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IN LIBRERIA

19 gennaio 2010

L'imbarazzo della scelta

Oggi son stata a Parma e faceva un freddo, ma un freddo che per fortuna mi son ritrovata nella borsa due paia di guanti che cambiavo a vicenda per capire se un paio teneva più caldo dell'altro, e in effetti poi ho privilegiato quelli di color rosa.

In questi mesi ero un pò triste perché mi riusciva male di scrivere cose che avevo in testa, ma non riuscivo a  mettere giù. Ci son delle volte che penso che non farò mai più nulla che ha a che fare con lo scrivere, poi altri che mi dico che è impossibile, poi delle volte riesco a non pensarci per qualche settimana e mi pare che mi son liberata da un sacco di demoni, editoria, editori, scritti, scrittori, soprattutto i primi due comunque, e di tutte quelle persone che mi mandano i loro manoscritti, che io non ho niente in contrario, ma sono un'esagerazione considerando che io non sono un editore che che non posso stamparglieli  personalmente, e poi si incazzano pure - ma accidenti quanto son permalosi gli aspiranti scrittori, ultimamente vanno d moda i gialli, il gothic, noir...ecc.

Insomma arrivano questi che io in genere non conosco, fanno naturalmente finta di interessarsi a quello che scrivo, ma sapendo che è una finta spesso son molo vaga, perché è un pò come quelli che ti chiedono come va e poi, guardandosi bene dall'ascoltare come stai appunto e subito dopo che rispondi - ti dicono per due ore e mezza ininterrotte come stanno loro.
In ogni caso tutto questo per dire che al di là delle tante voglie di lasciar lì, e darmi all'ippica come si dice, ho iniziato da poco due lavori, uno che riguarda un libro su Max Manfredi (un artista italiano che amo particolarmente) e che com'era prevedibile (dato che come per Ciampi gli appassionati sono un nicchia molto forte, ma pur sempre una nicchia, ma molto forte per fortuna aggiungo ancora) uscirà per il mio primo editore, se tutto va bene, e l'altro un romanzo un pò più leggero, leggero se si può dire, nel senso che è più simile a quello prima "La ragazza definitiva" quindi se "Vorrei che fosse notte" vi è piaciuto questo di sicuro farà schifo, se viceversa l'altro vi è piaciuto ci son buone probabilità che piaccia, o magari non piace lo stesso né uno né l'altro che tanto, siamo in talmente tanti che si scrive che c'è solo l'imbarazzo. Della scelta? Non saperei.

7 commenti:

Puzza87 ha detto...

Forse meglio lasci perdere veramente con lo scrivere. Mi hai ucciso un po' e un congiuntivo in manco 4 righe.

Gisy ha detto...

Sì infatti, è quello che pensavo anch'io.
Troppi morti.

Fabio Antonelli ha detto...

Che notizia!!! Attendo con trepidazione il libro su Max Manfredi di cui sono amico, amante (in senso musicale intendiamoci) oltre che curatore del suo MySpace.
Un abbraccio.

Gisy ha detto...

Eh, ci tengo molto anch'io vorrei avere un sacco di tempo per potermi dedicare proprio come vorrei a queste cose, che son cose che ti reintegrano l'anima... in mezzo al grigiore dei vari doveri.

Mr K ha detto...

Non dare ascolto agli invidiosi ! Vai avanti e fai quel che vuoi fare !

Anonimo ha detto...

oggi sulla prima pagina dell'Unità:

"Andare camminare lavorare/il passato nel cassetto chiuso a chiave/il futuro al Totocalcio per sperare/il presente per amare/non è il caso di scappare/andare camminare lavorare/andare camminare lavorare/dai, lavorare!Piero Ciampi"

I tuoi personaggi sono di nicchia: per intenditori.


Mi fa molto piacere che pubblicherai nuove opere.

paolo
barbar

Gisy ha detto...

beh, Piero Ciampi è senza dubbio per me stato un grande amore, e nessun altro libro potrà essere paragonabile, a quello proprio per quello che ha rappresentato farlo, scoprire, conoscere.
Difficilmente sarà comparabili con altri sia autori. Poi per me è stato un insegnamento davvero fondamentale.
Autori che voglio trattare sicuramente per me hanno qualcosa da dire, anche se di sicuro quello di oggi è una considerazione più cerebrale, per quanto anche emotiva, lì avevo proprio avuto la sensazione che Ciampi mi abbia cercato per aiutarmi e tante cose...
con i vivi funziona diversamente !
è una bellissima notizia che l'Unità ne parli. E dal 2005 devo dire che l'informazione su Piero si è intensificata notevolmente, così come quelli che tramite le informazioni son arrivati a conoscerlo e quindi a potersi graziare !

L'altro è un romanzo, più simile al secondo, c'è chi li odia quei libri perché li considerano meno libri, un pò lo penso anch'io (cioè nel senso che siano meno letteratura), ma non per questo non si possono gustare...