Grazie ad Adele che ha letto il post precedente su Ezio Vendrame e mi ha segnalato un link dove si può vedere un breve pezzetto di quella serata di san Remo...
E' all'interno di facebook, ma non serve essere iscritti per poterlo vedere....
peccato non si intero, perché quella serata me la ricordo come se fosse passata stamattina, ed era emozionante sentir parlare Ezio - più di qualunque altro cantante che fosse salito su quel palco...
Ecco QUI
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5 commenti:
il ritorno. riacceso computer, ricevuto l'adsl, riprendo a leggerti...
l'assenza dovuta a trasloco, dal veneto a.... emilia romagna...
ciao gisy,
ciao a tutti,
paolo
barbar
Bentrovata Scerman, ....qualche giorno fa ho visto in libreria un gruzzoletto di ragazzine che starnazzavano nello scaffale accanto a quello giuridico; ho aspettato che l'euforia passasse per dare sfogo alla mia curiosità...e ho sfiorato qualche pagina di questo libro:"Zone umide" di Charlotte Roche. Ho pensato subito a te, chiedendomi se ti era capitato di sbirciarne qualche pagina.
Ho googoleggiato un po ed ho trovato qualche commento: "Zone umide, di Charlotte Roche è un libro che sta facendo molto discutere. Per farsi un'idea, in un paragrafo si legge che Helen, la protagonista di 18 anni, ricoverata in ospedale in seguito alle lesioni dovute a una depilazione perianale un po’ troppo frettolosa, spiega che "quelle sull’igiene intima femminile sono tutte storie. Per dimostrarlo a se stessa e al mondo, da quattro anni il suo organo sessuale ha un rapporto intimo con la tavoletta dei water pubblici..."
A volte disgustoso, a volte ironico ma di certo non noioso. Quello che hanno definito un epopea erotica alla scoperta di tutti i segreti della sessualità femminile. Ma proprio tutti. Attraverso un io poetico, come nella miglior tradizione letteraria di tutti i tempi, Charlotte procede alla scoperta del proprio corpo esaminandone i particolari più disgustosi. Le sensazioni, gli odori, i sapori vengono analizzati senza pudori con un autocompiacimento che farebbe arrossire qualsiasi uomo.
Un libro scritto con un linguaggio che rompe tabù secolari. Ma non una porno-letteratura, perché l’autrice non si ferma agli aspetti sensuali fisici della fisicità femminili, anzi, li dissacra, smascherandone il lato più buffo a cui nessuno è abituato.
L'intento non è scandalizzare (a differenza forse di un romanzo "nostrano" "Cento colpi di spazzola...") ma, ad esempio, "perché se l’uomo ostenta una naturale tensione alla masturbazione, la donna nemmeno osa parlarne?" Perché questa è ossessionata dalla depilazione e dalla pulizia come se non fosse normale anche per lei sudare e riempirsi di peli? Lo stesso si dica per le funzioni più “basse del corpo umano”, sviscerate a gran voce con dovizia di particolari da ogni macho che si rispetti ed elegantemente glissate da ogni ragazza che non voglia far scappare l’oggetto del proprio desiderio."
A presto....e un bacione.
^^*^^
p.s.: scusa l'off topic di questo messaggio ma non sapevo dove postarlo.
@ Paolo - era un pò che non scrivevi in effetti, bentornato! So bene che se la prendono con comodo a mettere l'adsl...in Emilia ti troverai bene, considerando che come me vieni dal veneto poi...
@ Pipistrullo - bentornato anche tu :) - sì ne ho sentito parlare molto di questo libro.
Cosa ne penso?
Beh l'autrice è in gamba almeno in quanto dichiarazioni, non so in quanto scrittrice, dato che non l'ho letto, ma posso dire che - mi pare abbastanza palese che è stata scelta come dire una preferenziale commerciale, perché scandalizzarci di cosa? Di una che dice di avere le emorroidi?
La cosa buona che trova occhio croce di questo libro è che non è la solita idea del sesso perfetto e patinato, ma che un essere umano ha anche delle schifosità nel suo integro essere; però ecco non credo che sia solo lei a dire questo, solo che lei è riuscita ad emergere(per un motivo o per l'altro) con questo...
Poi motivi razionali che ti spiegano un successo li trovi sempre - è farlo più difficili, buon per lei...
Lascio cmq una intervista fatta a l'autrice per rendersi conto, e non mi pare malvagia, anche se certo siamo sempre nel campo del prodotto e non della letteratura
Per strada, le ragazzine mi riconoscono ma non mi chiamano per nome, nonostante da anni mi vedano in tv. Mi dicono "tu sei quella che ha scritto Feuchtgebiete"». La protagonista di Zone umide (in Italia uscirà il 22 ottobre da Rizzoli) è Helen Memel, una diciottenne con numerose esperienze sessuali di diverso genere, sfrontata con il prossimo, esplicita con il suo corpo e soprattutto non conformista in fatto di mode e di obblighi sociali. Tutto inizia quando, depilandosi, si ferisce le emorroidi, è ricoverata in ospedale, viene operata (due volte) e deve dunque restare a letto per qualche giorno. Il racconto tratta della permanenza di Helen in ospedale; dei suoi sforzi per provocare e fare innamorare l'infermiere; della necessità di riempire il tempo trattando noccioli di avocado da usare poi a scopo di masturbazione; del bisogno di «andare di corpo», come dicono irritandola le infermiere, dopo l'operazione. E dell'ossessione di rimettere assieme i suoi genitori, da tempo separati. Attorno a questo, le azioni e le riflessioni fulminanti di una teenager che ha scritto le sue regole. O almeno ha gettato alle ortiche quelle codificate. I punti forti del manifesto per la liberazione del corpo femminile dagli obblighi dell'igiene passano per il sesso.
«Ma non visto nel solito modo — precisa Roche —. C'è chi sostiene che il mio sia un libro pornografico. E io lo accetto, ho voluto che fosse sexy e divertente. Ma occorre aggiungere che non è solo pornografico. È anche disgustoso, nel senso che al sexy fa seguire il disgusto, ad esempio le emorroidi. Perché la donna è una cosa sola, non è unicamente sesso profumato, è anche altro, va in bagno, si ammala, sanguina. Non riconoscere e non parlare di questa sua parte limita e costringe la donna». Questo, dunque, è il punto di partenza del femminismo di Charlotte Roche e di Zone umide: una donna intera opposta a una idealizzata e falsificata da scuola, famiglia, religione, pubblicità, posto di lavoro. «La gente si lamenta perché la società si occupa troppo di sesso, e mi chiede se c'era proprio bisogno di un altro libro sull'argomento — spiega —. Ma il sesso che imperversa è sesso super-pulito, da supermodel, che non ha niente a che fare con la vita. Un sesso falso. Io voglio demistificare il corpo della donna per rompere questa menzogna. Andare in bagno e parlare di diarrea con il proprio partner è importante quanto parlare d'amore. Meglio il sesso che sbaglia, che fallisce piuttosto che il sesso finto che non esiste».
L'igiene, insomma, limita la sessualità. «Certo, è un limite. Prendiamo il profumo. Personalmente non lo sopporto, non lo metto mai, e quando entro al piano terra dei grandi magazzini, quello dei cosmetici, devo uscire subito a prendere una boccata d'aria. Ma, a parte me, non c'è dubbio che il sesso sia sempre migliore con l'odore naturale dei corpi. Una donna non dovrebbe preoccuparsi dei suoi umori. Sono sicura che chi mi ha amato lo abbia fatto perché ha amato il mio odore». La prima rottura di Zone umide con il femminismo delle generazioni precedenti è dunque questa: è meno politico e più personale, più attento al corpo della donna, al sesso non patinato, anche alla pornografia. E vede la donna nella sua interezza.
Ma ce n'è un'altra: l'uomo non è necessariamente un bruto. «Sono femminista nello stomaco — dice la scrittrice-conduttrice —. Sono cresciuta con una madre femminista politica di sinistra. Ma la differenza con lei e con femministe come Alice Schwarzer è che loro vedono la donna sempre vittima dell'uomo. Io, invece, a 30 anni, non vedo ogni maschio come un cattivo. I miei uomini li ho sempre scelti in modo femminista, nessuno di loro ha mai neanche pensato, per esempio, di dirmi che non devo lavorare. Sa qual è stato uno dei problemi? Che molte delle femministe note sono lesbiche: per loro è difficile capire le eterosessuali e ancora più difficile è parlargli. Credono che le donne sui tacchi siano cretine». Dunque: niente profumo, «al massimo un deodorante inodore», zero obblighi di depilazione in ogni parte del corpo, nessuna vergogna per i brufoli e le malattie, sesso a 360 gradi. Ma anche tacchi alti, «certo che li porto, mi piace essere bella per mio marito», doccia e shampoo, «giuro, la faccio ogni mattina», e famiglia la più unita possibile, «perché la mia esperienza mi dice che un figlio di genitori separati si porta dietro per sempre la speranza che un giorno tornino assieme, e soffre». È questo un manifesto generazionale, Il giovane Holden degli anni Duemila, ora che dalla Germania si espande nel mondo? «Non oso sperarlo. Non lo so. O forse lo spero». Beh, il nuovo femminismo sarà pure un po' ambizioso. «Già, io lo sono molto, e anche arrogante, almeno sul lavoro. Quindi dico vedremo».
vendrame è un grande. mi sono ricordato di averlo visto in una libreria di udine ad una presentazione, insieme a mauro corona che si scolava litri di vino e provocava il pubblico. grande happening :) ripreso da una piccola tv locale, se trovassi la registrazione la metterei su youtube:)
Bix
Bisogna mettere a disposizione quanto più si può pubblicamente di Ezio - fai un favore a molti !
;)
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