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IN LIBRERIA

13 marzo 2009

Due fratelli: da Thomas Bernhard


Se avessi avuto la possibilità di scegliere chi essere come scrittore, avrei voluto essere senz'altr o Thomas Bernhard, che resta assieme a Dostoevskij e Camus tra i miei eletti.

Quando lo leggo, mi viene in mente che secondo l'idea del cazzo che hanno oggi gli editor Thomas Bernhard sarebbe da tagliare alll'80% per quello che scrive, dato che è quasi esclusivamente una succesione di pensieri scritti da Dio, senza quasi mai una trama precisa, eppure è un grande. Io sono molto incazzata con la grande editoria, molto. Allora cito di grandi scritttori che oggi con la grande editoria non avrebbero nulla da spartire.


questo racconto tratto dal libro l'imitatore di voci si chiama "Due fratelli" - Premetto che l'imitatore di voci è una raccolta di brevi racconti, quindi per forza di cosa qui la trama è più definita che nei "romanzi di Bernhard" che sono le sue opere migliori


Due fratelli avevano seguito indirizzi logicamente conformi le loro attitudini e avevano percorso strade opposte, fino ad allontanarsi completamente l'uno dall'altro. Noi volevamo bene ad entrambi e per decenni avevamo effettivamente tenuto d'occhio con discrezione le loro capicità, quelle del fratello filosofo e quelle del fratello commerciante, e in certi periodi eravamo sempre stati attirati e poi di nuovo respinti da queste capacità, ora in misura maggiore da quelle filosofiche dell'uno, ora invece da quelle commerciali dell'altro. Quando ci trovammo ad avere più di trent'anni, ad un certo punto non potemmo più aspettarci che si ristabilisse l'intimità dei nostri rapporti, e perdemmo di vista i due fratelli. Ma alla fine avevamo saputo dell'importanza e della celebrità dei nostri amici di un tempo, e della circostanza che proprio questa loro importanza e celebrità li aveva allontanati l'uno dall'altro e col tempo li aveva divisi portandoli a isolarsi ciascuno per conto suo.

Effettivamente l'uno viveva ormai per la filosofia, l'altro per i suoi affari. Quando uno dei due era morto, i suoi congiunti avevano detto che si era ammazzato a furia di lavorare. Un anno dopo quando era morto anche l'altro, avevano detto che si era ammazzato a furia di leggere. Nel momento decisivo della loro vita si erano allontanati l'uno dall'altro, e ognuno dei due, avviandosi nella propria direzione, che poteva essere soltanto la direzione opposta a quella dell'altro, era andato coerentemente verso la propria morte.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

La vita stessa è così. Non importa quanto possa far male ma spesso si ragiona e si va avanti in opposizione a qualcuno o qualcosa, per partito preso...
LUCA

Gisy ha detto...

Mi sa che il senso di T.B non è proprio questo

Emanuel Gavioli ha detto...

Queste poche righe mi hanno turbato.

Gisy ha detto...

Emanuele - Bernhard è molto bravo in questo, anche nel far crepare dal ridere dalla disperazione però...