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IN LIBRERIA

23 marzo 2010

Ancora amare















Oggi son felice perché ho terminato il nuovo libro :)
insomma terminato di scrivere la prima stesura, poi il lavoro più faticoso verrà poi, ma voglio che sia poi la fatica di pensare a come e quando. Adesso riparte la trafila con gli editori, accordi e disaccordi. Ma questo è sempre un problema che sembra vada ad infangare in qualche modo lo spirito primigenio che la scrittura dovrebbe portare in sé...

Un pò mi rammarico che anche il mio spirito non è quello quel primo libro, nemmeno quello del terzo in cui penso di aver messo molto della mia vita, ma la coerenza delle volte viene dettata non solo dalla propria integrità animica, (e per dire questo mi dovrei presuntuosamente sentire integra :) ) , ma intaccata dai compromessi che inevitabilmente si incontrano oggi più che mai in quella pacca degli squali da classifiche.
Ci sono tante altre cose buone, una che la verità è una pietra, e come tale rimane, al di là del tempo delle congetture, e paga perché inscalfibbile se usando un termine scorretto si può dire, te la ritrovi oggi domani tra cent'anni e più, probabilmente già c'era ed aveva bisogno di un mezzo per esistere, e restare eterna nell'avanti che la potrà riconoscere, in quell'ombelico universale che unisce gli essere e gli eventi tra loro, quelli solo che si possono e la possono riconoscere naturalmente. 
E' chiaro che il presente oggi più che mai richiede applausi.
Mi fa molto specie l'accanimento ad esistere, sia con una pubblicazione, con il dimostrarsi qualcosa per essere, quando tutto questo snatura il principio primigenio, nobile, del riconoscimento in quanto essere, non dell'essere in quanto riconoscimento. 
Ma identità e coscienza oggi più che mai vivono una gran confusione, e nella confusione le anime sono più fragile, si convincono di tante cose, tutte possibili apparentemente, ma quanto vere?

Ho deciso ormai da qualche tempo di differenziare il blog da quelli che sono argomenti più leggeri, 
a quelli più sentiti, inutile dire che l'altro fa cinque sei volte i visitatori che fa questo, con tanti di commenti, e però io sono fiera di tenere questa linea, pur avendo perso tantissimi passanti negli ultimi due anni.

Spesso non sono convinta nemmeno io di scrivere qui, perché poi i libri vivono altrove, allora le cose a cui si tiene molto, forse è meglio lasciarle alla carta stampata. le cavolate, pagano un secondo della giornata, così come i passanti che spesso non sono nemmeno simpatici, o devono dire la loro cavolata paragona ad un altra cavolata, ma non è più una critica le giornate sono anche questo. 
Insomma, io ringrazio quei dieci :) che so che ci sono coerentemente da anni, non quelli che arrivano per far statistica, quei dieci sempre quelli ! che non se ne sono andati... comunque vada che vada bene a tutti quelli che nonostante questo mondo sanno ancora amare...

gisy

6 commenti:

Fabio Antonelli ha detto...

Quelli che nonostante questo mondo sanno ancora amare... potrebbe essere ache il titolo di un film, ma a chi farlo girare?
Comunque trovo il tuo discorso molto coerente e trovo bello il fatto che ti senta fiera di quelli che ti sono rimasti fedeli anche quando hai cercato una linea più colta o forse meglio solo meno frivola.
Spero di essere tra questi

Anonimo ha detto...

Bene, mi fa piacere che sei contenta per il libro finito.

Le cose evolvono, ed è naturale,
"addattarsi" un pò alle circostanze, senza stravolgere il proprio pensare e modo di essere.
Appunto i "compromessi".

Buon proseguimento, per il tuo lavoro.

paolo
barbar

Anonimo ha detto...

Si ama a prescindere dal mondo (che poi rimane il migliore ei mondi possibili; almeno per il fatto che il mondo esiste così com'è).

E se così non fosse la parola "amore" sarebbe già scomparsa nei secoli dei secoli dei secoli.

Che, a volte, ci si dimentica di vivere da privilegiati. E che, forse, ci si lamenta più per noia che per vera necessità.

La vera rivoluzione venne scitta nei vangeli: ama il prossimo tuo come te stesso. E a scrivere una frase tanto lontana dall'uomo deve essere stato per forza dio.

Ad maiora
Stefano (che passa poco; ma che passa)

Alex ha detto...

..sono tra quelli che ti riconosce in quanto essere, e non solo come scrittrice, quindi per me non hai bisogno di scrivere un nuovo libro per essere riconosciuta, ti leggo sempre con piacere, sia quando affronti argomenti leggeri sia quando fai riflettere, qualcuno può fare confusione forse, ma per me sei sempre la stessa Gisy, che passa da Ciampi al fetish e da Play Boy alla morte, in fondo la vita è fatta di tutte queste cose insieme, siamo noi che per comodità amiamo dividere e separare le cose, ma anche Piero si sarà fatto un sacco di risate in vita sua eh, non è che stava sempre a bere e a cantare canzoni tristi e disperate...

Anonimo ha detto...

passo per caso e in fretta. leggo. stessa passione: la scrittura. stesse problematiche. ci sono cose che vorrei chiederti.

approvo anche la tua linea editoriale in questo blog :)

ciao

Dis

www.seekandsift.splinder.com

Gisy ha detto...

Chiedi pure...quello ancora non costa ! non qui almeno...

:)