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26 luglio 2008

Borges: Penso che si dovrebbe credere nelle cose anche se poi deludono

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Si legge quello che piace leggere ma non si scrive quello che si vorrebbe scrivere bensì quello che si è capaci di scrivere…

…Mi sono trastullato con un’idea, l’idea per cui, sebbene la vita di un uomo sia composta da migliaia di momenti e di giorni, tutti quei momenti e quei giorni si possono ridurre a uno solo:il momento in cui un uomo sa chi è, quando si guarda nello specchio… …Naturalmente l’importante è quello che sta dietro la poesia.


Io ho cominciato tentando – come fanno tutti i giovani –di nascondermi…. …Che cosa significa per me essere uno scrittore? Semplicemente essere fedele alla mia immaginazione. Quando scrivo qualcosa ci penso non in termini di fedeltà ai fatti (il fatto è solo una rete di circostanze e di casualità) ma in termini di fedeltà a qualcosa di più profondo. Quando scrivo un racconto lo faccio perché in qualche modo ci credo, non come chi crede semplicemente nella storia, ma come chi crede in un sogno o in un’idea…


..Pur immaginando di essere piuttosto astorico, visto che i significati e le connotazioni delle parole cambiano, penso ci siano versi – come questo di Virgilio (“Ibant oscuri sola sub nocte per umbram- Andavano oscuri nell’ombra della notte solitaria")……- dove in qualche modo si è oltre il tempo. Penso ci sia un’eternità nella bellezza… ..Quando scrivo, cerco di essere leale col sogno, non con le circostanze.. ..Se dovessi dare un consiglio agli scrittori (e non credo ne abbiano bisogno perché ognuno deve scoprire le cose da sé) direi semplicemente questo: che lavorino il meno possibile alle loro opere. Non credo che cincischiare serva a qualcosa. Viene il momento in cui si scopre quello che si può fare, in cui si trova la propria voce naturale, il proprio ritmo…


..Quando scrivo non penso al lettore (perchè il lettore è un personaggio immaginario) e neppure a me stesso (forse io stesso sono un personaggio immaginario) ma penso a quello che cerco di comunicare e faccio del mio meglio per non rovinarlo.Quando ero giovane credevo nell'espressione..Volevo esprimere tutto..Adesso sono arrivato alla conclusione (che può sembrare triste) che non credo più nell'espressione: credo solo nell'allusione. In fin dei conti, cosa sono le parole? Sono simboli per certi ricordi condivisi. Se uso una parola, voi dovreste avere una certa esperienza della cosa cui quella parola corrisponde. Altrimenti non vi dice nulla Penso che si possa solo alludere, che si possa solo far sì che il lettore immagini.... ..Tento semplicemente di comunicare qual è il sogno e se è un sogno offuscato non provo ad abbellirlo, e neppure a capirlo...


...Borges."



Tutto accade per la prima volta, ma in un modo eterno.
Chi legge le mie parole sta inventandole.

........

Mi ingannano ed io devo essere la menzogna.
(…) Sono il poeta.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

quando io lettore, leggendo, immagino, o fantasticamente vedo la scena, mi immedesimo: si allora il sogno mi ha raggiunto. Anche senza necessariamente capirlo.

paolo
barbar

Gisy ha detto...

Mi spiace che Borges accolga così pochi commenti perché credo dica varie verità qui..

"Che cosa significa per me essere uno scrittore? Semplicemente essere fedele alla mia immaginazione. Quando scrivo qualcosa ci penso non in termini di fedeltà ai fatti (il fatto è solo una rete di circostanze e di casualità) ma in termini di fedeltà a qualcosa di più profondo".

credo questa sia una chiave di lettura fondamentale per chi scrive, davvero. Dove si capisce che verità e veridicità non hanno nulla che spartire.

@ Paolo - quel che percepiamo è la realtà, cosa ci importa di essere fedeli, la verità non è mica una. Almeno non per noi essere miseramente e meravigliosamente umani.

Anonimo ha detto...

E' che questo è un messaggio che mi ha lasciato di sasso...
"Mi ingannano e io devo essere la menzogna."

Ieri ho composto. Non mi definisco poeta, è una parola troppo grossa. Però l'ho fatto per amicizia, di una ragazza conosciuta l'altro ieri. Soffre per amore, so che vuol dire. Una mia amica, quella che se l'è portata dietro all'appuntamento di lunedì, l'ha molto consolata a voce. Io sono bravo, almeno spero, a scrivere. Ho usato questo talento per buttare giù qualche rima che le fosse di conforto. Spero.

Io ho seguito l'esempio di Borges. Ma mi chiedo: è così che fan tutti? E' questa la poesia? La scrittura? Con tutti quelli che usano la scrittura per mentire, oppure con secondi fini? Quanti scrivono divinamente, ma non sentono ciò che scrivono?

Anonimo ha detto...

"La poesia non è meno misteriosa degli altri elementi dell'universo. Questo o quel verso fortunato non può insuperbirci, perché è dono del Caso o dello Spirito; solo gli errori son nostri. Spero che il lettore scopra nelle mie pagine qualcosa che possa meritare la sua memoria; in questo mondo la bellezza é comune."
J.L.Borges 1969