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IN LIBRERIA

11 settembre 2008

L'imitatore di voci


L'imitatore di voci è una raccolta di racconti sotto forma di cronaca - Amo Thomas Bernhard come già si sa, nei romanzi soprattutto, ma rileggendo qualche racconto da questo libro, non posso fare a meno che rimanere stupita di come anche in forma breve l'autore austriaco sia in grado di creare degli ottimi labirinti risolti.

Questo si chiama Hotel Walhdaus

Eravamo stati sfortunati con il tempo e anche con gli ospiti seduti con noi a tavola, che erano ripugnanti da ogni punto di vista. Ci hanno fatto passare perfino la voglia di Nietzsche. Anche quando, hanno perso la vita in un incidente con la loro automobile, erano ormai chiusi nelle bare esposte nella chiesa di Silis, noi non abbiamo smesso di odiarli.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

L'odio non distingue il confine tra vivente e vissuto; d'altronde un sentimento così puro vale al punto tale che anche se l'odiato è bello che andato va rispettato custodendolo Odioso, od odiabile se intende ripresentarsi.

Perchè dobbiamo esser sempre noi viventi a trovare un compromesso? che se lo trovino anche i morti, se non un compromesso, un tentativo di contatto!

C'è un da farsi per controllare la coscienza costumosa e mantenere la cravatta ben allacciata di fronte alla caducità; anche quando questa non dovrebbe essere controllata; si può anche far schifo perchè si odia come si può esser dei santi odiatori...sopratutto quando l'odio si esprime nella sua "Sofia divina" - Virgilio. riuscire a farsi passare la voglia di Niezsche significa reprimere proprio tutto il significato d'un esistenza che maciulla il divenire e che cerca di ricreare altrove i propri lacci coscienziosi, nello sragionare così giulivo e vestito di mandragola clownistica.

Forse Nietzsche non era così lontano dalla Patristica, (volontà di potenza) si ottiene un piccolo passo verso la salvezza...ma è seppur sovrasensibile, un prodotto della ragione o dello sragiono nell'ultimo periodo.

E poi tutte quelle facce scabre che al funerale dopo aver dato giù a mangrotta finchè l'odiato era vivo, si ripresentano con la faccia da deluso per la fine del corpo e tendono a perdonarsi e a perdonare tirando una sentenza indissolubile (scusami).

Quelle lì sono l'orrido fatto a cicala, che sbraita sbraita poi appena ci fai il ciocco di mani...tak s'ammutoliscono.

Trincia-Senna

Gisy ha detto...

Sì, le mani. Ma il cuore?
Ciò che è vivo, è vivo per e sempre, non muore con la morte. Ne diviene al limite una sospensione materiale pure nel pensiero.
Ma l'odio come l'amore, e tutti i grandi sentimenti quando sono veri, non hanno, non devono avere andamenti cuspidali.

Sembre T.B. in gelo

"non faceva freddo, al contrario, ma il foehn, sa. Era dentro, capisce, che gelavo. E' dentro che si gela".

Anonimo ha detto...

Il cuore è implacabile, non s'arresta mai di fronte alla necessità, anzi meglio non conosce la necessità...il cuore vive della disgrazia del divenire, della punta di spillo ad un passo dalla giganteria dell'aerostatico pallone...BOOM. KABOOM. Che meraviglia!
E l'amore è la rappresentazione più estrema che un cuore può sovraeccitare e digrignare nel sangue.

C'è che non esistono grandi o piccoli sentimenti, esistono "i sentimenti" dal momento in cui l'individuo insedia il proprio potere su di una pulsione primigena...e qui la maggior parte degli uomini casca perchè c'ha sempre bisogno d'un commento o di un favore per render sacro qualcosa che vive di suo lontano dai patimenti della ragione...ci vuole il cuore! ci vuole la passione e la vita incantata! Lontano dalle civetterie e dallo scatolame della Crai! Darsi al cuore! Evviva gli uomini fuoriclasse che non hanno atteso una parola per metterla nel cesto!!

bisogna telare per capirci qualcosa dell'amore, il silenzio...ottima grazia per dar quel peso che negli occhi porta chi ama davvero, il poveraccio, il clown poco prima della scena. Il filibustiere di lì a poco della truffa

Così l'amore si da per sempre e non si placa nella custodia del petto, va oltre e raggiunge il battito lontano...così vicino

"ella m'appar seppur così lontana...presente" Campana

Anonimo ha detto...

Trincia-Senna