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IN LIBRERIA

06 gennaio 2008

Donne a sorsi

Leggendo qua e là - salta fuori un ormai vecchio articolo di repubblica dove si parlava dei libri riguardo "ragazze" che scrivono di sesso, e guarda caso oltre il mio libro, quello di Pulsatilla, la Cutolo spiccava il nome - ormai sempre lo stesso di Melissa P; che si ostinano eh a dire P nonostante si sia staccata da quella P e mettendoci per intero in cognome, PANARELLO - cmq fatto sta che una lettrice ribatteva a quest'articolo un po' di parte in questo modo.

"Il triste é constatare che la mia intuizione di anni fà era giusta. La donna ha perseguito una parodia maschile, fumare, bere, scopare, giocare a biliardo, uscire la sera a cena con sole altre donne ecc.... Una sera trascinato da amici in uno squallido locale con un biliardo c'era una ragazza bella che giocava al biliardo contro un uomo, sigaretta in bocca di traverso, sguardo truce e bestemmie, bicchierino di wisky su una sponda del biliardo, quando si abbassava per colpire la boccia le si vedevano le mutande e tutti approfittavano del momento per guardarglielo. Questa scena mi fece schifo come il locale,pensai che nel cammino verso l'evoluzione,l'emancipazione la donna commetteva un grosso errore,imitare le "movenze" e gli "usi" del tipico maschio,una parodia, non la dimostrazione di un mondo,quello femminile che sarebbe senz'altro più originale e affascinante...."

Beh ecco io vorrei rispondere a lei e a chi per lei portano questo pensiero, che sì può contenere delle verità queste affermazioni, ma perché non si dice che però questa è ANCHE la conseguenza netta e palese di secoli di sottomissione della donna, da parte della cultura maschilista. Per quanto grottesca è una reazione più che lecita; poi può far schifo, certo, ma è lecita. Come alcuni poveri che cercano di imitare i ricchi sfoggiando le finte ricchezze. Patetici no? E allora. La storia è la storia. Appunto, in tutto e per tutto. Non si può pensare che sia ininfluente negli atteggiamenti.
E logico che quando poi un modello si esaspera dietro uno già preesistente rischia di diventarne una parodia, ma è forse necessario passare attraverso un poi semi-estremismo direi per tentare di raggiungere una posizione di equilibrio.
Come quando in Italia cercano di fare le stesse cose che fanno in America, poveretti vorrebbero farle, ma non hanno i mezzi, come il leoncino piccolo che spalanca la bocca a più non posso per ruggire e assomigliare al grande. cosa vuoi che faccia, il leoncino forse tenerezza, ma l'Itala pena.
L'altro problema sul femminile,m e che la maggior parte delle donne vorrebbe assomigliare idealmente agli uomini, assomigliare come posizione quindi allearsi idealmente pure tra donne, ma poi per restare dalla parte degli uomini che sono ancora "il potere" appena hanno questa possibilità, ci impiegano poco a detronare un'altra donna, facendo rimanere cos' la subordinazione femminile una costante.
E allora andare a bigliardo dov'è il problema? bere il whisky? e le parolacce anche questa cosa, ma perché le parolacce dette da una donna devono avere un peso diverso. beh una questione culturale, va bene, ma se non sta bene su di una donna, non sta bene nemmeno su di un uomo.
Se le parodie possono aiutare allo sviluppo dell'identità dei sessi, e identità dei sessi intendo pure che ognuno sia libero di decidere i proprio ruolo, la propria bestemmia o il proprio credo.

13 commenti:

violazione ha detto...

mah...
una volta son tutte veline, un'altra tutte manager, un'altra sante, ed un'altra puttane...
e così via...

direi le solite generalizzazioni giornalistiche che tendono a categorizzare, giusto per rendere interessante qualche spunto che, andrebbe si trattato con maggior e miglior riflessione, ma preso da solo, diventa, almeno per i miei occhi, solo una macchiettizzazione di alcuni esempi; ma molte altre donne esistono che son riuscite ad emanciparsi non ridicolizzandosi, soprattutto hanno saputo farlo da donne, e non rincorrendo il fare del maschio...

che poi, lasciatemelo dire da maschio, è proprio stupido rincorrerci nei nostri difetti, di cui quello più grosso è proprio rappresentato dall'effimera detenzione del potere...

non c'è nulla di più misero del "potere", se ci si guarda allo specchio e non si riconosce altro che quel potere esteriore...

ben altra cosa è il vero potere, che è una forma interiore di forza, e non uno stupido disporre degli altri, che è il potere di chi non si realizza in se...

SerialLicker ha detto...

di quell'articolo di "D" ricordo con raccapriccio le frasi di Lidia Ravera contro la nuova generazione di scrittrici, che sembravano l'espressione rugosa di un immotivato senso di superiorità, quello degli anzianotti che borbottano "ai miei tempi..."

forse il problema è che tutti si ostinano, ci ostiniamo a giudicare. Non può una donna comportarsi come accidenti le pare, vestirsi come vuole, giocare a biliardo o a risiko, senza che nessuno le faccia introspezioni interiori per il suo apparire? come dice gisy, che "ognuno sia libero di decidere il proprio ruolo"...

natzuka ha detto...

Questo post mi colpisce dritto allo stomaco.
Al lavoro per esempio, quando usavo la gentilezza e l'educazione "degne di una
signorina" come diceva mio padre, bhè tutti mi volevano scopare ma, garantito,
a livello lavorativo non sono mai stata presa in considerazione.
Adesso, meno educata e "stronza come un uomo" vengo rispettata di più e incredibile,
vengo considerata più capace (rispetto a prima non faccio niente di più),
organizzata e balle varie...
A fare la "uoma" viene tutto più facile nei locali, alle poste, al supermercato...se poi non
vieni trattata come si deve, lanci un bestemmione con effetto sorpresa che annichilisce
i presenti che turbati, non possono fare altro che rispettarti...
In questo non vedo niente di strano.
Le donne sono persone (ma bisogna ancora dirlo???) e come tali si adeguano a ciò
che la società chiede loro, niente di più, niente di meno....
Oh, ma poi perchè nessuno rompe l'anima per come stanno cambiando gli uomini?
Ops dimenticavo!
Sono uomini, se frignano si truccano si depilano e si fanno le unghie
è per una ritrovata sensibilità, eh, figurarsi se *loro* fanno una parodia delle ossesioni
femminili...
Noooooo... mai.

Gisy ha detto...

@Violazione- son completamente d'accordo con te. Però in un momento non può essere sempre netta la distinzione tra cosa è emancipazione e cosa invece procura ulteriore danno.
La scelta di fare il militare approvata ad esempio era giusto che ci fosse, come era NECESSARIO abolirne l'obbligo per gli uomini (dio sa solo, quanti traumi ha provocato)! così si sminuiscono le donne che per "emanciparsi" fanno quello che molti uomini non avrebbero mai voluto fare, ma cristo è una questione di scelta.

Credo che però proprio per un fatto biologico esisterà sempre una contraddizione tra quello che si vorrà essere idealmente e quello che in natura ci è cmq imposto.

Ad esempio, sarà una sciocchezza, ma varie mie amiche dichiaratamente lesbiche sentono la mancanza di un figlio, e non è solo il fatto di averlo fatto, ma di sentirselo, eppure gli uomini nemmeno li guardano.
Ma questo è un altro fatto ancora.

@Come dice petite blonde, un pò è vero che se assumi atteggiamenti più maschili, ti rispettano di più, nonostante...poi te se ne dica dietro. Però è anche vero che al contrario ti chiamano donnuccia, donnina, donnetta. Oppure, la donna che resta "forte" ma donna,assume altri nomi non molto pregiativi insomma.
Perché c'è l'identificare ideali atteggiamenti alla sessualità.

Come scrivevo l'ideale per le generazioni più avanti cioè più di una certa età - è la donna "troia, ma arrendevole" e le donne ore allo specchio hanno la dualità "grintosa, ma docile" - telofacciovedereiochisono ma so essere anche altro.

I giovani uomini se ne fregano di più dei ruoli, questa è una delle poche cose di adesso che mi piace.

@ Petite - per la parodia delle ossessioni femminili, beh ti garantisco che da - appunto quelle "altre generazioni" vengano visti con sospetto, come se l'omo non potesse più essere omo...oppure appunto una donna che caccia un p***o *io dicono che fa scendere la catena.
Ma ti dico una cosa ancora - quando mi capita di fare registrazione audio in ambito erotico gli uomini le bestemmie le vogliono. Capito!
Forse è un po' come scopare loro stessi...o è anche il timore di vedere se stessi che li allontana nel vedere una donna così...
:)

Anonimo ha detto...

Cambieranno i tempi, però ci si guarderà sempre con interesse, sessualmente parlando. Questa è la base di tutto. Poi vengono il carattere e la formazione, e la società...
Domanda.. se le "nuove leve" hanno meno propensione a certi ruoli, questi discorsi dureranno ancora nel tempo?
Poi, il discorso che a far la stronza si è più considerati, mi pare che gli altri cerchino come un capo. Cioè, mi sembra che così si sentano più sicuri, con le spalle coperte. Non è come quando, a scuola, molti seguono il bullo di turno?

Anonimo ha detto...

Emancipazione, parità ed uguaglianza sono tutte declinazioni del diritto. Ed il diritto è universale (anche se, come direbbe Arendt, passa inevitabilmente per la costruzione di una cittadinanza). Proprio qui sta l'ipocrisia, molto diffusa del resto, anche tra le donne, di legare l'emergere di richieste d'emancipazione a presunte qualità morali. "Vuoi la parità? Allora dimostrami di essere migliore di me", è l'assunto di fondo. Sovranamente ipocrita, dicevo. Non si capisce infatti perché le donne non dovrebbero essere miserabili, sciocche, legate al potere ed agli aspetti più violenti del potere, vacue ed impotenti. Come gli uomini, insomma. Né più né meno che come uomini. Il punto è che se è difficile (ma é l'unica strada percorribile) costruire uguaglianze basate sulla candida e reale miseria umana, praticamente impossibile è edificarle su qualità morali e di genere (la femminilità... una costruzione, utile, bella, incongrua o ferale a seconda dei casi, ma sempre di costruzione culturale si tratta), perché queste ultime creano modelli, quindi steccati, differenze (e diffidenze) e perciò si trovano sul polo opposto della percezione del diritto (che essendo universale è anche dannatamente "fisico", è il diritto dei corpi a rimanere essenzialmente corpi, a loro modo).

Anonimo ha detto...

Finisco lo sproloquio. La donna angelicata è una figura eterea, sovrumana e senza colpe. E qui sta la fregatura: se non hai colpe non hai neanche diritti.

Anonimo ha detto...

Se la Ribelle bestemmia io resto ammaliato.
Quanto all'emancipazione e alla parità: discorsi complessi. Se ci penso mi fa star male questa complessità così non riesco ad arrivare in fondo al ragionamento.

Gisy ha detto...

@Dente -

"La donna angelicata è una figura eterea, sovrumana e senza colpe. E qui sta la fregatura: se non hai colpe non hai neanche diritti".

Questa è una chiave di lettura molto precisa, reale e anocra attuale per come la vedo io....

E tutto il resto che scrivi è dannatamente vero - ma l'essere meglio - viene percepito come . " devi avere più potere di me per essere ralmente migliore"
ma per essere migliore dovresti dimostrarmelo essendo uomo - solo così "un meglio", può essere veramente alla pari - e sappiamo che questo non è possibile.

Insomma "ilmeglio" è semptre una questione dipotere che nella donna si specchia in quello di essere donna e visto quindi strettamente alla potenza "sessuale" all'uomo tutto il resto...

mi pare sia così

il discorso è parecchio complesso però sì...

Anonimo ha detto...

Come al solito scrivi cose intelligenti. Ciaociao.

Gisy ha detto...

Detto questo ti linko :) eh eh

Anonimo ha detto...

Oddio, nun ce li vedo mica i tuoi lettori-tipo (mo' faccio 'r polemico), con dildo mouse e rigorosamente in connessione analogica (ok, basta con le scatologie, mi stai facendo scendere al mio livello) sul mio blog. "Maccus'è questo linc?" Clickete clickete. Frusc frusc (a nove code). Blonk.

E poi io sono selettivo, scrivo per una happy few (c).
ciriciao

Anonimo ha detto...

Del resto, fino ad ora mi sono vantato con gli amici "il mio blog è bellissimo, non ci va nessuno...". E se cominciano ad arrivare a frotte, io che figura ci faccio con Gigi, Gnegna e Dudy? No, meglio che non linki. :)