E’ vietata la riproduzione, parziale o totale, in qualsiasi forma e secondo ogni modalità, dei contenuti di questo blog, senza l’autorizzazione preventiva dell’autore.
Tutte le interviste, gli articoli, e le pubblicazioni artistiche realizzate da Gisela Scerman sono protette dal diritto esclusivo d’autore, e il loro utilizzo è consentito solo citando la fonte e l'autore e/o chiedendo il permesso preventivo dello stesso.

Creative Commons License



News e appuntamenti


x




IN LIBRERIA

30 novembre 2008

E' così che va il mondo


Non parlo solo di un fatto politico e sociale, ma anche umano: ormai non sanno più cosa inventarsi pur di rovinarti...

3 commenti:

BC. Bruno Carioli ha detto...

Karate & kung-fu.
Questo il commento per la foto.
Quanto all'amarezza del post..no-comment.
Quel che s'inventano si commenta da solo.

Anonimo ha detto...

ci tocca giocare di slalom. Molto, molti, e molte cose tocca evitare.
Molti anni fa, avevo 17 anni, e già
lavoravo da alcuni anni. Straordinari tanti. Non pagati(vedrai, mi dicevano i capi) un giorno farai carriera e guadagnerai tanto....
Ma a me sarebbe bastato lavorare quel tanto che basta per una piatto di minestra a mezzogiorno e una bistecca la sera. Eh no, il capiitalismo cosi muore. Bisogna lavorare, poi consumare quello che stabiliscono i mercati(era il 1967) ecc ecc.
Questo era un pensiero a 17 anni di età.

Mah! forse un pochino hanno ragione loro, chissà.
(Oh, io non ho fatto carriera, ho lavorato, come tanti, poi negli anni 70' hanno cominciato a dare paghe un pochino più giuste)

E da sempre oltre alla minestra e alla bistecca, ho comprato con quello che guadagnavo altre cose.

Gioco 1(uno) euro a concorso al superenalotto.
una volta i concorsi erano due a settimana, e io giocavo 2 euro a concorso. Poi (Veltroni) per dare soldi al ministero dei beni culturali, inventò il terzo concorso settimanale. Per cui io decisi di diminuire la giocata da 2 euro a 1 euro a concorso.

paolo
barbar

Gisy ha detto...

Già, e ogni giorno c'è conferma, non solo personale, ma mi pare ci sia un crescente malcontento...

Per quanto riguarda il lavoro poi, Paolo, non ne parliamo. C'è davvero da essere contenti no di fare un lavoro che piace, ma di fare un lavoro qualsiasi. Qui si potrebbero aprire pagine e pagine...