Sono incazzata, e incazzata nera, ma come spesso accade non si può far altro che lamentarsi. E questo mi fa incazzare ancora di più.
Perché?
Forse che ultimamente per lavoro mi tocca aver a che fare con la pubblicità, l'aspetto commerciale non vi credete tanto quello creativo. E mi fa incazzare l'accanimento da parte degli scagnozzi che vedo nel voler entrare a tutti i costi nelle teste delle persone, il fatto di annientare la volontà.
Subiamo un centinaio di stimoli almeno al giorno "seduttivi" - quelli che ti fanno credere di essere grande, importante, figo se sceglierai questo o quello, e non qualcos'altro - o più semplicemente che ti sarà conveniente in un qualche modo scegliere questo o quello.
Vai a parlare con queste persone e gli sembra che la vita di tutte le persone debba ruotare attorno allo spot, la loro vita ruota attorno allo spot - e si sentono importanti perché lo spot rappresenta qualcosa che "rappresenta" uno status nel sociale, quindi loro a loro volta rappresentano e sono rappresentati.
Aspettano i crescere dentro un'azienda, ma sono già morti, non dentro l'azienda nella vita, con la lingua di fuori aspettano per anni e anni di diligenza "la promozione", quella magari di passare a dirigere un area più grande, o avere più responsabilità; poi finalmente riescono a prendersi la macchina che volevano, quella che loro stessi volevano venderti qualche modello fa, si sbattono per 13-14 ore di lavoro al giorno e si sentono gratificati nell'avere uno scopo verso qualcosa che pensano li riguardi fino in fondo.
Ma non si accorgono che è così solo perché diversamente la vita li annoierebbe tremendamente a morte, e prprio per questo non riescono a guardarla in faccia la vita. Allora come i muli devono affaticarsi inseguendo la carota, e più si affaticano più vedono la carota gigante.
Si incazzano se la gente snobba le pubblicità, se non le vuole vedere, se fa il giro largo.
Quando parlo con queste persone, devo fingere e mi fa schifo, nel frattempo mi si squarcia
Cèline dall'alto e mi pare un angelo dell'esistenza - penso che aveva proprio ragione,
"La TV è pericolosa per gli uomini. L'alcolismo, la chiacchiera e la politica ne fanno già dei bruti. Era proprio necessario aggiungerci qualcos'altro? Ma bisogna pur ammetterlo. Non si reagisce contro il progresso. Vi verrebbe mai in mente di cercare di risalire le cascate del Niagara a nuoto? No. Nessuno potrà impedire la marcia in avanti della TV. Presto cambierà tutti i modo di ragionare. É uno strumento ideale per la massa. Sostituisce tutto, elimina lo sforzo, assicura una gran tranquillità ai genitori. I bambini si appassionano a questo fenomeno. C'è un dramma oggi: si pensa senza sforzo. Il latino lo si sapeva molto meglio quando non c'erano grammatiche latine. Se semplificate lo sforzo, il cervello lavora meno. É un muscolo il cervello: si inflaccidisce.
Voltaire diceva: "Chi legge senza la matita in mano, dorme". Alla TV è ben peggio.
La TV, tutta quella roba, sono dei mezzi talmente inferiori per abbruttire...Il quotidiano, il mensile, tutto quanto...Talmente massiccio che neanche le teste più solide ce la faranno a resistere...Saranno abbruttiti fin dall'infanzia..." (Cèline)
Insomma voglio dire ecco la chiave, farti pensare senza sforzo, dove credi non solo di pensare, ma di essere, congetture, meccanismi assolutamente che ti mandano a marcire, e poi e poi, e poi c'è gente che si interessa ancora per chi votare? Bravi coglioni ! Questo bisogna cambiare e questo come diceva Cèline è come nuotare le cascate del Niagara all'inverso.
Ma questo su tutto dalla pubblicità più farlocca, che la pubblicità è politica a tutti gli effetti, è l'anti-uomo. "Percé voi valete" deve essere una marca a ricordarvelo, lezioni di autostima come la buona America già da qualche raccomanda.
Mi dà molto fastidio naturalmnete che tutto questo meccanismo sia poi spostato in quei settori che dovrebbero occuparsi veramente dell'umanità,. come la letteratura, editoria, discografia, gallerie da'arte e quant'altro che io trovo siano i pochi luoghi o per dire un'altra fase che va di moda e mi sta veramente sul cazzo NON-LUOGHI dove starsene semplicemente immersi nel proprio essere e non nel proprio io. (anche qui suggerirei una bella iniezione di Thomas Bernhard nelle teste).
Poi penso anche ad unaltra cosa, che comunque un giorno a tutta questa bella gente, comincerà a cedergli la forza nelle gambe, allora lì forse si renderanno conto di aver solo perso del tempo, purtroppo solo la malattia o la morte a certa gente ridesta il senso dello stare al mondo.
Ma ormai sarano fiacchi, e a nessuno di quelli come loro interessa quello "fiacchi".