E’ vietata la riproduzione, parziale o totale, in qualsiasi forma e secondo ogni modalità, dei contenuti di questo blog, senza l’autorizzazione preventiva dell’autore.
Tutte le interviste, gli articoli, e le pubblicazioni artistiche realizzate da Gisela Scerman sono protette dal diritto esclusivo d’autore, e il loro utilizzo è consentito solo citando la fonte e l'autore e/o chiedendo il permesso preventivo dello stesso.

Creative Commons License



News e appuntamenti


x




IN LIBRERIA

30 maggio 2008

sabato 31 maggio
























Ricordo che domani ci sarà la presentazione del libro mio e quello di nadiolinda... saremo introdotte da Roberto Baldazzini - quel che ci salta fuori no so, che improvviseremo. Sicuramente parleremo anche di pornografia, di come son cambiati usi e costumi del sesso con internet, e come la moda evolve il pensiero sessuale. Poi varie letture dai due corrispettivi libri...

Io mi sto riprendendo spero di essere in forma, per darvi, beh il meglio

:)

Se ci siete, beh bene.

29 maggio 2008

Sullo scrivere


"Ho bisogno di scrivere cose che in parte mi sfuggono, ma che rappresentano appunto una prova di ciò che in me è più forte di me"

A, Camus, Carnets

28 maggio 2008

Cercate foto porno? Accontentati (e stufati?)

Quando guardo le parole chiave dei motori di ricerca mi vien un gran ridere che qui si arriva tra le più diverse cose, gambe, piedi e collant perché si è di parte va bene, ma poi l'altra guarda caso parola più cercata è figa, con le infinite variante figa più grande, figa più grossa, figa più larga, figa di mia sorella, figa di mia suocera. Poi anatomia della figa da vicino, figa delle donne. Eh beh di chi?

Dico, ma avete mai visto una figa? O che uno cerca cose strane, ma per cercare cose strane, sarebbe troppo facile digitare la parola di quella strana dico, così chi cerca le cose porche un poco stravaganti, ma poi nemmeno tanto - vi sò io un link dove ci sono chili di immagine pornografiche di ogni genere, e quando dico ogni dico ogni...

Gigagalleries.com

all'inizio ci perdevo delle ore se non altro perché dà link si passa a link a link a link al link...tutti gli aggiornamenti delle ultime 48 ore si tutto il web porno di ogni genere legale naturalmente . Vi pare poco?

Ah le foto messe, scusate spero non vi offendano, lo so non è creo una poesia di Gozzano, ma era per rendere l'idea, per lo meno quella anatomica. Ci son riuscita?

Poi c'era anche una domanda che mi son segnata "come faccio a dirle che io,che io non l'ho tradita - ma dove sono le domeniche con lei?"

Il tizio ci ha messo anche dell'enfasi a ripetere che io, due volte, ma direi che sui blog non si trova la risposta: forse a guardare la partita di pallone? La domenica si riposa. Cazzo, le amanti sul lavoro così tutto torna!

27 maggio 2008

Parole in ritirata

Il senso surreale del vero credo sia quello che fa dell'arte la vera arte. Poi se vogliamo lavorarla, va bene, anche sì. Ma le cose così vere da sembrare irreali, quante volte ci sarà mai capitato in vita?
A volte bazzico in diverso forum, compresi quelli che recensiscono escort, e la mia opinione, è che quella fatta dagli utenti a caso, con qualche accorgimento nemmeno troppo spinto, potrebbe benissimo essere "della letteratura" , più di quella presunta artefatta che sta scritta appositamente con l'idea di eccitare o che ne so, per borghesi iliberali -

Il senso di realtà incide, sulla percezione, ma anche la letteratura stessa come fa a non nutrirsi di percezione da dare e da prendere? Beati i vecchi squalo, ve li ricordate? In ogni caso questa cosa dei forum puttaniferi ne riparlerò più avanti.

A proposito di realtà volevo segnalare un sito che mi ha fatto sorridere,

Parole in ritirata si chiama, dove sì è deciso i fare una raccolta di tutte le frasi scritte nei luoghi più svariati, spesso cessi pubblici, panchine e tutto mondo è mondo ecc, quindi costruito dagli utenti che visitano. e in base a quello che va scrivono, luogo, data, posizione. Era stata fatta un'edizione da stampa alternativa nel 1993 a 1.000 lire.

alcune son carine, altre è bene che rimangano sui cessi, cmq tutto materiale, e qualcosa riporto qui sotto...

....................................................................................................................

dove: Roma
da dove la scritta: bagno università di Roma "La Sapienza"
Comments:


Figlio di mignotta cerca mignotta per prolificare la specie


dove: Cosenza
da dove la scritta: unical bagno dell'aula C di Chimica
Comments:


1997: nessun caso di AIDS a Catanzaro; Anche i virus hanno una DIGNITÁ


dove: Torino
da dove la scritta: Via dei Mille
Comments:

Fuori le acciughe dalle scatole!

dove: Genova
da dove la scritta: Panchina nei giardinetti
Comments:


Chi si addormenta col culo che gli prude si sveglia col dito che gli puzza.

da dove la scritta: Venezia

Comments:


Cazzo in culo non fa figli ma fa male se lo pigli


dove: Roma
da dove la scritta: la mia testa
Comments:

ma come faccio a sapere quando devo cominciare a vivere ????c' e' qualcuno che ti avverte per caso? io non lo conosco


da dove la scritta: Cesso pizzeria " Il gatto" Traversagna.
Comments:

Anna Maria, scusa se ti sono venuto in bocca, ma mi ero addormentato.

da dove la scritta: cessi della stazione centrale di Milano
Comments:

Cerco troia disposta a infilarmi un manubrio nel culo

da dove la scritta: mio vicino di bar
Comments:

Guardare Venezia-Lazio il mercoledì' sera e' come mangiare la marmellata di fragole tutte le mattine

da dove la scritta: istituto tecnico di Savona
Comments:

arrestato un nano che imbrattavai i muri con una bomboletta scrivendo "abbasso la figa"

dove: Mesiano-TN
da dove la scritta: facoltà di ingegneria TN
Comments:

na pisada senza en pet l'è come en violin senza l'archèt

da dove la scritta: mi nonno
Comments:

me diseva mi nonno:" se te sai usar la lingua il bigolo te lo poi metter in tasca

Flavio Giurato e Paolo Nori



“C’era una canzone, tempo fa, di uno che poi non si è più sentito con nessun’altra canzone. Si intitolava il tuffatore, mi sembra. Volevo essere un tuffatore per rinascere ogni volta dall’acqua all’aria”


Paolo Nori, “Spinoza, Einaudi, 1999




Insomma non potevo lasciar perdere Flavio Giurato. Che tempo fa già citavo, rimane sempre una chicca nella musica italiana (purtroppo quella poco conosciuta dai più, ma d'autore), ed io ne ho stima; e poi era citato in "Spinoza" da Paolo Nori che ne ho stima pure. Ho messo Orbetello come pezzo anziché il tuffatore (che cita Nori) perché è un po' meno conosciuta, e perché cosa non da poco, è tra le mie preferite.

Spero dia qualcosa anche voi, come continua ad emozionare me...

26 maggio 2008

una barzelletta di tanto in tanto


Ogni tanto ci vuole...poi aggiungo altro post, ma questa mi ha fatto ridere, o he forse sono di parte (almeno un po'... :)) .


Tre ragazze, molto amiche, una mora, una bionda ed una rossa, decidono di confidarsi I loro desideri sessuali.


La mora dice: "Io vorrei un cinesino, bello o brutto che sia, per una notte intera."

La bionda: "Io vorrei un bel negrone per tutta una notte".

La rossa: "A me piacerebbe un bel terrone napoletano..."


Decidono allora di provare effettivamente le esperienze sognate e poi di ritrovarsi per raccontarsi le emozioni.


Dopo una settimana...


La mora: "Ragazze!!! E' stata una notte indimenticabile, non era molto dotato, ma non mi ha dato un attimo di tregua: tza,tza,tza e
via! Poi ancora: tza, tza, tza e via, senza sosta, in piedi, seduti, alla pecorina tza, tza, tza e via! Si è fermato un attimo per
prepararsi un tè ed ha fatto ancora tza, tza, tza intanto che lo beveva... CHE NOTTE!!!"


La bionda: "Ragazze!!! E' stata una notte indimenticabile, un sogno!
Dotatooo... Come non mai!!! ...Un randello mai visto, una resistenza inaudita, e che muscoli.... CHE NOTTE!!!"


La rossa: "Ragazze!!! E' stata una notte indimenticabile, è venuto a prendermi in giacca e cravatta con un mazzo di rose rosse in mano,
mi ha portato a cena e poi al cinema. Dopo siamo andati a casa mia... CHE NOTTE!!!

Dapprima mi ha fatto eccitare come nessuno aveva mai fatto, poi mi ha spogliato nuda e poi... così... Tutta nuda, eccitata al massimo...
Mi ha legata ad una sedia!!!".


"E ti ha ciulato???"

"... Tutto!!! Vestiti, televisore, carta di credito, assegni, accendino, anche la macchina...!"

25 maggio 2008

Chi del mal degli altri, pianga se stesso

Vivere è un'odissea.
Io stanotte non ho dormito neanche mezz'ora, e dire che in tutta la notte di pensieri se ne fanno. Non ho dormito perché c'avevo una gran febbre fondamentalmente, che l'altro-ieri mattina mi son alzata alle 6 per andare a fare le analisi del sangue per veder se son sana, e c'era un tempo balzano che anche con la maglietta a maniche lunghe ho preso del freddo, e per andare a vedere se sto bene, mi son presa un malanno. Tipo 39 di febbre, che ogni dettaglio quando hai 39 di febbre diventa gigantesco secondo me, più o meno come quando si era piccini dentro la culla e vedi il mondo e ti metti a fissare un oggetto con curiosità che sta là ed è grandissimo e irraggiungibile, o anche ho pensato ieri che stavo male, così male, che anche da vecchi crolli che stai sul letto, poi le stesse cose che vedi quando eri un bebè in fasce e percepivi il mondo, beh diventa una cosa simile.

Non ci si pensa mica, ma anche a dire bene adesso vedo mi contorco e mi contorco su di me, prendo il termometro e vedo quanto ho alta la temperatura e fatica, così allungo la mano nel cassetto e mi viene in mente che il termometro l'ho messo dove metto i medicinali. Cioè in una vetrina dentro la scatola del pronto soccorso. Ma chi ce la fa ad alzarsi? Merda no, anche una banalità come questa quando sei spappolato ti viene in mente bene che noi in genere camminiamo, facciamo, scancheriamo in maniera del tutto naturale, cose che sono un peso, ma la materia quanto peso è? darà anche le sue soddisfazioni quando non si sta male, sì, ma l'atp ecc ecc che incessante lavora, ecco mi venivano in mente tutte 'ste riminiscenze scientifiche, anzi e meglio una cosa che avevo letto su un libro di rifkyn mi pare entropia, che mi andava avanti e indietro per la testa, dove diceva in pratica - lo dico alla buona eh "guardate un morto come va a ramengo in fretta, che si decompone così in fretta, ma a stare vivi per non andare a male, avete presente che lavorio incessante c'è da fare?" eh ce n'è ce n'è che non ci accorgiamo eppure - tutti questi equilibri senza che noi ci rendiamo conto, oh come ci sostengono. Ma vediamo solo il mondo di fuori, dove la materia mantiene ai nostri occhi, ha la sua dignità, non le magagne dentro casa, che se ne stanno ben nascoste. Insomma a vivere ci vuole una forza che quelli che incontri in giro per strada che camminano, mi sa che non lo san mica così tanto. Ecco quanto pesa, allora come scriveva Piero Ciampi a volte non tutto torna, sei lì disteso sul letto che qualcosa non va, e ti rendi conto che non sono in tanti a perdonarti gli inferni che vivi.

24 maggio 2008

Pignagnoli non è mezzo chilo di carta


Ho trascurato un po' troppo il nostro amico Pignagnoli, mettiamo qualche opera giusto così, un omaggio. E poi quando c'è da parlare male di Moravia : Giù legna! Io son solidale.


Opera n. 99

Le apparenze ingannano, come tutti sanno. Non c'è niente che inganni di più delle apparenze. A volte le cose lontane sembrano vicine e quelle vicine lontane. Prendete un romanzo di Moravia, sono trecentocinquanta pagine. Cosa credete? Credete di leggere davvero trecentocinquanta pagine? Leggete mezzo chilo di carta, ecco cosa leggete, un mezzo chilo di carta e basta. E cosa c'è in un mezzo chilo di carta?
Niente. Se andate a comprare un romanzo di Moravia, non comprate un romanzo, ma un mezzo chilo di carta. E allora, anziché chiedere al libraio di darvi un romanzo di Moravia, dovreste dire più onestamente "Mi dia un mezzo chilo di carta". Ma non lo dite perché siete schiavi delle apparenze.

Opera n. 102


Prendete un libro di Alberto Moravia. Ecco cosa sono le apparenze, dei chili di carta, diceva Sandrone. Volete comprare un chilo di carta? va bene, comprate un chilo di carta! Basta che non veniate a dirmi d'aver comprato un romanzo. O, peggio, che non diciate d'aver letto
un romanzo. Perché non avrete letto un romanzo, avrete solo guardato un chilo di carta. Quella che vi è sembrata un'esperienza di lettura, nel migliore dei casi sarà solo un'esperienza di contemplazione di un chilo di carta.

Opera n. 103

Pensare che c'è tanta gente che imita Moravia. Alcuni scrivono anche due chili di carta come se niente fosse, e ci fanno l'autografo nelle librerie, proprio come se avessero scritto un libro. Molti vanno ad abitare a Roma, belli freschi, oppure vanno anche a stare a New York.



Opera n. 104


Lo scrittore moraviesco Alain Elkann, in un articolo su un rotocalco patinato, spiega la sua concezione delle vacanze: "Per me vacanza significa prima di tutto riposo. Riposo dalla vita di tutti i giorni. Cambiamento delle abitudini quotidiane. Quando sono in vacanza amo fare viaggi diversi da quelli che faccio per lavoro. Svegliarmi spontaneamente senza il suono della sveglia. Leggere. Scrivere cose mie. Insomma recuperare spazi di tempo vissuto..." Dopo queste originali parole l'autore spiega che ha scritto un diario di viaggio su una bellissima vacanza estiva e subito l'ha fatto leggere al professor Veronesi, il quale professor Veronesi l'ha distribuito ai malati dell'ospedale che stavano morendo perché ricavassero una gratificazione dall'esperienza vissuta di uno scrittore, rivivendo l'emozione del suo viaggio. Elkann conclude l'articolo così: "Il mio libro è la testimonianza di come una vacanza possa diventare anche motivo d'ispirazione". E' incredibile, se uno pensa all'evoluzione della specie, dai primi mammiferi, ai primati, all'uomo di Neanderthal e l'homo sapiens, poi alla fine lo scrittore Elkann che si gode le vacanze. Non so cosa avrebbe detto Darwin, ma mi sembra che ci sia del rancido in questa tanto vantata evoluzione naturale della specie.

Opera 105



C'è il fatto che il novantotto per cento di quelli che leggono l'articolo di Elkann sulle sue vacanze lo prendono sul serio, e casomai gli danno anche ragione. Non gli passa neanche per la testa che faccia ridere. Sandrone dice: Ma se uno ci pensa, non è una cosa da impiccarsi subito? Non c'è da impiccarsi subito al tragico pensiero che il novantotto per cento dei tuoi simili non ridono leggendo l'articolo dello scrittore Elkann? Sì, ma dico io, chi s'impiccherebbe, però? S'impicca l'uomo solo. Gli uomini che stanno con una bella donna non ci pensano neanche a impiccarsi. E' l'uomo solo, che sta lì in casa da solo, senza una donna per fare delle belle chiacchiere, che viene colpito da quel tragico pensiero alla lettura dell'articolo di Elkann.


23 maggio 2008

Il genio e il suo limite



"Non è grazie al genio ma grazie alla sofferenza, e solo grazie ad essa, che smettiamo di essere marionette"

(Emil Cioran)"

Ma ne vale la pena?

22 maggio 2008

Le tette della Zemanova


Come si sa che la mia donna preferita - ideale è Aria Giovanni, però insomma parlandoci - mica che la Zemanova mi faccia schifo - poi onde i soliti fraintendimenti ripeto che son etero, ma anche un po' no certe volte :) comunque con un mio amico si parlava di queste due donne, e lui mi fa

Sì la Zemanova è bella, ma ha le tette un pò cadenti

io gli rispondo in veneto

Beh lora me piaseria che le me cascasse dosso :) * Mi piacerebbe mi cascassero addosso

Voi cosa dite che sono indecentemente cadenti ? Eh eh. Provo a ridere un po' visto che lo scrivere mi tedia.

Poi sogni della notte

a) il mio ex mi accoltella

b) che stavo assieme ad Angiolina Jolie (che megalomane ad introdursi nei miei sogni)

c)Una mia amica mi invita ad un pranzo, e c'erano per dessert delle ottime torte gelato.

Erano tutti sogni davvero, compreso il terzo che sembra il più possibile, e in ordine di possibilità

C - A - B - che non è più una coordinata bancaria. :(

20 maggio 2008

Com'è romantica la provincia

In questi giorni sto cercando di andare avanti con la revisione del libro, e vi garantisco che non ne posso più Uno dovrebbe essere felice forse a lavorare a qualcosa che sarà, beh io davvero adesso non ne posso più. Chi mi viene a dire che scrivere non è un lavoro lo strangolo. Dormo 12 ore al giorno perché appena ho un momento libero crollo dallo stress, me lo porto ovunque vado sto benedetto libro, è un ossessione. Perché non ne ho già abbastanza.

Scrivere, non deve nascere come lavoro forse, ma poi lo è eccome se lo è. Buttare giù seguire l'istinto da scrivere, quello sì mi dà l'adrenalina, è un po' come scopare che non ci stai dietro, che ne vuoi ancora di pagine bianche da riempire, prima ancora di esaurire le idee che hai in testa e stai mettendo giù.
Ma poi la fase rimetti a posto. Ecco io la odio. Ora sono in questa fase, dove leggere capoverso per capoverso mi fa scendere una catena che non vi dico. Quando metti giù nella testa ti galoppa un ritmo, e per quel che mi riguarda non sto a badare troppo alle imperfezioni grammaticali ecc, perché quel ritmo sento che crea in un qualche modo la sua architettura in maniera del tutto naturale. Se si mettessi a pensarci troppo, sarebbe tutto diverso non sarebbe quella fusione a caldo.

Poi naturalmente nel rimettere a posto non ci si può fregare totalmente delle regole, ma questo significa anche che cambiare una virgola levare una congiunzione che sembrano puttanate ti cambiano la morfologia, l'equilibrio totale di un interi paragrafo, alo. E questo è un "se togli lì, non è solo togli lì" , ma aggiusta di su metti di giù per ridare equilibrio. E mi fa impazzire, è molto più faticoso riscrivere che scrivere, per me almeno. Ci sto così tanto sopra le frasi che perdo ogni senso,allora vado in cucina mi faccio un tè, quanti tè ! torno rileggo, vedo se ho qualche mail, poi ritorno sullo scritto e via dicendo.
Ma scrivere, è l'estemporaneità, rivedere è una cosa per becchini, e invece tocca farla, meglio che faccio io la becchina di me stesa che poi me la facciano gli altri che non hanno avuto il mio sangue.
Poi son ancora qui a pensare al titolo, sarà che ho fatto qualche settimana fa due chiacchiere con Cavazzoni, che pure lui c'ha sempre delle idee che mi fan ridere, ma son poi anche idee di un certo tipo e mi ha dato delle idee per il titolo, di non aver paura di sembrare provinciale nella scelta dei termini. Insomma quando ho fatto qui il votaggio dei titoli il prediletto era "vorrei che fosse notte" ma sì capisco, cioè capisco che è poetico, ma è anche vero che non vuol dir niente, è un titolo che potrebbe andare bene per qualunque libro, invece siccome 'sto libro parla di una famiglia del passato che va in disgrazia a poco a poco, e poi vanno in disgrazia pure tutte le famiglie che sono attorno, tutte la famiglie hanno delle disgrazie e portano disgrazie, in questo posto io pensavo il titolo "la famiglia va in malora" - subito a dirmi che è un titolo che declassa il libro... che è un titolo provinciale, ma "vorrei che fosse notte" cosa? cosa vuol dire. Niente. L'idea provinciale meno provinciale invece, è un'altra cosa, se uno pensa al titolo "I fratelli Karamàzov" e li sostituirebbe con "I fratelli Scapin" si metterebbe a ridere probabilmente, ma poi l concetto è lo stesso, solo deve essere acquisito un titolo. E poi io credo come credeva Piero Ciampi che l'amore sta nel dettaglio, cosa più di un dettaglio ci può emozionare E' proprio nella provincia intesa come specificità delle magagne e dello stupore - che possiamo ricordare quello che fa la differenza nel bene o nel male, (viene in mente una sognora dalle mie parte d'origine che lì festeggiano il "bruza il marzo", ovvero danno l'addio al vecchio mese bruciando foglie frasche ccc... emi ha etto "mai visto uno più bello di quest'anno" ci sarà stata la fiamma alta due metri anziché due, ma questo alla fine non stringe il cuore a pensarci? Io mi chiedo adesso chi si potrebbe emozionare ancora così per una simile cosa?
Quindi anche quel male provinciale alla fine, quella cronaca - che come ha detto giustamente un amico che mi scrive - si è appropriata in maniera così ingiusta della letteratura, che dobbiamo riscuotere nei suoi termini - non è profondamente romantica, molto di più di quanto non lo sia un "vorrei che fosse notte"?

19 maggio 2008

Auguri a Raffaella Ponzo...




Auguri a Raffaella Ponzo che oggi è diventata mamma...
Gabriele Sabani ! Tutta la felicità possibile...

Ti voglio bene Raffa :)

e al rogo tutte le cattiverie solite !