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01 aprile 2010

Il sogno di Maria


 Prima di incazzarmi definitivamente (per la gente che mi frega le cose dai blog, interviste, scritti e articoli vari senza citare mai la fonte, tipo link al blog e mio nome cognome, senza naturalmente avvisarmi -  motivo per cui ho messo la scritta sotto l'immagine del blog, e che ingenuamente dovrebbe fungere da avvertimento "ehì amico stai facendo una cazzata, ma non sarà la più grande della tua vita"), vi voglio augurare una splendida Pasqua il più possibile tranquilla e serena, e questa canzone di De Andrè, Il sogno di Maria che pulcia e rispulcia rimane tra le mie preferite in assoluto di tutta la sua discografia, pezzo che mi scuote e mi commuove,  preso da uno dei miei due album suoi preferiti "La buona Novella"

 


Il sogno di Maria


"Nel Grembo umido, scuro del tempio,
l'ombra era fredda, gonfia d'incenso;
l'angelo scese, come ogni sera,
ad insegnarmi una nuova preghiera:
poi, d'improvviso, mi sciolse le mani
e le mie braccia divennero ali,
quando mi chiese - Conosci l'estate
io, per un giorno, per un momento,
corsi a vedere il colore del vento.

Volammo davvero sopra le case,
oltre i cancelli, gli orti, le strade,
poi scivolammo tra valli fiorite
dove all'ulivo si abbraccia la vite.

Scendemmo là, dove il giorno si perde
a cercarsi da solo nascosto tra il verde,
e lui parlò come quando si prega,
ed alla fine d'ogni preghiera
contava una vertebra della mia schiena.

(... e l' angelo disse: "Non
temere, Maria, infatti hai
trovato grazia presso il
Signore e per opera Sua
concepirai un figlio...)

Le ombre lunghe dei sacerdoti
costrinsero il sogno in un cerchio di voci.
Con le ali di prima pensai di scappare
ma il braccio era nudo e non seppe volare:
poi vidi l'angelo mutarsi in cometa
e i volti severi divennero pietra,
le loro braccia profili di rami,
nei gesti immobili d'un altra vita,
foglie le mani, spine le dita.

Voci di strada, rumori di gente,
mi rubarono al sogno per ridarmi al presente.
Sbiadì l'immagine, stinse il colore,
ma l'eco lontana di brevi parole
ripeteva d'un angelo la strana preghiera
dove forse era sogno ma sonno non era

- Lo chiameranno figlio di Dio -
Parole confuse nella mia mente,
svanite in un sogno, ma impresse nel ventre."

E la parola ormai sfinita
si sciolse in pianto,
ma la paura dalle labbra
si raccolse negli occhi
semichiusi nel gesto
d'una quiete apparente
che si consuma nell'attesa
d'uno sguardo indulgente.

E tu, piano, posati le dita
all'orlo della sua fronte:
i vecchi quando accarezzano
hanno il timore di far troppo forte. 




9 commenti:

Anonimo ha detto...

i Ladroni, eh, sono sempre ovunque... (non solo in croce)

Il sogno, ci resta il sogno.

buonanotte, auguri

paolo
barbar

Tendle ha detto...

grande (tu) Deandrè "lo sa" ....aug !!

Alex ha detto...

L'altro tuo disco preferito di De André qual è? il mio "Non al denaro, non all'amore né al cielo", per quanto anche "Storia di un impiegato" e "Anime salve"...è una bella lotta!

Gisy ha detto...

@ Paolo - dài non sempre è così, abbiamo anche molto altro, il sogno resterà fondamentale sempre, dobbiamo correggerla la fortuna come diceva de andrè, allora anche la realtà rimpiangerà meno il sogno.

@ Alex - Eh allora, diciamo che Anime Salve è bello forte e si sente anche l'influenza di Fossati, non so nemmeno io quante volte l'ho ascoltato, ma se proprio devo scegliere, se proprio proprio devo penso "Tutti morimmo a stento", dopo Non all'amore né al denaro né al cielo... anche se certo fatica fare una classifica con Faber

Gisy ha detto...

Siccome non mi pare carino che questa persona che aveva messo (l'ha rimossa)parte dell'intervista a Benati, non pubblichi il mio commento (visto che richiede moderazione prima di approvarli), metterò qui quello che avevo scritto lì, visto che secondo questa persona "è da matti" pensare che non si possa tranquillamente fotocopiare da una parte all'ara del web i vari articoli.

Questo quello che posta ora lei al posto dell'intervista...

"Da un’intervista a Daniele Benati" (era il titolo del post)

Per precisa espressione di volontà da parte di Gisela Scerman l’intervistatrice dell’intervista a Daniele Benati che dal suo blog Blister – inXanax mentore dice che ho copiato se non rubato le sue cose dal suo blog e messe sul mio senza citare (cosa non vera) e senza chiedere (ed è vero che non ho chiesto perché mi sembra una cosa normale copincollare delle parti di cose da altri siti mettendo poi la fonte chiaramente, cosa che ho fatto), l’ho cancellata. E chiusa qui. Perché leggere che chi copia delle cose da un sito sia un ladro è da sconsiderati ed è meglio"

e io replico senza essere pubblciata

"Nel mio post non penso di aver fatto un riferimento specifico a te, anche se in effetti questa è l’ennesima conferma di come mi sia già capitato di trovare brani, articoli interviste del mio blog in altri blog, senza che vi sia fatto alcun riferimento.

Se tu avessi fatto riferimento alla fonte, non capisco che senso abbia questo tuo intervento, io chiedo solo quello in effetti.
Quindi perché sentirsi presi in causa? Quando non ho fatto né il tuo Nome né Cognome.

Sconsiderato forse sarà l’uso del buon senso. Basterebbe così poco.
Ti piacerebbe trovare brani tuoi in un altro blog, che certo non dice che non sono di quel blog, ma nemmeno che sono tuoi?
Non credo. tutto qui. Non sei certo l’unica che prende, figuriamoci. La rete è piena di anonimi che vogliono riempire spazi da commentare, e questo va bene, se è espressa la fonte. Per me puoi metterla non c’è problema."

thomas ha detto...

gisy, guarda che era citata la tua intervista, e pure linkata. difatti io ero arrivato qui sul tuo blog e me l'ero letta per intero.

un saluto,
thomas

Gisy ha detto...

beh, bene, io mica ho detto di toglierla.
Se una persona si sente presa in causa senza che sia stato fatto nome e cognome son fatti suoi.

Qundo mai io avrei scritto a lei, sul blog o in provato chiedendo espressamente?

Se non mi fosse stato detto forse manco me ne sarei accorta.
Sai quante volte mi è successo?

il web si sa non è certo un libro stampato e pubblicato, ma chiedo ugualmente correttezza. Se poi questo non succede pazienza. Non cambierà certo la vita, e nemmeno i propri lavori veri che di sicuro non troverebbero spazio nel web. Almeno spero.

Anonimo ha detto...

Troppe parole, nessun link, diversi testimoni.

Saluti

M.M. de la Corvaglia

Anonimo ha detto...

Mah, io ho visto il sito di Sarah e non c'era alcuna indicazione di chi avesse fatto l'intervista, tanto meno il link. Se è stato aggiunto dopo, non lo so. Saluti a tutt*