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IN LIBRERIA

02 ottobre 2009

Quando "Lady morbosità" si chiama "scorrettezza giornalistica"

 


















Dopo una settimana cominciavo a guarire un pò, poi come sempre quando sei lì lì per riprendere qualche energia, succede sempre qualcosa che ti fiacca di nuovo.

Bene, ho sempre parlato maluccio in genere dei giornalisti, anche se sappiamo che generalizzare va male. 
Però quando tocca, tocca.
In pratica mi viene chiesto un articolo su di me, visto che è uscito l'ultimo romanzo, non solo sul romanzo, ma in generale. Io dico va bene, anche se sarebbe meglio parlare del libro, e soprattutto visto che questo allegato è esce Vicenza evitare frasi e considerazioni che potrebbero sollevare polemiche nel mio paese d'origine, dato che lì ci abitano comunque mia mamma e mio fratello.
A me mi importa relativamente, ma come ognuno di noi sa, ogni nostra azione ha sempre dei riscontri su terzi, e quindi credo sia giusto tenerne conto.
In via precauzionale, prima della pubblicazione mi faccio rimandare l'articolo, e lo correggo, lo correggo molto, ma va bene, è corretto, e do l'ok, per la pubblicazione.
Non sento più nulla per un po'.
Poi ad un certo punto chiedo, ma come non doveva uscire l'articolo?
Sì è uscito.

e si trova a pag 94 di questo PDF
in ogni caso se non avete voglia di aprire il pdf, il titolo che apre l'articolo che avevo raccomandato di non essere infarcito di volgarità, viene titolato LADY MORBOSITA',  ecc ecc ecc. Io ci rimango di stucco, perché mi ricordavo della buona parola, come al solito la buona fede la va sempre a prendere il quel posto, senza alcun riguardo, ma magari avrei dovuto ringraziare, massì tutta pubblicità...avanti. grazie signori grazie.


la prima cosa che mi viene detta, è che chi ha scritto il pezzo non ha alcuna responsabilità sul titolo. Non scrivo il resto perché sarebbe anche per me di cattivo guasto e mi abbasserei a queste persone che sfruttano la loro morbosità non vedendo l'ora di dare pacatamente della poco di buono, (per non dire altro) a qualcuna, ma con dei modi garbati e patinati, forse secondo i loro criteri.
Semmai i furbetti sono loro, che prima ti dicono una cosa, poi ne fanno un'altra, e dopo ancora cercano delle giustificazioni per quello che fanno, ma che poi, chi se ne frega, tanto una persona che non è un nome potente la si può trattare come si vuole no?
No, dico no. E sono molto incazzata per questo.
Perché non sono femminista, ma il trattamento rimane sessista e scorretto dove sembra che se son riuscita a fare qualcosa sia grazie al sesso, anzi peggio alla morbosità, ma non fatta in romanzo, fatta in persona.

Insomma, io credo che anche se questa persona che ha scritto l'articolo (da me revisionato), non ha effettivamente potere sul suo caporedattore non sia comunque giustificato nell'avergli fatto passare un tale titolo dicendomi "sai, eh il sesso tira sempre" -
cioè questa volta cosa centra? Tra l'altro non c'è quasi nessuna attinenza tra il titolo e l'articolo, che (il sottotitolo) è pure scorretto affermando che sul sesso spinto ne ho scritti due.

E i libri sul sesso spinto secondo il colto caporedattore sarebbero due, non uno, quindi forse se non sa scrivere non sa nemmeno contare, o forse chissà leggere.
o forse, l'altra ipotesi, lasciamo perdere.

Siam messi bene.
 




6 commenti:

Ilaria ha detto...

Neanch'io sono femminista, ma di questi tempi mi sento quasi "costretta" a diventarlo, almeno un po'...
Sul titolo hai ragione, ma soprattutto sul sottotitolo ("il sesso spinto raccontato in maniera furbetta", frase che ripete pure nell'articolo, associata a "porta di servizio"... mah!). Penso che se davvero il giornalista non poteva influire in alcun modo sul titolo, non doveva neanche prometterti niente.
Però nell'articolo spiccano le tue parole, se uno non si ferma al titolo riesce ad avvicinarsi al mondo che vuoi esprimere. Anche la chiusa dell'articolo è bella. E infine complimenti per le foto, soprattutto quelle in bianco e nero, sei proprio bella ma non semplicemente "bella", hai uno sguardo profondo, emerge la tua persona, non solo l'aspetto :-)
Sono contenta che di salute stai meglio :-)

Delilah ha detto...

Mi dispiace :(

Il mondo pare vada avanti e gossip e cattiverie. Ma tutto ciò è di una tristezza incredibile :(

Alex ha detto...

Sì dispiace appunto perché è evidente la malafede di chi ha confezionato il titolo e il sottotitolo, che poi come hai giustamente notato anche tu poco hanno a che fare con il contenuto dell'articolo, a questo punto bisognerebbe vedere di chi è la responsabilità, lungi da me difendere la categoria dei giornalisti (non me ne frega niente e non sento nessuna appartenenza) però talvolta capita che i titolisti facciano di testa propria, dando un'occhiata superficiale all'articolo e poi sparando dei titoli a effetto che poco hanno a che fare con l'articolo, è capitato anche a me, mandi un articolo con un titolo e te ne ritrovi un altro che cambia il senso a tutto il resto, senza poter far niente perché ormai è stato pubblicato, è vero quindi che spesso chi scrive l'articolo non ha potere di decisione sul titolo, anche se ne scrive uno poi glielo cambiano in un secondo momento e neanche glielo dicono...

Anonimo ha detto...

sembrerebe quasi, che dopo che hai concordato l'articolo, raccomandando a non risaltare su certi argomenti, per non fare danni ai parenti dove esce il giornale, qualcuno in quella redazione abbiamo volutamente pensato un titolo e un sottotitolo per fare proprio quello "lasciamo che la gente mormori..."

paolo
barbar

Anonimo ha detto...

Il problema è radicato in una superficie molto più solida rispetto quella degli stolti che parlano a vanvera. Qui c'è della gente che di lavoro scrive sopra un giornale, concettualmente una rivista è un nodo di cultura e informazione marcita nel divertimento, nel "caso" o nel gossip come oggi tutti dicono. Bisognerebbe eliminare tutti questi giornali che altro non sono che purea di cretinate. Questa è gente che non ha cultura, un certo tipo di cultura nel trattare. Basta con Questa cosa del titolo che deve fare effetto, hanno rovinato, storpiato, accecato migliaia di persone con questa politica del consumare solo ciò che stimola l'appetito. Querela è il minimo, solitamente le persone quando gli infili le mani in tasca si svegliano, o perlomeno si ricordano di avere una vita disastrata dai titoli ad effetto.

Trincia-Senna

Gisy ha detto...

@ Ilaria - Purtroppo è sempre male fidarsi degli sconosciuti, soprattutto quando si capisce che non usano il cuore - anche quelli che hanno eventualmente buoni intenti, o dicono sia così - va a finire che trovi l'ennesima sgradevole conferma - la mia incazzatura peggiore rimane per la televisione, ma ad occhio e croce è solo una questione di "potenza gerarchica dei media" la scorrettezza. Poi qualche volta, rara capita anche qualche bella sorpresa, ma rara.
L'articolo per fortuna l'ho rrevisionato ma poi appunto alla gente resta impresso il titolo e sottotitolo questo è.

Le foto eh le foto, a me a volte pare impossibile di essere la stessa persona delle foto. Forse non solo a me.

Salute così così, nel senso meglio, ma ho cominciato a prendere l'antibiotico solo ieri e quindi son davvero senza forze, anche se domani dovrò cercare di riuscire andare al lavoro :(

@ Alex - Sì, va bene, ma dal momento che si era precisato io non trovo molte attenuanti...
o per lo meno poteva dirmi, ah guarda l'articolo va bene, resta come lo hai revisionato tu, ma poi non si sa mica col titolo cosa succede.

Come ben sai 4/5 della gente alla fine legge praticamente solo titoli e sottotitoli...il resto lo legge una minoranza, e in ogni caso, avevo specificato che a vicenza soprattutto possono creare qualche dissapore a mia madre, perché nei paesini è così, come ho scritto anche nel pezzo, ma se poi il titolo è Lady Morbosità, cosa conta quel che dici?

mah

vien voglia davvero di fare markette, anche con le cose che si scrivono perché poi sta gente cosa gli cambia tra una cosa sentita e una farlocca?

@ Paolo -Sì, sembra davvero fatto apposta, visto e considerato la frase di chiusura dell'articolo, ma non voglio fare quella che ci pensa troppo, anche se...è logico che un titolo così fa dire certe cose anziché altre. Tanto è audience no?

@ Tricia Senna - Credo che nemmeno una tirata d'orecchia a mò di querela farebbe realmente capire lo sbaglio, o farebbe sentire moralmente in torto
Questo cercano, questo danno. Danno in tutti i sensi, ma finché è sugli altri...
Certo forse rinsavirebbero, per quel momento in cui pensano di potersi salvare a faccia.
Non basta scrivere titoli per avere cultura, non basta nemmeno scrivere articoli, non basta nemmeno scrivere libri, non basta nemmeno avere cultura...