E’ vietata la riproduzione, parziale o totale, in qualsiasi forma e secondo ogni modalità, dei contenuti di questo blog, senza l’autorizzazione preventiva dell’autore.
Tutte le interviste, gli articoli, e le pubblicazioni artistiche realizzate da Gisela Scerman sono protette dal diritto esclusivo d’autore, e il loro utilizzo è consentito solo citando la fonte e l'autore e/o chiedendo il permesso preventivo dello stesso.

Creative Commons License



News e appuntamenti


x




IN LIBRERIA

27 luglio 2009

Un'intervista che mi è piaciuta (un pò di autoreferenzialità)

Siccome è raro che mi piacciano delle interviste e questa mi è piaciuta abbastanza diciamo più e solito allora la posto...
1)Come ti senti adesso che hai 30 anni?.

Molto meglio di quando ne avevo 20, si è troppo infarciti di ideali a 20 anni, anche giusti, ma troppi e non si ha una grande conoscenza profonda del sé, nemmeno a 30, ma te ne rendi un po’ più conto che conoscenza e consapevolezza non sempre vanno a braccetto. ..questo ti fa prendere con più calma tante cose, anche se paradossalmente la responsabilità aumenta,

2) Lavori ancora molto come modella per foto?.

Meno, le foto le faccio solo con chi mi sento di poter lavorare bene senza pesantezze o conflitti; sono fasi della vita, uno deve cercare di non cascare nel ridicolo, almeno ai propri occhi. Con Giovanna Casotto trova la miglior collaborazione empaticamente parlando .

3) Vivi o hai vissuto la competizione con le altre modelle?.

No, per nulla. Sembra una frase di circostanza, ma non lo è. All’inizio lo pensavo, poi mi son resa conto che per lo più le desideravo alcune, e non necessariamente nel senso carnale, ma il possesso anche metafisico “del bello”. Quando ti trovi di fronte a tanta bellezza non è molto importante il tuo orientamento sessuale, vivi nell’arte che per definizione è universale e ermafrodita e indefinita..

4) Hai mai avuto qualche flirt con delle modelle?.

No. Ci ho pensato qualche volta, ma più che ammirarle non mi son mai pronunciata, forse qualcuna si sarebbe offesa, o qualcuna avrebbe ceduto, forse si sarebbe rotto un grande sogno erotico..

5) E con te ci hanno "mai provato" delle donne?.

Spesso. E’ facile quando sei in un ambiente che ha a che fare con l’arte e soprattutto con la consapevolezza del corpo..

6) Cosa ti consola del tempo che passa?

Cosa mi consola? Son felice che passi, siamo a buon punto, la vita serve a passare il tempo, fare interviste, rispondere, interessarsi alla cucina, alla morte di Micheal Jackson, all’estate, le ferie…la trasgressione, la fede…tutti escamotage per far passare il tempo. Se ci riusciamo senza fermarci noi, beh è una sorta di vittoria.
In ogni caso mi sembra una cosa tragicamente democratica che il tempo passi.


7) Però sul fronte dell'età, poi si compensa col fascino non credi?

No, anche questi sono escamotage per addolcire le pillole. Si è giovani e belli, e oggi la moneta è questa per le donne. Il fascino è un termine di “rattoppo”. Oh sì esiste eh, non lo nego, ma è bello per le chiacchiere, nessuno ti compra veramente per il fascino. .

8) Ami “essere comprata”?

No, ma stabilire il mio prezzo sì. .

9)Come si fa stabilire "il prezzo"?

Alla gente piace anche essere presa in giro, la cosa che più son disposti a pagare oggi non è il tuo corpo, ma il tuo avatar. Buffo vero?
Poi non è solo così, ma molto così. .


10) Quindi tu scrivi, ma a questo punto la scrittura come la collochi come importanza?

E’ fondamentale per me, poi anche lì ho deciso di vendere ciò che potevo creare. Perché no? Basta all’ipocrisia, il secondo libro l’ho fatto per rabbia, ma anche per fare due soldi, non lo nego. Quando lo dico mi guardano male. Ma anche qui è l'ipocrisia, quante persone ogni mattina si alzano per fare 8-10 ore di un lavori che non gli frega nulla? Almeno in questo senso credo di aver avuto l'onestà di fare qualcosa che mi piaceva, il classico unire l'utile al dilettevole, spesso di unisce "l'utile al dovere", quando posso non lo faccio.
Per quello dico che oggi la gente forse desidera solo essere ingannata, gli dài il cuore e te lo riduce a merda, gli dài merda e ti fanno i complimenti o le offese che più o meno sono la stessa cosa. I veri complimenti son taciuti in genere, o...molto discreti .


11) Quindi è un falso il tuo secondo libro?

No, è vero. È tutto più o meno vero, ma l’ho fatto in buona parte per soldi. E poi non parla solo di sesso. ma delle pornografia umana. dell'essere.

12) Lo riscriveresti?

Assolutamente sì. Ma non adesso, son felice di averlo fatto qualche anno fa. Solo mi spiace che a risentirci sia più mia madre che me. Le malelingue più che altro la feriscono. Per me possono dire quello che vogliono, ho l’amore delle persone che amo, questo è tutto per me.
L’altra cosa che si è fatto vivo mio padre dopo 27 anni di assenza, e vari parenti, Avranno pensato che ho fatto i soldi. Troppo facile. .


13) Hai molti amici?

Ho molte persone di cui mi fido ciecamente. Alcuni sono miei ex.

14) Loro cosa ne pensano dei tuoi libri?

Non so bene. Dicono che l’ultimo sia migliore, ma forse perché mi conoscono. Non so se sia valido.
Per me il libro più importante rimane quello su Piero Ciampi. .


15) Un tua grande amarezza?

Non aver avuto una madre con cui parlare. A volte si è orfani anche con i genitori, anzi spesso, però questo mi ha portato a cercare risposte altrove. Anche nella chimica, nella letteratura, che se la si vive è davvero salvifica, ti sposta in un altrove, ma ti dà anche molti strumenti per affrontare la realtà. .

16) Il tuo autore preferito.

Dipende dai periodi, ma direi Thomas Bernhard e Cesare Pavese. .

17) Te dici sempre nelle tue interviste che ci sono dei morti che sono più vivi dei vivi…

Sì, guarda l’importanza che ah avuto per me Piero Ciampi, e penso a mia madre, le voglio bene, ma quando c’è l’incomunicabilità tra gli individui, che si parlano lingue diverse senza possibilità di traduzione, può esserci solo quell’affetto istintivo, ma non puoi cavare altro.
Ciampi dal suo inferno o dal suo cielo, mi ha suggerito delle vie d’uscita in periodi per me tragici.
C’è gente che è legata da un ombelico universale. .


18) Persone che ti hanno cambiato e colpito da vive?

Sono state diverse esperienze, oltre che persone. La prima a 15 anni, che a forza di andare male a scuola mia madre mi mandò a lavorare via da casa. E accadde qualcosa che mi cambiò. Non accettavo di fare la cameriera alle camere e lavare i piatti, però allo stesso tempo avevo trovato delle persone per bene in quell'albergo...con le loro durezze mi trattavano bene, con una sensibilità che prima non avevo conosciuto, da tempo mi ero appassionata a leggere le etichette alimentari, e lì tra la cucina e le confezioni di cibi, cominciai proprio ad aver la voglia i approfondire, volevo capire, mi trascrivevo gli ingredienti che non conoscevo su dei quaderni, comprai con i primi soldi un'enciclopedia scientifica e lì capii che la chimica e la magia degli atomi non mi avrebbe mai più abbandonato per tutta la vita. Poi senz'altro il fatto di venire a Modena, venir via da dove abitavo. Mi sento di dire di essere stata molto fortunata nell'aver incontrato persone che mi hanno aiutata tanto, e l'aiuto spesso è anche il darti fiducia, o farti vedere il mondo da un'altra prospettiva.
Le persone che ti cambiano son tante, a volte te ne rendi conto dopo, spesso son persone che ci sono accanto, che ti son state accanto, ai miei ex devo davvero tantissimo ad esempio.
Poi esistono delle "entità" persone oggettivamente speciali, e non solo per te, che intuisci hanno qualcosa "in più" - qualcosa che umanamente è anche fatica da definire, ma esiste e non serve spiegarlo. tra queste posso dire che importante è stato conoscere Ezio Vendrame, una persona di una sensibilità devastaste per sé stesso e per gli altri, un vero fuoriclasse, solo che a vivere così “ecorché” c’è da morirci, lo invidio per molte cose, ma chi vive così purtroppo non ha vita facile. E’ stato molto amico con Piero Ciampi, questo gli cambiò la vita, me l’ha trasmesso tutto, pure quello che viveva Piero…

Gianni Celati, altra persona immensa. Magari il mondo fosse questo, Celati ha questa capacità di essere un classico vivente…come dire, ti rendi conto che quando gli parli, di qualunque cosa dalla più stupida alla più incredibile, ti porta davvero qualcosa di magico e atemporale, anche una parola che per un’altra persona sarebbe banale e scontata in lui diviene altra,perché possiede altro che le persone “comuni” non possiedono. I suoi libri son meravigliosi, ma basta parlarci per capire che dietro le righe si eleva un cielo, non sono di competenza nostra queste possibilità. ad aver avuto la possibilità di parlargli in modo amichevole. e mi ha aperto gli occhi. su diversi aspetti del vivere, chi si interessa troppo ai sentimenti umanoidi dovrebbe imparare, l'esilio per qualcuno potrebbe essere una buona soluzione per ritrovarsi. Questo è un inferno dove viviamo., e non per colpa e merito dei politici, ma degli uomini. Comunque dovrei ringraziare tante, tante persone. Piero Ciampi tra i più forti insegnamenti poi..


19) Cos'è e chi è che non sopporti?

Le persone che amano definirsi - io sono quello - io sono questo - o quelli che parlano di sè in terza persona. Boh, non mi pare abbia molto senso. Quelli che quando scrivono dove vivono, ti mettono almeno 3-4 città una delle quali naturalmente una capitale europea, quelli che al posto della vita pensano di vivere una biografia..

20) Una dichiarazione d’amore?


Il tuo fegato, in cambio del mio cuore..



Intervista di A.D.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

nelle tue risposte, qui, hai saputo
riassumere una gran parte della tua vita. Con semplicità e realtà, senza risentimento cattivo, per i fatti negativi, e con il giusto risalto verso quelli positivi.

I fatti della vita succedono, non solo agli altri. Anche a noi stessi, non sono tutti belli e positivi, a volte sono anche brutti, o molto brutti.

paolo
barbar

Ilaria ha detto...

Cara Gisy, è vero, bella intervista, cioè belle le tue risposte... All'inizio, devo dire che tutte quelle domande sull'età e il tempo che passa le ho trovate esagerate: sembrava che si stesse rivolgendo a una 40enne anziché a una 30enne (siamo coetanee, sarà per questo che l'ho notato?:-D).
Mi è piaciuto molto quando hai raccontato il tuo andare a lavorare perché andavi male a scuola. Mi spieghi (se ti va, perché magari non ti fa piacere su un blog) cos'è scattato in te che da un paesino del Veneto e da una famiglia "classica" ti ha portata all'arte e alla letteratura? E' quello che mi chiedo sempre pensando a me o ad altri amici d'infanzia: stesso ambiente, stessa cultura ma che persone diverse siamo diventate! E mi interessa capire cosa scatta a un certo punto.
Poi, non faccio la modella ma anch'io non sono mai stata invidiosa della bellezza altrui, mi piace quello che hai detto :-)

Emanuel Gavioli ha detto...

E' stato un piacere leggere questa intervista.

Con la stima di sempre.
E.

Gisy ha detto...

@ Paolo - eh il risentimento l'ho usato per l'ultimo libro...ma non abbastanza credo ! Però ho avuto anche molto da situazioni negative si sono evolute anche cose molto positive...

@ Ilaria - sì il fatto dell'età è un pò insistente, però del resto è anche facile che per chi mi conosce come modella (più un tempo) attribuisca subito il binomio - bellezza giovinezza ad una tua identità lavorativa ecc...
Poi io stessa, ci penso molto al tempo che passa, penso che ogni essere umano un minimo ci pensi se ha qualcosa di dire o se ha ascoltato qualcosa, i confronti ogni giorno con cosa e chi incontri si fanno - con quel che è e con quel che è stato..30 anni son ancora un tempo abbastanza recente per certe cose, per altre ad occhio e croce è sull'orlo dello scadere per certe cose (tipo modella appunto) nella mentalità d'oggi...

Per il resto cara Ilaria, penso la mia non fosse una famiglia classica, magari lo fosse stata (anche una famiglia dico) mio padre non l'ho mai conosciuto e mia madre nonostante sia vissuta in Germania parecchi anni è una persona molto ignorante, ignorante intendo soprattutto animicamente oltre che nel modo classico. Mi ha sempre demolito in tutto, c'è molta ignoranza anche nel paese il contesto del paese veneto, quello in cui sono cresciuta, il fatto che io ed è vero ho sempre sofferto, non stavo bene nè fisicamente nè psicologicamente tanto, e questo mia madre ad esempio me lo faceva pesare, anziché venirmi incontro (sei motivo di vergogna se non sei una macchina da guerra). Tutt'ora i suoi criteri di giudizio favorevole sulle persone son quelli legati alla ricchezza allo status, senza pensare che la cultura posa esistere veramente come valore aggiunto all'umano, qualcosa che ti può arricchire e sostenere. Non gliene frega nulla se scrivo 1 10 100 libri o quali libri scriverò - sono libri- oggetti. Punto.
Tutt'ora, mi chiede quanto prendo di anticipo e se vado in tv o sulle riviste. (del resto a cosa servirebbe scrivere se non per questo nella sua testa si dice)

Ad una certa età in me in maniera istintiva è entrato un distacco terribile, perché come dico anche nell'intervista ho trovato fattori esterni, e guarda che paradosso sul lavoro gente mi dava fiducia sulle mie aspirazioni che allora erano la chimica lo stupore degli alimenti )avevo circa 15 anni poco meno) Mi aveva spedito lei perché mi han bocciato due anni di seguito (una trafila di motivi inspiegabili, ma non ero molto presente io don la testa e anche fisicamente non è ce mi reggessi molto in piedi) ...poi sempre per caso cominciai a leggere buzzati e lì sentivo che le parole avevano un peso.
E che se stavo male, era un ottimo rifugio leggere, e più mia mamma si accaniva d ire che quelle cose non servono a niente in fin dei conti, più mi accanivo, e anche per una specie di ripicca tutto andava a mio favore.
Solo una cosa mi era chiara, no voler essere come lei, che parlava con un certo orgoglio della vita smandrappata che faceva a monaco e delle sostanze che usava.
A volte le avversioni, al contrario se sono negative ti possono cambiare...
è proprio strano.
Poi la cosa più salvifica venir via di casa con il mio ex preferito a17 anni, lui studiava a Modena ingegneria, è tutt'ora appassionato all'arte e la letteratura e grazie a lui ho conosciuto cose che mi hanno davvero cambiato il modo dovedere, sentire, pensare, poi ancora si va avantic on le proprie gambe.
E' molto importante, avere affianco qualcuno che capisca intimamente le tue aspirazioni e ci creda.
Poi è molto più ungo po tutto il percorso...però più o meno così...

Penso che se avesi avuto una famiglia più classica, avrei avuto un sacco di meno problemi, ma non lo posso sapere ovviamente, forse non mi sarei avvicinata alla letteratura che mi salvava così, o chissà, forse l'avrei studiata senza sentirla e basta, solo in prospettiva id un lavoro, come la intende tutt'ora mia madre. (comunque meglio medico dice) :(

Per la bellezza, quella esiste, ed è universo e lacrime.

@ Emanuele - :) tnk

Anonimo ha detto...

Ciao Gisy,

bella intervista davvero.
Buona giornata e buona sopravvivenza.

Gianf

cris ha detto...

gianf, sopravvivenza per gisy? spiega, perchè non capisco.