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News e appuntamenti


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IN LIBRERIA

29 marzo 2007

Ma quale Alice e compagnia


Mi sto riferendo al servizio Alice che in teoria molti italiani usano per l'Adsl...

A parte le tante prese in giro continue, continuano a peggiorare i servizi Telecom - Alice...
Chi usa Alice sa che in teoria potrebbe inviare dal computer 10 messaggi gratis a giorno.
Fino l'anno scorso a parte qualche frequente disservizio di rete era abbastanza semplice, poi hanno aggiunto che oltre ad inserire il destinatario e il messaggio e dare l'ok, si devono digitare dei caratteri alfanumerici distorti per aver la certezza che non ci siano accessi spam - caratteri talmente malfatti che spesso altro che spam - nemmeno un essere umano ingegnoso riesce a riconoscerli...e quindi perdi tempo fai e rifai...
Da poco novità...rifatta grafica, pure più complicata da arrivarci - oltre ad inserire il messaggio compare in ogni caso sul cellulare del destinatario - il numero di casa dell'abbonato che usufruisce del servizio - Va bene, può essere un metodo per sgominare messaggi anonimi - ma non mi pare del tutto giusto, uno potrebbe voler rimanere in anonimati per fatti propri senza essere maniacale o chissà ché – ma non è finita anche perché la furbizia in questo modo è che se il ricevente del messaggio risponde al corrispondente messaggio sul numero di computer... Driiiiin suona il telefono di casa che chiede di far ascoltare il messaggio che viene trasformato in lingua robotica semi incomprensibile a pagamento naturalmente...
Poi dal nuovo sistema di Alice non si può inviare più di un messaggio per volta, prima erano tre...in più sempre ogni volta facendo la trafila di inserire i caratteri alfanumerici e spesso sperare che il servizio sia attivo...
Ovvio che tutto ciò non è stato creato solamente per una maggior sicurezza, ma per disincentivare i 10 messaggi gratuiti a giorno, che loro lo sanno che il tempo è denaro anche per gli altri, allora più ci si mette, più ti passa la voglia - in fin dei conti 15 centesimi valgano meno di 5 minuti per un messaggio...mi pare questo il senso...
E gli operatori telecom (e pure gli altri): per una questione statistica impossibile beccare lo stesso - poi altra trafila musichetta tananaà che ti smarona - tutti che ti dicono cose diverse, nessuno sa nulla di preciso; tizio ti passa a caio etc etc, ma un risponsabile non c'è mai...Non si può...rabbia.

Altra scoperta già che ci siamo - per chi utilizza Vodafone - attenzione che vengono a volte accreditati dei servizi non richiesti alcuni a pagamento, verificare la propria scheda su http://www.190.it/ i chiamando il 190 (che se sei cliente vodafone one- ovvero spendi un botto hai l’operatore vivo, se no altra trafila robotica 1-5-6-4 riagganci... comunque poi ho scoperto che vodafone Revolution la tariffa che paghi 30 centesimi di scatto alla risposta e poi gratis (e naturalmente 30 euro d’un colpo al mese...) valgono solo per la prima mezzora quei 30 centesimi…altro che parli gratis quanto vuoi poi torna la tariffa normale...quando mai è stato detto...un anno che ce l'ho - imparato ieri e così i miei amici...
Se avete altre segnalazioni dite che ci faccio un articolo...

23 marzo 2007

Ossessioni



Non preoccupatevi troppo, si muore sempre delle ossessioni di un altro.

Don't worry, man, you always die from somebody else's obsessions.

Gisy

21 marzo 2007

Ancora e mai abbastanza De André

A forza di sentir parlare bene di un autore, a volte si finisce per svalutarlo - o per immaginarselo felicenmente bravo - in una maniera superficiale per sentito dire o raccontare, magari a sua volta da chi lo conosce superficialmente. Mi rendo conto che spesso accade. De Andrè ad esempio, che da alcuni viene ritenuto un liceale, credo invece sia davvero da conoscere non solo per quello che è più frequente mente conosciuto...guerra di, piero, bocca di rosa, e tante altre naturalmente. Io potrei dire che i testi di De Andrè siano difficilmente migliorabili. Poi avrà preso da Brassens da chi si vuole - ma De Andrè senza De Andrè non ci sarebbe. L'album che forse più amo - è "Non all'amore, né al denaro né al cielo" prendendo spunto dall'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. Questo album comprende le nove poesie (riprese appunto da De André) la traduzione italiano di Fernanda Pivano

Di De André

In un vortice di polvere
gli altri vedevan siccità,
a me ricordava
la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa.

Sentivo la mia terra
vibrare di suoni
era il mio cuore,
e allora perché coltivarla ancora,
come pensarla migliore.

Libertà l’ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro,
a cielo ed amore,
protetta da un filo spinato.

Libertà l’ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze
a un ballo
per un compagno ubriaco.

E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca
per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare.

Finì con i campi alle ortiche
finì con un flauto spezzato
e un ridere rauco
e ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.

Questa invece la traduzione di Fernanda Pivano dall'originale antologia .

La terra ti suscita
vibrazioni nel cuore: sei tu.
E se la gente sa che sai suonare,
suonare ti tocca, per tutta la vita.
Che cosa vedi, una messe di trifoglio?
O un largo prato tra te e il fiume?
Nella meliga è il vento; ti freghi le mani
perché i buoi saran pronti al mercato;
o ti accade di udire un fruscio di gonnelle
come al Boschetto quando ballano le ragazze.
Per Cooney Potter una pila di polvere
o un vortice di foglie volevan dire siccità;
a me pareva fosse Sammy Testa-rossa
quando fa il passo sul motivo di Toor-a-Loor.
Come potevo coltivare le mie terre,
- non parliamo di ingrandirle -
con la ridda di corni, fagotti e ottavini
che cornacchie e pettirossi mi muovevano in testa,
e il cigolìo di un molino a vento - solo questo?
Mai una volta diedi mani all'aratro,
che qualcuno non si fermasse nella strada
e mi chiedesse per un ballo o una merenda.
Finii con le stesse terre,
finii con un violino spaccato -
e un ridere rauco e ricordi,
e nemmeno un rimpianto.


17 marzo 2007

Valentina Gautier


E’ da quando ho 16 anni che ho in mente quelle parole, quella voce – io abito all’inferno girone numero sei”.

Poi scopro che è lei l’angelo rock al femminile, Valentina Gautier. Un nome e una voce che negli anni ho seguito, e che ho ritrovato come un filo d’Arianna, che se non proprio fuori da una labirinto dei rapporti uomo-donna ti dà l’impressione di accompagnarti vicino…

Ovviamente la soluzione non è una soluzione, e la soluzione è uno dei soliti paradossi, di questa identità che non ci accontenta mai, guasta dualità dei sentimenti e dei sessi. Se io sono donna accetto te uomo se e solo se rispetti certe regole, alla fine la parità dei sessi, ma i privilegi borghesi anche se non si dicono così, no si chiamano così ci devono essere. E ancora Valentina che grida storie di stupri alla fine compiaciuti a forza di non sopportare il dolore, beh allora io questo dolore te lo rigiro e ti faccio vedere chi ci perde, così ci si auto-convince che pure la violenza tutto sommato è così, anzi tutto sommato ancora ci piace quasi. Sono storie crudeli, trasgressivi e fragili sessi, tutto, tutto per te, eppure se sei qui ti rovino tanto per dire (queste bon parole mie…) e io Valentina CANTAUTRICE intendiamoci non interprete, assieme a Mia Martina, altra mio “Diamante al centro del mio cuore”, mi ha aperto gli occhi. Ormai più di 10 anni fa, ora la vedo tornare come un’apparizione con questo nuovo album “Streghe” da cui il meraviglioso singolo “Bee Free” – una parola dove la libertà se ci fosse non ci sarebbe bisogno di gridarla, ma di viverla pure senza trasgressione. Il nuovo album Streghe, si propone su questa visione delle storie delle donne e degli uomini, di questa storia che ci si porta avanti come un fardello, e poi tutto sommato cosa c’è da fare? Forse stare al gioco?

Oh no, ci sono streghe che bruciano nelle proprie case, e streghe che hanno scelto pure di stare sole senza sentirsi in colpa. Questa è una fatica. Purtroppo. Ma chi è strega oggi in un qualche modo è scomoda. Cambiano i tempi, ma poi tutto sommato neanche tanto. Ahimèì.

11 marzo 2007

feste e tristezza


Non credo molto nelle feste, anzi le feste in genere non fanno che rattristare, poi quelle della donna ormai direi che bisogna superarla nonostante sia poi nata per motivi giusti, ma non viene certo ricordata per quelle donne morte e bisness rovina tutto...
Cmq trovato questa vignetta che un pò è lo spirito di quella festa...
Poi oggi domenica, pure la domenica mi è sempre caduta addosso pesante, avevo scritto un pezzetto sul libro sulla domenica che poi ho deciso di togliere, ma faceva così...

"La domenica mi è sempre sembrata un eterno pomeriggio, dove anche se qualcuno o qualcosa si muove continua uguale ad essere fermo e immobile. Anche per questo molta gente la domenica, va a messa (in scena), per poter sopportare le proprie mani, giunte allo stremo. Consacrare la fatica, la fatica dei giorni dei delitti, la propria fatica e quella degli altri che si accatasta. La domenica è tutto questo, una simulazione di morte, di morte dei giorni, di morte della settimana, e tutto si ferma in questo funerale collettivo delle giornate. Come se il mondo sia in sospeso, temporaneamente non a disposizione. Giornata ingrata e sospesa che fa girare, rigirare la gente che si ingorga fino a sera".


Buona domenica comunque g

09 marzo 2007

La città di vetro; ovvero essere Paul Auster

(Cliccare sull'immagine per ingrandire)

PETER STILLMAN HA INIZIATO A VIVERE A 13 ANNI. PRIMA IL SUO QUOTIDIANO ERA UNA stanza buia e silenziosa, lontano da volti, parole, affetti. Perché forse solo così, solo crescendo senza udire altre voci, si può arrivare a parlare il linguaggio di Dio.
Oggi Peter è un uomo sempre nuovo. Nasce al risveglio, cresce durante il giorno e muore la sera.

Ma ha bisogno di aiuto. Di un detective che lo protegga dal padre, l’uomo che gli ha negato l’infanzia rinchiudendolo in un angolo nero per nove anni in nome di un folle esperimento. Ha bisogno di Paul Auster, un private eye che forse non esiste più o non è mai esistito. (...)

Nato da un’intuizione di Art Spiegelman, realizzato da
David Mazzucchelli e Paul
Karasik partendo dal romanzo omonimo di Paul Auster, "Città di vetro " è una storia a fumetti che asseconda le affascinanti teorie dell’autore sulle parole, sul caso e sulla vita, con soluzioni grafiche e narrative inusuali e spesso geniali che scelgono rappresentare stati d’animo più che eventi.
Claustrofobia, metaletteratura, filosofia, fragilità e follia: sono tanti i temi affrontati in questo introvabile capolavoro (pubblicato la prima volta dalla Bompiani, qualche anno fa, nella collana “Gli Squali”, allora diretta da Dani
ele Brolli), che ritorna in libreria grazie alla sensibilità della sempre attenta Coconino.

Coconino Press, pag. 144, euro 14

:) buon divertimento g

07 marzo 2007

Flù e filastrocca

La mamma prepara la nanna,
mi versa sapore di panna,

è ora di andare Susanna!
Mi porta sulle lenzuola
di fresco profumo d'aiuola,
mi appoggia la guacia sul letto

ed io cosa vedo sul tetto?
Ragnetto, ragnetto, ragnetto!

Da ieri febbre, dolori alle ossa, nausea e tutto il resto, (beh almeno sto male avendo l'influenza 'sta volta), così mi è venuta voglia di riportare questa mia filastrocca - un pò sciocchina forse, ma che coccola un pò...
Può essere che mi son ammalata perché han cambiato gli orari di lavoro, troppe ore di fila sveglia, non ce la posso fare.
Ma i comuni mortali come fanno?
Ora vado a nanna con i miei compagni di letto preferiti :)

05 marzo 2007

La bella Liv


Io dico, ma quando si vedono delle donne così, ecco cosa ci sto a fare ad essere fotografata, meglio che scriva davvero he he...

A parte tutto, son felice di ospitare una modella di tale bellezza su questo sito, perché credo che al di là di tante cose si possano dire - la bellezza è un valore, è un valore come può essere l'intelligenza, la simpatia, e un sacco di altri "valori aggiunti", e poi sul senso del bello ce ne sarebbe da aggiungere.

Si tende ancora a a fare facile e ormai scontate associazione bello quindi solo quello - beh a volte mi verrebbe da dire e ti pare poco? ....Come chi dice "la Bellucci gnocca, gnocca, ma è un cane a recitare - ci mancherebbe pure che sapesse recitare da dio, non ti pare abbastanza così?

Purtroppo donne che dicono questo su donne, vari uomini che lo pensano, ma che non lo dicono per buon tornaconto, “vabbè è così gnocca quella che potrebbe essere pure stupida, pure ignorante, pure cattiva, anzi se è cattiva quasi ,quasi è pure meglio, magari cattivella con una divisa mhhhh perché no? Tanto bbbona”. E questa è sempre la doppia arma (a doppio taglio (he-he) ben inteso) che noi donne dobbiamo portarci dietro.

C'è poco da fare e poco da infastidirsi oggi soprattutto la bellezza è una forma di potere come lo è il denaro, come lo è la gioventù, (che vale oh sai te quanti quintali di chili in meno pure di una magra anziana...e quante tonnellate di antiSTOPrughedior, questa è la tremenda verità) spazio agli eroi che salvano gli eroi... il mondo è fatto di questo no, plebeo che compri felicità ai mercatini dell'usato. Vacca però che soddisfazione a volte.

Però davvero quando vedo delle gnocchissime così dico, ma che cazzo ci faccio io con le foto...

Una cosa è certa, son troppo felice che Chiambretti abbai preso Momo fissa in trasmissione, pure lei non valore aggiunto - ma valore. Le faccio i miei più cari complementi, l'ho sempre pensato che sia un genio. Cioè da 4 mesi. da quando la conosco...

01 marzo 2007

San Remo famosi

A parte un fonico che tira un gran bestemmione e poi finta di niente larghi sorrisi e via...l'altra parte interessante del festival è stato il dopo festival quando chi appare? - Momo- Ecco Momo.. non posso non parlare di Momo al dopo festival – e che dire doveva essere al festival .- in mezzo e ben più elevata a parecchio cantantini semi-trasgressivi che sarebbe meglio si facciano una lezione di di dizione della morale – e pure della lingua (forse mia deformazione veneta cazzo dico, ma non è possibile che uno di Vicenza va sul palco e a momenti risponda in dialetto – che è poi una cosa simpatica - ma non so mi è tornato in mente a quando in gita un mio amico dal papa alle medie si sente chiedere dal papa “ Da dove venite voi? ” - “noaltri vegnemo da Arsiero” , allora mi faceva un po' ridere ricordare che a Vicenza è davvero quasi impossibile interloquire in italiano anche con i giovani, cioè chiedi un'informazione in italiano e ti rispondono in veneto.

Del resto un mio caro amico di Vicenza dice che parlarmi in italiano sapendo che ho vissuto buona parte della mia vita là, gli sembrerebbe di parlarmi in inglese.

Vabbè toniamo a a Momo. Ecco io trovo che Momo sia davvero una cantate talentosa, testi sopraffini - e poi un personaggio vero - ( tra quelle attuali assieme a Valentina Gautier è una delle preferite) – donna dotata di una autoironia che spacca canzone dal titolo “Momosessuale” - testi alternati tra la malinconia e l'assurdo grottesco – essere saggi scherzando - che poi nulla è da prendere così sul serio eppure non si può uscire da questo male se si vede bene. L'ho definita un incocio tra De Andrè ed Elio e le storie tese, non so se rendo, poi come ogni parere è arbitrario, ma io spererei davvero che un giorni ci sia più spazio per persone così – che per personaggi colà -

Oh poi lungi da chi disdegna la risata perché non sa soffrire .

Vi consiglio quindiuna "momografia"

Questo è il suo indirizzo myspace dove si può ascoltare il suo brano stupendo “Freddo”

href="http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=124643657">Myspace


Video canzone “fondanela”

href="http://vids.myspace.com/index.cfm?fuseaction=vids.individual&videoid=1865516859">video Fondanela


e questo il suo sito



www.momoart.it

A parte tutto, visto che Momo non partecipa a sto punto tifo per Tosca