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News e appuntamenti


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IN LIBRERIA

31 gennaio 2008

La droga dei poveri

Mi è capitato l'altro ieri di avere una grande urgenza per una ricetta dello Xanax, un ansiolitico per chi non lo sapesse. Ricetta che normalmente rinnovo dal medico ogni mese.

Fatto sta che la settimana scorsa sono stata ammalata e dal medico non ci sono proprio potuta andare; poi dal lunedì al mercoledì sono fuori città per lavoro, e anche avere una banalissima ricetta indispensabile mi son resa conto che è un'impresa.

Già uno che sta male ha bisogno , in più 'sti stronzi complicano ulteriormente la vita di chi sta male. Ho un rabbia omicida verso tutta questa burocrazia, che po basterebbe avere un amico medico che ti fa una quintalata di ricette per ogni cosa.
Insomma se non hai l'amico o il parente medico a portata han fatto da un anno poco più questa legge del cazzo, perché è del cazzo - che una ricetta dura un mese, e\o è ripetibile per 3 confezioni di farmaci mutuabili - prima durava 3 mesi e si potevano avere 5 confezioni.

Invece no, anche se prendi un farmaco lo stesso da 10 anni, come nel mio caso- se non hai la ricetta non te lo danno, ho girata mezza Bologna e nessuna farmacia da disposizione mi ha rilasciato una confezione anche se scaduta da pochissimo.
La ricetta dura solo un mese,e prima appunto 3. Cosa può possa essere cambiato se non il fatto che sia un escamotage per vendere più farmaci, far prendere più soldi ai dott, e aumentare logicamente il consumo di farmaci.

Non è certo una legge a favore del paziente in ogni caso, che preso dall'ansia accaparra tutte le confezioni possibili subito, è costretto ad andare dal medico PER FORZA mensilmente
Insomma a Bologna dopo aver fatto tutte le farmacie inutilmente - son stata in guardia medica - in guardia medica mi han detto che non potevano farci nulla perché

A - Non sono di Bologna quindi dovrei rivolgermi al mio distretto di competenza
B - secondo loro non essendo un farmaco urgente (glielo faccio poi vedere io la crisi di astinenza dabenzodiazepine) avrei dovuto andare al pronto soccorso, per una ricetta. E avete ben presente come son messi i pronto soccorsi in Italia.

E' diventato un incubo, per fortuna un mio caro amico il giorno dopo è riuscito a portarmi lo stesso farmaco. Io trovo sia allucinante tutta questo burocrazia, quando all'inizio con una leggerezza veramente criminale ti prescrivono dei farmaci che con il tempo son diventati davvero come una droga, con la sola differenza che te la puoi procurare con la ricetta.

28 gennaio 2008

Alle acidiose fighe

Nuova foto Gisy site
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Allora, qualcuna molto presumibilmente di sesso F, in un post precedente dove parlavo dell'adorata Liv Ashley fa un attacco

Invidiosa da morire (AHAHAH) ha detto...

Modella italiana? di scarpe forse? Carina non c'è dubbio, ma a classe lascia molto a desiderare e in una donna è fondamentale... Ma immagino che sessualmente parlando a nessuno importi molto, basta che respiri con un bel faccino no.


Bè cara ecco siamo alle solite, e questo vale in tutti i campi, e l'invidia non tarda mai a d arrivare.
Se te fossi una figa decente, anche mentalmente intendo, non ti perderesti in considerazioni tanto basse.

Liv è talmente figa che si può permettere di essere come cazzo le pare. Potrebbe essere anche stronza, che andrebbe bene lo stesso, e invece non lo è.
Tra l'altro nemmeno se la tira, anzi proprio perché è alla amano - e si capisce, che te la reputi "senza classe".
E te che vorrei proprio vedere come sei, magari pure hai delle pretese.
Altro che basta che respiri, ma di cosa stai parlando?
E lascia stare le donne belle.

26 gennaio 2008

Il fascino discreto della borghesia (dopo i 40 scatta l'orgia?)

Metto un pezzo che ho semplificato (per un fatto di lettura) da "La ragazza definitiva", era proprio il caso di intitolarlo "la figa della mutua questo eh...)
Per chi ancora non conosce, buona lettura.

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Io che mi son sempre sentita di un carino scricchio­lante pur facendo la modella, ho finito col pensarmi «figa della mutua», ovvero una ragazza passabile di sto­ria in storia quasi fosse una prescrizione medica. Questo fatto delle tante storie che transitano nella mia vita mi ha portato ad avere un mio flirt con la madre di un mio ex.

Lei è una gran gnocca. Una veneta di quarantacinque anni che ne dimostrava quindici in meno, occhi azzurro ghiaccio, lunghi e lisci capelli platino e delle tettine che sfidavano la gravità. Già da qualche tempo si era capito che ci si piaceva, sguardi, commenti e le solite cose. Fatto sta che una sera cominciano ad arrivarmi dei messaggini da parte di questa:
- «Ma ti piacciono anche le donne?». - «Quelle carine, femminili. «Ah, per fortuna perché pensavo ti piacessero quelle più maschili». «No, anzi, e che siano delle belle fighe».

Nel giro di pochi giorni, mi invita a pranzo e mi chiede di fermarmi a casa sua anche la notte.

Accetto.

La sera prima di arrivare lì, invece ero stata a trovare un mio ex prof delle superiori, che era un po’ di tempo che avevo in mente di averci qualcosa, qualcosa intendo di sesso. Perché poi uno crede che il sesso sia una cosa superficiale, forse è anche così, ma d’altra parte si capiscono aspetti delle persone che non ci arriveresti nemmeno con la psicanalisi. Nel sesso invece uno è un po’ più spoglio. In tutti i sensi.

Così vado a casa di questo prof, lui mette su della musica e a me viene un inizio d’influenza. Però dato che non ci si vede sempre, l’esibizionismo ha avuto la meglio e mi sono svestita. Poi qualcosa si sarà anche fatto, qualcosa di orale che non era un’interrogazione. Mi chiede di riprendere delle scene con la telecamera, perché era vari anni che non vedeva un culo così, dice, ma dato che non ero in forma ho preferito di no.

Succede che si lascia tutto un po’ a metà perché mi sale la febbre e a lui qualcos’altro. Mi faccio portare a letto con qualche medicina, e anche se io ero tutta anchilosata, mi stava vicino col cazzo duro mi sembra, o a volte duro, a volte un po’ così così. Che poi se uno col cazzo ci prende confidenza si rende conto che lo può benissimo usare anche come scacciapensieri, nel senso come fosse una cosa di gomma che fa squeek, squeek.

Cerco di riposare perché avrei dovuto vedermi con la madre del mio ex il giorno dopo. E tutto questo, mi sembrava un po’ una specie di spedizione punitiva del sesso.

La mattina lui molto gentilmente in macchina mi porta davanti al parcheggio di un supermercato dove avevo appuntamento con lei. Arriviamo, lei è già lì super topa con dei jeans strappati dai quali si vedevano per bene le sottostanti calze a rete autoreggenti. Ancora più che mezza ammalata presento al mio amico la tipa, la quale ha subito nutrito una gran simpatia per lui, perché lei essendo una gran figa, ma anche molto borghese, l’idea che lui fosse un professore la attizzava. Lui mi saluta sorridente, e vedendomi mal messa le dice: "mi raccomando, abbi riguardo di lei

Io in effetti temevo che non ne avrebbe avuto troppo, perché dato che da tre settimane continuava a mandarmi messaggi di complimenti e di intenti, una volta che ci si riusciva a vedere, mi sarebbe saltata addosso anche se avessi avuto la lebbra, e non gliene importava un bel cazzo di niente che io avessi passato una notte di merda e avessi ancora la febbre. Però ormai era detto tra le righe.

Mi porta in un bar.

Mi dice che deve arrivare un suo amico e io devo dirgli di essere sua cugina. A me pare strano. Arriva questo tipo che mi sembra appena uscito da un cantiere, mica che io abbia qualcosa contro quelli che sono appena usciti dai cantieri, ma subito la mattina alle dieci trovarmi con lei e questo tizio mi sembrava un po’ un film. Ma di quelli un po’ scrausi. Dunque senza che io dica e sappia nulla, chiede al tipo se ha voglia di venire a casa con noi. E stringendo gli occhi, ride.

Il tipo un po’ meno, e anche io un po’ meno.

Ho capito che a lei il tipo piaceva, ma non so perché non capiva che non sempre vale la proprietà transitiva nelle persone.

Quello del cantiere, che poi non so in realtà se davvero lavorasse in un cantiere, ma l’idea era quella, era un po’ imbarazzato e stava zitto. Era giovane, cioè più di lei intendo, e forse non ancora abituato a certe cose. Comunque io, visto che il tipo parlava poco dico: «Forse è meglio che noi andiamo via a preparare il pranzo, che lui dovrà tornare a lavorare nel cantiere». In effetti lui non dice niente, e questo mi fa proprio pensare che l’idea del cantiere non fosse poi così sbagliata. Lui quasi in silenzio va via, e così anche noi.

Arriviamo a casa di lei, dove c’è sua figlia, la sorella del mio ex che è ancora una ragazzina e ci accoglie in festa piena di gioia. Io che non amo particolarmente i bambini, che han sempre voglia di giocare quando a te non te ne può fregare di meno, le dico che ho la febbre e non è il caso che mi stia così vicina. Ma imperterrita ama il rischio, e un po’ come sua madre non gliene frega un bel cazzo di niente se ho passato una notte di merda e ho ancora la febbre. Vuole giocare. A shanghai. La prima cosa che mi son messa dentro da piccola.

Arriva con molta calma anche il pranzo, e poi subito dopo si sa che c’è la pennichella. Ma la tipa figa, ancora in fase digestiva, mi prende per un braccio e mi dice che vuol farmi vedere la camera dove c’è il focolare. Così andiamo in questa stanza con luce soffusa, mi si mette di fronte, si avvicina e comincia a baciarmi, poi così anch’io. Non penso a nulla, a parte che lo sapevo già che andava così, che non c’è poi niente di male nel fatto che vada così, nel saperlo già invece ce n’è un po’ di cosa triste.

Lei si leva i jeans strappati, che tanto sapevo già cos’aveva sotto: le calze a rete auto reggenti e un paio di tanga trasparenti, così si vede chiaramente che la figa ce l’ha depilata. Insomma più trasparente di quello poteva esserci solo la radiografia.

Con molta disinvoltura mi spoglio, e sul letto con un po’ di moccolo al naso continuiamo a baciarci tenendoci nudamente strette, speculari in ginocchio avvolte l’un l’altra in un limonoso tiepido bacio umidiccio.

Lei si piace molto, e si fa guardare. Io non disdegnavo e pensavo lì per lì che è ben fatta e che ancora per un po’ ne avrebbe fatte tirare di oche, e che adesso era lì con me, che mi voleva fare un casino, e anch’ io alla fine nonostante la febbre.

Le chiedo se ha avuto molti uomini.

Mi dice di no.

Avrei voluto fosse stata la più troia di tutte. Allora glielo richiedo, ma ancora non capisce.

La risposta è no, pochi, uno scambio di coppia una volta, ma poi del resto nulla, oltre a questo aggiunge in veneto: «Cosa vutu, mi go vudo solo me marìo», * ‘Cosa vuoi, io ho avuto solo mio marito’. Faceva meglio a mentire. Tutto questo succede mentre io le sono sotto. Umido e mucose, magari se le mettevo su il vix respirava meglio.

Ad un certo punto mi viene in mente che da lì era nato anche il mio ex, ed un po’ mi ha fatto senso in quel preciso istante. Pensavo che ad una che ha avuto due figli, da sotto lì le si potessero vedere anche le biglie degli occhi. Invece no.

Poi prende un po’ le distanze, in modo che io possa vederla meglio, si distende orizzontalmente e si mette una mano tra i capelli. Fa un’altra uscita poco felice, chiedendo retoricamente: «Non son miga male vero per aver avudo do fioi?», * ‘Non son mica male vero, per aver avuto due figli?’. Sì le dico, certo, che davvero ha un corpo invidiabile.

Faccio un po’ finta di nulla, torniamo a baciarci mentre ci si accarezza, e lei con molto garbo provinciale dice di voler prendere dei vibratori. Non li trova subito, e esclama: «Dove galo messo i cassi me marìo?», * ‘Dove ha messo i cazzi mio marito’. Poi li trova dentro un cofanetto chiuso a chiave. Di tre tipi: uno medio, uno grosso e poi ridendo dice: «E quelo pì piccolo per il cuo», * ‘E quello più piccolo per il culo’. Che a me invece mi vien fastidio solo a pensarci al sesso anale, anche se a quasi tutti gli uomini che conosco piace. Va bene, comodo che è più stretto e uno si sente stringere meglio l’oca. Ma a me sembra di avere uno stronzo al contrario, e non mi sembra una cosa piacevole avere uno stronzo al contrario.

Fatto sta che prende uno di questi, non il più piccolo, e comincia a leccarlo, si dà da fare da sotto, proprio come fosse vero. Lei me la lecca ad oltranza e nemmeno male, mi infila qualche dito dentro, e porca puttana sempre in veneto dice: «Te piase? Cosa gonti da fare deso?», * ‘Ti piace? Cosa devo fare adesso?’.

A me girano le palle, che una sia così fuori luogo, e le dico: «Zitta troia».

Oh, e sta zitta.

Anzi le piace che le dico così. Anzi vuole che vada avanti a dirle ste cose porche ed umilianti. E vado avanti. Per fortuna così non dice più nulla per un po’. Riesco a pensare solo che è figa, e non che tutta questa figaggine è inversamente proporzionale a stile e al cervello. Però in silenzio faceva il suo porco effetto. Tanto mica dovevo farci un dialogo sopra i massimi sistemi. Magari un dialogo sotto qualcos’altro. I minimi.

In una qualche maniera continuiamo tra lingue e mucose, ed a certo punto mentre la lecco sinuosamente nei suoi meandri fradici, allo stesso tempo la masturbo con le dita dentro quasi fino le viscere. Si agita un po’, dicendomi in modo lascivo: «Ma ca brava ca ti sì», * ‘Ma che brava che sei’, e poi va avanti un po’ ad urlettini viziosi ansimante, fin quando finalmente viene. Mi chiede ancora cosa può fare, ed io le dico: «Nulla, che mi guardi bene da sdraiata e basta, è meglio, che chi fa per sé fa per tre, così farsi una sega è allora un po’ come fare un’orgia.

Poi ci addormentiamo vicine scherzando un po’ con i piedini prima.

Quando ci si risveglia si torna giù, e c’è sua figlia che dice: «Avete dormito per quasi tre ore e mezza». Per fortuna non mi chiede più di giocare a shanghai. La sera si va a cena e il giorno dopo, mi riaccompagna di corsa al treno che prendo per un pelo.

Due giorni dopo mi arrivano due messaggi: uno dal mio amico prof, e uno da lei. Tutti e due sono a letto con l’influenza.

Poi glielo ho detto ad entrambi, che tutti e due si erano ammalati. Si son messi a ridere, ma ognuno per conto proprio, pur sapendo l’un dell’altro, perché se non fosse stato per me non si sarebbero conosciuti. Così con consenso, a lei ho dato il numero di lui e viceversa, se si volevano sentire. Credo si siano trovati visto che a lei piaceva il fatto che lui fosse un prof, lui invece alla fine non fa distinzioni, anche se lei non fa la prof non importa, l’importante è che faccia altre cose. E le fa.

24 gennaio 2008

L'accalappiacani


L'accalappiacani
DeriveApprodi
12 euro

Dopo tante riunioni, e prove e letture, prendi e scarta, invii e opinioni, ecco appena sfornata questa rivista edita dalla Derive e Approdi, che già si dovrebbe trovare al massimo tra qualche giorno nelle librerie di tutta Italia...non edicola eh
Ah per chi avesse dei preconcetti non ci sono solo autori emiliani eh...


Devo dire - bell'impostazione, bella carta, dove graffi di disegni accompagnano il susseguirsi di testi - anonimi - di scrittori noti e meno, - così sarà un bel rompicapo ad individuarli.

Alcuni si associano immediatamente, altri beh un po' più di pazienza; poi io che son pigra ho letto i brani brevi; poi scritto in un angolo che non avevo letto che andava letto dall'inizio alla fine, ma ormai ho cominciato in ordine sparso, io vi avviso.

Questi estratti (ho presi alcuni di quelli più brevi perché ci sono anche racconti, interviste dialoghi ecc...ecc) son di autori differenti e li metto qui, certo non potevo copiare il libro per intero


Il progresso

Mauro ha detto che il progresso serve, che non bisogna avere paura, anche io, ha detto, adesso ho la motosega.


Il verme

Credo di aver mangiato un verme, disse il bimbo. Era nell'insalata. Pazienza, fece il padre. Di vermi ce ne sono tanti, uno più uno meno non fa differenza. Però non dirlo a tua madre. In quel momento lei sbucò dalla cucina. Credo di aver mangiato un verme, disse il bimbo. Aahh, gridò lei. Lo prese, lo spogliò, gli ficcò la canna dell'acqua nel culo e aprì il rubinetto al massimo, finché lui non vomitò tutto. Poi lo risistemò a tavola stremato. ti sta bene, gli disse il padre

Su a volte gli scrittori

A volte gli scrittori si fanno un sacco di pompini a vicenda. Lì al malacarne, una sera, ho incontrato uno scrittore che voleva gli facessi un pompino. Gli ho detto ch'io non sono uno scrittore; per fortuna di lì a poco è entrato un altro scrittore e si son arrangiati tra di loro, se no, mi sa, s metteva male quella sera.

Su la mia grave malattia

La mia grave malattia, vedrai che va a finire che faccio i soldi e poi mi curo. Allora poi vedrai che va a finire che mi mangio tutto e poi mi ammalo. Allora poi vedrai che va a finire che mi mangio tutto e poi mi ammalo. allora poi vedrai che, la mia grave malattia, va a finire rifaccio i soldi e mi ricuro. Allora, alla fine vedrai che qualcuno andrà in giro a dire che la mia grave malattia me la sono cercata.
Poveretti, come se la mia grave malattia e le mie condizioni economiche fossero collegate tra loro.

Tra i collaboratori dell’accalappiacani, oltre a quelli ricordati, ci sono Alfredo Gianolio (Vite sbobinate), Gianfranco Mammi (Uomini senza Mercedes), Marco Raffaini (Storia della Russia e dell’Italia), Paolo Colagrande (Fidègh), Adrian Bravi (La pelosa), Paolo Albani (Forse Queneau), Arianna Giorgia Bonazzi (Les Adieux), Gessica Franco Carlevero (Metà guaro e metà grappa).


Questo numero (gennaio del 2008) è stato curato da Paolo Nori, Andrea Lucatelli e Gessica Franco Carlevero, e contiene anche dei contributi esterni, se così si può dire, di Gianni Celati, di Carlo Fruttero e di Franco Lucentini.


Ulteriori info


http://www.trasciatti.it/?q=node/175

22 gennaio 2008

La cosa più bella

La cosa più bella è che Cristina sia tornata.

Cari, vi sento calorosi più che mai, ed è bello davvero.
Alla fine mi sto convincendo che la bellezza ha che fare con il bene, anche se so benissimo che si potrebbero scrivere tesi e tesi, che per altro son giù state scritte, da menti non del tutto deficienti diciamo - sulla bellezza del male.
Ma forse proprio perché è più semplice cadere "nella fascinazione" del male, quando si riesce a cogliere la perfezione del bene esiste qualcosa di veramente miracoloso che dà un senso ai giorni, perché si diventa parte del mondo come mondo e non come gerarchia di subordinazione, cosa che il male invece credo implichi.

E' molto difficile. ma esiste e lo sto provando per motivi diversi, non stante certi ci sia la morsa del malessere che attanaglia, ma non bisogna dare retta, non più di quanta ne vada data.

Sapete quelle leggende metropolitane, quando si parla di spiriti, che non va bene soffrire troppo per i morti cari, che tanto più si soffre più si legano le anime ad una condizione di errante , e incatenante, nostalgia del mondo perché la materia che fu cara non lascia andare e è ancora sotto una sorta di sguardo?

Bé ecco, io penso che lo stesso bene che si prova per le persone care che sono ammalate, o in condizioni strane, delicate, posano davvero influenzare l'andamento delle cose, come se l'amore dovesse per forza di cosa essere ascoltabile, per forza.
Io ti amo, cosa te ne vai a fare?
ma se questo è il tuo scopo davvero, ti lascerò andare, amandoti sempre e comunque, ma solo dopo che saprai che dovevi. Prima no, ti tengo, ti tengo stretto, perché qui puoi dare ricevere ancora amore, se lo sto pensando, c'è qualcosa di vivo che non ti devi perdere.

Io vedete, credo che ci debba essere uno scopo, in tutto questo caos, nelle gioie de nelle sofferenza, e dire che non la pensavo così, ma ora davvero, dopo che Cristina è tornata , e mi rendo conto quanto una cosa ritrovata possa avere un valore così immenso, così immenso che nessun oro può compensare - allora sì - mi vien da dire ha senso.

Come non avrebbe senso che Andrea questo amico, per cui provo u affetto, un bene, e una stima veramente unica; non posso pensare che quello che è successo non abbia alcun senso.
ce l'ha sicuramente nella sua tragicità. Ma di certo si sveglierà, starà bene, perché per me non può essere diversamente.
Un ragazzo che a 22 anni conosce tutto Thomas Bernhard, ma non lo conosce e basta l'ha capito con una profondità che ho trovato in davvero poche persone, e dire che T.B: non è da da tutti, nemmeno da grandi - non può non avere più sensi per una sciocchezza del genere. ma naturalmente non è solo questo, sembrerebbe ridicolo dirlo.
Noi incontriamo genitori, amici, parenti, disgrazie, grazie, amici in modo tale che ci possano dire qualcosa, nel bene e nel male di funzionale a qualcosa che noi di sicuro consciamente non sappiamo.
Beh ecco io credo che Andrea, così si chiama questo mio amico, se in questo momento è capitato per questo difficile passaggio, è perché ne avrà bisogno, egli insegnerà delle cose. Quando dico che davvero non avrebbe senso, lo penso e son pure sicura che la sua vita sarà scrivere, non so di cosa, ma sicuramente scrivere, allora questo è funzionale.
Vi lascio con un pezzo bellissimo che ha scritto e mi ha dato qualche mese fa su Nabokov La vera vita di Sebastian Knight e così capirete che quando dico che a 20 anni poco più certe cose se si sanno" con il cuore vuol dir qualcosa, che non può abbandonarci nella desertificazione del senso.
Chissà che il nostro bene, non gli faccia bene.
Noi siamo qui o no?

Grazie Antonio, Ilaria tanto ancora, e Gerardo che mi ha lasciato via mail un pezzo bellissimo che metto qui

Signore, hai mai desiderato morire?
Sai cosa vuol dire: non farcela più,
perché il male è troppo grande, e amaro,
da renderci tanto infelici?

Dice un midrash antico che a volte
tu fai, a sera, delle nostre preghiere
un tappeto disteso nel cielo
e sopra tu pure ti prostri e preghi;

e questa sarebbe la tua preghiera:
"Di tanto male vi chiedo perdono, uomini..."

Pensa al tuo popolo in mezzo al deserto:
"Fossimo morti per mano del Signore
in terra d'Egitto": per tua mano, Dio,
amante della Vita!

Oh, le preghiere che salgono da tutti i deserti
dopo questo andare, e andare...
come sono le preghiere di queste moltitudini
di braccati, di deportati, di torturati, di uccisi?

Anche di te noi abbiamo pietà,
perché devi avere il cuore che scoppia,
e le notti che certo piangi per noi!...

Fino a farti pane, nostro cibo,
e a dirci: "Mangiate, alzatevi
ché lungo è ancora il cammino".

E noi andiamo ancora,
forti del tuo cibo:
solo perché tu ci ami
e noi ti amiamo,
Dio fatto in tutto simile a noi.


David Maria Turoldo

20 gennaio 2008

Ho contratto un libro.

Eccomi, eccomi che torno, allora ci son novità, ho firmato il contratto per il nuovo libro, ma non posso dire nulla di più - se non che uscirà a gennaio prossimo :/ puf aspettare, aspettare...quindi per un anno almeno faremo delle gran chiacchiere da bar attorno a racconti, ciancerie umane, puttane e puttanieri, cristo e la madonna, o cose del genere, sempre che un anno riesco a sopravvivere, perché beh, lo dico sempre eppoi son qui anche se in malo modo a volte.

Amici cari che passate di qui, sto via qualche giorno e mi manca non poter essere qui anche solo a rispondere un attimo - e poi - così leggo. Prendo per mano un libro di Galimberti - Il nichilismo e i giovani - di Galimberti mi pareva di avere un bell'opinione, ma quel libro non è che un susseguirsi di citazioni di altri - allitterando in continuazione due concetti striminziti - non fa che dire cose che altri han detto molto meglio di lui, una specie di
J. Rifklin da balera scritto con la mano sinistra. E poi accosta Nietzhe, Heiddeger e Severino mettendoli sui un piano di confronto. Ecco non è che voglia dire niente, cioè non che Severino non possa essere bravo ma insomma allinearlo con i due prima, beh oddio. Vabbene che siam tutti amici, ma intendiamoci: Mi dà da fare. Poi come sempre cose interessanti se ne trovano e vedrò di discuterlo meglio anche questo libro, che comunque non è un cattivo spunto, ma neanche niente di nuovo.

Ah che fatica, come mi son persa per le vie in questi giorni anche felice di perdermi, mi son è poi dimenticata il contratto pure in città, avran pensato che son molto attenta e scrupolosa,e entusiasta, che invece lo son davvero. Cmq son felice anche se c'è da spettare un anno.
Cambio anche casa questo mese, succedono un sacco di cose, probabilmente anche un sacco di cose a cui non sto ancora pensando in questo momento, ma che loro son già in atto, eh già.
Cristina è tornata a casa dall'ospedale, sta meglio, ma deve continuare le cure; in compenso ho chiamato un mio caro amico di Brescia che nemmeno lui mi rispondeva da Natale, mi ha risposto sua madre, è andato in coma - e si spera come sempre non si può far altro, si sta svegliando in questi giorni. Cosa vi devo dire?

Che anche domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole.

Un abbraccio, son tornata amici.


16 gennaio 2008

L'esorcista su mediaset

Ieri cambiando canale son sfortunatamente piombata in una trasmissione della De Filippi - (lei?) aveva un abbassamento di voce: praticamente una doppiatrice perfetta per Regan la posseduta protagonista dell'esorcista. O per qualsiasi altri demone che si voglia.

15 gennaio 2008

Questo mese su Blue

14 gennaio 2008

Storia fancazzista

Qualche tempo fa, mi era venuto in mente di fare una raccolta di storie fancazziste, ovvero di storie leggere che si intrecciano tra loro, con l'anda un po' appunto fancazzista.
Ma ora, visto che le mie posizioni editoriali son ben diverse, (per una mia scelta più "lirica" e meno ironica) e quindi è un progetto che lascio da parte, lo pubblico di tanto in tanto qui.

;)

Da piccola la mamma , mi diceva sempre
“non prender caramelle dagli sconosciuti”.

Mai visto uno sconosciuto in tutta la vita che mi offrisse una caramella.

E anche, anche quelli conosciuti”.

Son arrivata a un punto che questa cosa che mi dicevano degli sconosciuti che ti offrono le caramelle me lo son chiesta quando mai è capitata.

Allora girando per strada, incontro uno a caso, e gli chiedo “scusa, eh”

“Eh dici a me?”

“Eh, Sì dico a te ( te che sei uno sconosciuto intendo)

“Ce l’hai mica una caramella?”

“No”

Poi, china il capo si palpa la tasca e tira fuori uno sigaretta.

“Scusa ce l’hai mica una sigaretta.

“Eh era l’ultima”

13 gennaio 2008

Miss Italia vs twin towers






















Era il 10 settembre 2001 la notte è stata eletta miss Italia Daniela Ferolla, (a mio avviso una delle ultime miss esteticamente veramente meritevoli) - l'11 settembre 2001 due "areoplanini" si abbattono sulle twin tower causando il crollo delle torri.

Risultato - la Ferolla non se l'è filata nessuno dato che tutti i media per mesi son rimasti concentrati sull'avvenimento newyorkese.

Peccato.

Questa è proprio s-figa.

12 gennaio 2008

Calci nelle palle

Non solo feticisti simpatichi...
Capisco che chi arriva al sito per questioni about sex, a volte possa fare di tutta l'erba un fascio, ma fetish per fetish immagina che nel calderone qualunque "passione" sia bene accetta, e nei limiti del rispetto altrui è così.
Ma visto che da vario tempo mi arrivano messaggi da un numero sconosciuto; da un amante abbastanza peso del ball-busting (e chi abbia dato il mio numero, si metta oltre che una mano sulle palle, anche sulla coscienza) volevo riportare alcuni curiosi maniaci messaggini che mi arrivano naturalmente da questo sconosciuto, che se non la smette, sarà conosciuto visto che metto il suo numero in questo blog medesimo.
vabbene.
Partiamo dal presupposto che lui vuole sentirsi rispondere : "Ti do un calcio nelle palle!"

Quesito 1


Se passi per strada e vedi un uomo impiccato per le palle.


A Gli chiedi perché è impiccato per le palle
B Gli tagli le palle e lo fai cadere
C Lo liberi

Quesito 2

Se uno ti tocca le tette contro la tua volontà cosa faresti?


(questa domanda naturalmente vorrebbe la risposta già detta)

Quesito 3

Cosa faresti se il tuo uomo si tagliasse le palle?

Quesito 4

Ti piacciono i marroni belli caldi?

Ultimatum 1

Guarda che pago bene.

Ultimatum 2

Se non mi prendi a calci nelle palle, sarò costretto a tagliarmi lo scroto con tutto il suo contenuto e inviartelo all'indirizzo di casa.

Firmato l'enouco.

Io naturalmente non ho mai risposto, ma se a qualcuna di voi va di prenderlo a calci nelle palle, mi scriva che passo il numero. Sol che poi non si prenda la denuncia se s-viene.

10 gennaio 2008

Alla stiratrice

Oggi ho troppo dolore per tacere e voglio dedicare questa prosa - ad una stiratrice che mi ha conosciuto. Premetto che non è una poesia, ma una dedica. In ogni caso ecco.

Fragili - fili d'erba vicini -
ma così indifesi -
Eppure sembra lo stesso verde dall'alto.
Un tempo era odore d'estate
e si saltava gli ammucchiamenti di fieno.
Niente vetri dalle sibilanti sottili fessure.
Fili d'erba che si accasciano alla prima pioggia,
si torcono al vento,
davanti agli occhi senza abbraccio
-
un verde solitario di capelli spettinati.

Il dolore non si può mai raccontare abbastanza - questa è l'unica verità che conosco;
potrei scriverne cento, mille di libri,
leggerne altrettanti,
e sentire ancora troppe pagine vuote, e da riempire
-
E voi luce accese distanti?
Dove siete?
Sub-limine dei pensieri
dove un'anima si erige e l'altra si inginocchia
pensate ai giorni avvenire -
o c'è un passato che vi sorregge il destino
?
Sfama la bestia .
Abbevera l'anima.

Beati voi fantasmi all'opera.
Invisibili corazze che tengono i giorni,
prima che uno scompaia e l'altro appaia

Carne, piaga del tempo
Io so che il mio credo è sparso,
quanto il mio non credo

Nessuna preghiera mi piega alla fede,
mai abbastanza.

Madonna blasfema che mi appaghi i sogni.
Mi vedrete distante inutile come la vita di chi non si conosce.
Potrei mai occuparmi un'ora al mese di te stiratrice?

09 gennaio 2008

Intervita ad Aria Giovanni (la perfezione fatta carne)















Se c'è u
na donna che esteticamente incarna la miaidea di perfezione è Aria Giovanni. Già in post passati ne avevo parlato, ma poi son abbastanza monogamica con le "mie amanti" quindi mi fa sempre piacere parlare di belle donne, che mi sembrano tra l'altro simpatiche. Con quanta nonchalance si infila colorati vibratori in fica, sorridendo alla telecamera, e dichiara di ama Kubrick "Eyes Wide Shut" è il suo film preferito, e "I miserabili" altro capolavoro letterario lo tiene sul comodino (tra una masturbazione e l'altra?) Ecco perché tanta passione per Aria Giovanni? Beh intanto perché è BBona, ma non è solo bbona, è pure spiritosa, c'ha una faccia simpatica, e ho trovato questa intervista.

Incredibilmente Aria Giovanni salta di luogo in luogo di città in città, ella si è fermata appena in tempo in LA per rilasciare una intervista ed un servizio fotografico a grant Glamourcon. Noi ci siamo infilati nella sua stanza durante una pausa dopo una dura giornata di lavoro. Ci ha raccontato alcuni suoi segreti mentre si rilassava con una fresca coppa di champagne.


GC: Un felice e prosperoso buon anno a te Aria, quali sono i tuoi sogni e i tuoi obbiettivi per il nuovo anno?

Aria: La sola cosa che io spero per il nuovo anno è essere felice. Mentre cresci ed invecchi, diverse cose ti fanno felice. Voglio realizzare tutto ciò che inseguo.

GC: Aria tu sei già una affermata top model dell'industria, ma so che hai iniziato la carriera solamente nel 1999

Aria: Era la fine del 1999, ho iniziato la carriera di modella solo per pagarmi il college. Non avevo mai pensato di fare la modella e di avere successo come tale o che mi piacesse. Ho scelto di farla solo per necessità .

GC: Il servizio di Penthouse (sett 2000) è stata una bella esperienza?

Aria: Io amo i servizi di Penthouse perché c'è Suze Randall. E' grande! Lei è divertente e mi trovo bene a lavorare con lei e conosco la qualità dei suoi servizi. Si loro sono molto più grafici rispetto ad altri, ma lei è molto creativa con la luce, più di altri fotografi. Io ho avuto bellissime esperienze, ella mi fotografa in un laghetto con un grande pesce, sotto una fredda doccia, è grande! Penso che i servizi fotografici migliori li abbia fatti con lei.


GC: Cosa è di te che fa impazzire i tuoi fans?

Aria: Credo sia il fatto che sono tutta al naturale, con i miei difetti. Non sto dicendo che questo non sia attraente, ma non credo che non ci siano molte modelle "all natural". In genere sono con seni perfetti, sederi tirati ecc. A me non piacciono.

GC: Sei stata così famosa tutta la tua vita o è una cosa recente

Aria: Solo recentemente. e anche ora non sempre. Io esco senza tucco e nessuno mi nota se io non voglio. Ma posso anche andare in un luogo e farmi notare da tutti. Dipende da come ti proponi agli altri. E' il fascino e come lo gestisci, io ho imparato questo negli anni. Quando ero più giovane non ero così conosciuta. Alle scuole superiori nessuno mi chiedeva di uscire. Nessuno mi chiedeva mai di ballare in discoteca. Tu cresci come un brutto anatroccolo e nessuno ti vede. Improvvisamente tu scegli questa professione e tutti ti dicono “Oh mio Dio sei veramente tu?” E scuotono la testa. E io me ne stavo lì pensando: " ma sei proprio scemo!"” Io non credevo a quello che mi dicevano.

GC: Noi abbiamo sentito dire che tu facevi l'università di Biologia quando hai scelto di fare la modella. E' vero?.

Aria: Quando ho iniziato ero già iscritta ad un college di Biologia. Lo stesso mese fui ingaggiata da Penthouse, avevo accettato un UCSD come studente esterno. La specializzazione era in Biochimica e la seconda specializzazione era lingua inglese. Ma non iniziai i corsi, dal momento che avevo accettato di trasferirmi, Io sapevo che comunque avrei potuto ritornare sempre all'università, ma probabilmente non avrei potuto ritentare la carriera di modella se perdevo l'occasione di Penthouse. Il carico di studio al primo anno di università è molto duro, non puoi lavorare e studiare contemporaneamente, così fo scelto la carriera di modella.Non sono più tornata indietro dopo sei mesi che avevo iniziato la carriera di modella.

GC: C'è molto scalpore circa le tue abitudini culinarie. raccontaci dei melograni.

Aria: Sono molto esigente nel cibo. ISono molto particolare nella scelta del cibo, gli accostamenti. Io amo il vino. And, Io amo i melograni quando è la stagione! Se tu passassi un fine settimana con me e tu osservassi le mie abitudini culinarie, potresti scrivere una storia su quanto sono strana in fatto di cibo. Io voglio questo, ma non quell'altro, oppure non insieme all'altro . Io voglio ad esempio molta salsa, bistecca con più salsa, Io voglio la verdura ma non quella verdura, Io voglio l'insalata con il vino e il porto e il dessert con essa - Io voglio cosa mi piace e voglio che tutto sia nella maniera giusta.

GC: Tu hai avuto l'opportunità di viaggiare molto, quale sono i luoghi che ami maggiormente ?

Aria: Io amo molto New York - Manhattan, SOHO. Ho vissuto a Long Island e mi è piaciuto molto. Amo le Bahamas, Jamaica, Belize and Hawaii. questi sono bellissimi luoghi tropicali che non avevo mai visitato. Io amo viaggiare e vedere nuove città. Odio prendere l'aereo.
GC: Dove desidereresti andare che non sei stata?

Aria: Oh! aspetta l'Italia è la migliore! Mi sono scordato di menzionare l'Italia, naturalmente è il più bel paese che abbia visitato... ah, Firenze! Hmmm? Luoghi mai visti? tutta l'Europa oltre l'Italia.Io voglio visitare tutta l'Europa quando ci andrò quest'anno. Australia, anche,che visiterò anch'essa quest'anno.
GC: Quali sono i fotografi e le modelle preferite?

Aria: Non ne ho nessuna. Dipende di quale genere si sta parlando. Mi piace molto fare servizi con Suze Randall and Julie Strain. e Andrew Blake, il quale fa il fotografo ancora.Io non ho un fotografo personale con il quale lavoro esclusivamente. Dipende dal mio umore e dal periodo. Modelle preferite? Sono tutte mie amiche. Non le vivo realmente come modelle. Le vedo come semplici persone. Quando noi non stiamo lavorando - (sorrisi scherzi) beviamo, ceniamo insieme, parliamo di ragazzi, ridiamo istericamente, scherziamo, ci rotoliamo per terra - cose del genere. Tu capisci, cose da donne. Io non vedo loro come modelle, ma come amiche.

GC:
Con chi speri di lavorare nel futuro?

Aria: Un fotografo è Christophe Mourthé ma lui non sa ancora che io voglio lavorare con lui. Ora vorrei lavorare con alcune riviste europee fetish.Questo è quello che veramente vorrei fare quando sono qest'anno in Europa. Io voglio incontrarmi con lo staff di Bizarre, Marquis, etc. Io voglio essere nella loro copertina. Questo è ciò che non ho ancora fatto. All'inizio della mia carriera ho fatto dei servizi con cataloghi fetish tipo Stockroom e Ken Marcus. Anche con Andrew Blake , Bondage by Request e Short Fuse. Non ho mai interrotto il mio rapporto con le riviste fetish che io preferisco.

GC: Quale è stato il più bel servizio?

Aria: Oh! (esclamazione eccitata) OK -Ne ho molti. Assolutamente Andrew Blake. L'ultimo che abbiamo girato uscirà a Gennaio (o forse febbraio). E' il quinto che ho girato con lui. Quest' ultimo è completamente fetish. Sono stata sospesa completamente per la mia caviglia appesa al soffitto. E' stato veramente eccitante e piacevole.E' stata una grande esperienza questa ripresa. Se ti piace il genere fetish tu amerai questo DVD. Questo film mi ha esaltato molto poiché ho preso parte alle principali scene. Tutte fetish.Mi piace molto anche perché è stato girato in Italia.

GC: Noi abbiamo sentito che tu vuoi sorridere di più nelle foto. Cosa significa?

Aria:Io penso che quando si parla di fascino non è considerato sexy ridere. Specialmente con il mio“look” che è esotico, femminile e formoso. Io ho grandi occhi e non si prestano bene con il sorriso. Le persone mi chiedono "perché non sorridi?" Io rispondo loro che se non smetto di ridere non li compreranno le foto. oggi noi faremo foto amatoriali perciò riderò quanto vorrò perché farlo rende giovani e spensierati. ma quando sei vincolato a foto fetish, o cose simili, una cosa da non fare è sorridere.

GC: Grazie per aver rubato tempo ai tuoi appuntamenti per parlare con noi. Noi abbiamo apprezzato le sincere risposte e i tuoi bellissimi sorrisi. E' stato un piacere passare questo tempo con te.

Per vedere un sexy video di Aria cliccare qui sotto


Aria Giovanni video

06 gennaio 2008

Donne a sorsi

Leggendo qua e là - salta fuori un ormai vecchio articolo di repubblica dove si parlava dei libri riguardo "ragazze" che scrivono di sesso, e guarda caso oltre il mio libro, quello di Pulsatilla, la Cutolo spiccava il nome - ormai sempre lo stesso di Melissa P; che si ostinano eh a dire P nonostante si sia staccata da quella P e mettendoci per intero in cognome, PANARELLO - cmq fatto sta che una lettrice ribatteva a quest'articolo un po' di parte in questo modo.

"Il triste é constatare che la mia intuizione di anni fà era giusta. La donna ha perseguito una parodia maschile, fumare, bere, scopare, giocare a biliardo, uscire la sera a cena con sole altre donne ecc.... Una sera trascinato da amici in uno squallido locale con un biliardo c'era una ragazza bella che giocava al biliardo contro un uomo, sigaretta in bocca di traverso, sguardo truce e bestemmie, bicchierino di wisky su una sponda del biliardo, quando si abbassava per colpire la boccia le si vedevano le mutande e tutti approfittavano del momento per guardarglielo. Questa scena mi fece schifo come il locale,pensai che nel cammino verso l'evoluzione,l'emancipazione la donna commetteva un grosso errore,imitare le "movenze" e gli "usi" del tipico maschio,una parodia, non la dimostrazione di un mondo,quello femminile che sarebbe senz'altro più originale e affascinante...."

Beh ecco io vorrei rispondere a lei e a chi per lei portano questo pensiero, che sì può contenere delle verità queste affermazioni, ma perché non si dice che però questa è ANCHE la conseguenza netta e palese di secoli di sottomissione della donna, da parte della cultura maschilista. Per quanto grottesca è una reazione più che lecita; poi può far schifo, certo, ma è lecita. Come alcuni poveri che cercano di imitare i ricchi sfoggiando le finte ricchezze. Patetici no? E allora. La storia è la storia. Appunto, in tutto e per tutto. Non si può pensare che sia ininfluente negli atteggiamenti.
E logico che quando poi un modello si esaspera dietro uno già preesistente rischia di diventarne una parodia, ma è forse necessario passare attraverso un poi semi-estremismo direi per tentare di raggiungere una posizione di equilibrio.
Come quando in Italia cercano di fare le stesse cose che fanno in America, poveretti vorrebbero farle, ma non hanno i mezzi, come il leoncino piccolo che spalanca la bocca a più non posso per ruggire e assomigliare al grande. cosa vuoi che faccia, il leoncino forse tenerezza, ma l'Itala pena.
L'altro problema sul femminile,m e che la maggior parte delle donne vorrebbe assomigliare idealmente agli uomini, assomigliare come posizione quindi allearsi idealmente pure tra donne, ma poi per restare dalla parte degli uomini che sono ancora "il potere" appena hanno questa possibilità, ci impiegano poco a detronare un'altra donna, facendo rimanere cos' la subordinazione femminile una costante.
E allora andare a bigliardo dov'è il problema? bere il whisky? e le parolacce anche questa cosa, ma perché le parolacce dette da una donna devono avere un peso diverso. beh una questione culturale, va bene, ma se non sta bene su di una donna, non sta bene nemmeno su di un uomo.
Se le parodie possono aiutare allo sviluppo dell'identità dei sessi, e identità dei sessi intendo pure che ognuno sia libero di decidere i proprio ruolo, la propria bestemmia o il proprio credo.

05 gennaio 2008

Il colore del dolore

La neve è scivolata dai tetti.
Fuori è grigio, così che il grigio del cielo si appoggia all'orizzonte sui muri delle case.
Le persiane di case quelle che riesco a vedere da questo 4 piano, sono tutte verdi ed abbassate. Dei rami secchi vi si infrangono contro. E le antenne della tv imperano ad altre altezze.
Ieri era bianco. Era bello. eppure stavo male.
Stamattina il leopardo di neve, allettava ancora gli occhi. Una fanghiglia contornava i passi; quegli degli altri perché io non esco, ma chino la testa e guardo giù; come un tempo faceva la mia vicina anziana di casa che - anche di notte quando tornavo dalle brave notti accendeva la luce e sporgeva la testa, a qualsiasi ora, con qualsiasi tempo.
Che curiosa del cazzo - pensavo.
Son tutti uguali qui nel paese.
Eppure qui dal quarto piano, quando guardo giù poi vedo che tante altre teste spuntano fuori sotto la mia. Tanti piani di lumache, che si ritirano al primo sguardo diretto.
Una rissa tra extra sotto il condominio e tutti lì a vedere giù, chi le dà chi le prende, si spacca qualche bottiglia. Da un'altra casa sento una donna che grida. Un bambino piange. Un uomo scatarra da un altro appartamento e si capisce che si soffia il naso senza fazzoletto.
Fatta vita, se è umiliante vivere mi dico.
Eppure tanto amore ancora, quando qualcuno caro non sta bene, non è più umiliante quel pensiero, quelle vita pesa di un peso che nessun oro può comprare, eppure il male distrugge con tanta facilità quello che per sembra da secoli ci portiamo dentro. Che illusione l'unicità, e quanto "io" da scrollarci di dosso senza poterlo mai fare.
Che cos'hai - che cos'ho - dormi, alzati fai, non pensare, scrivi, registra voci erotiche, fai felice i segaioli, oppure vai a fare un giro, ma no, non star male.
Il mondo non se ne accorgerà, tra un grido di gioa e uno di dolore, siamo sordi. E ci va bene così.
Happy new fear qualcuno un giorno mi scrisse. Io ho sorriso e l'abbracciavo. Erano anni fa d'inverno, c'è gente che la morte se la porta nel sangue. Era destino che morisse.

03 gennaio 2008

Regali - ma mica tanto

Allora dalla statistica metà dei votanti abolirebbe Natale(tra cui pure io), una buona parte non lo vorrebbe così com'è...e poi c'è il fatto regali.
Io devo capire questo dovere - che è anche bello far regali - ma Natale si è costretti moralmente - si è sotto torchio, si riceve regali che sì fan piacere, ma se ne farebbe anche a meno, e di fanno regali che gli altri ne farebbero anche a meno, che se fosse qualcosa di utile sarebbe già stato preso, e quindi alla fine passa il pensiero che è una cosa bella, ma deve essere sempre un pensiero incartato e in qualche modo e quindi si arriva che si spendono un barile di soldi in incartamenti che se ne potrebbe fare a meno, ma poi non se ne può fare a meno.
Poi ad esempio te sei uno no, e sei invitato a casa di una famiglia che c'ha 3 figli. Ecco te ti fanno un regalo e te cosa fai? Insomma ci son dei conti che non tornano.

Allora ecco la resa dei conti.

ricevuto-fatto regali. Faccio una classifica in base alle esperienze mie ed altrui dei regali a buon prezzo che uno è costretto a fare che di solito fa e riceve a natale

1 -Profumi, saponi e bagno schiuma - Quando uno non sa bene dove parare, il regalo che vien subito in mente è un bel bagnoschiuma speziato o con aroma bizzarro, tanto ora ce n'è di ogni, lo stesso vale per i profumi che se ne trova di ogni, di ogni marca a qualunque prezzo. Poi via con la compagnia delle Indie che fa sentire tutti più fighi abbinata ai sapori d'oriente o quelle cose lì insomma . Chi di noi non ha mai ricevuto la confezione di profumo o bagnoschiuma più accessori vari? Tanto lavare ci si deve prima o poi quindi...mal che vada
Quest'anno come vedevo una confezione regalo con delle rose stampate sopra sapevo già cos'era? E voi? No solo per capire se è statistica o me le tiro io.

2- Candele aromatizzate e incensini - qualche anno fa ma ancora galoppante con il bel altro regalo che andava forse più di moda qualche anno fa , wè delle belle candele profumate che t'intossicano e degli incensini da piantare sull'apposita foglia di pietra o vetro. E tutta una gradazione di oli

3 Libri e Cd - sarà che pensano che visto che scrivo leggo anche molto, allora giù con una bella carrellata di libri. Che fa piacere eh nel senso che fa biblioteca però uffa, i miei libri preferiti restano i ricettari, che si sappia! I cd son un altro regalo-regalo, che oggi con il fatto che si scarica da internet la musica e i dvd si compra poco di per se stesso se non come feticcio. Quindi direi ben accetto se si sa di qualcosa in particolare....

4- Sciarpa - E' inverno quindi una sciarpa che si trova poi così facile pure nelle bancherelle dei mercati natalizi a pochi soldi, è un regalo che va bene, a me non fanno che regalare sciarpe o cose da mettere attorno il collo, eh sì quante sciarpe

5 - Ciabatte
- Sempre con il fatto che d'inverno fa freddino e si sta in casa, ecco un bel paio di morbide ciabattine.

6 - Cesta di cose mangerecce - se è un regalo multiplo. Toh una botta e via sistemati.


Per regali più costosi si passa al settore tecnologico e abbigliamento. Cmq è sempre più facile fare i regali alle donne che agli uomini, secondo me. Ed è più facile paradossalmente per le donne fare regali che pergli uomini basterebbe un giro di trucchi, creme, e qualche gioiello. Per il resto ci si arrangia no?


Comunque basta il pensiero appunto, se no non sarebbe meglio tornare alla lettera di babbo natale? E voi cosa avete-fatto ricevuto?

02 gennaio 2008

Fatto con i piedi




Inizio il nuovo anno con una gallery di autoscatti feet ! Buona Visione...

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