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IN LIBRERIA

19 novembre 2008

Chi c'è.


Siccome come dicevo è un periodo non bello, anzi diciamo pure brutto e brutto parecchio. Credo di non riuscire ad aggiornare i blog entro lunedì, allora siccome in un altro periodo brutto, parecchio brutto passato Cristina una persona che ritengo amica, parecchio amica anche se non l'ho mai conosciuta di persona mi è stata molto vicino,e mi aveva mandato in quel periodo brutto una storiella bellissima, che aveva scritto una susa studentessa,(dico bene?) beh ecco, io mi sento di postarla in questo momento che la prendano tutti quelli che ne hanno bisogno. Io per prima,

Grazie ancora


Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d'ospedale. A uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un'ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo. Il suo letto era vicino all'unica finestra della stanza. L'altro uomo doveva restare sempre sdraiato. Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore. Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto.
Ogni pomeriggio l'uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra.
L'uomo nell'altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno.

La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto.
Le anatre e i cigni giocavano nell'acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo. Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c'era una bella vista della città in lontananza. Mentre l'uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l'uomo dall'altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena. In un caldo pomeriggio l'uomo della finestra descrisse una parata che stava passando.
Sebbene l'altro uomo non potesse sentire la banda, poteva vederla. Con gli occhi della sua mente così come l'uomo dalla finestra gliela descriveva.
Passarono i giorni e le settimane. Un mattino l'infermiera del turno di giorno portò loro l'acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell'uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno. L'infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo. Non appena gli sembrò appropriato, l'altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra.

L'infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo. Lentamente, dolorosamente, l'uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno. Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicina al letto. Essa si affacciava su un muro bianco. L'uomo chiese all'infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra. L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro "Forse, voleva farle coraggio" disse. Vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione. Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata. Oggi è un dono, è per questo motivo che si chiama presente.

(grazie a Cristina Marabini)

10 commenti:

Pellescura ha detto...

E' bellissima questa storia.
Ciao e stammi bene :-)

Anonimo ha detto...

Pensare che fatti del genere possono realmente succedere dà speranza.

"S’addormentò di colpo alla luce della candela. Finì che mi alzai per guardare bene i suoi tratti alla luce. Dormiva come tutti. Aveva l’aria proprio normale. Però non sarebbe poi tanto male se ci fosse qualcosa per distinguere i buoni dai cattivi"

Anonimo ha detto...

gisy..ti amo

Anonimo ha detto...

Davvero un lezione! Non altro dico....

Anonimo ha detto...

A volte gli studenti "regalano".
A me e credo anche voi.

Ciao ;-*

BC. Bruno Carioli ha detto...

Mi ha emozionato.

SerialLicker ha detto...

l'avevo già letta, forse da te
ed è davvero bello il morale
come l'amore, che più lo dividi (per tante persone) e più si moltiplica, che ognuno di noi non ne ha una quantità data...

Gisy ha detto...

Grazie a tutti, siete davvero carini.

L'avevo già messa nel mio sito diversi anni fa.
poi son venuta stare meglio col tempo, spero riaccada.

E' che quando si sta male, si è in grado di dare poco anche a chi si vuole bene, e pure credo in queste cose dei blog, sembra una sciocchezza, ma si riesce peggio, invec credo che se sia giusto esserci se ci si è. Per qunato poco importanti possano essere.

grazie :)

Anonimo ha detto...

La storia è bellissima, complimenti alla studentessa che l'ha scritta [peccato non ci sia il nome :(].

Fatti forza Gisy, i momenti brutti vengono sempre, ed è sempre nostro dovere cercare di farli passare, anche se spesso è difficile.. :(

Un abbraccio <3

Anonimo ha detto...

"Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata. Oggi è un dono, è per questo motivo che si chiama presente". Grazie a te Gisy, ho appena dedicato questa frase a un amica con cui oggi ho condiviso una grande gioia, e sono doppiamente felice, come vedi queste parole possono essere utili anche nei momenti belli...;-)