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IN LIBRERIA

28 giugno 2009

Raffaello Baldini: "Luglio"










Era un pò che non mettevo qualcosa dell'affezionato Baldini, e visto che giugno è alle sgoccioli non posso che lasciare questo brano...


LUGLIO


Il nove luglio, una domenica, dovevano essere le cinque del pomeriggio, a Ciola, proprio in cima, alla casa di Baròus, ma di dietro, nell'ombra, tra la siepe, che di là cala giù dritto nel fondo di Lasagna, e il muro, che era tutta una verdura, con un venticello che faceva ogni tanto un po' di tramestio tra le canne……………….. a un tavolino giocavano a tresette e tenevano i sassi sulle carte perché non volassero via. E quando a quello di mano gli è venuta la cricca di coppe e tre tre senza danari, s'è gonfiato un po', ma zitto, non s'è fatto capire, s'è accomodato sulla sedia, poi è uscito con l'asso, e non diceva ancora niente, ma dalla contentezza ha dato una botta sul legno che nei bicchieri il vino ha tremato tutto e la cicala sul ciliegio ha taciuto di botto dalla paura. L'aria allora è diventata così leggera che sul crocicchio s'è sentito pigolare il campanello arrugginito d'una bicicletta, e laggiù, ma lontano, volare un aeroplano sopra il mare

.

4 commenti:

cris ha detto...

L'estate
"Poi verrà l'estate, che non si fa mai notte, e dentro le case, nell'ombra, gli armadi sembrano fantasmi, le chiavi ballano nelle tasche, i ragni hanno una pazienza, l'acqua fa il taso, un bambino su uno scalino schiaccia i noccioli per il croccante, nell'orto la mattina luccicano le strisce delle lumache, che cosa bruciano laggiù? ma guarda quella rondine dove ha fatto il nido, che bei gerani...."

Mi manca .
Baci

Gisy ha detto...

sai cris, che bello quello che hai scritto di baldini...

quand'ero piccola ricordo le giornate d'estate che davvero mi mettevo sui gradini di cemento e con un sasso rompevo i gusci alle noci, a volte rubavo il martello a mio nonno.
Non era per il croccante.
poi andavo a prendere mia mamma e con le mani le chiudevo gli occhi poi per un braccio la portavo in un prato vicino, glieli facevo riaprire, pensavo non l'avesse mai visto quel posto.

Anonimo ha detto...

quest'anno, la sera, ho visto le lucciole(gli insetti), erano molte. Era 50 anni che non ne vedevo cosi tante. Da quando nel 1957, dal centro città traslocai in periferia. Era l'ultima strada del quartiere, oltre era tutta campagna. E noi bambini eravamo sempre a giocare per i campi dei contadini. E la sera d'estate appunto sotto casa, si vedevano le lucciole, tantissime.

paolo
barbar

Gisy ha detto...

E grazie anche a te paolo, deòl commento.
vedete io amo questo genre di commenti, quando sento che c'è unsentimento sincero e senza pretese, si sente è bello lasciarsi strasposrtare da queste visioni che son uniche, ma allo stesso tempo ci possono appartenere...
Io quello che volevo fare di questo blog era una cosa così, per questo avevo deciso di cambiarlo...
vedo che è meno letto, ma poi alla fine...
è più affine a quel che sento dentro... a quel che voglio dare e ricevere..