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News e appuntamenti


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IN LIBRERIA

18 settembre 2008

Mentos e diet coke

Ormai la notizia sembra essere ben diffusa, ma io penso che certe notizie non lo siano mai abbastanza, soprattutto quando riguardano la salute, quella di tutti i giorni; quando ad esempio introduciamo cibi "di largo consumo"; famoso l'abbinamento diet coke + mentos che per stomaco non credo sia curativo visti i risultati qui sotto, e sono tutti esperimenti VERI .




15 settembre 2008

A me gli occhi


Qualche giorno fa, stavo facendo la fila dalla gelateria più buona di Bologna, dove prendo sempre i gusti pistacchio, e cuba (cioccolato e amarena); ad un certo punto si gira un ragazzotto giapponese in carne, e vedo che c'ha gli occhi rossi. Anzi no guardo meglio, c'ha delle lenti a contatto fluorescenti a spirali rosse e nere, che poi qualcuno mi ha suggerito che quella è una conformazione oculare presente nel manga naruto.

C'è bisogno che un giapponese in carne si metta delle lenti a spirali fluorescenti rosse e nere?
Io dico ma la gente non sa più davvero cosa inventarsi pur di farsi guardare in faccia.

Mica che voglio fare la moralista, ma questo è sintomatico dell'impossibilità di ascolto che una persona dovrebbe avere con il proprio , quindi non avendo ascolto del sé deve creare un'identità al di fuori della persona, come dire un'identità che lo rappresenta attraverso qualcos'altro che idealizza impossibile da passare inosservato e che lo farebbe sentire esistente - e in questo non si sbaglia. Ma quindi oggi sta diventando così gratificante far torcere il collo sapendo di essere, in quanto fenomeni da baraccone.
Sempre più gente che grida "voglio esistere, voglio esistere" è piegata a questo pianto, eppure ti guarda dall'alto verso il basso.

Qualcuno che stimo diceva "la bellezza salverà il mondo" mi sa che allora ci avviciniamo alla fine del possibile.
............
ps . cosa che non c'entra nulla, se volete c'è una mia intervista sulla rivista il Sassolino, vi do il link on line Qui

13 settembre 2008

Disegnare l'erotismo

Era il 2005, doveva ancora uscire il libro su Piero Ciampi, anche se era bello che fatto - e con Roberto Baldazzini e Denny Lugli son finita in questo documentario a cura di Alberto d'Onofrio per la trasmissione Cult .

Qualche annetto fa.

11 settembre 2008

L'imitatore di voci


L'imitatore di voci è una raccolta di racconti sotto forma di cronaca - Amo Thomas Bernhard come già si sa, nei romanzi soprattutto, ma rileggendo qualche racconto da questo libro, non posso fare a meno che rimanere stupita di come anche in forma breve l'autore austriaco sia in grado di creare degli ottimi labirinti risolti.

Questo si chiama Hotel Walhdaus

Eravamo stati sfortunati con il tempo e anche con gli ospiti seduti con noi a tavola, che erano ripugnanti da ogni punto di vista. Ci hanno fatto passare perfino la voglia di Nietzsche. Anche quando, hanno perso la vita in un incidente con la loro automobile, erano ormai chiusi nelle bare esposte nella chiesa di Silis, noi non abbiamo smesso di odiarli.

09 settembre 2008

Racconti Porni


Solo una segnalazione - ho deciso

di scribacchiare delle storielle, anzi una storia (dove ci sono contenuti di sesso eplicito) che potrebbe boh diventare un libro, o no lo so ancora (anche se come ho detto più volte non credo nei libri tratti dai blog)- sarà a puntate da

mettere nell'altro blog "La felicitFiga a merenda Lo faccio di la perché. non voglio contaminare questo di blog con contenuti tropo espliciti - so che a qualcuno di voi potrebbe dare fastidio - quindi vi linko se ne avete voglia dall'altra parte ...provvisoriamente frego il titolo a Filippo Scozzari che se lo trovate ve lo consiglio..."Racconto Porni" è un libro di racconti appunti ironici sul genitale terrestre...ed io al momento uso questo titolo per cose che scrivo io - qui - bene se volete seguire ogni martedì posto ..Quì

07 settembre 2008

Seghe mentali


Da quel che so il film su Piero Ciampi a Venezia è andato molto bene, e anche se non son potuta esserci, beh forza Piero davvero, mi riempie il cuore di felicità sapere che si sta facendo ascoltare, vorrei che potesse arrivare, e dire a più persone possibili, quello che ha detto a me, quello che ha significato per me...in altri termini magari -  insomma ci sono autori che sono molto più vivi, dei certi vivi che incontriamo ogni giorno.

Poi probabilmente il mio è un fatto intimo personale, e a molti che mi leggono non dicono nulla queste parole, si aspetterebbero che ne so, più post sui piedi, erotismo, pornografia o che ne so cose così, cioè magari preferirebbero. Mi rendo conto che quando si lanciano dei messaggi, soprattutto se si sentono in maniera abbastanza personale, spesso giungono distorti...perché forse un gioco che facciano più o meno inconsciamente tutti - è quello di manovrare il messaggio in base a ciò che vorremmo noi sentire rispetto le aspettative che abbiamo verso qualcuno.

Ci sono dei lavori che sono di passaggio - che possono anche annoiare e annoiarmi nel tempo, altre cose su cui ho la certezza rimarranno così - "la verità è una pietra scolpita" - te la ritrovi nel tempo, negli anni....Quando si agisce con verità profonda credo sia fatica avere dei ripensamenti.Per questo motivo mi danno molta noia quelli che mi fanno notare che su quel libro su Piero avrei dovuto comparire come curatrice anziché come autrice, l'ho già detto, ma visto che sarà ripubblicato, lo ridico. 
Questa è una scelta dell'editore, e a me non me ne frega assolutamente nulla di comparire autore o curatore, io so che son felice di aver fatto un lavoro su di un autore che amo, che ho amato e che mi ha insegnato tanto. E giusto che compaia il mio nome, ma per quel che mi riguarda potrebbe anche non comparire - Se queste persone che si puntano su queste faccende da due soldi di anima, pensano di farmi un torto - o nella loro testa - pensano di declassare un titolo - significa solo una cosa o meglio due : che loro non hanno un vero amore verso l'autore che si tratta - e in secondo luogo -  non capiscono che la purezza dell'amore non ne ha bisogno di titoli - esiste e basta a se stessa, basterà sempre, è un dono che fai al mondo, perché credi di poterlo arricchire. Punto. Tu ti dentro sai cosa hai fatto, cosa stai dando, sono questi che ragionano per titoli che hanno una grane incapacità credo - di guardarsi dentro, e di guardare all'uomo e non all'umano - così si infrangono su questi sentimenti davvero umanoidi, non nel bel senso del termine.

Dirò all'editore quindi, se a queste persone farà stare meglio di comparire come curatrice - boh, c'è gente che per eccitarsi e farsi delle discrete seghe c'ha bisogno di vedere gli uomini o donne in divisa; ecco credo che chi si ferma ad osservazioni simili (autore -curatore) - faccia parte di questa categoria, ha il terrore che te - (nella loro mente) -comparendo un gradino più in alto - (perché nella loro mente distorta autore è più in alto che curatore) - possa far fare più seghe alla gente come loro - e quindi levare indirettamente a loro qualcosa - io credo così che si fan dell gran seghe mentali, quando basterebbe fermarsi un attimo per sentire che l'universo lo puoi sentire solo quando sei al di fuori da tutta la merda del sociale. 
 
   
  

04 settembre 2008

Giri non a vuoto

Questa l'ho postata anche nell'altro blog di Amerigo Vespucci, ma credo che vada ribadita....

mai abbastanza. E oggi avanti Piero. 
"Perché nel cervello d'un coglione il pensiero faccia un giro, bisogna che gli capitino molte cose e di molto crudeli"

"L.F.Céline

02 settembre 2008

Piero Ciampi a Venezia

Finalmente c'è una notizia bellissima, anzi per me sono sue a dire il vero, il 4 settembre ovvero giovedì, ci sarà l'anteprima del film su Piero Ciampi girato e montato di Ezio Alovisi Adius la festa è finita, così se passate per Venezia, così eh mi raccomando, io dico Forza Piero ! Come da sempre, come farò sempre, l'altra notizia è che probabilmente tra qualche mese andrà in ristampa il mio libro "Una vita a precipizio" è finita la prima tiratura (quasi) ed è ora...e però ora si vede se anziché fare una ristampa si farà una riedizione integrando con altre interviste.

Cari Ciampiani vi lascio il comunicato stampa di Venezia... una abbraccio forte

Giovedì 4 settembre a Venezia nell'ambito delle Giornate degli Autori - Venice Days, la sezione collaterale della Mostra del Cinema di Venezia promossa dall'Associazione Nazionale Autori Cinematografici e dall'Api (Autori produttori indipendenti), verrà presentato in anteprima nazionale il film di Ezio Alovisi "Adius, Piero Ciampi e altre storie", sul cantautore livornese e gli anni '70, con un live della Banda Osiris (nella foto il regista con Francesco Guccini sul set del film).

Dopo cinque anni di battaglie ministeriali ADIUS, il film di Ezio Alovisi su Piero Ciampi e sul mondo dei cantautori degli anni ’70 è ultimato e verrà presentato in anteprima nazionale giovedì 4 settembre alle ore 21 nell’ambito delle Giornate degli Autori 2008 quale “evento speciale”, affiancato dal live musicale della Banda Osiris, co-protagonista surreale dell’opera cinematografica.

ADIUS è una canzone di Piero Ciampi, poeta livornese, anarchico nell’arte e nella vita: un addio disperato, un’invettiva violenta tesa ad affermare la supremazia delle utopie sulla realtà. Ma l’opera di Alovisi non è un semplice documentario biografico sull’artista scomparso da oltre vent’anni, bensì un progetto filmico complesso che sembra non avere riferimenti cinematografici precisi. Si tenta infatti una contaminazione di generi attraverso una partitura video-musicale su cui si distende un plot narrativo onirico, non necessariamente obbligato dalle regole del luogo e del tempo.

Spezzoni di poesia, musica e vita (breve, drammatica, dolorosa ed epica assieme) vengono rievocati o solo accennati, e fanno da contrappunto ad un’altra realtà, quella della canzone italiana degli anni ’70, ovvero il mondo in cui Ciampi operava e da cui prendeva le distanze. Tra le immagini inedite le performances di un Francesco De Gregori ventitreenne alle prese con "Buonanotte Fiorellino", Antonello Venditti barbuto e con eskimo in una versione per pochi intimi della "Sora Rosa", Luigi Tenco in "Vedrai Vedrai" e molte altre “chicche” pescate dall’archivio personale di Alovisi, responsabile degli eventi RCA negli anni Settanta e considerato l’inventore dei primi videoclip musicali.

A testimoniare il percorso di Ciampi, tra un filmato d’epoca e la sua storia ricostruita in frammenti narrativi stile “fiction”, alcuni dei suoi piu’ affezionati colleghi ed amici, tra i quali Nada Malanima, Gino Paoli, Francesco Guccini, Ernesto Bassignano, Giovanna Marini, Lydia Mancinelli – solo per citarne alcuni – insieme ai co-artefici della sua produzione: Lilli Greco, talent scout dell’RCA dell’epoca, e Gianni Marchetti, autore delle musiche. Non manca il ritratto del mondo femminile che accompagnava Ciampi tra una bevuta ed una composizione, tratteggiato dalle attrici Rossella Seno, Nicoletta Della Corte, Cinzia Veronesi e Lavinia Biagi. Infine Pietro De Silva, Carlo Monni e Peppe Servillo degli Avion Travel sono gli interpreti a cui è affidata la parte dei ricordi mentre la presenza della Banda Osiris trasporta – se ancora non bastasse – il tutto in un clima quasi fiabesco, ma con improvvise virate verso una visione critica, che porta lo spettatore a riflettere.

Una sorta di antologica onnicomprensiva, dunque, nella quale Alovisi testimonia una stagione in cui si progettavano percorsi e si delineavano traguardi, possibili e impossibili, in cui la canzone italiana non era più solo inciso e ritornelli facili facili stile San Remo, ma uno spazio di contenuti in linea con gli avvenimenti civili, le realtà politiche, le poetiche letterarie, pittoriche, cinematografiche che sensibilizzavano le nuove generazioni. Il tutto filmato sul filo di un’ironia che mescola amare vicende trascorse a parole d’amore e vuole anche rammentare quello che s’è perso per strada, che abbiamo o volutamente abiurato o semplicemente smarrito.


"Adius Piero Ciampi e altre storie"
anno: 2008 - durata: 92' - video: colore - paese: Italia
regia di Ezio Alovisi
Sceneggiatura: Ezio Alovisi
Fotografia: Marco Carosi
Cast: Banda Osiris, Nicoletta Della Corte, Pietro De Silva, Lydia Mancinelli, Carlo Monni, Peppe Servillo, Cinzia Veronesi, Lavinia Biagi, Ernesto Bassignano, Chiara Cefalù, Vincenzo Costantino Chinaski, Francesco Guccini, Alessia Innocenti, Nada Malanima, Giovanna Marini, Marcello Micci, Federico Pacifici, Gino Paoli, Shaula Pascucci, Alberto Patelli, Pino Pavone, Rossella Seno, Aryele Serra, Milena Stornaiuolo.

Sinossi: I fiati gravi ed acuti e le sbilenche colorate sagome della Banda Osiris ci introducono in un antico teatro abbandonato, un luogo dove facilmente possono intersecarsi racconti dell'oggi, testimonianze e repertori d'epoca. Ecco Nada Malanima nella sua Livorno, Gino Paoli sulla costa ligure, Lydia Mancinelli in un evocativo salotto romano. Francesco Guccini tra i suoi monti. Piero Ciampi sarà solo raccontato dalla sua voce e la sua immagine ironica e tragica, dagli unici filmati esistenti, mentre una rievocazione del '68 romano è affidata a un Ernesto Bassignano, zio protettore dei Castore e Polluce del Folkstudio, ovvero Venditti e De Gregori che ci compaiono l'uno barbuto e nero, l'altro biondo e angelico. E le donne... e gli amori? Anche quelli una rievocazione dal nulla. Ad un'unica attrice l'incarico di interpretare, in maniera allusiva e onirica, le tempestose vicende sentimentali del cantautore.


Giovedì 4 settembre 2008 - Ore 21

ADIUS
Piero Ciampi ed altre storie

Un film di Ezio Alovisi

Special Live Show della BANDA OSIRIS

Venezia, Villa degli Autori (Villa Zavagli)
Lungomare G. Marconi, 56/b - Lido di Venezia (VE)

29 agosto 2008

Fidanzato in affitto: mistress per scelta




Intervista ad Eliselle che ora è tornata con un nuovo romanzo: un rapporto schiavo-padrona - dove Crystal diventa dalla timida e imbranata fidanzatina completamente succube del fidanzato, ad una candidata mistress per potersi permettere di esaudire ogni desiderio fisico e mentale, finché...






“Fidanzato in affitto” il tuo ultimo libro, è incentrato fondamentalmente su Cristal, la protagonista che dopo essere stata lasciata dal suo fidanzato, conosce in un portale d’incontri Dorian, uno dedito al ruolo di “slave” con il quale instaura un rapporto schiavo padrona, ruolo che inizialmente a Cristal non dispiace affatto, anzi si sente finalmente appagata…


Si sente appagata perché ha sempre avuto uomini che, in qualche modo, volevano dominarla e controllarla. Prendere uno schiavo è l’unico modo che trova per risolvere i suoi problemi economici, ma le serve anche per recuperare la propria autostima, che le è sempre un po’ mancata. La crescita del personaggio Cristal è al centro di tutto il romanzo.

Quanto centra l’immagine della protagonista - Cristal - con te?

Cristal è timida come me, ma è sottomessa, cosa che io non riesco proprio ad essere. Ha un sacco di paranoie ma in qualche modo si nutta e trova la propria strada. Cosa che ho deciso di fare anche io. Abbiamo qualcosina in comune, ma meno di quel che si possa pensare.

Come mai l’idea di un libro su un rapporto di dominanza femminile?

Creava un contrasto ottimale con l’idea di una protagonista timida e sottomessa e si prestava a raccontare una storia di risveglio femminile, di ritrovamento di sé, di autoconsapevolezza. Poi mi dava la possibilità di parlarne con ironia, per infrangere i tabù legati a questo argomento. Una parodia rispettosa dell’ambiente, ben lontana dalle caratterizzazioni “carnevalesche” che ne vengono fatte dai servizi dei media tradizionali.

Non ci si stanca anche un po’ di tutti questi candidati zerbini? O meglio zerbini che “l’uomo che non deve chiedere mai”?

Servirebbe una via di mezzo, ma l’equilibrio sembra essere qualcosa che in generale manca, di questi tempi...

Come mai secondo te, manca la via di mezzo? Ma forse c’è mai stata?

In coppia ho sempre vissuto esperienze contrastanti. O ero io che decidevo quasi sempre, ed ero per così dire l’elemento “forte”, o l’altro tendeva a guidare la relazione scegliendo anche per me. Non ho mai avuto un vero equilibrio fino a quando ho capito che era importante il dialogo. Costruire una relazione dicendo all’altro quello che si desidera non è fare un torto, è cercare il meglio per sé e per il partner: forse si dovrebbe partire da qui.

C’è un pubblico preferenziale a cui ti vuoi rivolgere con questo romanzo oppure no?

A dire la verità no. E sto notando che il pubblico è molto variegato, mi arrivano feedback da uomini e donne di tutte le età. Questo mi rende felice.

Perché in genere, a tuo avviso questo tipo di passioni, si possono trovare più spesso tra gente di una certa cultura, di un certo ruolo sociale, anziché che ne so, tra “semplici operai”?

Difficile che i “semplici operai”, dopo otto o dieci ore di lavoro duro e di rotture di scatole da parte dei superiori, trovino la voglia di sottomettersi (ancora) in una dimensione privata, no? Semplificazioni ironiche a parte, probabilmente il ruolo sociale elevato scatena sentimenti ed emozioni che devono trovare una sorta di compensazione. E così, avvocati, manager, banchieri che tutto il giorno decidono anche per gli altri e devono dare un’immagine forte di sé, provano il desiderio che qualcuno decida per loro. Non è una spiegazione così assurda.

Credi però si possa arrivare alla soddisfazione di queste fantasie, o c’è poi una volontà a spingersi sempre oltre una ulteriore forma di sottomissione? Ad esempio per quel che mi riguarda vedo in aumento il fenomeno del bullbusting, ci sono anche delle forme di sottomissione molto pericolose e se vuoi irreversibili….

La soddisfazione delle proprie fantasie può portare al desiderio di soddisfare nuove fantasie. È il discorso della ciliegia che tira l’altra, le passioni a volte si autoalimentano. Non so se esistano limiti, ma so che il desiderio di spingersi oltre può essere molto sentito. È una ricerca che va al di là di tutto ed è talmente personale che non mi sento di giudicare chi sceglie determinate strade, ovviamente se le sue azioni non vanno contro alla libertà o alla dignità di nessun altro.

Tu personalmente come lo vivi l’ambiente fetish, se lo vivi, e come lo vedi?

È un ambiente che mi ha sempre incuriosito. L’ho vissuto e lo vivo come “addetta ai lavori”, con interviste e inchieste ai suoi protagonisti per il mio portale www.delirio.net Mi piace molto l’estetica fetish, la trovo molto sensuale e conturbante.

- L’intervista che nell’ambito ti ha dato più soddisfazione? E un’icona del fetish che eleggi…

Sicuramente le interviste alle modelle internazionali più quotate dell’ambiente, Kumi Monster e Aprella, bellissime donne che hanno saputo crearsi dei look molto particolari e a dir poco unico. Icone fetish, di certo Dita Von Teese, immancabile, e Madonna, la prima che ha saputo sfruttare il genere in anticipo sui tempi e a livello globale.

Quali sono le critiche sul libro che ti sono state rivolte, e te come risponderesti?

La critica principale verte sull’idea che ho dato dell’ambiente s/m e fetish. Mi hanno detto che è stata raccontata una versione un po’ troppo edulcorata. Ma il mio obiettivo era proprio quello di coglierne il lato più leggero e giocoso, per rompere i tabù e discostarmi dai soliti libri, saggi e romanzi sull’argomento,
dettagliatissimi ma sempre pieni di lacrime e sofferenza. Quella di Cristal è una storia ironica e l’ambiente che ho descritto doveva divertire i lettori.

Qual è il messaggio più forte che vorresti fare arrivare con questo libro?

Il messaggio per le ragazze è semplice: non abbiate paura di decidere da sole e di prendere in mano la vostra vita, cercate di combattere i condizionamenti che giorno dopo giorno vi arrivano dalla società. Non è facile, ma è necessario per trovare una propria dimensione reale, non fittizia o imposta da altri.

- Eppure sembra una condizione nel femminile ancora molto difficile, sentirsi in un “obbligo morale di servizio” in vari campi dal rapporto personale al lavoro , insomma di sottostare a delle regole che “se non va così non va bene”…

È un retaggio, un’eredità della storia. Fa ancora parte della cultura perché è difficile da debellare. È un problema di fondo di cui si fa portavoce Morgana, l’amica dominatrice della protagonista. Attraverso la sua figura è spiegato “quello che non va”, quello che dovrebbe essere cambiato. Ma bisogna partire dalle fondamenta e credo che servano ancora parecchi anni per arrivare a una reale parità e a un vero equilibrio tra condizione maschile e femminile.

Quanto può essere legato il feticismo dei piedi a tuo avviso ad una simbologia di sottomissione?

Conosco feticisti dei piedi che non sono assolutamente sottomessi. Forse lo vorrebbero, inconsciamente, ma non sempre feticismo per i piedi e sottomissione sono due fenomeni correlati. Ci sono casi e casi, persone e persone, storie e storie.

Credi sia in crescita rispetto un tempo – il fenomeno “slave”, o più semplicemente attraverso il web si ha più possibilità di venire a contatto con questa realtà?

Il web ha “liberato” molto il fenomeno, e soprattutto ha permesso la creazione di una rete di contatti più ampia, che ha permesso agli appassionati di entrare in contatto tra di loro, ai curiosi di approfondire la materia e ad altri di riconoscere fantasie di cui magari avevano timore, liberandosi di paure o paranoie inutili. In generale, comunque, il fenomeno mi sembra in crescita, forse grazie alla progressiva liberazione dai tabù sull’argomento.

Questo però può portare anche ad un infoltimento di quelle passioni “penali” diciamo quale pedofilia ecc., cioè la conoscenza e la “facilità” – ha un ruolo bivalente o no?

Sì, è un rischio altissimo, è la doppia faccia del web, l’altro lato della medaglia. Internet ti mette in contatto col mondo, ma permette anche di coltivare i peggiori vizi e aberrazioni. Una problematica di cui si deve tenere conto e per la quale servirebbero delle soluzioni concrete.

Per quante donne credi che il diventare delle ottime mistress possa essere un buon compromesso all’essere escort?

Se diventi una mistress non sei obbligata ad avere rapporti sessuali coi clienti, sei tu che decidi e che comandi, e chi ti paga, in pratica, si sottomette alla tua volontà. Alla fine, la mistress offre un tipo di servizio, la escort ne offre un altro: sono solo due modi diversi di concepire l’intrattenimento.

Credi ci sia molta richiesta di questi servizi?

Pare proprio di sì... spesso vengono richiesti anche alle non professioniste, è evidente che la domanda è elevata.

Ti sta portando varie soddisfazioni questo libro?

Devo dire che sì, sono contenta. L’argomento è piuttosto difficile e, da testimonianze “sul campo” da parte di lettori, alle volte crea imbarazzi ingiustificati, ma una volta che si inizia la lettura si capisce subito che se ne parla con la giusta leggerezza e con la voglia di divertire e divertirsi.

Chi la prende meglio, uomini o donne?

Ti dirò, entrambi. Le donne si divertono perché si identificano in Cristal, gli uomini trovano aspetti e approfondimenti a cui non avevano mai pensato. E ho ricevuto una bellissima mail anche da un ragazzo gay che si è ritrovato appieno nei timori della protagonista.

Prossimi progetti ?

Sto scrivendo, come sempre. Un nuovo romanzo, sicuramente. Un’antologia per una casa editrice indipendente che curo insieme a una collega e uscirà a ottobre. E poi tante piccole collaborazioni interessanti.


Grazie Ely

27 agosto 2008

Il conforto di radio Maria sull'omossessualità

Commento di Padre Livio Fanzaga

"Dobbiamo capire che tutti noi nasciamo malati - perché nasciamo con il peccato originale che è una malattia spirituale - l'omosessualità non è neanche il peggiore dei mali - c'è di peggio, la pedofilia è ancora peggiore, poi la cattiveria, l'ammazzare gli altri, sono quelle tendenze al male che anche dopo il battesimo rimangono, cioè cl battesimo ci viene tolto il peccato, ma resta la concupiscenza, ovvero la spinta al peccato. L'omosessualità è una delle tante malattie che contrae l'essere umano, la natura umana che è malata, e non è la peggiore. Tu devi chiedere a Dio la grazia della guarigione"

Ma vi sembra possibile che oggi 2008 si possono dire seriamente queste cose? Non si può far finta di nulla scusater - Ma questo è peggio che il fascismo, ascoltate questa dichiarazione e il consiglio per esteso di Livio Fanzaga che si vergogni, al cospetto degli esserei umani invece. Con tutto rispetto per i credenti.

Per chi volesse approfondire...Qui




24 agosto 2008

I sogni che non fanno svegliare



Oggi è pure ancora domenica. E l'unica cosa positiva dell'atroce estate, è che l'atrocità della domenica si sente leggermente meno in questa desertificazione dei sensi stagionale.
Ogni mattino che mi sveglio mi pare quello del giorno prima, poi invece è un giorno in più, e non è lo stesso giorno, dire che nel mondo da un minuto all'altro ne capitano di guazzabugli nel bene e nel male; ma per me che sono entro le quattro mura di casa, è irrilevante finché un guazzabuglio che non siano le solite paturnie non mi viene a scaraventare di fuori. Ma le paturnie son costanti, quelle sì.

Il letto è quello, la tapparella che filtra la luce quella, più o meno attorcigliata nei sogni mica tanto belli che però uguale non fanno svegliare. Quest'estate mi sento di dire di non ave fatto praticamente nulla, ma non quel nulla che porta qualcosa, no, nulla, proprio nulla. Il nulla che porta ad aspettare che per un miracolo celeste succeda qualcosa, ogni tanto succede. Per lo meno non è come ridursi ad estrarre i numeri della tombolo sperando di estrarre una divinità che ti soccorra. No guardo direttamente al cielo dalla stanza, se poi mi vien da scrivere, dopo penso che probabilmente non son stata nemmeno io a farlo, non si può passare dall'inedia a qualcosa di sacro così, allora forse è un miracolo, ma certo tutto questo non dipende da me.

Però quest'estate di miracoli pochi, ma pochi davvero, certo si può sempre pensare che alla fine è relativo, quel che si fa che non si fa, alla fine giorni passano - e quando vedo certe gente che ne so che fa delle cose, penso ma guarda che deficienti, fan delle cose perfettamente inutili, ma io so anche che loro in questa inutilità si sentono perfettamente al loro posto, pieni, fatti, viventi.
Questi anche son pensieri che non portano a nulla, non dicono nulla di più e di meno di tutto quello che è già stato detto al mondo, ma forse si ha bisogno anche di questo, di ripetere i sentimenti universali con la propria di individualità.

Mi dà molto fastidio la cattiveria e l'ignoranza gratuita, quelli sì. Per il resto dovrei ringraziare così tanta gente che per rispetto loro, vedo di non confondere un nome con un altro. Nei sogni va un pò così.

22 agosto 2008

Quando la solitudine non è più di compagnia




Inutile ripetere che Cesare Pavese sia tra gli italiani un altro di quei autori che più amo. Son giornate dove la noia è terribile eppure la paura della morte forte. Vorrei non svegliare per non pensare alla morte.



da "Il mestiere di vivere" 19 ottobre1938



Quando si soffre, si crede che di là del cerchio esista la felicità; quando non si soffre si sa che questa non esiste, e si soffre allora di soffrire perché non si soffre nulla.




"Osservo che il dolore abbruttisce, intontisce, schiaccia. Ogni tentacolo con cui una volta sentivo, provavo e sfioravo il mondo, è come troncato e incancrenito al moncone. Passo la giornata come chi ha urtato uno spigolo con la rotula interna del ginocchio: tutta la giornata come quell’istante intollerabile. Il dolore è nel petto, che mi sembra sfondato e ancora avido, pulsante di sangue che fugge e non ritorna, come da un’enorme ferita. Naturalmente, è tutta una fissazione. Dio mio, ma è perché sono solo, e domani avrò una rapida felicità, e poi di nuovo i brividi, la stretta, lo squarcio. Non ho più fisicamente la forza di star solo. Una volta sola mi è riuscito, ma ora è una ricaduta e, come tutte le ricadute è mortale”