Cari tutti, passanti e presenti che mi conoscono o no.
Ecco è uscito il libro finalmente. C’è stata una lunga attesa (almeno da parte mia), ora è lì, in libreria e mi sembra così strano che qualcosa che ho scritto da dentro una stanza guardando le notti e i giorni e pensando al passato, al presente alla sgangheratezza dei rapporti…e ora quel pensiero fatto parola sia di tutti.
La trovo una bella cosa, che si possa arrivare a tanti per condividere più o meno pezzi di vita e di pensieri. Del resto nella realtà spesso la nostra vita è fatta della vita degli altri. Sennò forse che senso avrebbe la nostra.
Volevo dire cose sul libro che spesso ad interviste per tagli di redazioni mi è difficile dire, così come in tv mi è difficile essere al 100% come vorrei.
Non sono certo troppo Yéyé nella vita comune, né giro a fare la spesa in tutine latex per attirare l’attenzione; un tempo lo faceva, un tempo dove comunque la nostalgia l’ho sempre avuta addosso, e quel sentirmi quasi molto bella, ma nonostante tutto scricchiolante sembrava levare via il desiderio di essere desiderio.
Oggi forse trovo più nostalgia del futuro, l’idea che possa non essere fermato in quelle finestre di vetri di polvere dove il sole ci sbatte contro.
E ti rimestola il sangue, capendo che tutto non si può fermare lì in una sera arrossata dal tramonto o nella polvere danzante trafitta.
Ci sarà ben dell’altro, anche se non ci riguarderà.
Il sesso come scoperta del mondo, il mondo che viene a te, mentre tu lo cerchi nelle persone che si mettono a nudo, cercando di amarti, cercando di conquistare e tutti, tutti che vogliono essere così importanti se pur di passaggio. Grottesche conquiste anziani che inventano meccanismi romantici un po’ cigolanti, ma tutto sommato a volte gli va bene…. la morte di un carissimo amico che mi ha spiazzato. eventi che mi hanno toccato, nel profondo, fatto capire che il mondo sarà sempre lo stesso alla fine, anche se le polemiche si spostano. Ma bisogna ribattere a sorriso.
"Ti è venuto in mente, no, miè venuto in faccia"
Bon due anni che l’ho scritto, ma lo sento ancora vibrare perché la verità non ha una fine, ciò che senti dentro come tua entità, attraverso il tempo può cambiare forse forma, ma non contenuto ed è questo esorcismo della perdita che mi fa mettere lì e dire
Cazzo no, questo non deve andare essere perduto.
Certo vana gloria, mi viene nostalgia - pure della nostalgia di Cesare Pavese quando lo leggo, a tal punto che ho paura a rileggerlo, per perdere anche quella sensazione di volatilità eppure di magnetismo – tacete che ci vuole una bella forza per resistere nel nostro breve tempo.
Mi bon fermata e mi bon perduta tra le parole le farsi, le orge di corpi e di anime, di lacrime e di sangue, dei delitti quotidiani che commettiamo per la nostra colpa inestinguibile di non essere mai davvero a posto.
E questo lo chiamiamo amore. Un amore di accuse e scuse, verso gli altri, ma molto volentieri verso noi stessi…
C’è il sesso ce n’è tanto, e ribadisco che è un lato importante della vita - la sessualità per capire la persone, cosa più che la vergogna e la non vergogna ci può dare la proporzione delle distanze tra gli esseri umani?
Non saprei.
Non lasciamoci corrompere dalle belle frasi sempre le stesse che suonano di vuoto, - solare, -protetti, trasgressione – mi rifaccio una vita – donna in carriera, ecc.
La vita altra.
La vita è una pietra scolpita da ritrovare sempre quando ai suoi piedi si prega fiduciosa, perché questa pietra scolpita, anche se è venuta male, mai , ma mai la scambieremo con quella dell’uomo più potente della terra, perché è nostra e non di un altro, per quanto questa pietra possa trovarsi in tempio scomodo.
Io lo so pecco di nostalgia e non so se è quello che voi vorreste sentirvi dire da me, ma io son io, come voi siete voi, e potrete sentirmi più vicini distanti a seconda.
Questo libro è uno spazio di mia vita, una necessità di rivendicare anche una certa purezza che vorrei trovare tra tanto, ma tanto vuoto ben confezionato. Io ve lo dico, perché è giusto così. Non vendo una cosa per un’altra.
Però credo sia come un autoparlante nella spiaggia che ricerca i bambini distratti dal loro gioco che si sono allontanati troppo.
La comprensione non è di questo mondo. Magari una sera vedrete quel pulviscolo di polvere trafitto, e chissà penserete a tutta la vostra vita, ve ne accorgerete senza parole troppe.
Un abbraccio di cuore - e se siete qui anche solo per un momento e avete finito di leggere quel che ho scritto, forse un motivo ci sarà…abbracci cari