Ben prima della scoperta delle leccorniose dritte del nostro Learco Pignanoli riguardo le apparenze; un altro si occupò di citare le gloriose vicende in vita poetica-letteararia e sesso-sentimental di Moravia. Sergio Saviane l'autore - che mi è saltato fuori in un'edizione (forse che sia merito dello stesso Learco? Mah...) della Sugar con il titolo tenetelo ben in mente "Moravia Desnudo".
E' una pubblicazione del '76 e quindi faticosa da recuperare - però se la trovate nevale la pena. Sono bruscolini rispetto tafani quello che dice il buon cuore di Learco rispetto Saviane.
Se lo trovate non lasciatelo sfuggire, fa crepare del ridere! Ed è tutto su Moravia...
Cito qui alcuni passi (puf puf)
Cap 2 pag 65
(parlando di come tratta il sesso Moravia nei libri) Il lettore finisce a non credere più a quello che resta leggendo anche se sapiamo che è di bocca buona. Moravia se lo deve ficcare bene in testa. Aparte che poi il sesso non è il suo forte. Avrà un po' di esperienza nel soliloquio a mano, come ci ha mandato a dire con Io e lui, ma per il resto siamo fiacchi. e' curioso questo Moravia, va tutto il giorno in televisione e nelle librerie romanzesche a far dibattiti sul sesso e sulla pornografia, e poi, quando si mette a scrivere, non è capace di tirare fuori un solo personaggio che fa l'amore, non so al tramonto, o al mattino presto,o fa un'acrobazia col corpo umano. Solo di notte, nella solita posizione, tutto in fretta come i conigli, e magari a luce spenta , come fanno i suoi coetanei di sesso Antononi o il suo amico Fellini, che se non va a farsi un raspone a Rimini, non fa nemmeno i Vitelloni o Amrcord.
(...) Nemmeno in Io e lui, che è un romanzo di 400 pag, sull'organo sessuale, a a parte quell'orrendo e letterario coito con lo specchio e l'acqua minerale, che è poi una masturbazione e descritta pure maluccio, non c'è mai una chiavatina, nemmeno una a pagarla oro.
Cap 3 pag 71
(...) e arrivò così anche "La noia" che è la cascata del Niagara di vetro, ma in cui c'è anche il primo gatto parlante, un'altra sottile creazione di Moravia disneyano più fantasioso e intendo (...) "Il gatto parlò. Voglio dire che volgendo indietro il capo e guardandomi negli occhi, emise un lungo e molto espressivo miagolio, al tempo stesso patetico e ragionevole, che pareva dire"Perché mi fai questo?". Il miagolio così esplicito e così eloquente, ebbe il potere di farmi istantaneamente vergognare. Mi pare di ricordare che persino arrossii. Presi il micio in braccio, lo portai io stesso al piatto e ce lo lasciai a mangiare i pace i suoi pesciolini.
In Francia o in Inghilterra, ma anche in Svizzera uno scrittore che d'improvviso si mette a parlare col gatto e arrossisce istantaneamente col miagolio esplicito ed eloquente, lo prendono e lo buttano nel fiume, in Italia invece, al di fuori dei vicentini, che, appena vedono un gatto lo mangiano, gli dicono che è geniale.
I critici, che di solito parlano da soli e se vedono i gatti non arrossiscono come Moravia, ma se li portano a casa per la foto otto pose sul divano buono, gli fanno subito la recensione : l'editore Bompiani gli stampa il libro; e quelli del Corriere infine, che i gatti parlanti li assumono come Condirettori, lo mandano in Africa come inviato speciale a scrivere articoli etnico politici.
Il guaio è che Moravia, tirato com'è, appena gli dicono che c'è un viaggio gratis si mette un giubbotto, le scarpe da deserto, prende la Dacia e parte., tutto contento, e poi scrive in coppia tanta di quella roba che metà basterebbe per riempire 200 gazzettini 170 resto del carlino.
(...)
A pensarci bene però, sarebbe meglio che l'Afro-ciociaro parlasse sempre con i gatti perché appena è solo, comincia a fare delle poesie.
(...)
Dice Siciliano, presentando il "desnudo" e informandoci anche che il massimo romanziere scrive quasi esclusivamente per lui " da qualche mese Moravia scrive poesie. La prima che scrisse me la mostrò a metà giugno: un poemetto a lunghe lasse, sette cartelle dattiloscritte, il titolo "Ricordo dell'Idroscalo", e il sottotitolo "L'assassino di Pier Paolo Pasolini ha detto in un'intervista al corriere della sera che sa di aver ucciso un grand'uomo, che è pentito che vuol leggere i libri di Pier Paolo Pasolini"
Fa tenerezza pensare a Moravia che entra furtivo a casa di Siciliano per mostrargli segretamente il suo ultimo parto, come un'educanda delle orsoline mostra le sue poesie all'amica, in cerca di una parola amica e incoraggiante.
Ma Siciliano continua " Da quando è morto Pasolini, Moravia è perseguitato dalla necessita di ricostruire i movimenti interni del delitto".
(.....) Dice la poesia e ( e cerchiamo di tenercela bene in mente perché sono i primi versi di Moravia)
No, non hai ucciso un grand'uomo non hai ucciso neppure un uomo, hai tentato di uccidere te stesso senza riuscirci. Ti stava davanti l'hai guardato e hai creduto di vedere te stesso proprio te stesso come in uno specchio con la tua miseria la tua ignoranza la tua astuzia la tua abiezione e allora ti sei odiato per quello che eri per quello che non eri per quello che non potevi essere ti sei odiato...
Dopo aver raccontato questo Siciliano chiede per conto di quelli del "Tempo" come mai finita la poesia è andato proprio in Mongolia.
Moravia: " Lo sai, in Unione Sovietica sono depositati in rubli i dei diritti d'autore dei miei libri. Bisogna pure che li spenda"
...
Bene ragazzi stare i qui a citare tutto il libro da quanto mi diverte, questo è nulla confronto - ma son le due e mezza e c'ho sonno. Dopo tutto sto Moravia passa pure la voglia delle seghe (fai da te). Dormo i stess
Bravo l'autore-curatore che purtroppo non c'è più, ma ci ha lasciato davvero una critica azzeccata con ironia . Ma tornerò con altre chicche...
:) nite cari
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1 giorno fa
10 commenti:
Bel post.
mai sopportato Moravia come scrittore, men che meno come des-crittore di "tensioni sessuali"...
penso che la sua fortuna la si debba, soprattutto, al suo credo politico e l'appoggio ricevuto dal Partito...
ma in tal senso, non c'è solo il caso Moravia...
molti scrittori o pseudoartisti, e realtivo carrozzone di critici, ha cavalcato l'onda politica favorevole, così come la politica cavalca pseudointellettuali per avere pezze d'appoggio culturali alle quali fare riferimento per spalmarsi sul sociale...
insomma, Moravia, come altri, "artisti" solo per scambio di favori...
alla fin dei conti, un piccolo borghese come borghese era scandalizarsi per quel che scriveva...
vabbè, sarebbe un discorso lungo, ma mi fa piacere che tu abbia messo in luce il suo vero valore, o disvalore, ad essere precisi...
ciao Gy, e per te tutto quel che desideri dal nuovo anno, te lo auguro di cuore...
bye
@ Alessandro - diciamo che si parla da sé ! :) non ho aggiunto nulla se non il fatto di farlo conoscere.
e ste cose van diffuse...io credo.
@ Violazione - eccome non lo sappiamo? Roma l'ho trovata uan città generosa, anche personalmente; e si va a finre che quando tutti fan "pac pac" sulla spalla - tu sai benissimo che sei sotto un ricatto del lassamo fare - tanto nnoi stammo bbbene così"e non ci rompere le scatole con il dovere che se no ti buttiamno fuori, e non ti conviene (neppure a te)"
Sul fatto del piccolo borghese son troppo d'accordo - forse si doveva chiudere in bagno a chiave per farsi delle raspe tremende, pure le raspe al buoio magari.
Ma ci sarebbe tanto da aggiungere un pò alla volta lo farò...
Questa la lascio tratta dal Pignagnoli
evviva Learco
Opera n. 121
L'ultima moglie dello scrittore Moravia, Carmen Llera, ha scritto un libro di lettere a suo marito Moravia, però quando lui era già morto. E in una lettera gli ha scritto: "Ho saputo che eri morto dalla radio. Quella sera ho mangiato delle patatine che detesto e ho chiesto a un uomo di farmi l'amore ma lui non ha voluto". Il libro delle sue lettere è stato pubblicato da un'importante casa editrice italiana, dove nessuno si vergogna più di niente.
Ha dei vantaggi individuali molto forti (se ci entri), del resto si capisce quando uno c'è dentro beh...non gli conviene fare il contro-cultura-corrente.
Però Moravia è davvero Cioceria massaia-pummarola mi commuovo con il gatto che torce la nuca all'indietro e miagola.
Queste cose lette a voce alta non le trovate patetiche?
Solo patetiche? Patetiche esileranti se vuoi.
Se sei fatto di acido forse ci puoi trovare qualcosa non so, forse son i miei antidepressivi che mi fanno partire a ridere ai versi banali, senza capo né cosa, solo con la smania di andare a capo senza (coda! appunto).
Davvero molto interessante il tuo blog, mi piacerebbe leggere le altre cose che scrivi...Ho letto che stai per scrivere un libro, di che si tratta?
Un bacio. tornerò a trovarti presto. f.
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buffo, Moravia mi ricorda la mia prof di liceo imbufaliota contro il suo presunto genio letterario, perchè "è riuscito a dedicare un intero romanzo al suo membro". A quattordici anni e rotti, all'inizio mi chiedevo "membro di che cosa", pensando ad associazioni, club o partiti... dev'essere che immaginare la mia prof di liceo che parla di "quel" membro mi risultava difficile quanto al tuo amico critico dire qualcosa di positivo su Moravia...
(e comunque uff, i critici)
lo voglio trovare questo libro!
Moravia non mi è mai piaciuto molto, ma ammetto che nemmeno mi dispiaceva prima di leggere "La noia", probabile che sapesse fin troppo bene l'argomento...
Sono arrivata a metà che non ne potevo...
buon anno,
baciuz
@ Woland - Romanzo finito da un pò di mesi. ma c'è tempo c'è tempo.
@ Seriallicker - ne ho conosciuti di presunti geni che son degli imbecilli capiti benissimo; il problema è quando gli imbecilli vengono creduti (o fatti credere) dei geni.
Leggete Moravi a voce alta e vi renderete conto! Almeno spero per voi eh eh
@ Petite - come dire niente di più coerente con il titolo...
Mi piace molto moravia. Sto studiando Il disprezzo, la noia e l'attenzione. L'attrice del film la noia di Godard mi piace un casino.
"e' curioso questo Moravia, va tutto il giorno in televisione e nelle librerie romanzesche a far dibattiti sul sesso e sulla pornografia, e poi, quando si mette a scrivere, non è capace di tirare fuori un solo personaggio che fa l'amore, non so al tramonto, o al mattino presto,o fa un'acrobazia col corpo umano. "
Beh... è anche drammaticamente bello per questo. Comunque la scena in cui nel disprezzo, del 1954, Battista spia sua madre spogliarsi, sfidando la censura, ha aperto la possibilità di rappresentare liberamente il sesso in Italia. Gisy, è stupendo tutto quello che fai, soprattutto le interviste :-).
Fai passar un po' dianni. Poi mi dici.
Grazie x i complimenti, fan sempre piacere.
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