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01 giugno 2010

Il triciclo d'acciaio tedesco

Una delle cose più detestabili d'estate è che la ciocolata i sciogli o se si mette in frigo diventa bianca.
un tempo pensavo che fosse andata a male, invece è solo il burro i cacao che viene in superficie, anche a saperlo la preferisco quando è tutta marrone cioccolata in ogni caso.
E' proprio un perioso che ho la zucca vuota, cioè più del solito intendo ma va bene così, allora quando uno ha la zucca vuota del presente per lo più o pensa a quello che ha fatto o pensa a quello che farà.
Ho ricominciato a fare delle foto e insomma dopo qualche tempo che ero ferma è un po' strano, un po' strano nel senso che è sempre strano rivedersi in foto, che si bene o male si cambia sempre un po' eppure sei sempre te, ma poi ti chiedi - io almeno - se per gli altri sei sempre te uguale o no.
Ma la cosa più probabile è che sei un'altra te che cominciano a conoscere da lì. Punto.

Poi ieri pensavo quando da bambina con un mio amichetto eravamo piombati in  triciclo d'acciaio tedesco giù per la discesa della strada che in grave pendenza che tracciava il territorio davanti casa e che porta verso la piazza del paese. Quel giorno era molto caldo, e c'eravamo saliti ben sretti in quel triciclo di acciaio tedesco del quale andavo orgoglisissima.
I pedali andavano all'inifinito come delle eliche in piena di venti mentre la discesa era tagliata dalle nostre risate. Allora a casa non avevo il teleofono, ma un anziano che abitava un chilometro da casa mia chiamò i nostri vicni a dire che io e il mio amico stavamo sfrecciando giù per quella strada in maniera pericolosamente irrefrenabile, se poteva avvisare mio nonno; all'incrocio che taglia quella strada con quella che porta ad un paese vicino avrebbe potuto passarci di tutto che noi eravamo lì che nella velocità infinita di quelle gomme, l'acciaio tedesco e il caldo estivo ridavamo sepur con le gambette sollevate per far andare a rotta di collo i pedali.
Ad un certi punto le case finisco no tutte e tagliamo in un battibalemo l'incrocio sfrecciandolo diritto. La verticale di quella strada dava nella piazza dove ci siamo miracolasamente ritrovati , quella piazza di paese che è in leggera salita.
Era stata una giornata bellissima, ma noi eravamo vivi per miracolo, a sei anni non le sai certe cose. Ma ieri mi era tornato in mente che nel'85 non ce n'erano tante di macchine, nemmeno rotonde e nemmeno semafori. Almno lì, no.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Forse il signor Ferrero ha inventato la Nutella, cosi è già sciolta, e si mangia anche in estate??

Le tue foto molte sono un personaggio, essendo modella, e non sei immediatamente riconoscibile.
E puoi quindi essere molti personaggi.

Il triciclo di ferro...
Spesso ci si ricorda quando da bambini, in certi episodi, abbiamo
rischiato al vita.
Buttarsi in discesa in triciclo, in molti si fa, e come minimo si può finire a gambe all'aria, con sbucciature varie...
Lanciarsi per una lunga strada in discesa, senza cadere, vista l'instabilità del manubrio in velocità, si, puoi ben dire che l'avete scampata bella...
Ma chi teneva dritto il manubrio?
Tu o il tuo amico??


paolo
barbar

Anonimo ha detto...

Buon compleanno.

Gisy ha detto...

@ Paolo - la nutella è buona, ora mi pare anche una moda, ma penso che non si possa sostituire al cioccolato, io cerco di metterla in frigo subito d'estate così non dovrebbe dare problemi con quel burro di cacao che riaffiora e la rende meno gustosa alla vista...

per le foto, è vero si è sempre qualcos'altro o anzi qualcun altro, lo si è per se stessi per prima, poi vabbè, è sempre uno stupore ri-vedersi...quando guardo le foto di 12 anni fa o anche meno, penso di aver immortalato più ciò che non è stato che ciò che è stato eppure son sempre io...paradossalmente foto casalinghe non ne ho tantissime di quegli anni...
e mi mancano.

il triciclo lo guidava penso il mio amichetto per quel che posso ricordare che aveva circa un anno più di me; era un triciclo molto ben fatto su ruote di vera gomma e il manubrio ben stabile, ma il rischio era giù per quella stradina che in montagna è molto piccola e piena di curve di schiantarsi davvero contro qualche macchina che poteva provenire in senso opposto, la cosa più rischiosa però, quell'incrocio tagliato dritto, e chi ci fermava se non il paradiso !

@ Anonimo - grazie, mi farebbe piacere una firma in ogni caso...

Antonio ha detto...

Hai ragione... una botta di malinconia e la data mi hanno riportato qui oggi.
Ho visto che hai scritto un altro libro, complimenti per la carriera! Auguri per una buona continuazione, ed ancora per il compleanno.

Gisy ha detto...

Ah ciao Antonio ! Quanto tempo...pensa te.
Spero che stai bene.

Grazie del gentile pensiero.

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