Io oggi appena mi sono svegliata nel pomeriggio, dovevo scrivere questo - mi batte il cuore. farmaci forse.
E tu abbracciavi quel mulo come se fosse l’ultimo esemplare dell’universo, ne accarezzavi il crine, e lui dimenava il collo; c’era un cielo limpido di sopra, e anche oggi le nuvole avevano fatto i loro giochi, e si erano mescolate nei ribaltamenti degli amanti sui prati tagliati.
E dire che l’amavi, ti ricordi quanto?
Le chiedevi se anche a lei piaceva quella bestia, lei camminava li vicino e ti chiedeva di andare a mangiare, i rumori di stoviglie si alzavano dalla casa, c'era la musica la musica, e lei era bella.
Tu guardavi la bestia, e la tua amata si era vestita a festa, lo sapeva – gli importava solo che tu la vedesi. Non ha mai capito uno scioglimento di crine.
Era un altro amore il suo, e dire lei anche lei ti amava.
Eppure non capiva, ma ti amava.
Erano altri estati, ma già sapevi che, ne avresti avuto voglia e dovevi rinunciarci.
Che ne avrai voglia e ti sembrerà l’unico motivo per cui sei sulla terra. E vivrai, ogni giorno perché ne avrai voglia; e una vita non basterà per non avere quello che si vuole. Nemmeno per avere quello che si vuole, così tanto.
Capivi che mentre toccavi il tuo mulo - nervo – scuro, collo che scuote i muscoli e cielo - Sentivi chiamare il tuo nome per il pranzo, sorrideva dall'uscio e non badava a nessuna nostalgia, dire che già lo era, tu capivi -
che certe cose le avrai con il tempo, certe alte, non le avrai mai.
10 commenti:
barbar
è innanzitutto una questione appunto di tempo. Poi anche di spazio.
Per invecchiare, serve tempo.
Per compiere novantanni, serve tempo.
Per compiere novantanni serve lasciare passare il tempo.
Proviamo. (sono a 57....)
Beh poi quello che c'è, succede, dentro questo lasso di tempo, è un altro discorso.....
Succede sempre qualcosa, bisogna vedere cosa.
La mia canzone forse la preferita è "avec le temps" di Leo Ferrè...
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Col tempo sai,col tempo tutto se ne va
Non ricordi più il viso,non ricordi la voce
Quando il cuore ormai tace a che serve cercare
Ti lascio andare,forse meglio così
Col tempo sai,col tempo tutto se ne va
L'altro che adoravi,che cercavi nel buio
L'altro che indovinavi in un batter di ciglia
E tra le frasi e le righe e il fondotinta
Di promesse agghindate per uscire a ballare
Col tempo sai,tutto scompare.
Col tempo sai col tempo tutto se ne va
Ogni cosa appassisce e mi scopro a frugare
In vetrine di morti,quando il sabato sera la tenerezza rimane senza compagnia.
Col tempo sai,col tempo tutto se ne va
L'altro a cui tu credevi anche un colpo di tosse
L'altro che ricoprivi di gioielli e di vento
Per cui avresti impegnato anche l'anima al monte
A cui ti trascinavi alla pari di un cane
Col tempo sai tutto va bene
Col tempo sai,col tempo tutto se ne va
Non ricordi più il fuoco non ricordi le vocie
Della gente da poco e il loro sussurrare
Non ritardare copriti con il freddo che fa.
Col tempo sai col tempo tutto se ne va
E ti senti il biancore di un cavallo sfiancato
In un letto straniero ti senti gelato
Solitario ma in fondo in pace col mondo
E ti senti ingannato dagli anni perduti
E allora tu,col tempo sai...non ami più
barbar
è, per me, sorprendente come taluni poeti, scrittori, artisti, riescano in poche righe sintetizzare i fatti della vita, una vita, anche la tua.
Si, questa poesia è anche per me. grazie
Gisy,
sono commossa e colpita, mi hai mosso dei ricordi...
un bacio
Petite B.
un mio amico dice che "la paura ti fotte il cervello"
vero
ciao cara, ti ho scritto una mail, mi raccomando attendo tue
@ Paolo - verissimo. e' come avere un immenso che deve trovare spazio nel terreno umano.
Un po' come la parola "ti amo" per i veri innamorati.
@Petite - son felice di servire umilmente a qualcosa (ogni tanto)
@ Eli - la paura fa più male del male certe volte. detto-fatto :)
una costante irresistibile che fa nascere improvvisamente il più bel fiore, la paura dev'esserci con i suoi denti aguzzi e deve trovare spazio in ognuno di noi senza mai essere scacciata o abbandonata a se stessa...la paura è la fame che l'individuo non riesce a sfamare, non si sa per quale motivo ma ce la portiamo addosso dalla prima notte in camicia fino all'ultima in mutande e buiotta. Motore di sorpresa, istinto fugace che tutto traduce e tutto porta all'infinito dei sensi, conosci il terrore e sei pronto a godere di tutto e a mangiarti la luna e la faccia del mattino tra le coperte roventi e impiastricciate di sogni stupendi.
Trincia senna
Senza paura non può esserci godimento. Di questo ne son convinta anch'io,anche se è un discorso lungo e sottile.
Solo dopo il "ti amo" possiamo avere quella meravigliosa paura di infrangere il patto, non prima, prima ano. Tutto è niente, senza l'idea della perdita.
La paura ci aiuta a evitare i guai. Ci mantiene vigili. Solo che ha il brutto vizio di soverchiare la ragione al punto che si richia di cadere dalla padella alla brace, o fare sciocchezze.
Quando dico ti amo non ho più paura. E' il senso dell'azzardo, o la va o la spacca.
spacca...
troppe cose da leggere, troppo poco tempo...
centellinerò e tornerò
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