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03 luglio 2007

Un vivo che passa

Quanto tempo è passato.
Si può dire che la storia dell'umanità- è la nostra nostra storia in un certo senso.
Spesso dimentichiamo questa coscienza, che però riaffiora.
E quanta nostalgia quando ti assale.
Come si può sopportare un peso così grande?
A volte mi sembra che non si possa reggere tutto i pianti le miserie del mondo e così pure le gioie tutte assieme, di oggi , del tempo.
Altre volte mi mi chiedo se invece al contrario essere parte di questo tutto, ci deresposabilizza e noi individui così piccoli e transitori, ma che in fin dei conti amorevoli, aguzzini, e contraddittori nella nostro spazio - che è questo qui e ora - senza coscienza senza sale universale, ma con questa di vita tra le braccia, tra le mani, che ha il vuoto che dà chi ti ama, nei sorrisi che si confondono nel traffico degli abbracci passati. Questo senso di quelle persone che incontriamo e hanno la capacità di levare il sonno al mondo - almeno ai nostri occhi.
Eppure quanti luoghi si confondono con una chiarezza del pianto, e quanti non ne ricorderemo, e quanti sarà meglio che sia così. Oggi è un giorno d'estate che ora so che e qui, è di nuovo estate ma questa volta in questo giorno è amore che sale come sale la marea che non posso vedere, ma so che c'è.

A tutti buona vita.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

1
Se fosse dipeso da me il mio venire, non venivo
E se da me dipendesse l’andarmene, quando mai me ne andrei?
Era meglio se in questo diroccato convento
Non fossi né venuto, né stato giammai.

15
O cuore, fà conto d’avere tutte le cose del mondo,
Fa che tutto ti sia giardino delizioso di verde,
E tu su quell’erba fa conto d’esser rugiada
Gocciata colà nella notte, e al sorger dell’alba svanita.

OMAR KHAYYAM -quartine- poeta e matematico persiano (morto nel 1126 ca.)
(superbur classici edizione 2001)

Gisy ha detto...

Eh te lo dico, non essere e quanti non essere ancora ci sono che un giorno saranno e che soo già stati.

...

Terra fai di me quel che vuoi, fuorché quello che son adesso.

Carlo Vallini

Anonimo ha detto...

Siamo il risultato dei rapporti con gli altri e con noi stessi, delle esperienze vissute, dei posti visitati.
Siamo a metà tra il vuoto e la pienezza, ed entrambi ci spaventano.

Anonimo ha detto...

Forse non capisco questi discorsi ma ho un sentimento che mi spinge a scrivere "ci sono", pure se a volte ne dubito.


Notte bella, riduci la mia pena.
Tormentami se vuoi, ma fammi forte.
(Sandro Penna)

Gisy ha detto...

Bella nche la tua Ali...

Nonostante tutto i vivi sono compagni di sogno. Ben trovati.

g