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News e appuntamenti


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IN LIBRERIA

23 agosto 2009

Giudizi










Quando ero
alle superiori la prof di italiano consegnava i temi a tutti e mi diceva. "Te hai proprio la stoffa della scrittrice". Poi guardavo il voto. Dal 4 al 5.

grazie.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Forse era una molto pignola!?
O magari aveva una antipatia?!
Con simpatia dava un qualche voto in più...
E poi chissà quanti altri scrittori(anche molto famosi) a scuola non avevano sempre la sufficienza...

paolo
barbar

cri ha detto...

prof antipatici!
sul blog invece ho visto il tuo pezzo su Mattia... mamaiala... mica spedirmi il catalogo!! :/

Gisy ha detto...

@ Paolo - mah Pignola. a me pareva stronza. In effetti lì in quel peridio non studiavo nulla, andavo malissimo in tutte le alte materie (escluso scienze) allora forse voleva essere solidale nel fatto che non facevo un cazzo.
però quella scena non l'ho mai capita !
Ciò mi fa un complimento e poi mi dà 4 mezzo 5 !
Per la corrispondenza secchioneria riuscita o no, penso proprio che sia abbastanza indipendente..

@ Cri - prof con molti pregiudizi...
Quel racconto era una marketta di qualche anno fa per un catalogo di Milano. Ecco quello l'ho fatto davvero per soldi, penso che si senta un pò fin oggi ero indecisa se metterlo o no, ma poi alla fine vabbè, perché no..? te che dici?

Unknown ha detto...

a me han detto un sacco di volte che Einstein aveva tre in matematica..
Ho sempre pensato mi prendessero per il culo..


@gisy: Nell'intervista hai detto che il secondo libro l'hai scritto in buona parte per i soldi. Almeno ne hai fatti un bel pò?
E soprattutto a Verona riuscirò a trovare il tuo lbro? Mi incuriosisce...

Gisy ha detto...

Sì, beh per Einstein è vero, anche a me faceva strano, anche quando facevano vedere quella foto con la lingua di fuori.
Sembra consolatorio, ma magari ogni persona che ha un 3 in fisica fosse un Einstein...

Per l'intervista, sì è vero l'ho fatto anche per soldi, ma non solo naturalmente, dici, beh una piccola marketta visto che il mercato vuole queste cose, alla fine mi costa meno fatica che scrivere un romanzo "più tradizionale" che sarebbe meno cagato, e poi comunque ho detto cose che volevo dire, ma se non lo avessi fatto per soldi le avrei dette in latro modo, (tanto delle cose serie che ci son in quel libro gliene è fregato a ben pochi) fatto sta che è stato un pò rischioso, perché poi rischi di fregarti come autore, sempre che si avvia voglia di fare l'autore.
Se ho fatto i soldi, beh boh, non credo si possa dire. Però è il libro che mi è stato pagato di più, quello sì.
A Verona certo, li dovresti trovare, l'ultimo senz'altro "vorrei che fosse notte", se parli de "la ragazza definitiva" può essere è di 2 anni fa, ma se lo ordini arriva...

;)

Unknown ha detto...

Parlavo del secondo!!
Ho letto il primo capitolo dell'ultimo ma non mi ha preso, mentre dell secondo ho letto solo "di sesso F" e "come il Palermo" e sento che mi piacerà un sacco..
Domani lo cerco!

Ciao e Grazie!

Gisy ha detto...

E' fatica che a qualcuno che piaccia il secondo piaccia il terzo e viceversa, certo, credo che possa essere meno faticoso da leggere "la ragazza def" quello è anche quello che vuole il mercato appunto...
Però sì, posso capire che vien più voglia di sfogliare, un pò me ne rammarico, ma è così..
del resto si vede che ho fatto bene a farlo allora ;)

Unknown ha detto...

beh è ovvio che leggendo 5 pagine di entrambi si abbia più voglia di leggere la ragazza definitiva. è fatto apposta per attirare le masse!

Anch'io se scrivessi un libro l'avrei fatto esattamente così: All'inizio un sacco di sesso (e droga, che ai giovani piace ^^) per attirare i lettori, poi gradualmente inserire ragionamenti più profondi..

Fondamentalmente c sono un sacco di scrittori che fanno così.. Poi sta alla gente capire o meno il libro. Ci son persone che nei libri di Irvine Welsh leggono spietate critiche alla società e profonde introspezioni nell'animo umano mentre altri ci leggono solamente storielle del cazzo scritte da un drogato pazzo.. Alla fine ci saran sempre quelli che non capiscono nulla, tu devi comunque cercare di coinvolgerli!

Anonimo ha detto...

A me sembra che la gente si prenda la libertà di dire quello che vuole così...senza tener conto di niente e lasciando libero sfogo a dei giudizi che sono proprio dei giudizi e basta.

Uno che ti dice "l'avrei scritto anche io così" ti sta solo dicendo che non saprebbe cavarne fuori una parola da quello che vorrebbe imitare e forse non ha nemmeno capito di che cosa sta parlando o scrivendo.

"che piace ai giovani" "è fatto per attirare le masse" è qualcosa di orripilante, questo signore Pech crede che il più grande lettore sia il giovane...e che le masse sappiano leggere un libro!

uno poi cresce con pane e pepe e quando si sveglia la mattina senza fiato capisce che lo ha sprecato inutilmente per dire un sacco di cretinate...forse quel giorno avrà qualcosa da dire nella misura giusta

Trincia-Senna

Gisy ha detto...

Pech - eh in effetti Trincia Senna, non ha tutti i torti. Mi potrei sentire offesa da un commento come il tuo.
Ti perdono perché hai 20 anni...
Il mio primo libro era su Piero Ciampi, te lo ricordo perché penso che se da subito volevo fare i soldi, sarebbe stata una strada un pò sbagliata e un pò difficile, quello è un gesto d'amore che come pubblicazione è andata a buon fine, e se devo essere ancora più sincera quella che mi ha dato più soddisfazioni di tutte, vuoi che fosse la mia prima pubblicazione, vuoi che Ciampi fosse un autore che ho amato infinitamente.
Poi il fatto che si facciano i libri anche per soldi, non significa per forza che siano privi di contenuto, o che non ci possano essere pensieri.
Sicuramente dal punto di vista letterario il punto debole di quel libro (quello che ti piace) è la struttura, è molto più semplice buttare giù un'amalgama di pensieri e vicende senza dargli una spina dorsale reale, che il sesso venga visto come elemento deteriore per la letteratura son fatti di oggi, dipende come se ne parla, non credo di aver scitto del sesso che eccita, semmai quello che deprime, anche se con con qualche sferzo di ironia per salvarsi. Ma per l'editore questo era troppo pericoloso da dire, parliamo sempre del sesso vincente, che non dà mai problemi, luoghi comuni del cazzo.
poi chi vuol capire capisce chi non capisce non capirà mai.

Anonimo ha detto...

Mi piace pensare che Pech in questo momento sta leggendo il libro. E quando lo avrà finito, saprà, capirà, che "la ragazza definitiva" racconta, oltre che di sesso, anche di altro. Molto altro.
E mi piace immaginare che Pech sarà poi attratto alla lettura di
"vorrei che fosse notte". (Anzi forse stasera sta leggendo questo, e l'altro l'ha prenotato... Oppure li ha già trovati entrambi...)

paolo
barbar