E’ vietata la riproduzione, parziale o totale, in qualsiasi forma e secondo ogni modalità, dei contenuti di questo blog, senza l’autorizzazione preventiva dell’autore.
Tutte le interviste, gli articoli, e le pubblicazioni artistiche realizzate da Gisela Scerman sono protette dal diritto esclusivo d’autore, e il loro utilizzo è consentito solo citando la fonte e l'autore e/o chiedendo il permesso preventivo dello stesso.

Creative Commons License



News e appuntamenti


x




IN LIBRERIA

14 novembre 2011

Lo spaventapasseri

 






















Dissi una volta ad uno spaventapasseri: "Devi essere stanco di startene da solo in questo campo".
 Disse: "La gioia di spaventare è profonda  e continua e io non ne sono mai stanco".
 Dopo averci pensato un minuto dissi: "è vero conosco anch'io quella gioia".
 Disse - "solo chi è impagliato la consce".
 Allora me ne andai, non sapendo se mi avesse elogiato o sminuito. Trascorse un anno e nel frattempo lo spaventapasseri era diventato un filosofo. Quando gli ripassai vicino vidi due corvi che si costruivano il nido sotto il suo cappello.


da "Il precursore folle" di Gibran Kahili Gibran

25 ottobre 2011

Si dà fuoco perché escluso dal GF





















Cioè notizia

"sì da fuoco sopo essere stato scartato dal Grande Fratello" - dandosi fuoco davanti gli studi di Cinecittà. il tizio si era già fatto tatuare il logo di mediaset sul braccio. - I soccorsi tempestivi lo hanno comunque salvato e non riporta gravi danni" 

Io dico una petizione contro quelli che sono intervenuti, il cervello ce l'aveva già bruciato, potevano anche risparmiare sull'acqua.

Ma dove cazzo sta andando questo mondo, magari fossero troie.

23 settembre 2011

La fuga secondo Pessoa















Il mio desiderio è fuggire. Fuggire da ciò che conosco, fuggire da ciò che è mio, fuggire da ciò che amo. Desidero partire: non verso le Indie impossibili o verso le grandi isole a Sud di tutto, ma verso un luogo qualsiasi, villaggio o eremo, che possegga la virtù di non essere questo luogo. Non voglio più vedere questi volti, queste abitudini e questi giorni. Voglio riposarmi, da estraneo, dalla mia organica simulazione. Voglio sentire il sonno che arriva come vita e non come riposo. Una capanna in riva al mare, perfino una grotta sul fianco rugoso di una montagna, mi può dare questo. Purtroppo soltanto la mia volontà non me lo può dare. La schiavitù è la legge della vita, e non c’è altra legge perché questa deve compiersi, senza possibile rivolta o rifugio da trovare. Certuni nascono schiavi, altri diventano schiavi, ad altri ancora la schiavitù viene imposta. L’amore codardo che tutti noi proviamo per la libertà (libertà che, se la conoscessimo, troveremmo strana perché nuova e la rifiuteremmo) è il vero indizio del peso della nostra schiavitù. Io stesso, che ho appena detto che desidererei una capanna o una grotta per essere libero dalla noia di tutto, che poi è la noia che provo per me, oserei forse andare in quella capanna o in quella grotta consapevole che, dato che la noia mi appartiene, essa sarebbe sempre presente? Io stesso, che soffoco dove sono e perché sono, dove mai respirerei meglio se la malattia è nei miei polmoni e non nelle cose che mi circondano? Io stesso, che ardentemente sogno il sole puro e i campi liberi, il mare visibile e l’orizzonte largo, chissà se mi adatterei al letto o al cibo o a non dover scendere otto rampe di scale per arrivare alla strada o a non entrare nella tabaccheria dell’angolo o a non scambiar il buongiorno con l’ozioso barbiere. Quello che ci circonda diventa parte di noi stessi, si infiltra in noi nella sensazione della carne e della vita e, quale bava del grande Ragno, ci unisce in modo sottile a ciò che è prossimo, imprigionandoci in un letto lieve di morte lenta dove dondoliamo al vento. Tutto è noi e noi siamo tutto; ma a che serve questo, se tutto è niente? Un raggio di sole, una nuvola il cui passaggio è rivelato da un’improvvisa ombra, una brezza che si leva, il silenzio che segue quando essa cessa, qualche volto, qualche voce, il riso casuale fra le voci che parlano: e poi la notte nella quale emergono senza senso i geroglifici infranti delle stelle.

 [Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares]

22 settembre 2011

De André: Pensiero stupendo

Oh mioddio come mi manca.

15 settembre 2011

mancamenti




















Dicono ma al meteo

"oggi ancora una bellissima giornata di sole splenderà su tutta l'Italia"-  cioè c'è solo della gente che si sente male e portata via in ambulanza all'ospedale e continuano con dire che bello quanto dura l'estate. Io non capisco eh. Io voglio l'autunno !!!

09 settembre 2011

Meccanica umana
















Meccanica umana. Chiunque soffre cerca di comunicare la propria sofferenza – sia maltrattando, sia provocando pietà – al fine di diminuirla, e in effetti così la diminuisce veramente. Chi è del tutto in basso, chi nessuno compiange, chi non ha il potere di maltrattare nessuno […], è avvelenato dalla sofferenza che resta in lui. Questo è imperioso, come la forza di gravità.
Far del male ad altri significa riceverne qualcosa. Che cosa? Che cosa si è guadagnato (e si dovrà restituire) quando si è fatto del male? Ci si è accresciuti. Ci si è distesi. Si è riempito un vuoto in se stessi creandolo in un’altra persona.
Tendenza ad espandere il male fuor di sé: e io l’ho ancora! Gli esseri e le cose non mi sono sacri abbastanza. Così potessi non macchiare io nulla, quand’anche fossi tutta trasformata in fango. Non insozzare nulla, nemmeno nel pensiero. Nemmeno nei momenti peggiori potrei distruggere una statua greca o un affresco di Giotto. Perché lo farei dunque con un’altra cosa? Perché, per esempio, con un istante della vita d’un essere umano, che potrebb’essere un istante felice?

[Simone Weil]

28 agosto 2011

Verità e bellezza


















Qualche giorno fa ho ricevuto una mail che mi ha fatto davvero piacere. Non è la prima devo dire, ma lamentava che non scrivo più o quasi più su questo blog, dicendo che  i blog sinceri non devono andare perduti. Insomma mi ha fatto molto piacere. Lasciar perdere è un grosso rammarico anche per me perché ha diversi anni, perché ci ho ficcato dentro entusiasmai, speranze delusioni amarezze e diverse malinconie.
Però ci si chiede anche perché continuare a scrivere quando comunque i post commentati alla fine sono quasi sempre quelli dove si parla di gossip, di sesso, politica o cazzate. Che ci stanno, certo che ci stanno. Però è inutile dirlo, demotiva l'intento con il quale volevo portare avanti questo spazio, proprio da quando l'ho diviso dagli argomenti più hot con "figa a merenda" blog che come da previsione è visitatissimo.

Quello che mi accade qui, a maggior e peggior ragione è quello che mi accade quando vengo presa dall'entusiasmo di scrivere nuove cose, che ci sono in testa, ma già dall'altra parte conosco un muro. Però questo l'ho già detto e ridetto, non voglio, (e con questa frase lo faccio) continuare a tornare a lamentarmi dei sistemi editoriali, discografici, culturali ecc.
Insomma ciò che è verità, per me è anche bellezza, sia una verità scomoda, sia magnifica, o altro cosa fa la verità? brilla ha una potenza incredibile. Per questo continuo a credere che cercare di portare quel che è autentico nelle forme d'arte e umane sia una delle poche salvezze che ci siano concesse, spesso oggi dove il fumo è la cosa più venduta ad un prezzo altissimo tra l'altro. Dovrei scrivere storie, anziché annaspare in questo concetto, che detto così fila ma rimane pur sempre poco concreto, così mi propongo, ora che per fortuna l'estate sta finendo, di riprendere in mano anche questa situazione del blog, per quelle persone che pur in silenzio seguono e sono felici di farlo. 

Insomma, devo dire grazie a chi continua a darmi fiducia e mi fa pensare che ci sia un motivo per portare avanti anche pubblicamente quello in cui si crede. Quindi saluto chi passa di qui e come dire mi accingo all'autunno.

31 luglio 2011

Conversazioni del vento volante (Gianni Celati)














Ci sono volte che ha senso tornare perché si sente che si ha qualcosa da dire, oppure che qualcuno ha detto cosa che condividi e quindi sì, se avessi potuto le avrei dette io e quindi mi va di riportarle a mia volta.



Il nuovo libro di Gianni Celati uscito per la Quodlibet editore è uno di quei libri che ti illuminano la strada, che magari sai che c'è, ma non la vedi poi a volte così bene. "Conversazioni del vento volante" è il libro. ne riporterà alcuni passaggi che trovo molto importanti significativi, concetti di Celati forse già anticipati in altri scritti ma che farebbero sempre bene non rimangano righe scritte, ma vere e proprie lezioni di interpretare l'esistenza, specie quella attuale.

"Scrive max Frish un Stiller: "Quanto deserto vi è in questo pianeta che ci ospita non l'avevo mai saputo prima, l'avevo soltanto letto; né mai avevo saputo fino a qual punto tutto ciò di cui viviamo sia il dono di una piccola oasi, inverosimile come la grazia" - (-----)

Celati - "tra queste due illuminazioni c'è un filo di pensiero che,  se sviluppato ci porta a vedere il deserto sulla soglia di ogni luogo abitato, d'ogni nostra casa, e alla fine ci porta anche a vedere il carattere illusorio addomesticamento del pianeta.

Questo filo di pensiero dice anche che noi non siamo i padroni del pianeta, benché questa sia la nostra convinzione più profonda. Ci dice che la nostra dimora è sempre precaria, benché lo sforzo della civiltà moderna consista nel far scordare agli uomini la precarietà della propria presenza. ci dice infine che, in questa tarda fine d'epoca, non c'è alcun lavoro di ricerca con qualche autenticità, senza riferimento all'emblema del deserto. Perché il deserto che alla fine poeti e fotografi, narratori e filosofi, hanno sempre di fronte, quando mandano richiami verso il mondo.

Questo è un emblema non solo della nostra miseria epocale, ma anche dell'enorme sforzo immaginativo che è richiesto da ogni attraversamento dello spazio, del vuoto, del deserto. Perché nel vuoto che ci avvolge, miseria e immaginazione si riconoscono e si danno la mano, non si negano a vicenda: e avremo allora deserti  che sono immagini di pienezza, la grazia della piccola oasi sullo sfondo di sabbia fino all'orizzonte, la parola ritrovata per mezzo del silenzio, gli uomini come le piante, le ere mitiche come paesaggio quotidiano, e il vento volatore che attraversa la valle.


24 giugno 2011

La solitudine

Non è la Pausini eh, ma uno dei miei pezzi preferiti in assoluto. (scusate l'assenza è un momento pensate per molte cose) ma tornerò ;) spero !




e avec le temps da brividi



e un'altra sua canzone molto meno conosciuta in italiano, ma strepitosa come tutte le sue del resto.

T'amavo tanto sai



06 giugno 2011

Nick Cave

Un pezzo che ne sentivo la mancanza. Nick Cave and Kylie Minogue Where the whild roses grow


26 maggio 2011

“La pedofilia? Un orientamento sessuale come l’omosessualità”



23 maggio 2011 Lo afferma Luisa Santolini, parlamentare UdC, durante la discussione in aula del Ddl Concia.
Perché una legge per punire chi discrimina gli omosessuali? L’omosessualità è un “orientamento sessuale” come tanti altri: c’è chi è gay, poi c’è chi è etero, e poi c’è chi è pedofilo… L’equiparazione fra pedofilia ed omosessualità non è stata pronunciata da qualche buontempone, ma da un deputato della Repubblica proprio nell’aula di Montecitorio, sollevando un vespaio di polemiche da parte di Paola Concia, promotrice del Ddl attualmente in discussione.
UGUALI UGUALI – A pronunciare le parole, invero pesanti e forse poco ponderate, l’esponente dell’UdC Luisa Santolini, che finisce immancabilmente sulle agenzie di stampa. ‘

Il mio orientamento sessuale e’ l’eterosessualità, ma c’e’ ne sono anche altri, come l’omosessualità e la pedofilia’. Lo ha detto la parlamentare dell’Udc, Luisa Santolini, intervenendo in Aula durante la discussione generale sul testo di legge contro l’omofobia. L’affermazione dell’esponente centrista ha fatto andare su tutte le furie la prima firmataria del provvedimento e relatrice di minoranza Paola Concia. ‘La pedofilia e’ una malattia – ricorda il deputato – non certo un orientamento sessuale…’.

ma vi pare normale che dobbiamo stare a sentire e subirci simili stronzate da parte di un deputato ? Ma li mandassero a cavar patate dai campi.

22 maggio 2011

Somiglianze



Plagio ? :)