
Ultime intimità: è un libro intervista a Henry Miller fatto nel '79 a due anni dalla suua morte. Non si trova facilmente - ma se ne avete occasione prendetelo - sempre vi piacciano i libri che fanno parlare autori ai quali siete affezionati.
Il giornalista ( Pascal Vrebos) si mette un po' troppo in mezzo per i miei gusti, ma importantissime sono le testimonianze che Miller rilascia sulla propria vita, per capire l'uomo oltre che l'autore. (la foto mal riuscita del libro è mia)
P.V. - Lei ha l'aria di un giovane
H.M. - Un giovane di 88 anni... le gambe in pessimo stato..; vede, circolo con quest'aggeggio... Mi manca anche un occhio. Per leggere è dura con un occhio solo. Hmmm...ma mi dà un aria un aria da pirata.
H.M - E' stata la guerra a salvarmi-
P.V. - Ma lei non ha fatto nessuna guerra! Nel '40 lei era alla scoperta della Grecia-
H.M: Sì! mentre l'orrore devastava l'Europa, la luce della Grecia mi apriva li occhi. Hmm..davanti alla tomba di Agamennone, gridavamo, io e Katzimbalias (il mio colosso di Marussi) : ""pace agli uomini e vita piena!" Il mio appello, non ha avuto eco. In quel tempo scorreva il sangue e il Diavolo uccideva. Ma, durante questa guerra, i soldati leggevano Tropico del cancro, sotto il cappotto. E dopo la guerra, i soldati americani venuti a Parigi si gettavano sui miei libri. Forse senza questa guerra io non avrei avuto successo. Orribile vero?
P.V - Pensandoci... Lei ha commesso un "crimine" rimasto impunito .
H.M. - Io? Oh no! Ho ucciso un sacco di gente nella mia testa ma...
P.V - A Brooklyn, giocando con i suoi amici
H.M. -ah ho capito ciò che vuol dire...
PV -L'assassino di cui parliamo allora è stato qualcosa di reale... o un fantasma senza colpa?
H.M.- Ma no ! era qualcosa di reale purtroppo! Ci si batteva lanciandosi delle pietre, ma per gioco! Un giorno a Yorkville, fu ucciso un ragazzo con un colpo alla tempia. io sono scappato via, mi ripetevo canticchiando: "Valentino assassino!", ma non mi sentivo colpevole. Più tardi, come niente fosse, ho mangiate pane di segale con lo zucchero. Come tutti i giorni. (...) Ma, poi in fondo, questa storia mi aveva causato un malessere reale.
(...) Nessuna certezza, Nulla se non incertezze, E' questo che è inumano e insopportabile per l'uomo. Non essere fanatici oggi, è una forma di provocazione. La gente sceglie il Nero o il Bianco, Dio o il diavolo. Non mischiare i contrari, è troppo reale, troppo complesso. la gente accetta molto raramente la realtà della vita, cerca di fuggire da questa...(...) io sono il caos. Sono egoista, collerico, ipocrita, bugiardo - sono quasi tutto tranne che assassino. Ma c'è ancora tempo.