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22 gennaio 2008

La cosa più bella

La cosa più bella è che Cristina sia tornata.

Cari, vi sento calorosi più che mai, ed è bello davvero.
Alla fine mi sto convincendo che la bellezza ha che fare con il bene, anche se so benissimo che si potrebbero scrivere tesi e tesi, che per altro son giù state scritte, da menti non del tutto deficienti diciamo - sulla bellezza del male.
Ma forse proprio perché è più semplice cadere "nella fascinazione" del male, quando si riesce a cogliere la perfezione del bene esiste qualcosa di veramente miracoloso che dà un senso ai giorni, perché si diventa parte del mondo come mondo e non come gerarchia di subordinazione, cosa che il male invece credo implichi.

E' molto difficile. ma esiste e lo sto provando per motivi diversi, non stante certi ci sia la morsa del malessere che attanaglia, ma non bisogna dare retta, non più di quanta ne vada data.

Sapete quelle leggende metropolitane, quando si parla di spiriti, che non va bene soffrire troppo per i morti cari, che tanto più si soffre più si legano le anime ad una condizione di errante , e incatenante, nostalgia del mondo perché la materia che fu cara non lascia andare e è ancora sotto una sorta di sguardo?

Bé ecco, io penso che lo stesso bene che si prova per le persone care che sono ammalate, o in condizioni strane, delicate, posano davvero influenzare l'andamento delle cose, come se l'amore dovesse per forza di cosa essere ascoltabile, per forza.
Io ti amo, cosa te ne vai a fare?
ma se questo è il tuo scopo davvero, ti lascerò andare, amandoti sempre e comunque, ma solo dopo che saprai che dovevi. Prima no, ti tengo, ti tengo stretto, perché qui puoi dare ricevere ancora amore, se lo sto pensando, c'è qualcosa di vivo che non ti devi perdere.

Io vedete, credo che ci debba essere uno scopo, in tutto questo caos, nelle gioie de nelle sofferenza, e dire che non la pensavo così, ma ora davvero, dopo che Cristina è tornata , e mi rendo conto quanto una cosa ritrovata possa avere un valore così immenso, così immenso che nessun oro può compensare - allora sì - mi vien da dire ha senso.

Come non avrebbe senso che Andrea questo amico, per cui provo u affetto, un bene, e una stima veramente unica; non posso pensare che quello che è successo non abbia alcun senso.
ce l'ha sicuramente nella sua tragicità. Ma di certo si sveglierà, starà bene, perché per me non può essere diversamente.
Un ragazzo che a 22 anni conosce tutto Thomas Bernhard, ma non lo conosce e basta l'ha capito con una profondità che ho trovato in davvero poche persone, e dire che T.B: non è da da tutti, nemmeno da grandi - non può non avere più sensi per una sciocchezza del genere. ma naturalmente non è solo questo, sembrerebbe ridicolo dirlo.
Noi incontriamo genitori, amici, parenti, disgrazie, grazie, amici in modo tale che ci possano dire qualcosa, nel bene e nel male di funzionale a qualcosa che noi di sicuro consciamente non sappiamo.
Beh ecco io credo che Andrea, così si chiama questo mio amico, se in questo momento è capitato per questo difficile passaggio, è perché ne avrà bisogno, egli insegnerà delle cose. Quando dico che davvero non avrebbe senso, lo penso e son pure sicura che la sua vita sarà scrivere, non so di cosa, ma sicuramente scrivere, allora questo è funzionale.
Vi lascio con un pezzo bellissimo che ha scritto e mi ha dato qualche mese fa su Nabokov La vera vita di Sebastian Knight e così capirete che quando dico che a 20 anni poco più certe cose se si sanno" con il cuore vuol dir qualcosa, che non può abbandonarci nella desertificazione del senso.
Chissà che il nostro bene, non gli faccia bene.
Noi siamo qui o no?

Grazie Antonio, Ilaria tanto ancora, e Gerardo che mi ha lasciato via mail un pezzo bellissimo che metto qui

Signore, hai mai desiderato morire?
Sai cosa vuol dire: non farcela più,
perché il male è troppo grande, e amaro,
da renderci tanto infelici?

Dice un midrash antico che a volte
tu fai, a sera, delle nostre preghiere
un tappeto disteso nel cielo
e sopra tu pure ti prostri e preghi;

e questa sarebbe la tua preghiera:
"Di tanto male vi chiedo perdono, uomini..."

Pensa al tuo popolo in mezzo al deserto:
"Fossimo morti per mano del Signore
in terra d'Egitto": per tua mano, Dio,
amante della Vita!

Oh, le preghiere che salgono da tutti i deserti
dopo questo andare, e andare...
come sono le preghiere di queste moltitudini
di braccati, di deportati, di torturati, di uccisi?

Anche di te noi abbiamo pietà,
perché devi avere il cuore che scoppia,
e le notti che certo piangi per noi!...

Fino a farti pane, nostro cibo,
e a dirci: "Mangiate, alzatevi
ché lungo è ancora il cammino".

E noi andiamo ancora,
forti del tuo cibo:
solo perché tu ci ami
e noi ti amiamo,
Dio fatto in tutto simile a noi.


David Maria Turoldo

4 commenti:

SerialLicker ha detto...

lo sai, una cosa sembra accomunare davvero tutte le religioni, quella che i cristiani chiamano "comunione dei santi". Fai del bene a qualcuno, a qualcosa, e aggiungi bene al mondo e tutto il mondo ne beneficerà.

Come l'hai spiegato tu, però, è emozione
un abbraccio da uno sconosciuto, felice che tu abbia aggiunto del bene al mondo

Anonimo ha detto...

voler bene davvero e amare intensamente e con generosità è una cosa così difficile da trovare ...
in bocca al lupo ad andrea.
e buona fortuna anche a te.
è un periodo di grandi cambiamenti, difficile, certo. cerca di tenerti vicino solo le persone che ti amano senza porre condizioni.

*

Anonimo ha detto...

Grazie a te, Gisy, questo post mi ha emozionato tantissimo, forse perché si sente che ti è venuto proprio dritto dal cuore. Ho letto la recensione di Andrea su Nabokov e, unita alle tue parole, mi ha trasmesso non tristezza ma una grande energia, una voglia di fare. Anche se non lo conosco, spero con tutto il cuore che anche Andrea, come Cristina, ce la faccia. Speriamo davvero che tutti questi nostri pensieri possano in qualche modo aiutarlo.
Riguardo al senso, è vero, a volte tutto appare assurdo e insensato, non si sa neanche dove sbattere la testa, poi basta poco (o tanto!) e tutto appare sotto un'altra luce, ogni cosa s'incastra nell'altra e tutto ci sembra così bello e pieno e sensato, anche il dolore.
Spesso le esperienze terribili (come le malattie o addirittura il coma!) portano a questo, anche a me un "soggiorno" in ospedale tre anni fa ha cambiato la vita.
La cosa che mi resta più impressa di questo post? La capacità di stupirsi, di farsi domande, di cercare... e di vivere. Un bacio :-)

Gisy ha detto...

@Serialliker - io credo che dovrebbe venire spontaneo, purtroppo non è sempre così, però è davvero un senso immenso quando lo si percepisce.

@Ilaria - cara, io lo spero, lo spero con tutte le energie possibili. Che il bene si debba sentire. che nulla è sprecato, nulla.
Per questo forse vale la pena pure di soffrire, almeno a fin di un bene.credo davvero, che alcune esperienze ci debbano servire da lezione, e dobbiamo coglierle.
Da ieri ho la febbre :( tra i 38,5 e i 39,5 variabili, sono distesa sul letto, e però io non lo so, ma son pi fiduciosa che altre volte.

Abbraccio