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IN LIBRERIA

25 novembre 2006

Librerie


Ogni volta che entro il una libreria per prendermi un libro mi vien un po' di nausea. E' mai possibile che continuerà una produzione commerciale così fitta?
C'è molto scoforto da una parte a vedere come sono deteriorate le cose negli ultimi 15 anni, anche se probabilmente molti più "scrittori" saranno appagati.
Credo che mai come questi tempi non si possa ricorrere ad un'idea per lo meno classica di letteratura. Forsein realtà è presuntuoso pensare che non vi sia più della vera letteratura (e c'è senz'altro), più semplicemente converrebbe pensare che il concettodi letteratura sia cambiata con il passare del tempo. Però una cosa è certa, se si dice un libro letterario ricorrono alla mente sicuramente molti più autori di vecchia data che recente. Forse con il ricambio di libri (e questo vale anche per i dischi), che c'è non c'è tempo per far sedimentare il cuore veramente a fondo; dico anche se tutte queste scritture fossero potenzialmente scritture buone intendo, dove lo trova uno il tempo e la possibilità di vederlo, di scoprirlo, se già, in prima fila ci sono dei nuovi, se quelli dell'ultima fila sempre stati là, ormai vanno al macero?
Solo quello che è spinto dalla pubblicità ha le possibilità. Ci si chiede anche con che enfasi si può scrivere, quando sai che un tuo lavoro magari al quale hai lavorato anche anni a volte è giudicato al primo mese di uscita, e se va bene in ogni caso ne avrà sei mesi di vita (a meno che ovviamente tu non sia già qualcuno). Poi puf.
Mi demotiva un pochetto tutto questo, non dovri entrarci in libreria, o comprare quello che ho in mente senza gaurdarmi troppo attorno. Ma non è un fastidio verso gli autori, è proprio una nausea del troppo, e del troppo in fretta.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

A me questa impressione di troppa velocita' e superficialita' la danno tante cose di oggi. Pero' a volte e' meglio rimanere sulla giostra, e provare a farla rallentare ci sei su. E poi chissa' quanti libri invenduti sono andati al macero nel passato...

Gisy ha detto...

Di sicuro, ma tanto non si può fare nulla, tutto parte dai piani alti...certo tutto è lo specchio di oggi, ahimè. Che cosa triste.

Anonimo ha detto...

La "Mutua" era una gran figa che per sentirsi figa la dava a tutti. Il tuo titolo è "Tutti gli uomini a cui l'ho data"