Carissimi, mi sembra doveroso aprire almeno una discussione riguardo Piero Ciampi.
E' un autore che secondo me non ha euguali in Italia in quanto autenticità. Anche lui come tutti ha subito delle influenze. Nel primissimo periodo si sente un inflessione a Modugno e un buon avvicinamento ai toni francesei in seguito. Se si pensa a "Tu no", potremo vederlo quasi come un clone della bella "Ne me quite pas" di Brel, ma in quanto autenticità, verità, ha metabolizzato delle situazioni e le ha fatte proprie in tutto e per tutto, in prima linea c'è sempre lui.
Persino nel modo di pronunciare le parole si sente che non finge neanche un secondo per assencondare un eventuale pubblico; così come i testi, le loro parole non assecondano nessuno.
Paolo Conte diceva : "A prescindere da cosa dicesse, la sua voce era già un fatto". Poi c'è il discorso poesie di Ciampi, (la raccolta uscita nel '92 "Piero Ciampi tutta l'opera" a cura di Enrico De Angelis spero vada presto in ristampa perché è un libro utilissimo e bellissimo per conoscere moltissime opere di Ciampi oggi introvabili diversamente), frammenti geniali, pensieri poetici, che però non so se chiamare poesie nel senso proprio del termine, perché i suoi versi sono svincolati dalle regole metriche, nonostante l'evocazione poetica sia altissima.
Se c'è una cosa sicura, è che ogni sua forma espressiva (poesia o canzone) rende l'idea che vuole rendere...
Tante cose le ho dette, sul libro e sulle interviste riguardo; ora scrivete e chiedete pure voi cosa ne pensate sia sulle canzoni che sulle poesia...poi rispondo...
Un saluto a Voi
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1 giorno fa
7 commenti:
"Cristo tra i chitarristi", è anche per me è uno dei pezzi più forti ed evocativi, per non parlare di come descrive "il Cristo" ovvero ogni persona "ha la sua salita senza scampo" dunque ogni persona è un Cristo. Il modo di descrivere lo trovo eccezionale "Sopra una collina era il più alto, il più bello, irraggiungibile. Ai suoi piedi c'era il deserto, ormai la folla s'era saziata con le preghiere. Là c'è sempre un uomo in verticale che non tocca mai la terra, talvolta scende da una croce, ma poco dopo su una salita sconosciuta perde la vita. Un concerto di chitarre arriva e suona molto amaro. Anche stasera da qualche parte c'è qualche Cristo, che sale stanco e senza scampo, una salita".
Ecco trovo che quando dice "là c'è sempre un uomo in verticale che non tocca mai la terra" non potrebbe trovare un'espressione migliore per rendere l'idea di Cristo(di un Cristo), e poi "Ormai la folla s'era saziata con le preghiere" è l'altra facciata, la gente si sazia con una fede, che poi qui sono le preghiere nel contesto, ma è una fede generale, che oggi la sazietà può essere benissimo i reality schow, o altre ideologie, altri credo, che delle preghiere ne sono il corrispettivo; come dire basta che la gente abbia un credo per saziarsi, a quel punto uno volta che ti ha reso Cristo, ti può lasciare in pace sulla tua salita, ma prima o poi appunto, "Anche stasera da qualche parte c'è qualche Cristo, che sale stanco e senza scampo una salita".
Per quanto riguarda le poesie (si trovassero accidenti...ma confidiamo appunto in una ristampa di Tutta l'opera) sono sicuramente geniali, alcune fulminanti, noi sle chiamiamo poesie perché i versi vanno a capo, ma io qui ho dei dubbi sul chiamarle poesie...sono pensieri, versi slegati, alcuni fortissimi. "Se tu\nonsapevi\dove andare\perché\sei venuto\proprio qui?
Altre sicuramente fanno pensare alla struttura poetica
Madre\So\che mi hai preparato\un letto\con lenzuala fresche\Madre.\Perdona\se sono uno scamiciato\E' la mia prima morte\
Io credo che Piero NON sia stato un grande acculturato, nel senso classico del termine, ma sicuramente era una persona in grado di cogliere i passaggi esseziali e fondamentali di un libro, di un discorso della vita
di metabolizzarli e renderli poi nelle sue espressioni migliore filtrandoli attraverso il suo essere Piero Ciampi.
La sua produzione migliore tra tutto per me resta quella inconfondibile Ciampi Marchetti, dove riesce ad avere una direzione, e la musica in questo casao è il corrispettivo esatto delle parole...
G
Ciao Alex, benvenuto...
Renato Zero, credo abbia capito veramente in profondità Piero Ciampi, l'abbia metabolizzato e fatto sedimentare sul fondo. Se no, non si spiegherebbe una canzone così "vibrante" e allo stesso tempo struggente proprio come "l'aquilone Piero".
Che artisti di alto livello come Renato Zero, dedichino brani a Piero o ripropongano sue canzoni (ricordo anche alcuni altri "Il vino" rifatto dai La Crus, "Tu no" da Franco Simone rifatta in apagnolo,un album di Gino Paoli tutto di canzonoi di Piero") è fondamentale perché dà modo di farcelo arrivare e di conoscerlo. Lui (purtoppo?) per primo nei confronti del pubblico non è che si aiutasse, nel senso della scomodità di non assecondarlo un pubblico, di mandarlo affanculo quando gli girava.
Ma quello che conta credo è che ci restino belle opere di un artista, ed è questo credo che fa vivere anche il personaggio in eterno; grazie a chi sa coglierlo.
Un pò e lo dico: il rammarico che non si sia potuto fare di più per lui da vivo, ma appunto non si aiutava, non sapeva tenere i soldi, le donne. Era un artita vero, autentico. Come ha scrotto e detto Gino Paoli: "Ho sempre pensato sia il più artista di tutti".
Io mi sorprendo che continui a rimanere così poco conosciuto, perché in effetti come dice Cluaudio Lolli, continua rimanere una sorta di fantasma che ogni tanto smuove le catene, ma un fantasma fondamentalmente.
Ti ringrazio per ricordare la splendida serata al teatro Argentina che non in molti conoscono, un serata in cui tantissimi artisti e amici di Piero hanno intepretato eccellentemente suoi brani. Diciamo pure anche chi si è rifiutato di esserci come scrive Giuseppe De Grassi su quel cd, ovvero: Gianni Morandi, Mia Martini, Ornella Vanoni e Roberto Vecchioni.
Di quel che c'è stato esiste un cd e un video di questa serata (almeno io anche se di bassa qualità son riuscita ad averlo), ma so che non son cose facilmenti reperibili. Io ho comqune parechhio materiale inedito audio su cd.
Grazie anche per aver scritto la bellissima lettera di Renato Zero...
Credo che Piero Ciampi sia un autore che vale la pena con conoscere perché è un artista che fa capire con il cuore e non con la testa, l'essenza delle situazioni e delle persone.
G.
Per quanto riguarda le interviste, credo siano sempre le rispote ad essere più importanti rispetto le domande; se uno ha cose "forti" da dire, trova il modo di dirle anche attraverso domande banali o deboli, e viceversa naturalemnte...
E poi credo che siano le risposte a fare in modo che le domande esistano (quelle importanti).
A Roma sicuramente prima o poi ci capiterò, vuoi o non vuoi è anche la sede del buon Coniglio editore... :-|
Per quanto riguarda la proiezione al MEI credo che tu ti riferisca a "La morte mi fa ridere la vita no" Di Claudio Di Mambro...ecc.
Sì, certo l'ho visto più volte montato finito al Premio Ciampi l'anno scorso, poi a Senigallia ecc...è molto carino (e tra parentesi avrebbe dovuto essere in allegato al libro come prima idea...), solo i soliti problemi sui diritti, rai non rai, rca, non rca ecc. ed è sempre un casino. Sempre se ti riferisci a quello; è un'insieme di interviste video a livornesi e amici vari(un pò come il mio libro, ma video), con frammenti di Piero Ciampi, che compaiono tra un'intervista e l'altra e (anche in mezzo), parti presi sia da "Tre uomini e una donna" una specie di show musicale dove era presente Ciampi-Nada-Paolo Conte e Renzo Zenobi. (Cantavano ed erano tutti giovanissimi, Piero più o meno li prsentava anche ...ma questo non è mai andato in onda; la regia è di Ezio Alovisi. L'altra comparsa video è "Ciampi no" dove è ospite a "senza rete" da Aznavour e lì, canta "Tu no" in maniera strepitosa...
Che eri di Roma si era capito a metà... ;-)
Ok fammi sapere... G.
Ciao Gimmi,
le tue mi sembrano osservazioni lecite...di ciampio ci si innamora subito o è fatica che accada in un sencondo momento a meno che non accada qualcosa di veramente significativo che poi ti possa in un qualche modo ricollegare.
Io credo che ci siano percorsi, che in parte prescindano la conoscenza, quella per gradi, ovvero penso che ci sia una predisposizione innata a recepire certe cose anziché altre.
Anche a me a 17 anni piaceva Tenco (e varie), e tantissimo tutt'ora, ma sicuramente se allora avessi già conosciuto Ciampi (il che è successo due-tre) anni dopo mi sarebbe piaciuto al 100 per cento.
Per cui è solo questione di trovarsi lì, e recepire un'autore che per noi ha qualcosa da dire, e noi dire con le parole di questo quello che non riusciamo a dire (ma sentiamo)...
Sul fatto che sia poco conosciuto, di domande ce ne siamo poste tante,in tanti; così come potremo trovare tante risposte.
Ma le domande come le risposte sono giuste e sbagliate allo stesso modo, i fatti stanno come stanno.
Lolli, mi rispose che Piero Ciampi non è stato glorificato da una morte tanto eclatante come quella di Tenco ad esempio, e questo sicuramente può aver inciso; ma io credo anche nel suo porsi, non sempre era un fatto indolore avere a che fare con Piero.
Il pubblico vuole anche essere trattato da pubblico e sentirsi consacrato(in positivo o in negativo a scelta) da un ipotetcico autore, considerato da un artista, Piero era uno che mandava tutti a quel paese spesso e volentieri, poi le tematiche erano troppo avanti, un sacco di cose, ma poi non è facile dire veremente perché qulcosa non è scattato; e tutt'ora sembra che il nostro caro Piero rimanga una specie di elegantissimo fantasma della grande canzone d'autore.
Per Warz,
apro un nuovo post sulla musica, che sia sulla questione testi, timbri, arrangaimenti, plagio, italiana e straniera, merita ampiezza questo argomento...
Grazie questo spazio cotinuo a tenerlo per Piero...
Eh già, dici bene Fabio, Piero Ciampi è proprio come un buon vino...
Sicuramente era fatica stargli vicino anche se lo si amava. Sentendo Gabriella nonostante tutto però, ne parla ancora con amore, con ironia, e non deve essere stato facile.
Dopo un'ora seduto al tavolo diceva, non c'era più spazio sopra, per il traffico di bottiglie vuote...
Io non so a volte credo che sarebbe stato traumatico conoscerlo cosìa vicino, in famiglia....
Avere a che fare con un genio non è facile, tanto più con un genio artista...magari da amici si possono prendere ed accettare anche i difetti, ma nella quotidianità lunga ... eh, si è a dura prova.
Certo come dici, importante è quello che ha lasciato, i suoi ca-po-la-vo-ri, che ci fanno capire anche la sua complessità nell'essere allo stesso tempo così immediato e pieno di verità...
Come se continuasse a vivere e a farci sentire i suoi Adius..
Ma se poi lo incontri lo accetti, e non lo lasci più.
;-)
Sì, caro Fausto, è proprio così.
E' che c'è il pudoe dei sentimenti veri; del resto come dice Marcheselli nell'intervista, denudarsi davanti a degli squali che sono pronti ad attacarti a prendersi gioco dele debolezze, uno ci pensa.
Anche se magari non sono debolezze ma appunto se si guarda la tv, le lacrime sono ammesse a patto di fare palcoscenico, perché questa è l'era del karaoke, del turno facile, di tutti che tutti sono qualcuno, vogliono esistere.
I modelli anche quelli "fragili" in tv diventano vincenti.
E' tutto una resa in giro, bidogna essere fuori, per questio io Ezio Vendrame lo ammiro infinitamente, che sa dire di no, cazzo perché non è uno dei tanti fottuti venduti, e non è un gico per alzare il prezzo il suo.
Con i soldi bisogna stare attenti, perché i soldi costano...In tutti i sensi...
W Piero perché: "Più di così no!"
Mitico Ezio ;-)
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