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News e appuntamenti


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IN LIBRERIA

30 novembre 2008

E' così che va il mondo


Non parlo solo di un fatto politico e sociale, ma anche umano: ormai non sanno più cosa inventarsi pur di rovinarti...

27 novembre 2008

Modestia
























In questi giorni mi arriva un'altra mail dove mi si propone una sessione fotografica.

Vedo i lavori della persona in questione, non mi dispiacciano e dico

"si può fare, naturalmente per essere chiari, dato che non si è mai chiari su queste cose, lavoro solo su retribuzione".


Risp

"Forse non hai capito, io non voglio venderti niente. Sono foto per un concorso fotografico".


io rimando la mail
sì avevo capito che era per un concorso, ma può essere per quello che vuoi, io chiedo tot per una sessioni fotografica.

risp

... Potrei al limite spesarti il viaggio.

io

Eh dico, io chiedo questa cifra qui in genere, vedi tu.

risp
Il premio del concorso è di 30.000 euro se vinco. Se vinco ti do qualcosa, ma non è mica detto che vinco.

Chiudo la conversazione e non rispondo più.

Mi arriva l'ultima mail.

Mi sa che te sei una tipa che se la tira. Beata ignoranza.

Già...

24 novembre 2008

L'arte non ha confini...

Eccomi qui - cerco un pò di riprendermi dalla faticosa settimana...
Siccome voglio un pò sdrammatizzare posto una delle solite mail furbette che mi arrivano.

Trovo annuncio che richiede modelle per nudo. Si tratta di un workshop tenuto da 4 persone - tra le righe si chiede eventualmente disponibilità per scatti di nudo erotico.

Io chiedo cosa intende per erotico, che erotico può essere vagamente generico e la risposta è
che...

" l'arte non deve avere confini quindi se il fotografo può muoversi con persone che non hanno problemi nel mostrare il loro corpo, ha fare pose sensuali o al limite a giocare con oggetti di ogni tipo, essere legate o altro...insomma cerchiamo modelle molto libere.quindi il prossimo workshop verterà sull'erotismo soft degli anni 50 concreto e crudo degli anni 90. fino ai giorni nostri.

Quindi ci inoltri delle foto fronte retro e fianco. Spero di essermi spiegato.."


19 novembre 2008

Chi c'è.


Siccome come dicevo è un periodo non bello, anzi diciamo pure brutto e brutto parecchio. Credo di non riuscire ad aggiornare i blog entro lunedì, allora siccome in un altro periodo brutto, parecchio brutto passato Cristina una persona che ritengo amica, parecchio amica anche se non l'ho mai conosciuta di persona mi è stata molto vicino,e mi aveva mandato in quel periodo brutto una storiella bellissima, che aveva scritto una susa studentessa,(dico bene?) beh ecco, io mi sento di postarla in questo momento che la prendano tutti quelli che ne hanno bisogno. Io per prima,

Grazie ancora


Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d'ospedale. A uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un'ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo. Il suo letto era vicino all'unica finestra della stanza. L'altro uomo doveva restare sempre sdraiato. Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore. Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto.
Ogni pomeriggio l'uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra.
L'uomo nell'altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno.

La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto.
Le anatre e i cigni giocavano nell'acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo. Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c'era una bella vista della città in lontananza. Mentre l'uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l'uomo dall'altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena. In un caldo pomeriggio l'uomo della finestra descrisse una parata che stava passando.
Sebbene l'altro uomo non potesse sentire la banda, poteva vederla. Con gli occhi della sua mente così come l'uomo dalla finestra gliela descriveva.
Passarono i giorni e le settimane. Un mattino l'infermiera del turno di giorno portò loro l'acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell'uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno. L'infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo. Non appena gli sembrò appropriato, l'altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra.

L'infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo. Lentamente, dolorosamente, l'uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno. Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicina al letto. Essa si affacciava su un muro bianco. L'uomo chiese all'infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra. L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro "Forse, voleva farle coraggio" disse. Vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione. Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata. Oggi è un dono, è per questo motivo che si chiama presente.

(grazie a Cristina Marabini)

17 novembre 2008

Pensieri distratti e distrutti


Non sono splendide giornate; la settimana scorsa dicevo che non era stata un granché, ma iadirle 'ste - cose "che al peggio non c'è limite" poi porta sfiga - - il meglio si distanzia ancora di più e c'è ancora meno limite al meglio...

questo è.

Cmq basta tediare ho aggiornato la pagina del sito con dei pensieri sempre sempre molto propositivi come potete immaginare ecco qui Pensieri distratti e distrutti

ne lascio uno

Non è per nulla un mondo di tentazioni, proprio per questo bisogna fare attenzione.

Almeno a voi Buona giornata...

g

14 novembre 2008

Belli giovani e fanno gossip

Son un stanca di sentire sta cosa che devono dare spazio ai giovani,
A me mi pare che diano solo spazio ai giovani, e poi quelli che sono un poco meno giovani, non li considerano proprio.
Ci sono questi qua che nell'editoria si fanno chiamare scouting che dicono "ah il mio compito è cercare nuovi talenti GIOVANI", se uno fosse un nuovo talento mai di 50 anni mettiamo caso, secondo me non lo considerano mica tanto un nuovo talento, e nemmeno un talento. E lo lasciano là con i suoi 50 anni, invece se uno ha 20 ani, ma è scaltro che sa menartela, anche se non è un talento in un campo specifico, ma è un talento a menartela, diventa un talento in quel campo specifico e in poco tempo si vede ovunque. E poi tutti pensano ah beh, è un talento in quel campo specifico - se no lo pensano a quel punto ne parlano anche di più e diventa doppiamente famoso.

Ricordo che un prima di quest'estate mi chiamarono per chiedermi di andare tra il pubblico parlante da Santoro e mi chiedevano se conoscevo secondo loro della gente in gamba che poteva andarci (prima per il colloquio nat. )ma che poteva avere al massimo 32 ani mi pare o 30 ora non ricordo. A me non è che pare un discorso strafigo, cioè è la fascia d'età che va dai 45 in poi?
Se non è "già qualcuno, deve patire" dei discrimini non indifferente mi pare. Poi se sei donna la soglia si abbassa ulteriormente.

Son molto poco le eccezioni, in genere e per quel che vedo in campo editoriale.
A me mi pare che il mondo che si vede sia in mano ai giovani, poi che al governo ci siano solo dei crolli è un altro discorso, ma me sta cosa dei giovani personalmente mi sta un po' sulle palle. Come un pochetto mi stan poi sulle palle i giovani, poi dipende, ma un pochino beh, io non voglio mica sbilanciarmi troppo, ma...
Poi c'è anche da dire viceversa, che al tempo d'oggi ti dicono che sei un giovane scrittore anche a 40 e passa anni, o che non si staccano dall'idea che la parola "giovane" fa marketing, beh fatto sta che oggi per essere degli scrittori non più giovani e affermati bisogna avere un piede nella fossa.Vedete Alberoni? ;)

buondì...

12 novembre 2008

Piero Ciampi discografia illustrata
























Con grande felicità annuncio che per la Coniglio editore - è uscito la discografia illustrata su Piero Ciampi e come non gioirne... ! A cura di Enrico De Angelis e Ugo Marcheselli ai quali devo molto, perché in molto mi hanno aiutato nel fare il mio primo libro Piero Ciampi una vita a precipizio...ma a prescindere da questo chiunque si dedichi a Piero Ciampi credo regali qualcosa di meraviglioso a tutti noi, almeno per chi lo conosce credo di rendere l'idea...

Non spendo troppe parole adesso solo perché tra poco farò un'intervista a De Angelis e Ugo Marcheselli da mettere nel blog...ma intanto l'annuncio ci vuole....

Il libro sarà presentato il giorno giovedì 20 novembre a Livorno - e al MEI di Faenza.

ps. Ho incredibilmente saputo che il premio ciampi si è rifiutato di presentare il libro...ma vi rendere conto?

in ogni caso le date son le seguenti...

Giovedì 20 novembre, ore 21, Livorno, Libreria La Gaia Scienza: presentazione del libro "Piero Ciampi. Discografia illustrata" (edizioni Coniglio) di Enrico de Angelis e Ugo Marcheselli, con Marco Lenzi, gli autori del libro e una breve performance di Luca Faggella.

Sabato 29 novembre, ore 18, Faenza, Mei (luogo da definire): presentazione del libro "Piero Ciampi. Discografia illustrata" (edizioni Coniglio) di Enrico de Angelis e Ugo Marcheselli, con Enrico Deregibus e gli autori del libro; segue la proiezione del film "Adius" di e con Ezio Alovisi.



Metto qui una sia poesia per ricordare Piero con tanto amore



Hanno arrestato

anche la luna
Il parco è fresco
solitarie le anime
vagano.
E' ancora la strage
per chi
non ha
una casa
da dare
ai figli.
Due spalle curve
controluce
mi ricordarono
l'inverno.

................

Madre.
So
che mi hai preparato
un letto
con lenzuola fresche.
Madre.
perdona
se sono uno scamiciato.
e' la mia prima morte.

10 novembre 2008

Morte ed altre considerazioni


Oggi è lunedì, dovrei cominciare a fare un sacco di cose, che c'ho un pacco di consegne e però e come se il sangue mi arrivasse diluito in fondo alle vene.
Ilaria mi ha augurato un buon inizio settimana, beh grazie, ne avevo bisogno, perché questo fine settimana, come ogni volta che vado su a Vicenza a trovare mia madre, mi piomba una addosso qualcosa che distrugge la maggior parte dei buoni sentimenti, come se i buoni sentimenti e lo stare decentemente siano solo una ricopertura di sottilissimo strato, pronti a cedere da un momento all'altro.
Ma questo è nulla.

Tante altre cose, che sembrano cavolate, poi lì per lì a pensarci son cose che capitano tutti i giorni, ma le cose che capitano tutti i giorni son poi le cose che fanno della vita la tua vita, e uno dice molto semplicemente "son cose che capitano tutte i giorni" beh è vero.
Lo sappiamo, di tutto capita tutti i giorni.

A farla breve mentre eravamo in autostrada nell'A1 c'era poi una coda lunghissima, che c'era un'incidente, ma mica era un'indicente di quelli facili, era un'incidente dove c'erano due morti che ho visto la scena di un sacco nero che usciva dall'ambulanza, e io da lì mi è venuta l'ossessione, a pensare che quelle persone che sicuramente son morte, chissà chi erano, che anche se erano dei perfetti sconosciuti per me, e per tutti quelli che passavano di lì, ho cominciato a pensarci in continuazione.
Forse per una mia deformazione del pensiero, mi vien da credere che chi vedo o so che son morti in condizioni abbastanza tragiche - siano stati sicuramente degli stinchi di santo, e non dei figli di puttana - poi magari nemmeno un classico stico di santo, che se fosse un classico stinco di santo da vivo mi sarebbe stato un po' sulle palle quasi quanto uno figlio di puttana; ma insomma mi vien da pensare che quelle persone erano sicuramente eccezionali, per lo meno per bene.
Sicuramente delle persone a modo anche nella testa, che a differenze di me che ci penso ogni ora alla morte, alle malattie, e alle ossessioni , quelli figurati ci pensavano che quel giorno morivano per sempre.

E poi mi veniva da piangere; alla fine più a pensare che i famigliari di quelle persone, quando noi abbiamo visto qell'incidente, ancora non sapevano nulla, e sicuramente si saranno disperati tantissimo, a vedere crescere dei figli giorno per giorno, dandogli utto quello che speravano per farli diventare una cosa bella, nel bene nel male la loro speranza cresciuta nell'altro, con le punizioni i tiramenti d'orecchie le comprensioni, le carezze e le berle.
Stamattina ho pensato ai loro colleghi di lavoro, probabilmente solo oggi avranno saputo del disastro, visto che era sabato verso sera. Magari no, ma mi immagino, e certo le mie son solo congetture, ma ci sono e le penso.

E a pensare a queste cose poi andando su a Vicenza prima di raggiungere Valdastico e arrivare, pensavo che si può morire da un momento all'altro, e anche se non ci pensi, che sicuramente non ci avrebbero mai pensato, sennò di sicuro mica partivano e se ne stavano ben dentro casa - e magari pensavano di cose da fare in settimana, questa che deve ancora passare, o cose si cui adesso parliamo sempre tutti tipo Obama, politica, Berlusconi, o anche no, o anche parlavano e ascoltavano la radio, per cosa poi. Morire in un giorno di novembre.
Non dico nulla di speciale, me ne rendo conto, ma siccome mi ha fatto stare molto male, ho detto beh lo scrivo, è un pò un fatto egoistico forse, ma tante cazzate che scrivo del blog, questa no, la vivo come se volessi ricordarmeli anche un giorno, che pure se erano degli sconosciuti che non hanno nulla che fare con lamia vita, in quel momento hanno avuto a che fare con la mia vita.

E poi, e poi si parla anche di letteratura, di refusi, di quanto in un posto si mangi bene e male, del parrucchiere, di un sacco di cose che davvero, difronte queste cose, non valgono nulla, ma davvero nulla.

Proseguendo fuori dall'autostrada, ogni mazzo di fiore che vedevo lungo le stradette che portava al paese di mia madre, pensavo ecco un altro era successo qui, e poi qui, e poi qui, ci facevo caso un sacco, e ce n'erano davvero diversi.
Che quei fiori lungo strada in vari casi erano per persone che non parlavano la lingua di quei posti - ma quei fiori in genare hanno meno resistenza di cuore e di impegno. Stanziano poi nella memoria dei loro cari, o sulle tombe.
Ci sono invece incidenti del posto che conosco, perché in un paesino le chiacchiere non si fermano mai, e tutti si conoscono per diversi motivi - e c'è un mazzo di fiori che anche dopo venticinque anni sulla curve lo rinnovano sempre di freschi fiori, perché uno che era morto lì era poi un figlio, e anche se quei genitori sono invecchiati quel ragazzo si è fermato per sempre a 17 anni, e sarà sempre il loro figlio di 17 anni, anche quando ne avrebbe dovuto avere quasi quarantacinque.

Son cose che mi distruggono il cuore a pensarci, eppure accadono ogni giorno, ma poi quando le vedi ti torna in mente lo scatafascio, cos'è l'umano, la fragilità e la potenza che assieme teniamo.
Ho pensato che nel libro che sto ricorreggendo in questi giorni, mancano rivedendo questi fatti dei passaggi fondamentali che avevo rimosso forse è proprio per dolore, e credo che per questo voglio metterli anche se ho una scadenza davvero a breve.
Poi davvero ti chiedi, cosa abbi o non abbia senso, quanto il bello si può distruggere in un niente, anche sotto il più meraviglioso dei tramonti. Ed è proprio perché siamo consapevoli o almeno sentiamo che esiste lo splendore che tanto ci si rammarica davanti l'impossibilità di viverlo, in un giorno qualsiasi, le cose vanno, come vanno, con i loro progetti, e i fine settimana.

09 novembre 2008