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01 luglio 2012

Intervista a Xena Zupanic: oltre la men
















Xena Zupanic, nata in Croazia con dimora a Milano. In duplice esilio, dalla sua terra nativa e da quella adottiva, dai suoi studi filo-sofici e dal mestiere di attrice, molto drammatica. Artista, attrice, regista e performer, ha lavorato, tra gli altri, con Harald Szeemann in Xena & her foolish wives, in Future is at Balkans al Tanzquartier di Vienna e in Blood & Honey, al Sammlung Essl Museum di Vienna, nel 2003. Ha partecipato dal 2005 al 2008 a MarKette, programma televisivo di La7 condotto da Piero Chiambretti.



Xena, hai un trascorso molto denso per esperienze e per collaborazioni, nomi che significano vite nella storia dell'arte, della cultura internazionale, da modella per Helmut Newton ad attrice per Marco Ferreri..chi ricordi con maggiore ardore e chi tra tante menti e tanti cuori che hai incontrato sia stato (è stato) un mentore per te...e così una mia curiosità come ricordi la tua partecipazione al video "Il pippero" con Elio e le storie tese?"

Chi è il mio mentore? La mia mente, il mio corpo pensante? Quante volte mi hanno mentito? Tante, mi viene in mente, mi ricordo con precisione. La morte è il mentore più vivo di tutti: il ricordo della vita presente.
Il video_clip “Il pippero” è la parodia puntuale del mondo assurdo e paradossale. Una avvelenatrice che batte la cassa è la vita che ci assale quotidianamente.


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Tu dalla Croazia, dopo esserti laureata in filosofia storia dell'arte, per un caso sei capitata in Italia, da questo punto di vista pensi sia stato più difficile affermarti e intraprendere questa strada ? nella tua terra d'origine che immagine hanno di te come artista?

Nella mia terra d’origine mi vedono come un’Origami giapponese. Ogni volta piegata cambio la forma del mio essere artistico: la piega infinita di un barocco giapponese inesistente.


Quanto è contato per arrivare ad essere ciò che sei passare attraverso il lavoro di modella?

Il modo di essere modella lascio ad “Elle”. Ho cominciato dalla lettera A come Arte in tutti i sensi : l’arte modella la mia vita, coprendo le mie spese nel bene e nel male. Le spese sono alte ed arte deve essere concentrata e non spalmata sulla superficie troppo estesa. L’arte è un l’antidoto naturale contro le modalità appese sul nulla.
Chiudo gli occhi, mi concentro per bene, faccio un AUM (MMMM) profondo e incomincio a contare : fino al numero tre ci arrivo?

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Fare televisione come la vivi, non può essere riduttivo per una persona come te ?

Le mie apparizioni televisive non hanno ridotto la mia sensibilità artistica, semmai l’ha sfidata a trasformarsi in brevi, lampanti frammenti del tempo. Un esercizio haiku: in pochi gesti e parole un mondo nuovo si rivela periodicamente nel mio caso.
Patino sul schermo piatto televisivo dando i voti artistici a me stessa. Mi riduco così, purtroppo! 


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Si può fare arte, come si vuole e non scendere a compromessi?

L’arte odierna è scesa sotto la soglia del compromesso universale. E’ compressa come i bagagli del low-cost flies con pretese di un sucesso interplanetario; questa arte pigliatutto ha comprato anche il compromesso.
Dio mio, manda il tuo Messo per sopprimere il compromesso, sia la volontà tua conforme ad arte ben messa.
L' Arte in se stessa è un compromesso, aiuta a sopravvivere invece di annientare come terribile Messo di Dio che giudicherà la nostra vita. Solo morti siamo ben messi. 


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Ha senso essere sinceri nell'arte; alcuni dicono che le persone (un pubblico) se ne accorgono quando c'è di mezzo la verità, la sincerità, l'intensità dell'intento, io ci credo poco, tu cosa ne pensi?

Credo che il pubblico è sincero: con grande diligenza mastica molti gruzzoli di merda, l'operine marchiate e firmate con un “a” minuscola ma sontuosa, l’arte per i cittadini democratici, un po' trasgressivi, un po' bigotti, ma sempre vogliosi di novità fresche, stimolanti. Viva la sincerità: gli auguro la buona digestione! 

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La felicità non può esistere per gli spiriti eletti, una verità o un concetto troppo occidentale?

Essere spirito “eletto” porta nella maggior parte dei casi alla lacerazione estrema, alla catastrofe sicura. Parafrasando il poeta Renè Char, la creazione è l’atto d’autoesclusione, è il luogo della lacerazione dove abita la felicità.
Posso felicitarmi che la felicità quasi non esiste, ergo nell’atto di felicitarmi sono felice di eleggere il concetto della felicità al grado più alto del pensiero, ho eletto la felicità e sono felice anch’io confermando la sua esistenza.


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Alla verità invece ci si può arrivare solo attraverso tortuose vie, o anche qui tutto da rivedere, o forse no è poi così importante perseguirla...

La verità è la retta via che porta puntualmente nel labirinto: è lì che reggiamo la verità sulle nostre spalle, soccombendo.

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Da cosa si riconosce la grandezza di una persona per te, e quella di un artista?

La grandezza di una persona è la bassa condizione: guardare dal di sotto verso la vetta pura. L’artista può essere anche un infame, una non-persona, un demiurgo contorto, anche questo fa parte della grandezza, della rivelazione del mistero dell’essere.

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Essere belle come te, è penalizzante se si vuole esprimere un concetto forte, o può essere anche un vantaggio?

Essere belli ed esprimere un concetto forte è un vantaggio orgasmico, cosmico, un ordine che appartiene solo agli dei che non abitano tra di noi.
I belli portano bellum, la Guerra dei concetti destabilizzanti. Dalle ceneri così rinasce l’ordine che porta il vantaggio della bellezza. 


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Come si possono superare i pregiudizi sulle belle donne, ma soprattutto sulle donne?

Nel caso dei maschi sviluppando il lato femminile. Nel caso delle donne omettendolo.
Le donne belle campano sui pregiudizi, mentre le altre si logorano difendendosi. Superarli vuol dire superare la vita stessa. 


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Una mia impressione, sei talmente consapevole della tua bellezza, che hai potuto permetterti di interpretarti in modo mostruosamente inquietante. Una scelta coraggiosa, che pochissime donne sceglierebbero; come mai questa scelta? generalmente sono infastiditi gli uomini da questa tua posizione?

Gli uomini vogliono il riparo, vogliono le donne rassicuranti. Ma l’eterno femminile è l’inquietudine senza fondo, è la mostruosità della finitudine mortale che ci aspetta nel suo grembo materno. La mia non è una scelta , è un impulso naturale che lavora silenziosamente a finirmi, a terminarci. Sono solamente struggente strumento rivelatore di sterminazione lento ed inesurabile.
Il mostro che si presenta in società è altamente coraggioso: sfida l’ordine prestabilito basato tra l’altro sulla mediocre e scialba nozione della bellezza.
Gli uomini, tutti i portatori del complesso di S. Giorgio vogliono ucciderlo. Le donne vanno liberate anche a costo di ucciderle. 


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Come è nata in te l'elaborazione dell'inquietudine, e come hai capito che potevi trasformala in qualcosa di vivo?

L’inquitudine è sempre viva, è una danzatrice che danza tutti i giorni, al permanente crepuscolo dell’Impero che è la nostra stessa vita. Io l’ho elaborata portandola sopra il superficie del mio corpo, rendendola visibile come una contrazione fisiologica densa e liberatrice. Ora lei danza fino allo sfinimento. 

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Il messaggio più forte che vorresti fare arrivare attraverso ciò che fai...e cosa vorresti poter dare in futuro tramite le tue interpretazioni?

Nessun messaggio. Lascio correre il cavallo selvaggiamente senza il messaggio mentalmente ben predisposto. Il cavallo galoppa verso il futuro? Un cavallo sciamanico che scavalca dei livelli, portando innumerevoli rotture. Si viaggia penetrando i mondi, senza i messaggi ingombranti. Non c’è tempo di leggere, solo di vedere e agire.
Morire presto per risorgere subito, il messaggio che contiene il futuro in nuce.


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A uno sconosciuto che ti dice "sei bellissima" cosa risposeresti?

Risposeresti? Un lapsus freudiano?
La bellezza bisogna sposarla e risposarla di continuo. E’ uno sforzo matrimoniale perpetuo, giornaliero, che porta agli esiti dove la noia distruttrice non sfibra il matrimonio. 


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Qual'è la forma artistica nella quale ti senti meglio rappresentata e quella che senti di rappresentare al meglio?

Il teatro – un tête-à-tête attorno al quale latrono i cani rabbiosi, l’intimità che scioglie la paura omnipervasiva ; mi rappresento, mi rappresenta, mi cosenta, voglio andare avanti!

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Qual'è il tuo lavoro artistico che ritieni più riuscito?

Lo spetaccolo teatrale U-BITI, eseguito a Zagabria durante il festival teatrale “Eurokaz”. Parla di un assassinio reale efferato di un giovane studente. Nessuna colpa, nessuna espiazione, nessun attacamento alla terra madre. Niente Dostojevskij catartico. Solamente un nichilismo balcanico, chiliastico senza colpa e senza rendenzione. Ero un omicida sul palco e non avevo paura. Il Chaos contemporaneo modellava il mio corpo democriteo, tempestandomi con gli atomi malati e vitali fino alla follia. 

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Cos'è il significato, e cosa ci resta del significato?

Il significato è la bandiera Bianca della resa, permanemente alzata sul territorio accanto a noi, ardetamente desiderata. Un’esca mortale sulla quale il corpo morto si accascia quasi con gratitudine.
Un sentimento per te costante che ti ha accompagnato tutta la vita e sai ti farà compagnia..
La finitudine della Morte. La morte morde la mela già avvelenata.


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Qual'è l'arte e la forma artistica che a tuo parere oggi rispecchia meglio la contemporaneità?

L’arte cinematografica, ma non andrà all’infinito. Sta nascendo dal tramonto qualcosa di nuovo: un uovo cosmico orfico che non bisogna ne guardare ne contemplare. Il suo albume (albore) sarremo noi. 

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Cosa ne pensi della body modification?

E’ un misero tentativo d’allentare la finitudine, la morte. In certe forme artistiche è un eroico gesto di cambiare l’ordine del mondo in maniera radicale, mentale, usando il corpo come modificatore più potente, saldamente micidiale. 

Autori che sono più vivi dei vivi?

Carmelo Bene – la phoné, la guida oltremondana sciamanica, l’ascia bipenne labirintica
W. Shakespeare – un shake senza tempo, fresco fino allo sfinimento
E.Cioran – la mela avvelenata risvegliatrice

La musica cosa ti ha dato? cosa eleggi in musica?

La musica è radicale uscita dal mondo in un’istante. Un accelleratore cosmico che rivela i pianeti nuovi, perfettamente abitabili. La sua forza è la legge di fare e di disfare, demiurgicamente senza esitazione.
Cos'è oggi che scandalizza veramente?

Oggi lo scandalo è un uomo claudicante, inceppato su se stesso. Un ceppo secco dove molti artisti devono avere il coraggio di poggiare la loro testa sacrificale.

Esiste una visione al femminile e al maschile del mondo, dell'arte, e l'arte stessa come potrebbe essere di parte se per eccellenza vive di interpretazione universale?

E’ una illusione di vivere la visione dell’arte al femminile o al maschile. L’arte sono le viscere senza il sesso, la forza senza il compromesso, il Dio Apollo aconico, armonioso, ma sempre letale. Il sole rapisce felici ed infelici.
Trovi che troppi artisti si credono di poter essere Carmelo Bene? Come mai lui e altri no, è riuscito ad entrare così a fondo in un determinato immaginario di genere?

“E’ falso dire: Io penso: si dovrebbe dire mi si pensa”(A. Rimbaud). La volontà cattiva dell’Io sta per soccombere nei tempi senza il volto. Carmelo Bene lottava da gigante contro il colosso dell’Io tiranno. Una volta abbattuto il colosso risveglia molti David frustrati incitandoli di autoflagerarsi.

A proposito si può non esistere, essendo all'ennesima potenza?

Essendo all’ennesima potenza sempre veniamo a meno: l’Io è sorpresso e fisiologicamente siamo la fiamma incolore che brucia divinamente.

Cosa pensi della pornografia?

La pornografia rivela la verità dell’essere: la nudità e
l'enigmacità del mondo rappresentato tramite la sessualità disarmante. Un consumarsi, vivere l’istante dell’oblio pressochè totale del nostro ingombrante Io.


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Cos'è il fascino?

Il fascino: un fascio ben compatto ed esile della nostra energia che trascina alcuni verso la rovina.

Un incontro fortunato?

Con l’Ignoto, con il mio Gatto, con il mio Cane. L’elementare mistero sempre fausto.

Tre cose che non esistono e vorresti esistessero?

Tutto esiste ma non si esprime in maniera assouta e prepoderante: Amor, Roma, Marò o il Caputmundi (Roma) che con l’Amore (Amor) naviga nella testa di un Marinaio (Marò).

Tre cose che elimineresti dalla faccia della terra...

O-DIO, BELLUM, POVERTA’

Se c'è una frase o un consiglio che vorresti dare a tutti..

Di sconsigliare se stessi quotidianamente

Intervista di Gisela Scerman