De Andrè forse è stato il primo incontro vero con la musica, quello che mi ha aperto gli occhi su chi c'era e non c'era intorno - di valevole in ambito italiano. Poi Tenco, Ciampi, Sergio Endrigo, alcuni versi unici di Jannacci, molti altri; ma contemporanemente alo periodo che un Piero Ciampi mi accompagnava con il suo essere corrispndente a J. Brel con "Tu No", un altro gruppo del quale credo di non aver mai parlato- o forse solo a stralci- sono i Le Masque che mi straziavano, forse alla pari di Ciampi. Senza nulla togliere all'ultimo loro lavoro "gli anni di Globiana" più sorridente rispetto ai precedenti - credo davvero i migliori loro lavori siano quelli degli anni '80 - ritengo davvero pezzi fantastici e degni d'attenzione, con una forza poetica che non sento di frequente nelle canzoni.
E purtroppo mi rendo conti di quanto si difficile trovare anche questi dischi, e di quanti poche persone ne siano a conoscenza a parte i soliti un pò affezionati...
alcune canzoni si possono ascoltare a questa pag di Myspace dove c'è uno dei mie brani preferiti
"Le terrè di Monluè" dall'album "Il signor Gustavo coscienza"
Le Masque: My Space Page
LE TERRE DI MONLUE' |
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Avrei voluto parlarti di tanto tempo fa e dei fantasmi di Monlue`. Avrei voluto parlarti dei saraceni stanchi e delle loro macchine gialle che scavavano nei cantieri quasi finti. |
Avrei voluto parlarti poi dei paladini che arrivavano alle spalle con le cerbottane colorate costringendo i Mori a bestemmiare. E ti avrei indicato il loro capo all'attacco, ferito a morte fin dell'inizio: lo si capiva da una macchia di barbabietola sulla sua blusa bianca. |
Si` ma, che te ne fai, che te ne fai dei saraceni e dei paladini, che te ne fai di quelle terre lontane, lontane dalla citta`. Tu che cerchi le vetrine del centro, tu che cerchi i bar d'atmosfera tu che cerchi i sabati sera e le fatiche degli amici iscritti a tutto. |
Avrei voluto parlarti della fata con la candela al naso e del suo cappello a punta, quello, quello, con su i pianeti. E raccontarti di come giocava con l'ultimo jojo del secolo e di come aspettava la fine di quelle guerre ... d'atmosfera. |
E ancora dirti poi del suo cercare l'eroe macchiato del doposcuola l'eroe, l'eroe, senza ritorno. E di come lo trovava sdraiato con le labbra contratte perche' la freccia l'aveva passato. E perche' gli scappava da ridere, e lei faceva un rumore d'arpa con la bocca e l'eroe rinasceva. |
Si` ma, che te ne fai, che te ne fai di quelle terre senza luci, che te ne fai di quelle terre lontane, lontane dalla citta`. Tu che cerchi le vetrine del centro, tu che cerchi i bar d'atmosfera tu che cerchi i sabati sera e l'amico iscritto a tutto che ce l'ha fatta. |
Avrei voluto parlarti dei fantasmi di Monlue`. Sai, loro fanno capriole sai, loro parlano dialetti difficili. Loro sono amici del vento, loro cantano nell'aria e fischiano fra le case e nei cortili. E noi, noi li sentiamo di tanto in tanto, Quando l'amore finisce. |