Però mi ha fatto specie domenica cambiando canale sapere di questa notizia di stupro: una ragazza di 15 anni è stata stuprata da 8 ragazzi di qualche anno in più, e questo è successo a Montalto prov di Viterbo.
La cosa che fa specie è come il paese si sia accanito contro la vittima, la ragazzina anziché gli 8 ragazzi.
"Alcuni abitanti di Montalto, interpellati sulla vicenda con una telecamera nascosta, dichiarano invece "Io solo a quella lì e alla mamma le avrei impiccate e basta perché questi sono tutti bravi ragazzi". E un altro: "È una ragazzinata perchè prima di tutto è colpa sua, di quella lì".
"Lei già le aveva fatte altre ammucchiate...oltre a quella gita in cui aveva provato a denunciare questi altri...", dice ancora un altro. "I racconti erano che lei faceva proprio la zozza", un altro ancora. E "stà ragazza invece di venire qua a rompere a Montalto, l’avesse fatto a Tarquinia. Ma non era meglio?".
Queste son solo alcune dichiarazioni penso allucinanti, la cosa che più mi ha fatto specie è vedere in questo servizio, un padre di uno dei ragazzi condannati essere inferocito davanti le telecamere per trovare giustificazioni balorde al fatto successo, e per di più, quando un''unica donna di tutto il paese ha preso le difese della ragazzina, il padre di questo ragazzo la inseguiva anche dietro le telecamere in segno di disapprovo, in maniera manesca, cercava di levarla dal campo dell'inquadratura, quando lui era attorniato dai "suoi sostenitori".
Un'altra giustificazione che gli abitanti reputano attenuante è che la ragazza nel pomeriggio stesso avesse avuto un altro rapporto sessuale... e quindi beh ovvio se ce l'ha avuto anche nel pomeriggio, cosa volete che sia uno stupro la sera.
Altre voci che sia abituata a ammucchiate ed orge.
Allora io dico, ma quel padre come gli abitanti di quel paese, possono essere così ottusi da capire che tra volere una cosa e non volerla c'è una sostanziale differenza?
Se anche quella ragazzina, che io non conosco, (ma penso che come molte ragazzine possano sperimentare più o meno liberamente la sessualità alla sua età in maniera più o meno esplicita, e questo non è certo un crimine), sia la più zoccola del paese - che sia vero o no che sia abituata ad avere rapporti frequenti con coetanei o anche ammettiamo orge, questo leggittimizza un branco di ragazzi ad abusarne contro la sua volontà?
Questi così detti "figli di buona famiglia" e che durante lo stupro "si è divertita anche lei" come li hanno definiti i giornali del posto, hanno diritto a schierarsi pubblicamente tra l'altro dalla parte dei carnefici "dicendo idiozie simili, senza alcun rispetto per la vittima? -
Anche fosse stata la più prostituta dii tutte, nemmeno ad una prostituta gli si deve togliere il diritto alla propria dignità, alla volontà di sottrarsi a dei deficienti che non sanno tenersi il pisello dentro le mutande.
In ogni caso, questa gente di paese pure davanti le telecamere non è riuscita a far tacere la propria ottusità con parole e gesti. Complimenti, bei progressi, province e meno. La bigottaggine e l'ignoranza fa veramente schifo.
8 commenti:
Visto la BECEROCRAZIA che ci governa, il comportamento "cinghiale" di questa gente, non mi sorprende minimamente.
Sì, è incredibile e fa incazzare questa ottusità, che ahimè continua ad avere sia tacitamente che no una certa solidarietà.
ho visto anch'io lunedi in un telegiornale, la scena di quel padre che ha interrotto la donna,
che parlava a favore della ragazza,
minacciandola oltre che verbalmente
anche con minaccioso movimento delle mani..
Sono d'accordo con te, nessuna donna, neanche un prostituta di strada, può essere costretta contro la sua volontà, altrimenti è
violenza e stupro.
paolo
barbar
Sì, scende una tristezza a vedere quelle scene, pensava di riscattarsi a farsi vedere in quel modo?
Si capisce proprio che razza di educazione può aver dato ad un figlio, se cerca di mettere a tacere le persone davanti le telecamere accese...penso che in privato abbia ancora meno freni.
Poi son supposizioni, però...
Per quanto riguardo la ragazza sia chicchessia, ma al limite, pure se una girasse nuda non si dovrebbero permettere di farle nulla !
La cosa che temo di più è proprio questa becera ignoranza.
Dilagante, purtroppo.
Stesso discorso per il flirt.
Da queste menti limitate si sente spesso legittimare l'abuso maschle nei confronti ragaze/donne che amano flirtare e fare un pò le troie..
Il fatto è che questi ottusi animale non sanno nemmeno cosa significa l'erotismo. Pensano solo a possedere come cinghiali.
Non riescono a concepire che ci possa essere un erotismo pure fatto di atteggiamenti e che non necessariamente si deve "materializzare".
Non riescono a capire che il FLIRT non è un INVITO a essere scopate....
E poi se ne escono con "gioca pure, non ti lamentare poi se qualcuno te lo mette dentro anche se non vuoi".
Ignoranti, rispondo io. Se io gioco e provoco e sono un pò troia mi lamento eccome se qualcuno mi prende con la violenza senza il mio consenso. Solo perchè non sanno tenere a bada il proprio pisellino... Scusa Gisy per la schiettezza del linguaggio, ma questo discorsi retrogradi mi fanno imbestialire!!!!! ciao :)
Sì, è vero c'è una legittimazione, che spesso secondo me è proprio culturale, ovvero che deriva anche senza che certe persone se ne accorgano dalla cultura maschilista che ci si porta addosso.
Addirittura uno intervistato del posto ha detto "beh l'occasione può fare anche l'uomo stupratore- anche anche" ha detto alla giornalista.
Ci sono in ogni caso provocazioni e provocazioni, un conto è te la dò e ti denuncio e lì c'è il torto marcio; ma "te la prendi perché te immagini che visto che la dò a chi mi pare non è così grave in fin dei conto se vieni scopata da 7-8 persone in più, tanto, più o meno cosa cambia?"
e anche se ammesso questa ragazza, avesse flirtato con uno dei ragazzi, ammesso, io non credo che abbia flirtato con tutti e 8, almeno non contemporaneamente da fargli credere di voler essere presa brutalmente da un branco diciamolo di beceri per 2 ore a turno.
Il risultato che è colpa sua certamente, e pure il giornale a sostenere l'imbecillità, ma di questo non sono molto scandalizzata è che siamo nel 2010.
Anch'io son incazzata nera, ma come al solito i commenti si sprecano più per le puttanate che per cercare di cambiare queste cose.
Te vojo ariccontà 'n fatto, piuttosto esplicativo su quanto conti l'humus culturale e piuttosto dimostrativo di ciò che vado dicendo da anni sulla scia di Le Bon, Milgram, Zimbardo, Arendt, ovvero che il nemico non è tanto il dittatore, quanto il suo cameriere; il problema non è Hitler: il problema è tuo zio; il carnefice è il tuo vicino di casa.
Quando giocavo a pallone (avrò avuto sedici, diciassette anni), nessuna squadra andava volentieri in trasferta a Montalto, perché quelli della Maremmana - squadra locale - la buttavano sempre in rissa, compresi gli adulti. I calciatori ti davano ginocchiate a gioco fermo, calci in petto, ti sputavano addosso; persino l'allenatore ed il dirigente, quando passavi vicino alla panchina, dal niente ti tiravano oggetti, ti buttavano via il pallone, ti insultavano e ti minacciavano, così, senza motivo, e gli arbitri non facevano niente perché sapevano che rischiavano di essere linciati da mezzo paese che veniva a vedere la partita. Più il giocatore adolescente faceva qualcosa di indegno, violento e disonesto, più otteneva il plauso soddisfatto di genitori e spettatori adulti. C'era addirittura il centravanti che, quando l'ala sinistra, il povero Ramzi (ancora mi ricordo come si chiamava, da quanto mi stette nel cuore!), marocchino, aveva il pallone fra i piedi, cominciava ad urlargli: "Passala a me, negro de mmerda! Ne li spojatoji t'ammazzo, negro!". E Ramzi era pure bravo. Massacrato dai suoi stessi compagni.
Un clima irreale, un'aria pesante, irrespirabile, un'atmosfera parossistica da film di Marco Risi. E pensare che il calcio, il campionato, a cui tenevamo così tanto, doveva essere un divertimento, per noi che eravamo soltanto dei ragazzini.
Un giorno un mio compagno di squadra disse: "E que' è gente da riformatorio. Tra qualche anno se li ritrovamo in televisione che hanno commesso qualche stupro".
Tant'è...
Ovviamente Montalto non era, non è, un caso isolato: succedeva in maniera più esagerata esattamente ciò che accadeva in altri campi di altri paesi. Ricordo per esempio quando un anziano tifoso a Civitella d'Agliano, altro borgo minuscolo, mi sventolò una roncola sotto il naso per intimidirmi dopo che avevo rubato alla grande il pallone all'attaccante avversario (ero bravo, sa' :-D).
Vengo da una terra dura, rozza, la Tuscia, la cui cultura contadina è tuttora profondamente radicata e profondamente maschilista. Ed in questo, in fondo, non è diversa da qualsiasi altro posto al mondo. L'ignoranza diffusa e la grettezza estrema rendono solo più evidente e palese questo maschilismo insopportabile. Meno taciuto, meno strisciante e più sbandierato. Ecco perché non mi ha particolarmente stupito la vasta parte di Montalto stretta intorno agli stupratori che si espone orgogliosamente in televisione: come dire, conoscendo il carattere locale, me lo aspettavo.
@ Claudio - purtroppo la provincia spesso e volentieri è così, non solo la provincia poi ha i suoi svantaggi.
Pure io son venuta via da un paese che non era veramente il massimo, non posso dire ai livelli di Montalto, ma nemmeno così distante alla fine.
L'idea è che nella città sia più facile trovare la violenza esternamente, e che in quei paesini sia più rannicchiata nelle case, nella vita comunitaria che spesso coincide con una grande bogottaggine, non solo l'idea di redenzione, ma "era gente per bene andava sempre a messa" ad esempio, insomma la facciata anche quando poi sotto le violenze ci sono eccome, non solo quelle un modo molto rude di interpretare la realtà in cui si vive.
E credo tra l'altro che internet e le nuove tipologie di comunicazione non facciano altro che aumentare i dislivelli in certi posti, è come se si sommassero due ignoranze, dato che se non si risolve una prima non c'è modo di reinterpretare correttamente una seconda realtà.
L'episodio che mi racconti è esemplare di come sia quella mentalità, non capiranno mai di essere davvero nel torto.
E' questa la cosa che più fa incazzare, anzi penseranno che son trovate mediatiche per tirare l'attenzione, e che appunto come diversi ragazzi dicevano ah se c'ero anch'io eravamo in 9 indagati anziché in 8. bene, questo vuol dire non rendersi minimamente conto della gravità della cosa.
Non voglio pensare quante persone in quei contesti sia nord che sud sono corretti a subire e impossibilitati dalla paura del giudizio nel farsi giustizia.
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