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"Piero Ciampi una vita a precipizio" ed. Coniglio agosto 2005 - raccolta di interviste agli amici dell'autore morto nel 1980 causa un cancro ai polmoni quando avrebbe voluto fosse cirrosi
"La ragazza definitiva" - ed. Castelvecchi aprile 2007 - romanzo sul sesso l'ironia la morte.
IN LIBRERIA "Vorrei che fosse notte" Elliot edizioni
IN LIBRERIA "Piero Ciampi Maledetto poeta" Arcana edizioni 2012
Se potessi scegliere quali di questi "cantanti " elimineresti dalla faccia della terra
29 maggio 2008
Sullo scrivere
"Ho bisogno di scrivere cose che in parte mi sfuggono, ma che rappresentano appunto una prova di ciò che in me è più forte di me"
A, Camus, Carnets
3 commenti:
Anonimo
ha detto...
"Io dico e credo... che il libro è e deve essere la quintessenza del suo scrittore e che se non è tale, egli sarà cattivo, debole, volgare, di poca vita e di effetto nessuno." (Vittorio Alfieri, Scritti politici e morali)
Stasera non "svolazzo" bene, avrei voluto avere notizie sulla febbrona....ad ogni modo ti do qui il mio consueto incoraggiamento...per la tua quintessenza.
Ti dirò...questo mi piace, mi piaceva di più tempo fa...c'è una bellissima cosa della Bompiani, il maso con tutte le sue opere che è una roba da conferenza stampa ma almeno c'è tutto. Niente da dire su Camus, assolutamente, però trovo interessante anche quello che dice il sig. Miller o anche Cèliné o anche Majakowskij, anche Truffaut dice una roba simile però sul cinema...ossia cosa che chi scrive vive di una disgraziata responsabilità, quella dell'essere l'osso del cane...il discorso di Camus lo prenderei buono nella dialettica, come diceva Lacan il linguaggio è un serio segnale percettivo contornato da buchi, ossia che è importante occuparsi dei lati bui piuttosto che di quelli luciferati (v. Cèlinè come Argot) ma sulla scrittura in se ho qualche timore...responsabilità può significare tutto e niente, ciò non toglie che più la responsabilità è limitata a te e più graviti nel profondo di ciò che intendi dire, esaminare; più ti additi responsabilità altrui e più la superficie della responsabilità diviene lentamente una macchia d'olio...Espansione di campo, e purtroppo nella letteratura non ci si riesce a stare dietro, mentre nella pittura si. Mica male il signor. Picasso che sosteneva "il genio copia, il talento imita", sostanzialmente il dubbio ancestrale dell'uomo del 900, dopo tutta l'alba del Contemporaneo, "Goya è più di un amico". Ossia che l'indagine nell'arte può dilaniarsi solo ed esclusivamente se vive in AUGES di preconcetti pronti per essere sfondati.
@ Pipistrullo - ancora convalescente, ma ce la farò, ce la devo fare almeno fino a domani...bella la citazione di alfieri, svolazza svolazza ! dài !
@ Trincia - io sinceramente ho preso questa citazione perché è esattamente il concetto espresso che provo quando voglio dire qualcosa in scrittura che diversamente non potrei far arrivare allo stresso modo - ha a che fare un pò con il discorso che si faceva sulla forma e sostanza, ieri..dare struttura al pensiero per dare le inclinazioni a quello che chiamiamo dettaglio del sentire che i noi, è più forte di noi. Poi certo, mica c'è solo Camus
3 commenti:
"Io dico e credo... che il libro è e deve essere la quintessenza del suo scrittore e che se non è tale, egli sarà cattivo, debole, volgare, di poca vita e di effetto nessuno."
(Vittorio Alfieri, Scritti politici e morali)
Stasera non "svolazzo" bene, avrei voluto avere notizie sulla febbrona....ad ogni modo ti do qui il mio consueto incoraggiamento...per la tua quintessenza.
A presto
Santi
^^*^^
---,--;--{@
Ti dirò...questo mi piace, mi piaceva di più tempo fa...c'è una bellissima cosa della Bompiani, il maso con tutte le sue opere che è una roba da conferenza stampa ma almeno c'è tutto. Niente da dire su Camus, assolutamente, però trovo interessante anche quello che dice il sig. Miller o anche Cèliné o anche Majakowskij, anche Truffaut dice una roba simile però sul cinema...ossia cosa che chi scrive vive di una disgraziata responsabilità, quella dell'essere l'osso del cane...il discorso di Camus lo prenderei buono nella dialettica, come diceva Lacan il linguaggio è un serio segnale percettivo contornato da buchi, ossia che è importante occuparsi dei lati bui piuttosto che di quelli luciferati (v. Cèlinè come Argot) ma sulla scrittura in se ho qualche timore...responsabilità può significare tutto e niente, ciò non toglie che più la responsabilità è limitata a te e più graviti nel profondo di ciò che intendi dire, esaminare; più ti additi responsabilità altrui e più la superficie della responsabilità diviene lentamente una macchia d'olio...Espansione di campo, e purtroppo nella letteratura non ci si riesce a stare dietro, mentre nella pittura si. Mica male il signor. Picasso che sosteneva "il genio copia, il talento imita", sostanzialmente il dubbio ancestrale dell'uomo del 900, dopo tutta l'alba del Contemporaneo, "Goya è più di un amico". Ossia che l'indagine nell'arte può dilaniarsi solo ed esclusivamente se vive in AUGES di preconcetti pronti per essere sfondati.
Trincia-Senna
P.S. Oggi c'è il sole
@ Pipistrullo - ancora convalescente, ma ce la farò, ce la devo fare almeno fino a domani...bella la citazione di alfieri, svolazza svolazza ! dài !
@ Trincia - io sinceramente ho preso questa citazione perché è esattamente il concetto espresso che provo quando voglio dire qualcosa in scrittura che diversamente non potrei far arrivare allo stresso modo - ha a che fare un pò con il discorso che si faceva sulla forma e sostanza, ieri..dare struttura al pensiero per dare le inclinazioni a quello che chiamiamo dettaglio del sentire che i noi, è più forte di noi. Poi certo, mica c'è solo Camus
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