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03 settembre 2009

Sasso rosa sasso blu


Uno dei cari ricordi della radio e' salvatore adamo, una canzone alla quale son molto legata, perché il testo allora mi faceva sognare , era un testo effettivamente diverso dai soliti, e bella la melodia. Poi col tempo ho ricollegato che l'autore era quello che cantava "La notte" canzone molto più nota... L'ho trovata grazie a qualcuno che l'ha caricata su you tube, anche se non si sente ottimamente, ma che importa, l'impotante è che che ci sia.

Sasso rosa sasso blu


Era un giorno d’autunno perduto nel tempo
camminavo in un parco spazzato dal vento
mentre stavo sognando un vecchietto passò
e dalla sua vecchia mano qualcosa cascò
era un piccolo scrigno a due passi da me
ma perché la lasciato cadere perché
ho seguito il fantasma sparito laggiù
lo chiamato ma invano non c’era già più
era forse un tesoro caduto per me
io lo presi tremando e lo scrigno da se, si aprì
c’erano solo due sassi e non c’era di più
due minuscoli sassi uno rosa uno blu
ero triste perché dopo tanto mistero
il tesoro sognato era meno di zero
nello scrigno però c’è piegato un biglietto
ed il cuore mi batte più forte nel petto
sono li che lo apro e già canto vittoria
stavolta ci siamo ho in mano la gloria
niente filtro d’amore o tesoro lontano
ne regina di cuori che mi offre la mano
ne magia che mi porti lontano da qui
solo un povero foglio con scritto così
prendi questi due sassi non ho niente di più
due minuscoli sassi uno rosa uno blu
gli ho raccolti per te su una stella filante
che guida l’amore da ponente a levante
se violenza e menzogna tu avrai per compagne
queste pietre per te peseranno montagne
ma se invece rincorri i più alti ideali
queste pietre vedrai ti daranno le ali
resta giovane e pazzo vincerai la battaglia
meglio un uomo di carne che un uomo di paglia
me ne vado a morire e l’erede sei tu
dei miei piccoli sassi uno rosa uno blu
ecco un lampo e io vedo con grande chiarore
che i due sassi hanno perduto il loro colore
due minuscoli sassi uno rosa uno blu
ho vissuto ho sognato, non lo ricordo più


2 commenti:

Anonimo ha detto...

adamo, negli anni '60 era molto famoso in Italia.
I suoi 45 giri, non mancavano mai
alle festicciole casalinghe di quegli anni, molte sue canzoni melodiche e d'amore, facevano parte dei "lenti" da ballare...

Questa poesia "sasso rosa, blu"
Mi pare sia una bella metafora
della vita che passa tra generazioni, si vorrebbe lasciare
ai giovani sempre e solo il meglio della vita. Poi succede che anche il non bello rimane e prosegue, generazione dopo generazione.
Comunque bisogna sempre lasciare lo
scrigno dei sogni... affinche' il rosa e il blu non scompaia.

paolo
barbar

Gisy ha detto...

Insomma io credo voglia dire che sta a noi cosa farcene dei sogni, che i sogni dipende proprio da come vogliamo viverli, in base ai sentimento che ci innalzano o ci abbassano al cielo o alla meschinità...

è molto bello.