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23 dicembre 2009

Natale, (poesia di Baldini)


Per Natale cosa dirvi carissimi che leggete, che passate di qui, che fare gli auguri ormai si fanno e troppo spesso si fanno anche troppo perché ci si sente di doverli fare. Invece vorrei che un sentimento vero si accendesse nel cuore e allietasse nella calma, non nella frenesia (ma poi far discorsi si va sempre finire nella retorica che con i sentimenti ha poco a che spartire)e allora lascio questa poesia dialettale del grandissimo Raffaello Baldini (con traduzione), e spero che un pò ancora si possano riconoscere queste sensazioni, quelle facce, quei rumori, quei colori e quant'altro...
  

Nadel

Ch'un avnéss mai Nadèl,
i lòmm, la bòba, al machini, la zénta,
ch'un s pasda invéll,
'na préssia tòtt, bèvar alzèd, pachétt,
la nèbia, al fazi lòstri di mazlèr,
auguri, auguri, chèrti culurèdi,
al melarènzi sérbi,
agli anéusi, i féigh sécch, ch'i t s mètt tra i dint,
spatàsi, ucèl panèd, tòsa, sgadèzz,
butàighi tott zàisi fina agli òt,
e la matéina dòp 'na ferma, un zétt,
u s sint caminé in piaza qualcadéun,
l'inznìr e' pòrta fura e' chen, adlà
l'Alba la guèrda la televisiòun,
e' pèpa e' fa i auguri in trenta lèungui,
pu i pi sòtta la tèvla fina al tre,
ch'u s fa nòta t'un sbréss, e tè disdài
te schéur, csa fét acquè? t vu un pèz 'd tiròun?
mo zènd la luce, l'era schéur cumpàgn,
an,la vzéiglia, quant l'à sunè e' telefan,
chi parla? non si sente, l'era li,
da dalòngh, pronto, pronto, non si sente,
pronto, chi parla? pronto,
non sento niente, e invìnci ò sentì tòtt.

Natale

Non venisse mai Natale,
le luci, il chiasso, le macchine, la gente,
che non si passa da nessuna parte,
una fretta tutti, baveri alzati, pacchetti,
la nebbia, le facce lustre dei macellai,
auguri, auguri, carte colorate,
le arance acerbe,
le noci, i fichi secchi, che si mettono fra i denti,
spinte, occhiali appannati, tosse, segatura,
negozi tutti accesi fino alle otto,
e la mattina dopo, un fermo, un silenzio,
si sente camminare in piazza qualcuno,
l'ingegnere porta fuori il cane, di là
l'Alba guarda la televisione,
il papa fa gli auguri in trenta lingue,
poi i piedi sotto la tavola fino alle tre,
che si fa notte in un batter d'occhio, e tu seduto
nel buio, cosa fai qui? vuoi un pezzo di torrone?
ma accendi la luce, era buio uguale,
l'anno scorso, la vigilia, quando ha suonato il telefono,
chi parla? non si sente, era lei,
da lontano, pronto, pronto, non si sente,
pronto, chi parla? pronto,
non sento niente, e invece ho sentito tutto.)

6 commenti:

Davide ha detto...

ciao Gisy...buon natale :-)

albanopower ha detto...

bellissima...

L

Ilaria ha detto...

Buon Natale, cara Gisy :-)

Anonimo ha detto...

Eh già, non venisse mai natale! Ciao

gianf

Anonimo ha detto...

ho sentito, ascoltato...

Buon proseguimento

paolo
barbar

Gisy ha detto...

;) grazie a tutti !