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News e appuntamenti


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IN LIBRERIA

08 ottobre 2009

Gianni Elsner

LA cosa che sempre mi ha coinvolto di più a lavoro "giornalistico" se così si può dire, è lavorare sul ricordo, il ricordo degli altri che portano in sé preziose testimonianze di vita propria e altrui, quelle parole, quegli scrigni preziosi che possono portare in sé dei germi per la conoscenza emotiva.
Per me quello che più ha valso nella mia vita,è sentire i modi di vivere di tante altre persone che son vissute in posti diversi dai miei, in anni diversi, in situazioni diverse, persone che però per qualche motivo sentivo che avessero qualcosa di "luminose" per me.
Magari non per altri, ma come Ernesto Mussi un strepitoso signore anziano livornese amico di Piero Ciampi mi disse "le persone al mondo sono legate tra loro da un ombelico universale" si riconoscono tra loro al di là del tempo e dello spazio.
Perché questo avvenga, credo sia importante far conoscere proprio attraverso l'ascolto, e riportare queste conoscenze per poter dare questi scrigni, a chi ne può trarre emozioni, far capire un proprio presente tramite altri passati.
Sempre Mussi diceva: "la verità è una pietra scolpita, e proprio per questo non la puoi scambiare" - intendeva proprio quel sentimento che non può essere scalfito, perché brilla di eternità e così com'è attraverso qualunque evento, tempo, luogo, lo puoi riconoscere e sentire che ti apartiene anche se è già stato vissuto, e splende ancora perché tu in quel momento l'haii riscoperto rivive grazie a te, e te rivivi con più lucidità grazie a questo sentimento.  La letteratura come l'arte in generale, e le vite hanno questo potere estensivo ed intensivo allo stesso tempo.


Perché oggi son così sentimentale. Bè.
Ieri mi è arrivata la mail dove mi dava la comunicazione che è Morto Gianni Elsner, a molti di voi questo nome non dirà gran ché, ma lui fu un grande amico di Piero Ciampi e uno dei primi che intervistai per fare quel libro.
Mi colpì quel suo amore infinito per Piero, quella sua stima, il fatto che da 30 anni teneva su radio una trasmissione titolata proprio come la canzone di Piero "Te lo faccio vedere chi sono io". E tanto era l'affetto, tanta la riconoscenza.



Qui la notizia ufficiale 


qui come avevo aperto la sua testimonianza su Piero  sul mio libro "Una vita a precipizio", 



Piero già stava male e quando gli chiesi cosa maggiormente avrebbe desiderato mi rispose: “Un fiore…”
Lo annunciai attraverso la radio e il giorno dopo, all’ospedale, centinaia di persone attendevano fuori dalla porta, tutte con un fiore in mano.
La sua era una stanza da venti letti, l’ho fatto sedere, lavato e pettinato e come per un’azione di teatro ho dato il via. Tutti sono sfilati davanti a lui, lasciandogli il loro fiore, da vivo, non da morto! Gli riempirono il letto, e lui, tra l’incredulità e la commozione: ”Ma sono tutti per me? E gli altri?”, “Sì, sono tutti per te, gli altri avranno tempo…”
Morì il giorno dopo, il 19 gennaio.

  (....)

"Nel ’76 decisi di cominciare in radio una trasmissione parlata, la così detta “talk radio”, dovevo darle un nome e avevo in mente un titolo di un brano di Piero, ma non riuscivo a decidere quale. Andai a casa di Luciano Re Cecconi (un caro amico che faceva il calciatore nella “Lazio”) gli portai tutta la discografia di Ciampi e gli dissi:”Luciano, domani devo cominciare un programma in radio. Intanto che io gioco con i tuoi bambini, tu vai di là, ascoltati i dischi e scegline uno che possa essere la sigla del programma radiofonico”. Lui andò, dopo un’oretta e mezza tornò, mi guardò e mi disse: “Te lo faccio vedere chi sono io!”.

E quella fu la sigla che da 27 anni passo in questa mia trasmissione due volte al giorno… non l’ho mai cambiata.
Credo che in qualche modo questo evento abbia continuato a tenerlo vivo…

 

 

  (....)



 Una delle sue frasi che mi rimase più impresse fu questa riferita a Piero




"Anche la critica recentemente lo sta rivalutando; è come il vino: più passa il tempo più diventa buono. Ma mi chiedo ora: a che pro? Credo si debba pensare alle persone soprattutto finché sono vive".

Credo che Gianni abbia avuto tante persone in vita che lo hanno adorato, che gli hanno voluto bene, ha avuto questa fortuna - è una gran fortuna - e come lui diceva trovare un modo per tenerlo vivo, ricordarlo e non solo il giorno del suo funerale.


2 commenti:

Fabio Antonelli ha detto...

"Credo si debba pensare alle persone soprattutto finché sono vive"...

E' un pensiero che ho avuto anch'io in più di una occasione pensando ad un altro grande e geniale artista, mi riferisco a Max Manfredi. Quando si accorgeranno della sua grandezza sarà forse troppo tardi e temo che anche il Tenco di questo 2009 non potrà servire più di tanto a renderlo noto al al grande pubblico in un mondo dettato solo dal vil denaro.

Alex ha detto...

Sì l'ho saputo e mi è dispiaciuto molto, Gianni Elsner era di Merano come mio padre e vecchio amico di mio zio, io non l'ho mai conosciuto di persona ma sapevo della sua passione per Piero, oggi ho saputo che se ne è andato pure Maurizio Viola, grande fotografo musicale e ideatore della rassegna "Generazione X" all'Auditorium di Roma che ha lanciato tanti giovani talenti, voglio ricordare anche lui qui...