Allora rispondo qui dal blog perché sul guest-book non mi pare luogo. Avevo detto di lasciar perder e invece, vabbé.
Allora per “Punk” – hai ragione la mia è una buttata sui punkabbestia, mi piaceva l’idea di descriverli in quel modo, e pure i capelli - perché appunto mi pareva questa visione “suonasse” bene visivamente. Io lavoro in Accademia di Belle Arti e non è quindi il mio non è un fatto generico sui punk, mi rifaccio quindi un po’ a quello che vedo nell’ambiente lavorativo - e sinceramente trovo anche in alcuni di questi, (ma non solo in questi anche dark – punk – metallari ((e non meno fetish)), ma in Accademia punkabbestia e dark sono la maggioranza), la propria rappresentazione la usino come posa e una posa a volte piuttosto strafottente - ovviamente sapendo di aver il culo parato a casa sennò probabilmente non si dedicherebbero a questo stile con tanto diletto. Ma come in ogni cosa non è generalizzabile, e credo che in quel racconto non ci sia rabbia o disdegno in ogni caso, semmai un affettuso "Maddài".
- Poi a me del fetish e pure del bondage non mi frega una mazza senza offesa per chi lo vive veramente, ma questo credo di averlo rilasciato in varie interviste - parlo “non mi frega una mazza” come essenza, - sì mi può piacere in alcuni casi l’estetica del fetish il latex nella fotografia certe pose, certi richiami, ma non mi appartiene visceralmente (come invece gli anni ’50 e pin up...ironia e malizia e il genere di donne che mi caro - oh sì) e detesto un po’ tutte quelle tendenze così “forzatamente alternative”. Rispetto massimo per gli altri, ma penso che chi crede nelle parola trasgressione non sia libero, - se sei davvero libero cosa trasgredisci? La trasgressione nasce dall’opporsi ad un concetto ad un cocetto ritenuto morale in partenza. Come chi parla male dei borghesi, che sì posso capire, ma in questo rinnegarli allo teso tempo significa dare importanza. Quindi per te oppositore esistono, e ti toccano in un qualche modo.
Ma a nulla sono contraria se c’è il rispetto, che spesso manca pure nelle persone che si ritengono più tradizionaliste per quello, anzi fanno valere l'arroganza perché non accettano che possano esserci alternative ad un mondo pre-costituito. Io ad esempio sono agnostica, ma assolutamente nn sono laica. (C'è modo e modo di vivere la propria "spiritualità, comunque sia e non è necessariamente una contraddizione)
-Altro punto ho cominciato a fare foto a diciassette anni, per esibizionismo, e anche fattore non indifferente per tirar su qualche soldo, dato che son venuta a vivere via. E’ chiaro che non credo di essere stragnocca, nemmeno molto bella - ed è forse un bene perché se lo fossi o lo pensassi di essere - probabilmente l’autocompiacimento sarebbe dannoso e mi farebbe rimanere centrata solo con quello. Avrei sempre voluto avere occhi più chiari, gambette più stecchine, e più tette, però oh son così, e probabile moltissime ragazze che fanno le modelle, come è capitato a me, è per dimostrare ase stesse che nonostante questo essere solo carine e appunto non gnocche o stragnocche possono comunque essere aprezzate, poi qundo ti rendi conto che non è poi così difficile, ci si rilassa e con il tempo questa necesità di sperimentazione del piacere per compiacersi dilusice un pò è una fortuna credo - in ogni caso c’è sempre chi non disdegna - il mondo è anche molto misericordioso, e quindi - è perché al mondo siamo in tanti - che per lo stesso motivo al mondo uno qualunque riesce ad essere qualcuno per qualcun altro- e questa è una salvezza. Credo vada così.
-Ho sempre amato scrivere allo stesso modo, di fare le foto, (anzi da prima) il primo libro su Piero è stata una grande gesto d’amore verso lui, e per chi lo ama, puntualmente criticato (dalla gente non dai critici)- ma in questo caso queste osservazioni non mi hanno scalfito minimamente, perché ecco in questo caso, e solo in questo caso ho avuto la certezza di aver fatto la cosa giusta in quanto atto d’amore che può andare oltre qualunque commento inopportuno.
E poi considerando che, un’opera mediocre (se mai la mia lo fosse) su qualcosa di sconosciuto trovo sia è molto più importante esista rispetto un’opera eccellente su qualcosa di molto conosciuto; se non altro perché dà la possibilità di approfondire meglio (di quanto l'autore in questione abbia fatto) ad altri fruitori, magari più capaci di "ritirare fuori" in maniera ancora più approfondita l'argomento o il personaggio, che se pure non è stato esposto in manieraeccllente, ma con affetto chi ne è disposto non può non sentirlo a pelle, equindi non ne sarebbe mai comunque una vetrina negativa. Questo credo.
Per la poesia - di sicuro non è il mio forte, lo so. Non mi ci son mai messa seriamente anche se mi pare giusto lavorare sulla metrica; in troppi vanno a capo pensando di mettere in croce due parole a farne una poesia, ovviamente è capitato anche a me. E pure in questo ci vuole orecchio.
La narrativa, la sento molto invece, e ci tengo a migliorarla, e per quanto riguarda refusi anche errori grammaticali, è vero pure gli editori un po’ impazziscono, perché ho talmente fretta di scrivere le cose, che ho paura di perdere l’idea per strada la butto giù, una volta buttata giù poi mi demotivo e non ho poi tanta voglia di tornarci su, perché è un'esigenza imminente che viene spesso sommersa da un'altra subito dopo o dal sonno... Quindi l’editing per me è un lavoro penoso, che mi fa schifo e lo faccio quando devo farlo. Lo stile però ripeto, è un’altra cosa ancora rispetto la grammatica lo stile è un suono ancora una questione d'orecchio ( Thomas Bernhard ce lo insegna molto bene) e può piacere o no.
Ovviamente anche in questo caso c'è dell’esibizionismo nello scrivere ed è un esibizionismo diverso rispetto le foto, ma c’è e credo valga per la maggior parte degli scrittori e non meno per i “critici” che sponendosia dare giudizi hanno lapretesa di far vedere che i paragoni loro sono in grado di farli - è giusto esistano, anche se buona parte andrebbe eliminata però siamo sempre nel campo del realtivo -
Poi se quello che scrivo mi viene pubblicato, tanto meglio 1) perché son abbastanza povera e quindi l’idea di guadagnare scrivendo (che tra l’altro mi piace) non mi fa schifo affatto, poi si può piacere niente, poco, tanto fare schifo, idem per le foto, ma questo è un altro discorso 2) Appunto condividere dei messaggi in quanto esibizione, perché poco menarla se di decide di pubblicare (e se si ha la fortuna di pubblicare) è un’esibizione per chiunque, perché c’è la volontà di rappresentarsi in un modo piuttosto che un altro, e anche di essere giudicati in un qualche modo, in un contesto di paragone nel marasma del tutto in cui "la cultura" in generale si ritrova oggi.
Ritengo di essere stata molto fortunata in questo senso nel trovare consensi editoriali, questo non significa che io pensi di essere una gran scrittrice, però scrivo, quindi scrittrice in quanto persona che scrive, modella in quanto ragazza che si fa fotografare e dà le proprie immagini ad un pubblico. E se uno ti pubblica è perché dietro ci vede un potenziale ritorno in soldi, tutto il resto, stile - scrittura -avanguardia- letteratura- ora come ora non è un criterio di scelta.
Quindi non è mai stato secondario, (ma mai finalizzato intendiamoci ) il fatto di poterci campare (poi mica chissà che bene) con questi lavori, e spero che lo scrivere nel tempo diventi il mio lavoro sì lo spero, è certo che si deve migliorare, perché è un mio modo di dare le forma a quello che sento- come per altri può essere la pittura, la musica, la fotografia, la scultura o quant'altro. Quindi ripeto, al di là dei soldi per me è un fatto forte, necessario, reale, però certo è un inizo.
La prima volta che ho presentato il romanzo l’editore m’ha detto “ragassuola, il libro c’è, ma devi ancora lavorarci, torna dopo”. Mi son aun pò avvilita - poi un anno è passato non mi ha cagato nessun editore stroncature o proposte da casette editrici tipo Barbie. Allora era giusto ridimensionarsi, ci ho rilavorato e di editori "buoni" per "l'etichetta pubblica" ne avevo tre dopo un anno “a corteggiarmi” ed è stata una scelta dura, ma sono andata a pelle e non mi pento.
Ci vuole molta umiltà in tutto, e credo che l’umiltà sia davvero il metro di paragone dell’essere umano, tanto più è un’umiltà non compiaciuta, diventa un metro di grandezza, diveramente diventa al contrario una forma di sovrastima. Ezio Vendrame me l’ha insegnato.
-Per i testi, cmq "Punk" alla fine ti è piaciuto punkabbestia- no? (pure se è parecchio migliorabile) uno sfogo di rabbia simpatica può capitare, ma non è guerra intendiamoci- lì per lì sono sfoghi, parole, frasi capoversi che mi comunicano delle cose, magari tra qualche anno non sarà più così, ma potranno forse comunicarle ad altri.
-Per lo bello stile, Alessia credo sia davvero relativo, e semmai se la letteratura più non esiste in Italia, (e ne dò atto, perché se esiste è molto ben nascosta e di certo non promossa a pieno entusismo) bisogna prendersela con gli editori, con i vertici - non con gli scrittori - che se anche un’opera è eccellentee non fa cassetta te la fanno putrefare, o è macero già mentre le scrivi- andare avanti una vita per idealismo se non sei al riparo, ti fa venire il latte alleginocchia- oggi è merce il libro, è bistecca, a meno che non ci si accontenti delle nicchie, che però pure quelle hanno i loro tempi, altre poche son invece più fedeli, ma poche.
Ma se uno con lo scrivere ci vuole vivere, come fa? Forse mi è andata bene - e se han scelto di pubblicarmi è perché potenzialmente credono possa vendere un prodotto (libro), forse, forse no, forse buco nell’acqua, ma di certo a prescindere è un libro che ho sentito dentro, molto sofferto anche se ironico, sul sesso e sulla morte - non so bello, per me sì, perché lo sento aderente a quello che "sento" to feel.
Alessia, - ma tu poi cosa intendi per bello, non è provocatorio, te lo chiedo - ma credo sia davvero così arbitrario. Certo Doestoevkij è bello, è bello assoluto, ma quegi autori non son più uomini - sono spirito santo e che cazzo c’è da giudicare. Giusto noi che non esistiamo ci possiamo prendere la briga l’uno con l’altro di darci un minimo di importanza su questi spazi virtuali che diversamente sarebbero il pettegolezzo comaresco a cena.
Io ragazzi la mia vita è altro che fetish e fetish la passo dal letto al divano, allo scrivere ( inventarmi ricette culinarie) e mi sforzo di andare al lavoro fuori quando devo (anche perché mi è doveroso mantenere un rapporto con la realtà, e in questo senso un'imposizione del genere mi fa solo che bene, anche se mi scoccia), perché son depressa, parecchio depressa, sto male parecchio male, e non è un piangermi addosso, ma per dire che quando mi si fanno osservazioni sulla grammatica o vari, la mia malattia si sente un po’ presa per il culo. E quindi la vita non mi fa ridere, no, ma nemmeno arrabbiare perché per arrabbiarsi ci vogliono energie che io non ho, sono stanca, molto stanca.
Spero sia più chiaro.
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1 giorno fa
10 commenti:
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cazzo, gisy mi dispiace molto ...metticela tutta bella mia che ti ritornerà indietro... sarà banale (parola che da quanto ho capito odiamo entrambi) ma quello che semini diventerà raccolto ---ritornerà...
cerca di avere anche una vita sociale ....non ti rinchuidere e basta...è giusto lavorare su un progetto che può essere un libro o un disco, chiudersi per entrare anche nella dimensione giusta..Non so,. ma mi sembra che non fai che scrivere e lavorare...ma esci? te fai una bella boccia di whisky o di rum ogni tanto... non sono della digos(ahahah) ma se ti alieni ti deprimi anche...dai ..sei arrivata e c'hai anche molta esperienza, le idee...lo dico veramente,da amico virtuale:-)...e mi dispiace molto...quello che hai scritto è commovente.DAJE GISY!!!!
@Marty - grazie, mi fa bene qualche sbaciucchiamento virtuale ogni tanto.
@Nana - ;-* entro domani sera sei in rete
@Cj – grazie per il "commovente" è un complimento.
Vita sociale – in questi ultimi anni preferisco che gli amici mi vengano a trovarmi che non uscire, sono uscita molto, ma molto da più piccola, ora ho perso la "Verve" a meno che non ci sia una motivazione veramente forte (fare la spesa però mi piace ^__^).
Per il momento per distrarmi sto lavorando ad un libro di ricette "Guerra e brace" eh eh. E' il mio divertimento per ora, un passatempo.
Non vorrei solo scrivere (che poi quando è un lavoro è un lavoro pure quello) e dormire, è che il sonno non mi permette forse di agire diversamente, l'idea di fare una vita diversa mi mette noia. Del resto senza psicofarmaci starei peggio, però prenderli mi limita le possibilità di brillantezza totale. Insomma spero di curarmi prima o poi, che c'ho un sonno da fare invidia la morte tutto il giorno – il primo pensiero dalla mattina in poi è di ritrovarmi orizzontale su di un letto. Non è un bel vivere, però ci dev'essere anche un po’ d'amore in un qualche angolino che mi spinge avanti se oggi a quest'ora son qui che scrivo. Un cuoricino che a volte ha gridato aiuto, sotto la pioggia che l’ha arrugginito un po’, così non potendo più aprire bene le mandibole, ha imparato a tacere.
@Tutti - Ho scritto in word per evitare errori troppo fastidiosi.
Baci cari
@Alex – Fosse questa tutta la vita! Eh no – se no cosa lo scrivevo a fare un libro? he he – ti tocca comprarlo se vuoi sapere - ^_^
A parte gli scherzi, è vero mi sono sbilanciata un po' troppo in un momento di rabbia e anzi toglierò quelle cose che credo siano in più. Perché ormai davvero “ogni cosa che dici potrebbe essere usata contro di te” :-/ . Poi perché ho sempre pensato che chi parla troppo e troppo spesso della propria sofferenza - tanto più pubblicamente, sia afflitto da sovrastima –
Quindi ti do ragione nel senso che sì, mi sono esposta troppo, troppo – ma lontano, lontano, lontano dall'essere tutta la mia vita... riflessioni riguardo situazioni piuttosto recenti, che mi sembra, forse anche inevitabilmente male interpretate...
Solo che in un momento di debolezza probabilmente questo Deflipilizzare il guset book, mi ha dato un senso nauseante, tanto più che mi ci si sono ritrovata in mezzo e pure da idiota uguale a chi ha scritto gratuitamente, ero lì a rispondere, e quindi come Kafka insegna che tanto più i fastidi vengono dal basso, tanto più a volte hanno la capacità di ferirci...Forse ferire proprio no, ma in questo caso, il senso di riempire spazi ancora di niente e poi niente, un niente dannoso però.
Vabbè ma non serve fare buchi nell'acqua con nomi, basta il senso...e ok.
Per agnostica e laica – intendo che non credo in qualcosa di supremo e definito e contemporaneamente non credo a a tutta quella sovrastruttura culturale che “il laicismo” ha prodotto in antitesi al bigottismo; che come per la trasgressione diventa un avanguardia borghese o meno, nel tentativo di fare i correttamente politici, aperti, ma alla fine una posizione oppure una non posizione che non mi sa di troppo buono. Non so se mi son spiegata...
@Cristina- scusa mi è rimasta una curiosità arretrata – ma la storia dello spermatozoo zoppo?
mah, Gi,mica me la ricordo la storia dello spermatozoo zoppo... si, arrivava sempre dopo gli altri, ma poi il resto mi è svanito assieme a qualche migliaio di neuroni.
Ti sei sbilanciata? Io direi rivelata e sfogata, e perchè no? Su questo schermo che ormai è diventato una sorta di alter ego, davanti al quale passiamo la metà (o forse più) delle nostre giornate per ragioni varie, si può anche fare. E visto che avevi voglia di farlo, hai fatto bene.
Vorrà dire che chi non conosceva questo tuo aspetto, adesso sa che esiste. Il pudore, Alex, e senza polemica, a volte bisogna metterlo da parte perchè fa male, e cmq mi pare che nello "space" di pudore ce ne sia poco, semmai c'è un sottile, costante fraintendimento del pudore o, al contrario,della sua trasgressione.
Bella mia, ascolta Cioran e stai in pace: "Per essere normali, per conservarsi in buona salute, non dovremmo prendere a modello il saggio bensì il bambino, rotolarci per terra e piangere tutte le volte che ne abbiamo voglia. (...) Per aver disimparato le lacrime, noi siamo senza risorse- inutilmente inchiodati ai nostri occhi.(...)
Dovremmo avere la facoltà di urlare per almeno un quarto d'ora al giorno; anzi, si dovrebbero creare a tale scopo degli urlatoi."
Baciogrande ^-^
@Cri- La storia dello spermatozoo zoppo l'avevi nominata a nazione indiana; poi non s'è più detto nulla ...
Poi sì è vero, non vergognarsi del malessere vero. Poi come dire i panni sporchi si lavano in casa, sì ma se c'è il detersivo! Poi fosse lo stare male i panni sporchi...però Cri, non c'è poi molta gente davvero così tollerante alla sofferenza, anche se si fa finta di essere così di "manica larga" con quel che non ci riguarda...
Internet è un pò un Karaoke simultaneo, e si sa...siamo tutti di turno contemporanemente. Ascoltiamo Cioran, Cioran che grande...
Oggi crocchettine di pollo. Slurp :p
a morte la puttana santa
e comunque grande piero ciampi.
? Su Piero d'accordo; il resto non mi è chiaro... Fassbinder a parte
g
Applausi per questo post.
@Ely Eh ti ringrazio, non so a volte parto prevenuta che se non ci sono le foto non mi leggano he he...
ci vediamo
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