Ultimamente mi prende la mano di fare degli scatti al paesaggio con il cellulare.
Magari un momento che mi coglie il cielo, in quell'attimo di cedimento sentimentale tra una stanchezza e l'altra, quel moto del divagare che è in noi e che costringiamo troppo spesso alle, dalle necessità di tutti i giorni.
Allora alzo gli occhi, capisco che la stagione non è più quella del mese scorso, e mi sgorga della gioia e della malinconia.
La gioia naturalmente che siamo in preda all'autunno, non amando l'estate per me non può essere altrimenti, e la malinconia che bene o male, un altro anno si stacca, visto che vedo sempre settembre ad inaugurare "il ritorno" piuttosto che "gennaio".
Settembre, quante volte pensavo quando ero piccola al ritorno ai banchi, e che strana sensazione, di autorevolezza e riverenza mi dava.
Questa foto l'ho scattata l'anno scorsi a Bologna a novembre, oggi mentre riguardavo il cielo me l'ha ricordato. "Ci siamo al rovescio" ... e si riparte...
Mantova è stata.
C'era molta gente, anche all'evento con Paolo Colagrande, il tutto esaurito, immagino per Paolo :) gran fortuna trovarmi con un autore che ci vado d'accordo, son pochi, come poche le persone, ma gli autori peggio di solito.
L'editore dentro la sala ad un certo punto mi ha chiesto se si metteva in prima fila, perché a certa gente mette soggezione. Io ho detto che ci vedo tutto appannato, quindi alla fine, in generale il non riconoscere le facce, e il vedere quell'appannamento che l'ottusità visiva mi consente, a suo modo mi tranquillizza, quindi le persone potevano trovarsi dove volevano.
Poi per il resto quando ci son presentazioni o letture, dopo dico mi prende un senso di angoscia abbastanza sprofondifera. Non so forse penso "bè tutto qua?" o forse che mia madre pensa che il festival della letteratura sia una sagra di paese, e quindi non si ricordava di chiamarmi.
Forse è una sagra di paese, in effetti, travestita di pagine, dove però anche i prezzi dei ristoranti raddoppiano, se non triplicano idem gli alberghi.
La cosa più bella, una mensa tenuta dalla scuola alberghiera locale, dove si mangiava molto meglio che nei ristoranti, e che tutti gli invitati snobbavano un pò.
A me mi è presa nostalgia sarà che ci ho riconosciuto quella riverenza, e quel senso dell'impeccabile e dell'orizzonte che ogni studente ha i primi giorni di scuola.
2 commenti:
si, le nuvole ieri erano belle cariche di grigio d'autunno, e relativa pioggia.
La tua foto mi ricorda "Steet View" di google, con cui puoi curiosare come sono i palazzi della via, e vedere il cielo di quel momento.
In luglio dovendo andare in una via centrale di Bologna, oltre a stampare la mappa, ho potuto vedere
in anticipo in palazzo dove dovevo andare.
Curiosando, sempre con street view, sono andato a vedere il palazzo delle belle arti.
Curioso quella bicicletta parcheggiata quasi dentro l'ingresso...
Il festival di Mantova ha "rubato l'idea della sagra", portando gli eventi nelle piazze, giardini, in tanti luoghi accessibili a tutti, anche a chi non ha il biglietto per il posto a sedere. Usando tende e stand.
Poi si sa, gli operatori economici,
quando possono ne approfittano...
Ricordo l'ultima volta che ci andai, i locali erano tutti strapieni. Anche i bar. Vidi una panetteria,
allora presi una focaccia, un pezzo di dolce, una bottiglia d'acqua, e me ne andai a mangiare
dentro il castello (dove ci sono gli avvenimenti principali) a ora di pranzo era vuoto, e trovai che non ero l'unico a pranzare al sacco, comodamente seduto in quel
bel cortile. c'erano altre persone,
anche famigliole con bambini.
ecco forse anche in questo aspetto,
un pò fa pensare agli eventi tipo sagra?
paolo
barbar
I cieli danno davvero quella sensazione di immenso, ora pensante, ora leggero, credo sia una considerazione banale,però davvero guardi in sù e pare incredibile. che abbiamo sempre un cielo sopra la testa.
Ormai con la tecnologia si può camminare davvero a tempo reale, ed emozionarci, ma spero che quel tipo di emozione non sostituisca mai quella reale !
Per Mantova, il mangiare di sicuro conviene prendere come dici tu, un trancio di pizza e una bibita, anche perché come è logico, quando c'è così tanta gente non è che il servizio sia eccellente, e per di più sapendo che gli ospiti che son comunque parecchio hanno delle convenzioni con gli ristoranti "tirano molto via" di qualità.
Appunto si mangiava meglio in quella mensa dell'alberghiera, anzi molto bene rispetto ai ristoranti convenzionati...
Sagra i dicevo un pò per la marmaglia di gente. Venerdì a Modena comincia quello della filosofia, vediamo !
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