoghi in piazza, e in piazza c’è anche qualcuno che ti ascolta:

“Hai ragione, sono coglioni, però…”

“Però?…”

“Cosa si può fare? Sono tanti, comandano loro”.

Raffaello Baldini (c)



I COGLIONI (2)

Dunque, no, fammi capire, i coglioni

tu vedi che sbagliano, gli vorresti dare una mano, metterli sulla buona strada,

ma siccome sono coglioni non ti stanno a sentire,

e tu ti arrabbi,

ho capito bene?

solo che, secondo me,

che sbaglierò, però, da quello che vedo,

non ti stanno a sentire perché la buona strada

ce n’è tanti che l’hanno già trovata,

sono pieni di soldi, case, macchine, tutto,

che noi, io e te, sono cose che non le abbiamo,

e magari neanche le vogliamo,

però loro le hanno, e se le tengono,

e io, capisco anch’io quello che vuoi dire,

loro danno valore a cose che non ce l’hanno, seguono le mode,

che noi, se avessimo noi i loro soldi…

solo che non li abbiamo,

non abbiamo una lira,

e io,

adesso non arrabbiarti anche con me,

ma delle volte,

non sarà,

mi viene da pensare,

che i coglioni siamo noi?

siamo io e te?

Raffaello Baldini (c)

07 giugno 2007

Donna contro donna rivalità, invidia e cattiverie nel mondo femminile”


Oggi volevo parlare di un libro che ho trovato interessantissimo, utilissimo alla consapevolezza di alcuni istinti femminili...

Phyllis Chesler “Donna contro donna: rivalità, invidia e cattiverie nel mondo femminile” ed Mondadori.

é un libro che ho trovato davvero fatto bene, ( in questo senso come sanno fare senza esclusione di colpo certi autoei americani nella saggistica) per capire il complicato e eterno conflitto sociale e personale che le donne vivono nei confronti delle proprie simili nei più svariati rapporti (colleghe, parenti, vicine, madre-figlie).

L'autrice mostra in maniera chiara e diretta attraverso esempi di cronaca, studi psicologici e statistiche sulle popolazioni di tutto il mondo, di come la cultura sessista e maschilista sia prima di tutto sia sostenuta indirettamente dalle stesse donne, che spesso sperano nella sconfitta sociale delle proprie simili (pur naturalmente non dichiarandolo) in maniera tanto più accanita tanto più si ritrovano a vivere in un sistema rigidamente patriarcale continuando a favorire la propria subordinazione.

Gli esempi sono i più svariati, nella storia e nel mondo, nella rappresentazione della donna nella letteratura nelle credenze culturali, nella cronaca, nelle famiglie delle varie popolazioni. Credo sia davvero un libro che fa riflettere su quell'invida a volte istintiva che fin da piccole ci cresce...

Riporto alcune parti prese dal libro...

"Nella Germania nazista "furono poche donne che presero le distanze con l'antisemitismo dell'epoca": nella maggioranza parte dei casi prevalse "l'identificazione con l'aggressore" e l'aspettativa che ciascuna obbedisse agli ordini patriarcali fascisti". Gli uomini non sono gli unici responsabili del patriarcato; le donne sono spesso compiacenti, se non addirittura fervide, collaboratrici".

secondo Ilsa Glazer

"
Quanto più le donne sono subordinate agli uomini e quanto più sono condizionate da strutture sociali di tipo patriarcale, maggiori sono i danni che esse si infliggono reciprocamente"

Per una psicologa invece

"l'ostilità femminile verso le donne può essere interpretata come un'interiorizzazione dell'oppressione, ovvero come falsa coscienza", cioè ilsostenere credenze contrarie all'interesse personale o del gruppo di appartenenza" le donne "ostili" alle altre continuano a collaborare al mantenimento di una cultura misogina"

Numerosi sono poi gli esempi tratta dalla letteratura come ad esempio

"La lettera scarlatta di Hawthorne" dove il tema del romanzo è l'immoralità sessuale e l'ipocrisia dei puritani americani del 18 °sec. L'eroina del romanzo è sottoposta a processo per aver avuto un figlio fuori dal vincolo coniugale. I magistrati la condannano a portare una lettera scarlatta sul petto, tuttavia le altre donne ritengono si ad una condanna troppo lieve. Le donne descritte da Hawthorne pensano che i magistrati "siano troppo inclini alla miseriordia" una avrebbe voluto imprimerle un marchio di ferro rovente sulla fronte, un altra vorrebbe vederla morta. e queste donne continueranno a tenerla a distanza e tormentarla. La loro crudeltà è gratuita; non diminuisce col passare del tempo, né è mai appagata.

"La maggior parte delle donne è stata apertamente e ingiustificatamente criticata, ed è forse per questo che teme di vedersi infliggere una punizione collettiva, qualora l'attenzione di focalizzi su misfatti femminili. Forse è per la medesima ragione che le donne sono le prime a condannare chiunque di loro commetta la minima infrazione"

poi in materia penale

(---)Nel 2001 il responsabile esecutivo di un ampio programma di intervento suòlle violenze sessuli disse

"nel corso dei 10 anni in cui mi sono occup0ato di questo settore, molti pubblici ministeri mi hanno detto che preferiscono non avere donne nella giuria perché non si identificano con la vittima sopravvissuta alle violenze: è un meccanismo psicologico grazie al quale si autorassicutrano che a loro nonpotrà mai succeder niente di così terribile. Le donne credono infatti che la vittima dello stupro abbia fatto qualcosa di sbagliato, tale da "permettere" le violenze, oppure che quanto accaduto non sia stato uno stupro vero e proprio.

Moltissimi poi i fatti riportati di cronaca di vita vissuta, di come spesso la famiglia è il covo delle atrocità più spietate sulle donne...tanto quntoalcune socirtà...

Certo scriverò ancora su questo libro, anche se magari in altri contesti, (quando mi prendo una cosa a cuore poi la faccio lunga) perché lo consiglio in maniera totale.. un libro che è indicativo e si apre con due frasi indicative


"Ma cosa vogliono le donne?"

Sigmund Freud

"La donna è il proletariato degli uomini"

Lenin

Ricordo che non ritengo di essere femminista...

05 giugno 2007

Altri feticismi

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03 giugno 2007

...



Ascolta le critiche degli altri e capirai il loro Dio.

g

02 giugno 2007

28 anni fa...


28 Anni fa nascevo...Ma qui ne avevo già 6 eh.

Ora volevo lasciare uno scritto inviato da una mia amica cara amica di Vicenza, che a me ha divertito in effetti...Non è proprio il mio genere ma 2 risate mi son uscite...

Dicono che tutti i giorni dobbiamo mangiare una mela per il ferro e una banana per il potassio. Anche un'arancia per la vitamina C e una tazza di tè verde senza zucchero, per prevenire il diabete.
Tutti i giorni dobbiamo bere due litri d'acqua (sí, e poi pisciarli, che richiede il doppio del tempo che hai perso a berteli).
Tutti i giorni bisogna mangiare un Actimel o uno yogurt per avere gli
"L. Casei Immunitas", che nessuno sa bene che cosa cavolo sono, peró sembra che se non ti ingoi per lo meno un milione e mezzo di questi
batteri tutti i giorni, inizi a vedere sfocato.
Ogni giorno un'aspirina, per prevenire l'infarto, e un bicchiere di vino rosso,sempre contro l'infarto. E un altro di bianco, per il sistema nervoso.
E uno di birra, che giá non mi ricordo per che cosa era.
Se li bevi tutti insieme, ti puó venire un'emorragia cerebrale, peró non ti preoccupare perché non te ne renderai neanche conto.
Tutti i giorni bisogna mangiare fibra. Molta, moltissima fibra, finché riesci a cagare un maglione.
Si devono fare tra i 4 e 6 pasti quotidiani, leggeri, senza dimenticare di masticare 100 volte ogni boccone.
Facendo i calcoli, solo in mangiare se ne vanno 5 ore.
Ah, e dopo ogni pranzo bisogna lavarsi i denti, ossia: dopo l'Actimel e la fibra lavati i denti, dopo la mela i denti, dopo il banano i denti... e cosí via finché ti rimangono dei denti in bocca, senza dimenticarti di usare il filo interdentale, massaggiare le gengive, risciacquarti con Listerine...
Meglio ampliare il bagno e metterci il lettore CD, perché tra l'acqua, le fibre e i denti, ci passerai varie ore lí dentro.
Bisogna dormire otto ore e lavorare altre otto, piú le 5 necessarie per mangiare = 21. Te ne rimangono 3, sempre che non ci sia traffico.
Secondo le statistiche, vediamo la tele per tre ore al giorno...
Giá, ma non si puó, perché tutti i giorni bisogna camminare almeno mezz'ora (per esperienza: dopo 15 minuti torna indietro, se no la mezz'ora diventa una).

Bisogna mantenere le amicizie perché sono come le piante, bisogna innaffiarle tutti i giorni. E anche quando vai in vacanza, suppongo.
Inoltre, bisogna tenersi informati, e leggere per lo meno due giornali e un paio di articoli di rivista, per una lettura critica.
Ah!, si deve fare sesso tutti i giorni, peró senza cadere nella routine: bisogna essere innovatori, creativi, e rinnovare la seduzione. Tutto questo ha bisogno di tempo. E senza parlare del sesso tantrico (in proposito ti ricordo che bisogna lavarsi i denti dopo che si mangia qualsiasi cosa!).
Bisogna anche avere il tempo di scopar per terra, lavare i piatti, i panni, e non parliamo se hai un cane o ... dei FIGLI???
Insomma, per farla breve, i conti mi danno 29 ore al giorno. La unica possibilitá che mi viene in mente é fare varie cose contemporaneamente; per esempio: ti fai la doccia con acqua fredda e con la bocca aperta cosí ti bevi i due litri d'acqua. Mentre esci dal bagno con lo spazzolino in bocca fai l'amore (tantrico) al compagno/a, che nel frattempo guarda la tele e ti racconta, mentre tu lavi anche per terra.
Ti é rimasta una mano libera? Chiama i tuoi amici! E i tuoi!
Bevi il vino (dopo aver chiamato i tuoi ne avrai bisogno). Il BioPuritas con la mela te lo puó dare il tuo compagno/a, mentre si mangia la banana con l'Actimel, e domani fate cambio.
E meno male che siamo cresciuti, se no dovremmo trangugiare un ALPINITO Extra Calcio tutti i giorni.

Uuuuf!

Peró se ti rimangono due minuti liberi, invia questo messaggio ai tuoi amici (che bisogna innaffiare come una pianta), fallo mentre mangi una cucchiaiata di Total Magnesiano, che fa un mondo di bene.
Adesso ti lascio, perché tra lo yogurt, la mela, la birra, il primo litro d'acqua e il terzo pasto con fibra della giornata, giá non so piú cosa sto facendo, sento peró che devo andare urgentemente al cesso. Così ne approfitto per lavarmi i denti....

Un caro saluto uomini e donne moderni!