Troppo tempo che non parlo di musica, oggi riascoltavo i dischi di Guccini che mi piacciono eh, diciamo sì, ma ha una pecca che DeAndrè non ha mai avuto, ovvero'autocompiacimento abbinato alla finta modestia per dire l'esatto opposto di quello che le parole vorrebbero significare
Ce n'è tante quindi non cito tutto, ma dall'album, Stagioni
"Nell'anno '99 di nostra vita io, Francesco Guccini, eterno studente perché la materia di studio sarebbe infinita e soprattutto perché so di non sapere niente, io, chierico vagante, bandito di strada, io, non artista, solo piccolo baccelliere, perché, per colpa d'altri, vada come vada, a volte mi vergogno di fare il mio mestiere",
Vabbè questa è una mia considerazione, peccato perché la vocazione poetica sarebbe anche bella forte, ma cade in queste piccoli autocompiacimenti dell'umiltà.
Poi, amo tantissimo la musica, io penso che per la mia scrittura misi giovata moltissimo più forse di quanto abbiano fatto i libri, la musica la sento la mia letteratura. Avevo trovato questo gruppo che mi piaceva e mi piace tra i giovani che sono i CARPACHO. La musica e i testi son veramente belli, peccato che l'intervista mi sia scaduta tantissimo. Naturalmente l'importante che quello che è fatto,l'opera sia bella e quindi a posto.Però che delusione quando qualcosa che ti piace molto poi in un dialogo decade....
I testi son davvero bella e la musica anche si possono ascoltare nel loro profilo myspace. Ma dico, lo sapete che io verso i giovani a differenza di chi ci da troppa fiducia, in genere io ho delle resistenze, dico non puoi fare l'arrivato dicendo che l'opera esprime se stessa in un' intervista,almeno se sei un'emergente. Io credo questo, ma poi mi sbaglio spesso.
Predo alcune parti e faccio gli esempi
- Nella canzone C.A.R.P.A.C.H.O. dite che la solitudine è l’incontro meno socialmente deprecabile…è un’affermazione forte detta oggi, che condivido appieno…
Anche questa, se la leggi bene è un cortocircuito logico. Ma tanto la metrica è piuttosto veloce e non ci si fa caso.
-La mia canzone preferita dell’album è “Maledetto il trucco”; canzone molto nostalgica “Come quelle donne perse - che arrivate a 40 anni vogliono sentirsi nuove, giovani e brillanti, non lasciamo che ci svuotino le tasche; poveretto uomo, poveretto”. Insomma non c’è alternativa per la donna oltre i 40 anni ed sentirsi- farsi figa senza essere un po’ ridicola, così come gli uomini che poi inseguono questa bellezza. Ma noi donne che le alternative ci restano secondo voi passata una certa età?
…pensiamo ad una risposta più seria di “le porno mamme”….. Tutte le alternative che non prevedano l’utilizzo del flusso canalizzatore. A parte gli scherzi, in generale pensiamo che quelli che vengono espressi nelle nostre canzoni non siano semplicemente degli spunti da chiarire in altra sede. Cioè qualsiasi spiegazione del testo non aggiunge e non toglie nulla a quello che vuole esprimere: infatti ciò che esprime è tutto lì, non servono parole in più o in meno. Riprendendo il motto di qualcun altro diremmo che “l’opera dice sé stessa
Ecco per me queste due risposte sono come nulle perché non significano nulla. In ogni caso, è un bell'album e quello che è detto non toglie davvero nulla, ma è un peccato “Come quelle donne perse - che arrivate a 40 anni vogliono sentirsi nuove, giovani e brillanti, non lasciamo che ci svuotino le tasche; poveretto uomo, poveretto”. Ah poi su questa frase ce ne avrei da aggiungere,perché non ho mica capito, se le donne le tasche le svuotano 20 anni agli uomini va bene, se gliele svuotano poi è un poveretto. Mhhhhh
Vabbè. fatto mondo. Son mezza malata eccì. Amici buoni giorni almeno a voi finché aspetto la risposta dall'editore che me la doveva dare oggi- e io aspetto e aspetto e aspetto che mi ammalo mentre aspetto.
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6 commenti:
Secondo me non c'è davvero nulla di cui stranirsi. Dal momento in cui quello che uno vuole dire con una canzone (un dipinto, un libro etc) lo dice dentro la canzone, dare ulteriori spiegazioni non è utile. Le forme artistiche (o presunte tali) non hanno un senso riassumibile a parole che non sia l'opera stessa. Sennò il prodotto artistico richiederebbe sempre l'artista a fianco a spiegare incessantemente ciò che ha fatto.
Non si tratta di presunzione o altro è una caratteristica estetica della cosa che viene trattata
Su "l'opera dice se stessa" sono d'accordo, anche se bisogna saperlo dire con umiltà anziché col compiacimento che probabilmente hanno avuto nell'intervista.
Sulla frase relativa alle donne: leggere cose del genere colpisce anche me. Tra l'altro ho notato una cosa: in questo nostro Paese, diviso su tutto, il maschilismo unisce veramente tutti: frasi come quella che tu hai qui riportato le puoi sentire dal politico di destra come da quello di sinistra, dall'artista "impegnato" e progressista al cantantucolo pop-becero...
E dire che io non sono una "femminista", ma certa misoginia è così evidente...
Dai speriamo che la risposta dell'editore arrivi presto! Facci sapere, eh? Ciao :-)
@ Aninimo - infatti ribadisco che è un bell'album, se no non avrei nemmeno fatto l'intervista. Prendo solo quello che mi interessa dato che lavoro per me stessa medesima alla fine! Però ci sono delle cose che ti colpiscono,ed è la ragione percui poi ne vuoi andare a fondo, e quindi ti aspetti non delle spiegazioni vere e proprie, ma dei sentire più espressi. Faccio un esempio quando ho intervistato Clasuidio Lolli, o un altro cantanteche amo dei le Masque, mihanno aperto davvero gliocchi e il cuore, ciò che dicevano coincidevano addirittura dipiù diquantonon mi aspettassi. Così a leggere interviste di DeAndrè, e altri...
POi certo se una cosa è buona è buona. Punto. E io lo credo. Ma molti giovani cadono scpesso in questo vabbè abbiam fatto, ora non devo più niente a nessuno - io la conteario devo tutto pertutto - cje è un'altra faccia della astessa medaglia. E' sempre una questione di qunato dall'alto si guarda un panorama. E anche se si dovesse averne la consapevolezza, a volte sarebbe meglio usarla in altri modi. Però è certo che quello che ci resta è quello che poi conta.
@Ilaria - Sì nemmeno io son femminista, lungi da me. Però di dico se anni fa avevo proprio il disprezzo per il femminismo, non che lo faccia mio ora, ma lo capiscodi più. Sempre tendendo conto che nessun estremo è salutare.
Il maschilismo unisce uomini e donne, forse addirittura più le donne che in un qulache modo contribuiscoo nelle rivalità alla propria subordinazione maschile. Un libro davvero eccezionale e che consiglio sull'argomento è "donna contro donna" di Phylip Chesler - cmq sì la cultura è un virus - e non bada più di tanto a schieramenti.
Si accettano inganni da belle donne giovani, dopo uno si sentirebbe troppo coglione se non fosse così.
(cmq odio invecchiare ! e anche questo perme è un retaggio maschilista)
L'editore aveva detto che chiamava ieri, beh chiamerà boia, no? chiamerà! " 2 maroni aspettare.
Sai cos'è? che non è tanto quello che dicono nelle canzoni ( fra le altre cose a me non fanno proprio morire), chè nei testi si può essere provocatori o altro, quello che credo faccia proprio cadere le braccia sono frasi dell'ntervista del tipo
" Riguardo al binomio ironia-malinconia, per noi è fondamentale, è condizione necessaria per scrivere qualcosa di “vero” non si è mai solo tristi o solo tremendamente allegri, così è la nostra vita, così vogliamo che siano le nostre canzoni." ovvero: la fiera delle banalità.
Beh, meglio guardarsi allo specchio e stringersi i puntini neri!
ciao ,*
Beh, diciamo che è un pò tautologica la frase in effetti...
ma si parla di donne perse, non di donne. non ci vedo molto di maschilista a dire il vero, a ben guardare mi sembra una critica sociale forse semplice ma non sessista.
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