E’ vietata la riproduzione, parziale o totale, in qualsiasi forma e secondo ogni modalità, dei contenuti di questo blog, senza l’autorizzazione preventiva dell’autore.
Tutte le interviste, gli articoli, e le pubblicazioni artistiche realizzate da Gisela Scerman sono protette dal diritto esclusivo d’autore, e il loro utilizzo è consentito solo citando la fonte e l'autore e/o chiedendo il permesso preventivo dello stesso.

Creative Commons License



News e appuntamenti


x




IN LIBRERIA

19 febbraio 2012

Giudizi pregiudizi, sessismo e lavoro.


Chi è bello generalmente è avvantaggiato.

partiamo da questa condierazione abbastanza banale e comunque.

Questo riguarda specie il genere femminile, ma anche no dato che - nei lavori "la bella presenza" è sempre più richiesta in ambo i sessi. Poi "la bella presenza" che è di fatto la prima impressione che si ha su un idividuo - uno che rappresenti bene la propria immagine e di conseguenza anche l'immagine dell'azienda o del posto di lavoro in cui verrà \è inserito.

Vita dura per i brutti, per le brutte sembra davvero orrenda, perché se sei donna e per di più brutta, non ti perdonano nulla, né le donne, né gli uonini, la società di fatto. A meno che non si abbiano aòtre prerogative talmente forti da camuffare questo stato, ma queste prerogative in questa società sono molto più vicine al potere nelle sue forme che non alla sensibilità, l'intelligenza e le sue forme.

Se sei bella, mettiamo caso, basta anche carina, le prime considerazioni che cadono sul tuo conto è immediatamente sulla considerazione personale, anche in ambiti in cui non dovrebbe essere tirata in ballo, qiomdi in maniera istintiva entra da subito esiste un occhio di riguardo differente da chi non è stato premiato dalla natura di questa caratteristica.

Per chi la possiede la bellezza, così come l'intelligenza, la simpatia, la creatività e tante altre componenti diciamo dell'individuo (e ho citate solo di positive, ma vale ovviamente anche l'inverso) - è una caratteristica che può essere vista e vissuta tanto quanto un talento. E come tutti quelli che possiedono in maniera innata - grandi talenti - può adagiarsi su questa prerogativa con sicurezza, così come molti musicisti di grande talento, o pittori, o scrittori che per estrema sicurezza, si lasciano andare al compiacimento di se stessi che il più delle volte è dannoso - tipo atteggiamento di chi vive con la convinzione e l'aucompiacimento di possedere una cosa (che ineffetti c'è, esiste) magari raggiungendo all afine di tutti ci conti mete meno esaltanti di chi non le possiede meno, ma proprio per questo non vi si adagia orizzontalmente e la verticalità imposta da quel due terzi lo spinge al miglioramento. la bellezza a differenza di altri dote innate però va trattata anche per questo motivo con un occhio di riguardo in più, dato che effetivamente il tempo complice non è mai, ma non lo è in fin dei conti nemmeno per altri tipo di talenti innati.

Però tant'è che di bellezza volevo parlare, c'è chi dice come in prima affermazione che è un vantaggio, e in primis è davvero difficile affermare il vantaggio, dato che la biologia stessa porta vantaggi alle specie più robuste, più sane e più belle, ma inserito in società, in una società quindi strutturata anche da menti pensanti è penoso pensare che ci sia sempre questa barriera da scavalcare pera avere un giudizio meritocratico, una selezione meritocratica.

Se il vantaggio deve essere sempre suggestionato da un fatto sessista, rompe un po' i coglioni, perchè se un uomo anche se non è uno splendore viene valutato meritocramente nel suo lavoro, o quanto meno in maniera on condizionata nei suoi rapporti, idem in quelli lavorativi - o almeno molto difficilmente viene avvantagiato perché chi lo prende in considerazione mentalmente pensa ad un vantaggio personale, o anche solo ad un sentimento di favore.

Sì perché non sto dicendo che chi ti sceglie nei lavori, qualunque essi siano lo faccia brutalmente per provarci, ma dal momento che una è una donan bella o carina, scatta probabilmente anche psciologicamente un sentimento di protezione nei confronti della bellezza, di accondiscendenza, perché poi di fatto l'essere umano vuole essere circondato da cose belle, che poi in parte ol bello sia condizionato dal sociale o dall'innata simmetria e proporzione melodica di fatto nessuno vuole attorno ciò che ritiene essere brutto, e quindi cosa sei dentro o meno, sono giudicati sempre e solo in un forse secondo momento.

Ma parlando di sessimo la forza che rappresenta una bella donna, non è assolutamente uguale a quella di un bell'uomo, dto che la donna ha reale peso sociale se è bella, l'uomo se è realizzato - e questo genere di consideraioni purtroppo, ahimé le ho sentite fare anche da uomini di cultura, che ritengo delle belle menti. Se ne esce quindi?

è lì, il caso della natura che ti ha voluto cogno o anatroccolo - lì che le donne vengono ferite o riverite; e questo di fatto è un vantaggio davvero? sapere che comunque la tua parola deve fare una fatica boia prima di scavalcare il tuo aspetto fisico ? O che quello che fai un ambito differente da quello estetico deve sempre essere prima smarcherato dai migialia di pregiudizi che gli si affibbiano sopra?

Per cui se sei carina e ti occupi anche di qualcos'altro che esce dagli ambiti usuali, è molto difficile essere preso seriamente in considerazione, questo è un vantaggio? secondo me NO.

Ecco io ho sempre in mente questa cosa qui, che nel bene o nel male con le donne non esista mai un sistema veramente meritocratico. così se sei in gamba e fai le cose dicono le voci

"eh grazie, hai sei risucita a fare qursto e quello perché sei bella, non perché hai dei meriti (quando ocvciamente non dicnon di peggio, che di solito dicono di peggio)"

-se non riesci a farle - ti danno imemdiatamente della cretina, perché una bella che cervello vuoi che abbia

-se sei brutta - non hai alcuna valore assoggettato. Quindi anche quello che fai non è che importi molto. Ci sarà qualcuno più bello di te, che si vende meglio, che saprà prendere il tuo anonimato e dargli una faccia.

4 commenti:

Sadira ha detto...

non sono totalmete d'accordo con quello che dici....anche perchè al mondo c'è molta gente bella e ci sono molte persone che non possono contare sul loro aspetto fisico (stabilito da chi il canone?), ma non mi pare ci sia lavoro solo per la prima categoria.
Piuttosto il lavoro è sessista perchè le posizioni di rilievo sono maschili e se sei donna una delle prime domande che ti fanno è "ha figli? vuole averne nei prossimi 5 anni?".

Gisy ha detto...

appunto, sto dicendo che è un problema più sessista di fatto, la bellezza può condizionare la condizione sessista a sua volta,ma di base il problema rimane un problema sessista.

Visir ha detto...

L'uomo e la donna sono naturalmente e istintivamente attratti dal bello.

E' una caratteristica prettamente umana che ci svincola dal criterio di scelta animale molto più pragmatico; Infatti, gli animali prediligono i soggetti sani, forti quindi atti alla sopravvivenza e alla riproduzione.

Il concetto di bello percepito dall'uomo nei confronti del suo simile per un certo verso è lo stesso, ma poi se ne discosta.

Difatti quello che usualmente è considerato bello nella specie umana non è niente altro che un’inconscia selezione dei soggetti privi di evidenti tare genetiche (gambe storte, dentatura debole o mancante, occhi malati, mani deformate ecc. ecc.) a questo si aggiunge un forte condizionamento sociale che, secondo le mode, favorisce un biotipo rispetto ad un altro.

In merito al tuo post, cui mi permetto di segnalarti molti errori ortografici, mi pare una questione di lana caprina.

Spesso ho sentito le stesse affermazioni, ma sempre e solo da parte di donne (spesso belle).
Non ho mai sentito però lamentarsi un uomo della sua bellezza considerandola un impedimento alla propria realizzazione personale nell'ambito lavorativo o sociale.
Certamente, la donna vive una condizione di attenzione sessuale da parte del maschio che non trova apparentemente un corrispettivo femminile, ma questo è il retaggio di millenni di supremazia fisica da parte dell'uomo sulla donna.
Quando si correva dietro al Mammut per la caccia un uomo forte era sicuramente meglio di una smilza signorina, ma da allora molte cose sono cambiate.

E' ragionevole per una donna patire un certo disagio in questa epoca ancora in transizione, esse, infatti, hanno un'anima da meno di 500 anni e il voto democratico da meno 70 anni. In molti paesi hanno ancora il valore di una capra o poco più.

Però, mi pare che se una donna è di valore può esprime questa caratteristica in ogni azione della propria vita e anzi né ha maggior merito proprio perchè è bella, visto che potrebbe ottenere già un facile successo materiale sfruttando questo regalo della natura.

Trovo quindi in questo tuo atteggiamento una piccola presunzione.

Alla bellissima monaca Chiyono cui era rifiutato l'ingresso in un monastero buddista perchè popolato da soli uomini evidentemente turbati dalla sua bellezza lei rispose semplicemente bruciandosi il viso con un ferro incandescente.

Nel caso valuta questa estrema opzione e poi mi dirai se la tua vita acquisterà maggiore coerenza.

In fondo applicando lo stesso atteggiamento risoluto nella pratica Zen si dice raggiunse l'illuminazione. Ti riporto la sua storia.

La monaca Chimono studiò per anni, ma non fu capace di trovare l’Illuminazione. Una notte
stava portando un vecchio secchio pieno d’acqua. E mentre camminava solitaria guardava la luna piena riflessa nell’acqua del secchio. Improvvisamente, la canna di bambù che sorreggeva il secchio, si ruppe, e il secchio cadde a terra. L’acqua fuggì via, il riflesso della luna scomparve - e Chiyono diventò Illuminata. E scrisse questi versi:

“In un modo e nell’altro
ho cercato di sorreggere il secchio
sperando che il debole bambù
non si sarebbe mai spezzato.

Improvvisamente il sostegno si è rotto.

Non più acqua,
non più luna nell’acqua,
il vuoto nelle mie mani”

Gisy ha detto...

Non è presunzione, è dire che comunque sia non si è valutate in maniera meritocratica, dato che una donna nel bene, ma anche nel male viene ponderata spesso e volentieri per il suo aspetto fisico, purtroppo questo (ed è qui il tasto dolente), anche in ambiti dopo il giudizio estetico non dovrebbe centrare proprio nulla, ma poi chissà perché c'è di mezzo.
Anche solo andare a fare volantinaggio per dire a volte richiedono bella presenza, o cameriera, o tante altri ruoli in cui no mi sembra ci debba essere una così stretta correlazione.
Per non parlare di chi lavora in ambiti artistici, dove non vi è un giudizio che può essere giudicato con reale obiettività matematica; nei quali se riesci a lavorare non solo i tuoi lavori devono scavalcare il giudizio estetico, perché davvero per dimostrare che sai fare una cosa delle volte devi faticare molto di più nel caso una donna fosse molto carina, devi distogliere l'attenzione, e distoglierla dagli istinti è sempre la cosa più faticosa, e poi in un qualche modo a mio parere rivendicare il fatto che se si è arrivati a conquistarsi una determinata posizione è per merito e non per chissà cosa...

Non capisco quale sia la presunzione alla quale fai riferimento. Per gli errori, meglio l'ortografia che la grammatica :D