E' ormai passato poco più di un anno da quando Paride Idda, lo studente sardo dell'accademia ci ha lasciato. Io anche se non ne parlo poi spesso lo penso tanto, di come salutava tutti col sorriso così come quella mattina che fu l'ultima che lo salutai.
Penso che Sergio Endrigo con questa canzone "Una rosa bianca" renda benissimo l'idea di cosa significhi la purezza fisica e spirituale di una persona, tanto più un ragazzo di poco più di vent'anni, con tante speranze e forza nel divenire.
Questa canzone era inizialmente una poesia di José Martì, dedicata a un suo carissimo amico morto in guerra, canzone tradotta e cantata magistralmente da Endrigo
"coltivo una rosa bianca in luglio come in gennaio: cioè sempre e poi sempre nel cuore! perché certe distanze non saranno mai oblio, anche quando sembra che non ne parliamo più con la stessa intensità.
Un pò come quando in inverno si va sull'altipiano del Montasio a vedere i vasti prati bianchi, quelli che conservano i resti della TRINCEA del 14-18, e che un pò avvicina tante esistenze simili alle quelle vissute da José Martì.
Perché l'oblio appunto non cada mai sulla purezza. paride sei nei cuori di chi ha avuto la fortuna di averti vicino.
Cultivo la rosa blanca
En junio como en enero
Cultivo la rosa blanca
En junio como en enero
Para el amigo sincero
Que me da su mano franca...
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