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News e appuntamenti


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IN LIBRERIA

28 aprile 2007

"La ragazza definitiva" é uscita !


Cari tutti, passanti e presenti che mi conoscono o no.

Ecco è uscito il libro finalmente. C’è stata una lunga attesa (almeno da parte mia), ora è lì, in libreria e mi sembra così strano che qualcosa che ho scritto da dentro una stanza guardando le notti e i giorni e pensando al passato, al presente alla sgangheratezza dei rapporti…e ora quel pensiero fatto parola sia di tutti.

La trovo una bella cosa, che si possa arrivare a tanti per condividere più o meno pezzi di vita e di pensieri. Del resto nella realtà spesso la nostra vita è fatta della vita degli altri. Sennò forse che senso avrebbe la nostra.


Volevo dire cose sul libro che spesso ad interviste per tagli di redazioni mi è difficile dire, così come in tv mi è difficile essere al 100% come vorrei.

Non sono certo troppo Yéyé nella vita comune, né giro a fare la spesa in tutine latex per attirare l’attenzione; un tempo lo faceva, un tempo dove comunque la nostalgia l’ho sempre avuta addosso, e quel sentirmi quasi molto bella, ma nonostante tutto scricchiolante sembrava levare via il desiderio di essere desiderio.

Oggi forse trovo più nostalgia del futuro, l’idea che possa non essere fermato in quelle finestre di vetri di polvere dove il sole ci sbatte contro.

E ti rimestola il sangue, capendo che tutto non si può fermare lì in una sera arrossata dal tramonto o nella polvere danzante trafitta.

Ci sarà ben dell’altro, anche se non ci riguarderà.

Ho scritto questo libro per necessità, una necessità viscerale di scrivere vicende che mi son state vicine, che ho vissuto e che hanno vissuto altri a me vicini. E mi hanno colpito nel profondo.

Il sesso come scoperta del mondo, il mondo che viene a te, mentre tu lo cerchi nelle persone che si mettono a nudo, cercando di amarti, cercando di conquistare e tutti, tutti che vogliono essere così importanti se pur di passaggio. Grottesche conquiste anziani che inventano meccanismi romantici un po’ cigolanti, ma tutto sommato a volte gli va bene…. la morte di un carissimo amico che mi ha spiazzato. eventi che mi hanno toccato, nel profondo, fatto capire che il mondo sarà sempre lo stesso alla fine, anche se le polemiche si spostano. Ma bisogna ribattere a sorriso.

"Ti è venuto in mente, no, miè venuto in faccia"

Bon due anni che l’ho scritto, ma lo sento ancora vibrare perché la verità non ha una fine, ciò che senti dentro come tua entità, attraverso il tempo può cambiare forse forma, ma non contenuto ed è questo esorcismo della perdita che mi fa mettere lì e dire

Cazzo no, questo non deve andare essere perduto.

Certo vana gloria, mi viene nostalgia - pure della nostalgia di Cesare Pavese quando lo leggo, a tal punto che ho paura a rileggerlo, per perdere anche quella sensazione di volatilità eppure di magnetismo – tacete che ci vuole una bella forza per resistere nel nostro breve tempo.

Mi bon fermata e mi bon perduta tra le parole le farsi, le orge di corpi e di anime, di lacrime e di sangue, dei delitti quotidiani che commettiamo per la nostra colpa inestinguibile di non essere mai davvero a posto.

E questo lo chiamiamo amore. Un amore di accuse e scuse, verso gli altri, ma molto volentieri verso noi stessi…

C’è il sesso ce n’è tanto, e ribadisco che è un lato importante della vita - la sessualità per capire la persone, cosa più che la vergogna e la non vergogna ci può dare la proporzione delle distanze tra gli esseri umani?

Non saprei.

Non lasciamoci corrompere dalle belle frasi sempre le stesse che suonano di vuoto, - solare, -protetti, trasgressione – mi rifaccio una vita – donna in carriera, ecc.

La vita altra.

La vita è una pietra scolpita da ritrovare sempre quando ai suoi piedi si prega fiduciosa, perché questa pietra scolpita, anche se è venuta male, mai , ma mai la scambieremo con quella dell’uomo più potente della terra, perché è nostra e non di un altro, per quanto questa pietra possa trovarsi in tempio scomodo.

Io lo so pecco di nostalgia e non so se è quello che voi vorreste sentirvi dire da me, ma io son io, come voi siete voi, e potrete sentirmi più vicini distanti a seconda.

Questo libro è uno spazio di mia vita, una necessità di rivendicare anche una certa purezza che vorrei trovare tra tanto, ma tanto vuoto ben confezionato. Io ve lo dico, perché è giusto così. Non vendo una cosa per un’altra.
Però credo sia come un autoparlante nella spiaggia che ricerca i bambini distratti dal loro gioco che si sono allontanati troppo.

La comprensione non è di questo mondo. Magari una sera vedrete quel pulviscolo di polvere trafitto, e chissà penserete a tutta la vostra vita, ve ne accorgerete senza parole troppe.


Un abbraccio di cuore - e se siete qui anche solo per un momento e avete finito di leggere quel che ho scritto, forse un motivo ci sarà…abbracci cari

26 aprile 2007

Questa settimana su Vanity Fair


Questa settimana intervista su Vanity…bene, bene.

Però come spesso accade nelle interviste che non si hanno sotto mano, capita che non passino cose per me importanti e vengano sottolineate altre che ne hanno di relativa, e/o frasi magari che dette in un modo che stanno a significare altre in un contesto…

Quindi siccome dall’intervista ad un certo punto sembra che io dica che il sesso per me sia banale, o che ne scrivo per banalizzarlo - volevo assolutamente ribattere e dire che al contrario - spesso viene banalizzato proprio per il fatto che si trova dappertutto, e una cosa che è dappertutto appunto non può essere al centro dell’attenzioneil sesso fa parte della vita e ogni persone di vita ne ha una propria non una pubblicità che rappresenta il genere umano nella sua volontà erotica, anche se di fatto i tentativi sempre ci saranno.

L’attenzione credo sia qualcosa di molto, molto intimo, soggettivo, personale…e spesso invece il messaggio che passa è "la volontà di “intrigo” a tutti i costi , riproponendo sempre gli stessi modelli - ovvero sembra che questa presunta intimità faccia indipendentemente parte di un meccanismo collettivo - dove anche tutte le tensioni erotiche, psicologiche e fisiche vengono equalizzate. Inutile dire che il sesso è una parte importantissima di ogni persona, o meglio la sessualità - intendendo appunto il modo di vivere le distanze e attrazioni tra le persone. Ed assieme ai sentimenti è ciò che ci fa vivere - bene - male.

Io nel libro ne parlo e molto in prima persona, perché credo appunto che il sesso sia un veicolo importante (tramite le proprie e altrui esperienze), per capire quello che ci sta intorno, quelli che ci stanno attorno e come queste cose si relazionino tra loro. E per me lo è stato ed è importante, anche se inevitabilmente dopo un po’ la l’idea della trasgressione va un po’ a farsi sfottere. Per questo ad un certo punto mi sembra che certe persone si prendono un po’ troppo sul serio…e quindi mi vien da riderci sopra...Ma scriverne è un modo poi anche per capire meglio e soprattutto era un'esigenza scrivere di certe esperienze...

Ma ben lungi da me a dire o voler dire cose del genere che il sesso lo scrivo per banalizzalo, magari per sdrammatizzare…tra l’altro è un gioco, e come ogni gioco le regole le deve stabilire chi gioca…e buon divertimento…

Per quanto riguarda l’editore scelto , sembra l'abbia scelto solo per il contratto pronto ! Viene scritto contratto pronto – sì certo ce l’aveva, come gli altri, però quello che mi ha fatto scegliere è stata l’idea di un editore che avesse capito esattamente il senso anche grottesco, del tragico e del comico di tutto l’insieme oltre alle sgangherate vicissitudini di una ragazza in cerca di seduzioni ma che di fascino oltre ai piselli dondolanti, totem sacrali, languide frasi sbauscianti e grotte dell’amore non ne trova….e il romanticismo va a farsi fottere, resta la nostalgia e qualche erezione. Per tutti.

25 aprile 2007

Ve li ricordate ?



I cari gelati e ghiaccioli d'un tempo ('84)...ve li ricordati ?
E il Piedone, gusto fragola e ricopertura di cioccolata - che sia stato un feticista ad idearlo?
E il Gommolo... Il Gommolo, il cono con dentro la pallina chewin gum, ritirato in seguiito dal mercato perché un degustatore si soffocò con detta pallina...
Ah il trittico di ghiaccioli che poi era subentrato pure Mr orange...
E poi l'innovativo Calippo...allusione fallica forse?
E il Cucciolone? Che credo ancora esista, il biscotto con le vignette stampate, che però, siccome nel gelataio del paese c'era poco ricambio, ricordo che la carta della confezione si attaccava al biscotto e cancellava le vignette senza che si potessero legeere :(
Uffa e e non riuscivo mai a leggerle per intero, così via di fantasia finché non ne avrei preso un altro...Uguale....

20 aprile 2007

...


Case fatte, come vecchie donne.

Essere grandi, passanti presuntuosi

Fatica, fosforo per le stagioni.

E tu pensavi alla gatta che si rotolava al sole.

Quegli occhi, fessure

In cui ci entrava il mondo,

Sfatta felina, di gonne all’ultimo stadio

Come sesso fatto, dove quando.

Morte orgasmo, tu sospiravi,

e io pure. Era giorno, una sera.

Un ponte le nostre scarpe due a due.

Vicini i dialetti,

io ridevo, ma non stavo bene sai.

Eppure è un bel ricordo.

Niente più


Parlerai a lei,
le dirai che non l’hai mai vista così,
con quella luce tra i capelli
e quegli occhi chiari.

Là su una spiaggia di mezza stagione
Era il vostro futuro
Quella bimba
Che vi correva incontro
Nulla e nessuno
Poteva il male.

Sogno esclusivo.
Peccato fosse lo stesso
Con ogni donna,
l’ultima, unica donna del futuro.
E tu sempre a giurare.

Tanto solo un verbo
Cosa vuoi che sia?
Una bestemmia una promessa,
La stessa lingua che batte sui denti
Per la stessa ennesima donna.

Tuo futuro, tua vendetta.
Lacrime che non ti riguardano.
Non più.

14 aprile 2007

Notalgia tenaglia in provetta


Devo dire che provo ancora della nostalgia ad aver lasciato studi più scientifici, soprattutto quando mi ritrovo tra le mani libri come l’evoluzione creatrice di Bergson e per parlare di un autore attuale di Cavalli Sforza con la sua mini bibbia Geni popoli e lingue (e poi gli altri sui scritti naturalmente). Entrambi per quanto può sembrare azzardato il paragone, hanno questa vicinanza emotiva alla scienza che filtra in maniera magica; ed è quello che ho sempre pensato, e provato anche se purtroppo devo dire che a differenza delle facoltà umanistiche in cui spesso e volentieri la frequentazione è mossa da una vera passione l’approccio scientifico viene visto e vissuto più spesso come una prospettiva più sicura di lavoro, anche se poi oggi non è così del tutto vero. Visto le lunghissime traversie che i dottorati post laurea richiedono, a pochissimi soldi naturalmente.
Spesso sento dire che Bergson è superato, e certamente ci sono dei punti deboli per una naturale causa di tempo, ma la sua forza sta nella narrazione in cui vede l'uomo e il fatto che riesca a fare della vera filosofa attraverso una conoscenza scientifica,(Vi sono cose che l’intelligenza sola è capace di cercare, ma che da sé, non troverà mai; l’istinto solo potrebbe trovare queste cose: ma non le cercherà mai.) che a mio avviso è una conoscenza spesso inscindibile dall'idea di filosofia stessa in quando necessita di una propedeutica che spesso non viene tenuta in conto in maniera seria in discipline differenti...Altro grandissimo saggio tratto ai postumi di Bergson Il caso e la necessità di Monot dove l'autore intreccia la necessità di portarsi avanti con gli eventi chimico fisici "Dobbiamo tenerci sempre in guardia da questo senso così forte del destino. Il destino viene scritto nel momento stesso in cui si compie, e non prima. Il nostro non lo era prima della comparsa della specie umana [...] L’universo non stava per partorire la vita, né la biosfera l’uomo. Il nostro numero è uscito alla roulette: perché dunque non dovremmo avvertire l’eccezionalità della nostra condizione, proprio allo stesso modo di colui che ha appena vinto un miliardo? (:::)Noi siamo i discendenti di quell’homo sapiens [...] che aveva bisogno della spiegazione mitica. [...] È da loro che abbiamo ereditato probabilmente l’esigenza d’una spiegazione, l’angoscia che ci costringe a cercare il significato dell’esistenza. Angoscia creatrice di tutti i miti, di tutte le religioni, di tutte le filosofie e della scienza stessa. (....)L’invenzione dei miti e delle religioni, la costruzione di vasti sistemi filosofici sono il prezzo che l’uomo ha dovuto pagare per sopravvivere in quanto animale sociale, senza piegarsi ad un mero automatismo" Naturalmente ci sarebbe da a aprire una discussione in merito in merito, questo ultimo saggio dopo l'evoluzione della specie di Darwin è stato tra i più discussi, e credo che a qualcosa
mi sia servito...

11 aprile 2007


Visto la nuova intervista a Fabrizio Buratto e visto gli ultimi riferimenti a Piero Ciampi, mi sembra bello lasciare questo testo scritto da Piero agli inizi degli anni settanta e come si può vedere attualissimo...

e
A forza di cercar lavoro...

IL LAVORO

Il lavoro? Ancora non lo so.
Mi hanno preso? Non mi hanno detto niente.
E allora? Ti ho detto, non so niente.
E allora? Allora non lo so,
non lo so, non lo so, non lo so,
non lo so, non lo so.
Ti ho portato qualche cosa che ti piacerà,
ecco il giornale e un pacchetto di sigarette
e dietro a me c'è una sorpresa,
un ospite, un nuovo inquilino:
c'è la mia ombra che chiede asilo
perchè purtroppo anche stavolta
devo dirti che è andata male.

Ma non è successo niente, non è successo niente,
fai finta di niente, non è successo niente,
accendi una sigaretta, chiudi la finestra
e spogliati...
Io ti porto a nuotare,
ti faccio vedere la schiuma bianca del mare,
niente suoni, io e te soli
io e te soli, io e te soli.

Ricordi quel mattino? Quando sono venuto a prenderti
per andare a sposarci e quando siamo entrati in
quell'ufficio... tu mi hai detto "ma dove mi hai portato?",
Ho detto "eh... ti ho portato qui per sposarti" e tu
ridevi, poi a poco a poco sei diventata seria e poi
piangevi e io ridevo... ti ricordi quel mattino?
È come questo, ti amo come allora.

Facciamo l'amore, facciamo l'amore,
facciamo l'amore, facciamo l'amore,
facciamo l'amore...
non parlare, non chiedere spiegazioni,
non mi creare complicazioni,
non è cambiato niente, provvederò,
ma domani è domenica e ti porto a nuotare
fino a mezzanotte.

Il lavoro? Ancora non so niente.
Mi hanno preso? Non mi hanno detto niente.
E allora? E allora non lo so.
E allora? Ti ripeto, non so niente,
non so niente, non lo so, non lo so,
non
lo
so.


Tutti gli altri testi di Piero Ciampi si possono trovare a questo indirizzo: http://pierociampi.altervista.org/

10 aprile 2007

Per quelli che


La tua tesi è deboluccia e la loro non la dicono.
Si vantano di conoscere persone così importanti, e restano anonimi.
Che sei figa in foto, ma in tv fai cagare, mi sento offeso.
Se loro non pubblicano è perché le loro cose son di qualità.
Se tu pubblichi è perché l’hai data.
Sembri un’educanda e le cose estreme sono tutt’altro.
Ma chi se ne frega delle cose estreme.
Hanno bisogno di essere ascoltati allora urlano.
E questo estratto.
Tanto la gente non sarà mai contenta lo stesso. Che tu sia in un modo o nell’altro, che se sei facile sei troia, se non ci stai sei repressa, se sei brutta chi vuoi che ti caghi, se sei bella te la tiri, se sei intelligente pensi di sapere tutto te, se sei ignorante non fai un chilo. Oh, ma che due coglioni. Poi la gente ti dice: sii te stesso. Ma andate a cagare. Magari si potesse anche non esserlo.
- Per Alex,
intanto grazie per tuo messaggio di sostegno ;), sai ovviamente oltre a queste considerazioni più o meno discutibili arrivano pure mail belle, solo CHE come già facevo notare spesso e volentieri, quando uno vuol parlare male lo pubblicamente in anonimo,mentre quando uno vuol fare un complimento in genere tende a farlo in privato, via mail per intenderci…
Io sì, la faccia sì ce l’ho sempre messa, perché non ci vedo nulla di male nel fare quello che ho fatto, ma poi voglio dire che senso ha uno si deve rappresentare in un modo che in un periodo della propria vita sente più adatto, e perché non esprimersi foto, scrivere etc. E nelle fotocome lo scrivere non si può piacere a tutti allora meglio non fingere.
Poi vabbè è chiaro che le cattiverie sono inevitabile se uno si espone, e cercano di colpire quello secondo quello che credono la morale comune ferisca, è un meccanismo normale, perché chi legge, legge come offesa, ma credo di esserci abituata. Secondo te perché quando ho scritto di Ciampi quasi (quasi) nessuno si è azzardato a fare critiche?
Perché rimaneva una cosa semi nascosta, che non andava a minare una possibile possibilità commerciale, e perché l’argomento difficilmente non può essere in competizione con un riscontro di mercato …il sesso invece per quanto venga a volte letterariamente banalizzato oh sì su quello il mercato c’è E come condire il contrario..
Quello che volevo dire l’altra sera in tv e sicuramente mi son spiegata male, è che quando si parla ANCHE di sesso e si comincia c categorizzare un genere come può essere quello erotico, inevitabilmente si toglie qualcosa. (Premetto che non ho intenzione di scandalizzare nessuno con questo libro, e credo riparlare del sesso in maniera piuttosto necrofila).
Poi ovviamente c’era da aspettarselo che se uno fa qualcosa – anziché condire nulla, apprezzare, fregarsene, è più comodo pensare ce se ci fosse semmai un merito perché te lo sei guadagnato pagando in un qualche modo, la gente spesso per elevare se stessa sminuisce gli atri.
Io devo dire che persone che conosco che ritengo comunque grandi persone come Ezio Vendrame, Fausto Rossi e vari altri, tendono a stare per i cazzi loro, non essere sempre on the stage e per una loro scelta, ed io li ammiro, perché bon persone profonde. Invece vedete come sono attaccabili le persone così piene di sé che si credono chissà chi, si prendono così sul serio…in questo karaoke collettivo… molte note stonate con qualche tiro a segno, e si battono il petto come dei gorilla.
- Per l’anonimo credo ti chiami Andrea, comunque non mi pare tanto di più di non sapere il tuo cognome, in ogni caso ha scritto più di qualche anonimo per quel che ne so potevi essere un altro di quelli dato che non tutte le volte ti firmi, ma non mi cambia.

08 aprile 2007

Se non sei figa che donna sei?

Riprendo il post pre-precendente...intanto grazie Violazione, bell’Avatar intanto il tuo…
Sì mettersi in gioco, anche mettersi in gioco per quel che si vuole creare e rappresentare, perché credo che scrivere sia ancora il mezzo più democratico che ci resta per esprimerci dato che la tv censura ed esplicitamente non si ha mai la possibilità di dire davvero qualche si pensa se non banalità applaudite.
Scrivere è una forma di rivendicazione sociale.
Onanisti o meno - chi vedeva le foto di Marilyn Monroe ma che cazzo l’ha mai vista dal vero…eppure quelle restano, parlando di letteratura buona Parente poi prende in esempio autori che possono essere donne - uomini o chi vuoi, ma guarda caso così in alto - e morti che sono palesemente intoccabili. Quello è spirito santo, manco persone, come Marilyn.
Quel che dicono, dicono o diranno, non importa qualunque mossa si farà sarà sempre ben presa da una parte, e molto mal presa dall’altra non si può avere il consenso di tutti, ma non sarebbe nemmeno una cosa seria così…
Come ha fatto notare Violazione (bell’avatar ripeto) non è un blog che fa i libri, almeno non nel mio caso, e non ci do importanza nella forma sarebbe perdere troppo tempo anche per un blog, no.

Per l’altro anonimo voglio dire 2 cose
Il primo che per giudicare le persone davvero bisogna vederle dal vivo, e davvero a volte è un impatto totalmente differente, poi io mi prendo sempre in giro, non per nulla ho scritto “la figa della mutua” Cioè figa un po’ scrausa di serie b .
La seconda - essere fotomodelle non significa essere particolarmente fighe dal vero significa che in foto si risponde a determinati requisiti di chi fotografa, o credo come nel mio caso di essere fotogenica abbastanza. Cmq la Bignardi dal vivo è una Figa pazzesca non l’avrei mai sospettato in maniere così evidente, poi non è anche sta antipatia che sembra.
Ma ancora sempre così si giudica una donna in base a ciò che sessualmente rappresenta “sono rimasto deluso come donna” infatti dici.
Cioè se non parli del libro ti riferisci all’aspetto fisico, ti ho persino cancellato le pulsioni erotiche!. E purtroppo sempre lì si va a parare. Perché se sei una donna o sei bella o sei out alla fine- invece gli uomini si possono permettere molte più cose. Quando si parla di donne si parla automaticamente di sesso e non c'è verso anche quando di sesso nonsi parla ...
Si è in un tempo in cui la spontaneità non paga, e tra una quindicina d’anni le belle naturali (che non sono io intendiamoci – scrausa naturale) saranno considerate proletarie, e il rifatto uno status… Ps. Però se il libro va bene con i soldi i denti me li rifò....

;)

07 aprile 2007

Buona Pasqua !



Buona Pasqua di cuore a chi cuore dà...

baci
Gisy

Aricolo su Libero, ma libero mica tanto


Questo è stato scritto in base alla puntata di stasera, ma io mi chiedo, ma la gente si documenta prima di scrivere? Mi sembra piuttosto offensivo senza casusa - Lascio a voi le opinioni...



Mia cara Daria Bignardi, lo sai. È successo che ieri pomeriggio mi hai sadicamente rinchiuso in un minireality letterario, insieme a Andrea Laffranchi del Corriere della Sera e Mauro Suttora di Oggi, autore di No Sex and The City, per parlare di tre scrittrici erotiche o aspiranti tali: Gisela Scerman, Carolina Cutolo e Clara Sereni.
La “location” era un loft dietro al San Pietro, e sul campanello c’era scritto “vacanze romane” ma non c’era traccia di Audrey Hepburn, e una volta saliti neppure delle tre pornografomani sentimentali. Tuttavia è stato bello vedere Laffranchi infilato nella vasca da bagno a leggere passi del libro della Scerman, edito da Castelvecchi, che infatti sembra l’upgrading di Pulsatilla.

Al povero Suttora, un ragazzone alto, compostissimo e compagno radicale, è toccata Clara Sereni in edizione provvisoria, copertina rossa senza il minimo indizio. Io mi sono scelto d’istinto il libro della Cutolo, attratto dalle coscette lolitesche in copertina, forse della medesima autrice, e già una che si mette in copertina dalla vita in giù promette male. La cosa interessante era che non si capiva più chi leggeva cosa, i tre libri sembravano lo stesso e di tre non ne facevano uno.
Ogni tanto mi alienavo da me e pensavo a quello che stavo facendo, mi avete fatto declamare le paginette della Cutolo come non ho mai fatto pubblicamente neppure con Leopardi. Un amico mi ha scritto «ma chi te lo ha fatto fare?» e devo ancora rispondergli.

Tra l’altro, Daria, ancora con questa storia dei maschi contro le femmine? E io lì dentro a rappresentare i maschi? Non esiste un punto di vista femminile sulla letteratura, non ne esiste neppure uno maschile, e se esiste c’è solo quando manca la letteratura. Proust è maschile o femminile? Kafka è maschile o femminile? Virginia Woolf è maschile o femminile? Il problema interessa solo Loredana Lipperini di Lipperatura, ma siamo di nuovo nei blog, o si parla di quote rosa, ma siamo in politica, o ne parlerete voi che sarete lì domani sera, ma siamo in televisione. I tre libri di queste autrici sono libri femminili, perché non sono letteratura ma diarismi rilegati, e siccome sono libri di casalinghe evolute ma pur sempre casalinghe, devono coniugare il sesso con il sentimento, ma allora perché cercare di farlo venire duro, anche se alla Cutolo piace tanto barzotto?

Non esiste un’erezione d’amore, Daria, solo la Cutolo può costruirsi da sola un vibratore col cuoricino sulla punta, ma come si fa, dietro un simbolo fallico non può esserci un cuore, tantomeno un’anima, solo un altro simbolo fallico, è lì che ha fallicamente fallito il femminismo storico. Come si può dare il culo con amore? E poi la Cutolo si lamenta di ritrovarseli barzotti. Piuttosto Florence Dugas di Dolorosa Soror, lei sì che è una scrittrice, non certo Carolina Cutolo o Clara Sereni o Gisela Scerman, da non confondere con l’unica Sherman importante che conosco, che si chiama Cindy.

Comunque sia, non essendoci niente di letterario di cui parlare, il refrain nascosto di noi tre deportati dell’erotismo che non c’era continuava a essere: ma come saranno queste tre? Intellettualmente non ci fanno né caldo né freddo, ma sono almeno fighe? Cercavamo di scaldarci con un minimo di cameratismo da sfigati. Il più gongolante sembrava Laffranchi, perché aveva una modella in copertina che magari, abbiamo supposto, era la Scerman. Se anche non fosse stata la Scerman sulla quarta c’era scritto che la Scerman ha fatto la modella, lasciando ben sperare. Dopo questa scoperta, quasi invidioso della sua Scerman, ho cercato di smontare Laffranchi, guardando perplesso le mie coscette di Cutolo: «Che ne sai Andrea, magari adesso questa Scerman è in carozzella, senza gambe».

Suttora, serafico e distinto come un lord, sul divano con le gambe incrociate, si teneva stretta la sua copertina rossa anonima, non vedeva l’ora di andarsene, e infatti dopo il pranzo offerto dalla Endemol, e dopo il brindisi «alle scrittrici porno non romantiche» che vedrete domani sulla Sette, si è dileguato e chi s’è visto s’è visto.

E in ogni caso non ho capito, Daria, perché in televisione, dove ormai si sbaciucchiano e si slinguazzano tutti a ogni Grande Fratello, a me mi scaraventi in un mini reality di sei ore dove finisco da solo, sdraiato sul letto matrimoniale, vicino a un altro sfigato nella vasca da bagno, a leggere pensierini sulle candide vaginali di Carolina Cutolo? Neppure nel collegio austriaco di Robert Musil si arrivava a tanta crudeltà sessista. Lele Mora, se ci sei aiutami tu.

La proposta: un happening

Per cui, Daria, ho deciso di proporti un happening fetish o merce di scambio molto terra terra, a cominciare dalle inquadrature: io, oltre a aver reso la tua trasmissione immortale regalandoti la mia illustre presenza, ti faccio pubblicità non occulta e dico «o miei lettori, domani guardate tutti le Invasioni Barbariche con dentro le scrittrici pornoromantiche e Parente e Laffranchi e Suttora segregati come tre imbecilli nel loft romano», e tu in cambio fai togliere le scarpe in diretta alle tre autrici.
Perché? Perché, altro che libri e blog, l’unico modo di distinguere una donna cosciente da una sedicente tale, a maggior ragione se intende diventare scrittrice, è vedere che alluci ha, e questo posso valutarlo lombrosianamente e darwinianamente solo io, e soprattutto se hanno i piedi smaltati di rosso sempre, anche d’inverno, e questo potete vederlo perfino voi e così, su due piedi, mica storie. Ci stai? Ai posteri barbarici di domani l’ardua sentenza.

Massimiliano Parente

04 aprile 2007

L'orologio americano


Chi può essere un altro eletto oltre De Andrè- Piero Ciampi-Tenco...? Beh Fossati senz'altro. Questa canzone in particolare sradica il cuore...è come pulire con la mano un vetro appannato e vedere che tutto è cambiato...
Anche se "la rabbia e l'amore si imparano gratis..." questa è la legge del riso e del pianto





L'orologio americano


Verità vuole
che lei, colpo di vento
stesse al suo balcone
nel suo corpo
salivando e attendendo
ed io per parte mia
con un'orchestra
come sola buona compagnia
salissi per un bacio deflorato
per un tempo
neanche ben pagato
eh, io sì
io sì


L'amore dura
quel che deve durare
consacrato e misurato
da un orologio elementare
ma io che ho caro quel che è mio
e la domanda come la risposta
vivevo tutto questo
come dietro ad una porta
solo un po' discosta

Perché è così che la gente vive
perché è questo che la gente fa
perché è così che ci si insegue
per un morso di immortalità
è il meccanismo ottuso
di un orologio falsoamericano
che misura il tempo e tempo non c'è più
ma fermava il tempo se passavi tu

Verità vuole
che lei, labbra grosse
restasse impigliata alla mia bocca
più di quanto volesse
di questo mi ricordo
e poco d'altro
del suo sguardo
lampeggiante a ore
e che svanì dentro al mondo
sorridendo
come ricevuta dal Signore

La rabbia e l'amore
s'imparano gratis
se proprio non c'è niente altro
da dividersi
e noi
immobili nel cielo
lucidochimico
di una fotografia
perché niente è come niente
niente è un'orgia dolorosa

è tempo squadernato
e via

Ma è così che la gente vive
è questo che la gente fa
è così che ci si insegue
per un morso di immortalità
è il meccanismo ottuso
di un orologio falsoamericano
che misura il tempo e tempo non c'è più
ma fermava il tempo se passavi tu.

02 aprile 2007

Erotomachia

Basta con le etichette, uno parla di sesso toh sei già uno scrittore erotico, anzi mai sentito dire UNO scrittore erotico?

Buckowsky scriveva di sesso, ma chi dice che era uno scrittore erotico?

Chissà perché al maschile questa cosa non attacca… Però se sei donna appena fai un qualcosa che riguarda il sesso hai subito a che fare con le etichette, se sei uomo sei artista…

Venerdì ci sarà una bella discussione in tema alle invasioni barbariche...


saluto g