Ieri mi è capitato di scambiare due chicchiere con Guccini. La prima cosa che ha detto dopo aver saputo del libro su Ciampi, è dirmi che non lo ha mai fato impazzire.
Che si ricorda che assieme a Bonvi (il disegnatore) già la mattina in pochi sorsi si era sià fatto fuori mezza bottiglia di whisky, e Bonvi diceva "si è fatto iil suo doppio whisky". Poi ridevano come dei pazzi. Anche Bonvi del resto non era da meno.
"No non mi ha mai fatto impazzire, ma era un vero poeta alcolista, con tutte le caratteristiche dei poeti alcolisti. In ogni caso credo di essere stato l'unico a cantare dal vivo "Quando il vento si leva" di un certo tipo che si faceva chiamare Piero Litaliano, senza l'apostrofo".
E poi Guccini giù a leggere il suo libro "Vacca d'un cane", (finezze a parte) alla faccia "poetica del mulino bianco":)))...
Poi a dire che originariamente anche lui ascoltava molto i francesi, poi gli successe di portare a casa un americano che faceva l'autostop, Gucci gli fece ascoltare Brel e altri; l'americano storse il naso. Allora gli chiese, ma tu cosa ascolti? "Dylan" . "Ah, Dylan Thomas" capisco. No Bob, Dylan.
Che al tempo qui pochissimi sapevano chi era aggiunse.
Allora da lì partì Guccini che va dietro a Dylan. Allora il suo inglese era parecchio imperfetto ma in questo modo così scrisse "Ma noi non ci saremo"...pensando fosse la traduzione se non corretta almeno sonora di "A hard rain's a-gonna fall" a volte pensare cose ne portano altre... io non lo sapevo che era nata così quella canzone...c
vabbè... così tanto per dire qualcosa