In queste ultime settimane, mi pare che "la brutta cronaca" si dia veramente da fare. (forse scelta dei giornalisti, però fa pensare)
E non posso non riprendere anche un altro argomento che tempo fa avevo accennato.
Ma davvero la cattiveria, il cinismo, il sadismo pure - non è in aumento?
Che sia davvero solo una questione che causa notizie continue, ci sembra "un mondo " più cattivo di quello che in realtà è sempre stato?
Non credete che i modelli imitativi di molti ragazzi stiano diventando davvero deleteri, dove il cattivo è sempre colui che ha la spada, colui che decide, il re del mondo, e se così non fosse non andrà mai da nessuna parte?
Questo mi pare un messaggio base.
Premetto che detesto i bonismo, o il falso bonismo, sono a favore dei buoni sentimenti se questi non sono esasperati, così come credo che i sentimenti "cattivi" anche di odio siano naturalissimi - e se gestiti in un certo modo possano portare ad amare più forte altre situazioni in antitesi, o si possano anche questi gestire in maniera più salutare di quanto non possa venire proposto in genere.
Son veramente stata molto male per l'episodio di questo ragazzo "sequestrato", pesantemente torturato e tutto quello che sapete, da un gruppo di ragazzi tra i 15 e i 17 anni a Brindisi. (Operazione Golgota è stata poi chiamata)
Io non so, mi viene come un senso di impotenza devastante di fronte a tanta cattiveria, del tutto gratuita- a tanto cinismo, senza poi il minimo rimorso a quanto sembra.
Naturalmente vale uguale per quel fatto di Treviso , dei custodi di una villa che son stati uccisi da tre extracomunitari - pure lì ricorrendo, prima della fine a della violenza divertita.
Naturalmente sono vicende terribile che non si possono mettere sullo stesso piano, per un impossibilità di confrontare le culture.
E in Italia non parlo di ignoranza del tipo "non so quando è nato Napoleone",ma di quell'ignoranza viscerale, quella sentimentale ed emotiva spesso distorta.
Pure Hitler non era uno stupido, fuori di testa con la sua logica sì, ma non stupido, eletto appunto con una maggioranza che la dice lunga - forse più sugli altri fiduciari che su di lui a questo punto.
Questi casi, odierni - credo questo siano proprio il frutto dell'ignoranza emotiva che pian piano si sta diffondendo, come una malattia. Dove più "fai male" più sei vincente, più sei cattivo di fatto, tieni le redini e comandi. Sono molti messaggi che passano dalla televisione, dagli spot.
Per non parlare che una carica di cattiveria - l'essere umana per sua natura naturalmente già ce l'ha di suo.
E credo sia innegabile, spesso è solo tramite la cultura quindi la parte più razionale che si riesce a "cambiarsi" anche nelle emozioni più primordiali.
Ma se poi pure la parte "plagiata"viene istruita dei modelli di merda, c'è ben poco scampo.
Facevo caso pure alle pubblicità, mi è capitato di notare che spesso il fare invidia viene detto e ripetuto, come un tuo vantaggio, di consumatore che se appunto hai quel prodotto "dovresti fare invidia" e nello specifico dicevano " "farete invidia a amici e parenti".
Questo ci dice altre cose...
Come i nomi di moltissimi profumi hanno a che fare con aggettivi che di solito vengono usati come negativi, ma associati ad "una valore" che è la bellezza,la conquista, il danaro diventano subito carte vincenti "Egoiste" - "Contraddiction"- "Obsession" - " "Per l'uomo che non deve chiedere mai" - e vari altri che non ricordo - poi i gelati dei sette vizi capitali,e più o meno funzia così.
Hanno la virtù di imprimere UN peccato come IL desiderio, un peccato che a questo punto nemmeno si sceglie troppo. Poi certo un po' questo senso può esserci sempre stato larvatamente, offuscato, ma non così opprimente e ovunque.
E ora tornando a questi fatti di cronaca, nulla può tornare indietro, e hai voglia di denunce, ma chi può ripagare simili crimini davvero? Ridare indietro un corpo, la vita che sarebbe stata senza quell'episodio.
Nessuna moneta può ripagare quelle vite, che siano continuate o meno.
E anche il danno ulteriore dell'omertà, che si doveva tacere, che la vita rovinata è quella di quei ragazzi aguzzini - non di chi ha subito.
E' una violenza sulla violenza, l'impossibilita di fare giustizia cercando semplicemente il diritto di essere una persona; senza altre pretese.
Scusate, ma poi rispetto al mondo e alla bontà di qualcuno di superiore, posso anche avere qualche riserva.
Il dolore degli altri, in una prospettiva "cosmica" non è meno dolore.
Ma naturalmente questa visione non ci è possibile, e egoisticamente parlando sappiamo tutti benissimo che è meglio che resti di altri. E che vuole vita come dice De André "Il dolore degli altri è sempre dolore a metà"
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1 giorno fa
15 commenti:
siamo nella merda e se oggi è uguale a ieri allora siamo nella merda da un bel pezzo
Eh nella melma totale, questa è una bella frase però.
assurdo che accadano cose del genere... brividi da gelo..un caro saluto
roberto
Ti ricordi gli sms di quella volta che stavi viaggiando in treno? il bambino che dava certe risposte alla madre? io credo che, purtroppo, una buona parte di colpa l'abbiamo noi genitori, parlo naturalmente di certo bullismo esasperato. Le prime esperienze con l'altro da sè si hanno in ambito familiare, e troppo lassismo o, forse, disinteresse da parte dei genitori riguardo al comportamento dei figli la dice lunga. Io sono della generazione che se ti prendevi un raffreddore, c'era il rischio come mimino di un'urlata, perchè sicuramente te l'eri preso per non aver ascoltato la mamma, te l'avevo detto di non giocare tutto il pomeriggio nella neve, o così impari a non metterti la sciarpa, ecc..
Esagerato, sì, però adesso, quando le parole non hanno effetto, qualche piccolo calcetto nel culo forse manca...
Ciao Gi
@ Roberto - purtroppo non sembra più tanto assurdo :(
@ Cri - saper educare i figli oggi credo sia davvero molto più difficile di un tempo.
In ogni caso la comunicazione di massa ha una potenza davvero straordinaria che (ri)porta un buon annullamento del lavoro individuale dei tentativi di educazione sui figli.
Poi probabilmente sta alla persona stessa (figlio cresciuto) trovare il coraggio e l'intelligenza, di "staccarsi" individuare la differnza - ma è molto meno semplice oggi.
Ora è pure reato dare una sberla ai figli mi pare, nelle scuole è tutto cambiato, non si possono più bocciare i benedetti figli perfetti, se no i genitori se la prendono coni prof.
Si leva ogni possibile responsabilità.
E visto che tutto sembra possibile, proprio come un videogioco, dove il morto pigi "start again" - poi cosa cambia in fin dei conti...
Non so, Gisy, credo che certe efferatezze siano sempre accadute e che nonostante tutto, oggi si viva con più civiltà di un tempo in cui magari certe notizie non erano "notizie" (come per noi oggi) ma normalità.
Poi certo c'è un problema educativo enorme che forse prima non c'era (anche perché a lungo i bambini non sono stati neanche riconosciuti come persone con una loro specificità e proprie esigenze, ma solo come esserini da far diventare in fretta adulti e secondo schemi rigidi)...
non saprei dire se la violenza sia effettivamente in aumento e se sia solo un effetto di realtà (agenda setting, si dice in gergo) deciso dai media.
So invece che provo il tuo stesso identico scoramento, accantonando il buonismo anch'io e ritenendo rabbia e violenza sentimenti non tossici se trattati adeguatamente.
Alla fine ho stabilito che l'unico mondo per sentirmi meno impotente sarà fare un figlio (a tempo debito)e vedere se riesco a farne una persona buona e civile..Per il resto, cerchiamo di fare le brave almeno noi senza prendercelo troppo nel didietro.
Non è un mondo peggiore,solo che le brutture hanno un eco ben diverso con la diffusione scriteriata delle notizie.
Ho in sorte di vivere a pochi km dalla famigerata Garlasco che da qualche tempo non è altro che il bacino dell'ennesimo caso mediatico dove una disgrazia fa da trampolino alla voglia di fama di certi meschini individui.
Io per un giornale ci scrivo e ti giuro che, potendolo fare, schiverei con cura la cronaca più nera: ci sarà chi si sente gratificato, io personalmente mi sento sempre fuori posto a patteggiare col male altrui. E non è buonismo, è buon senso. Comunque hai scritto cose sensate...ed è azzeccato parafrasare De André. Un altro le ha chiamate "Apocalissi Private" perchè è sconcertante accorgersi che il mondo tira avanti quando il tuo sta cadendo in frantumi.
Le infamità son sempre state commesse. Solo che adesso si sanno di più. Poi ci sono il sensazionalismo, e non faccio fatica a credere che ogni tanto ci sia una moda nel divulgare certi tipi di cronaca nera. Naturalmente, esclusi i giornalisti presenti.
Forse è per questo che tanta gente diventa cinica, insensibile: perché se ne sentono troppe, diventa un peso troppo grande da sopportare.
Comunque le persone buone resistono. Non tutti i ragazzi vengono su demotivati, svogliati o teppisti. A dar retta alle voci dell'epoca sulla mia generazione, dovrei essere in galera da 10 anni e tossico, magari malato! Sono incensurato, in buona salute. Non santo, ma nemmeno diavolo. Sarà così anche per le prossime generazioni, che rideranno delle divisioni che intercorrono tra la gente oggi.
I due fatti di cronaca che menzioni hanno, purtroppo, in comune la violenza brutale e prolungata, il sadismo dei carnefici nel vedere le loro vittime soffrire, urlare dal dolore. Fino alla morte nel caso dei coniugi a Treviso. Siamo nella melma totale? Ogni epoca ha la sua melma. Ovvio che quella che viviamo noi, ci fa più impressione. Poi leggendo nel passato capita che fosse uguale o peggio. Oggi siamo immediatamente informati, ecco che forse, sapendo, e vedendo la tv, i parenti gli amici delle vittime, affranti, ci colpisce tutti immediatamente. La cronaca, più è vicina a noi, maggiormente ci colpisce. E purtroppo in giro per il Mondo di violenza c’è né tanta.
Poi magari quello che tv e giornali nazionali mettono in maggior risalto in certi periodi, come adesso il bullismo o certo tipi di violenza tra i giovanissimi, forse un po’ c’era in ogni generazione. Nel caso di Brindisi si tratta proprio di delinquenti, purtroppo.
Concordo che purtroppo forse ora la tv manda ai ragazzi dei segnali non sempre educativi, e quindi nelle famiglie dove anche i genitori non sono presenti come educatori, e magari anche la scuola che frequentano al di là della didattica non riesce all’educazione nella vita, allora i problemi possono essere maggiori.
fare i genitori..
provare per credere,io non posso lamentarmi mio fig.studia all'università a reggio e posso ritenermi fortunato perchè è abbastanza responsabile.ma sin da piccolo l'ho seguito nei suoi hobby,anche se questo mi è costato sacrifici,i giovani sono pieni di impegni studio sport divertimenti .
mio figlio suona la chitarra ,quando non aveva la patente l'ho sempre portato,collaboravo al momtaggio e smontaggio del palco ,voleva dire ritornare molto tardi.andava a ballare ero sempre disponibile a fare l'autista,potrei aggiungere altri miei compiti per dargli dei valori sulla vita.
ritorniamo all'argomento ,ora i nuovi genitori sono disponibili a fare questi sacrifici???,seguono e vigilano sul comportamento del figlio,o in maniera egoistica non vogliono fare rinuncie,se poi aggiungiamo le coppie separate che litigano su tutto, o genitori che si drogano .
la televisione esagera ok deve dare notizie ,ma spesso crea dipendenza alla ai fatti accaduti,basti pensare che si è creato turismo per andare a vedere i luoghi dove sono avvenuti uccisioni di bambini .questo e cinismo.
gisy hai ragione ,siamo dei deboli se appena fanno la pubblicità di un nuovo prodotto tutti corriamo altrimenti non viviamo più e....
intanto vuotiamo il potafoglio
willi
Dite che certe cose sono sempre esistite. Bella consolazione.
Mhhhhh, le vostre risposte mi fanno pensare parecchio.
Sembrate abbastanza d'accordo nel dire che certe atrocità son sempre esistite allo stesso modo.
Però è innegabile che la cultura del momento cambia l'approccio emotivo, e sentimentale di chi ci vive in mezzo, quindi anche l'agire che è dettato da un sentimento.
Io son abbastanza giovane, ma non giovanissima da poter ricordare che a scuola ai maestri si doveva un certo rispetto.
Non si rispondeva come "ti tira" al prof di turno.
C'era ALMENO INDIVIDUALMENTE più disciplina.
E' vero che ogni epoca ha la sua piaga, sia la guerra, siano i soliti casi di Mafia e malavita organizzata ecc ecc.
Ma son quasi sempre gruppi o "istituzioni" che partono con un principio malsano al fine di ottenere (senza giustificare il fine)un potere di un qualche tipo.
Ora mi riferisco ad un contesto nazionale, perché è chiaro che altri paesi e culture e altre sarebbero fuori campionatura.
Nell'individualità, in genere l'aggressività se non è "guidata" da un gruppo è meno aggressiva.
Ma se i modelli imperano con questo suggerimento, trascinato alla grande da questo cazzo di modello Americano, e noi sempre dietro, dove i vincenti sono coloro che hanno un attributo negativo fatto vincente...
I genitori oggi non hanno davvero lo stesso tempo di un tempo..e nemmeno la stessa volontà.
O almeno un tempo anche se non c'erano i genitori le famiglie che erano più grandi tra nonni zii che spesso vivevano tra le stesse mura, oggi si abbandonano facilmente ai videogiochi e alla tv. Anche in quei posti dove si potrebbe trovare molte altre alternativa allo svago.
Con la distruzione del senso della comunità famigliare, e contemporaneamente al lasciare il singolo all'istruzione emotiva un fenomeno di massa, non ci si può aspettare grandi cose. I genitori si deresponsabilizzato,dicendo già da subito che il loro figlio è il migliore in assoluto e non può peccare invece di riprenderlo, con le conseguenza che si fanno poi anche trattare male dai figli stessi.
Come dite - è vero chele atrocità son sempre esistite, ma è la "coscienza" singola oggi che è in grave pericolo. Avendo dei "mentori" annoiati post '68 nostalgici di rivoluzioni e con l'idea di fare della libertà - tutto sommato una sottrazione di responsabilità.
Poi naturalmente per fortuna,a non vale per tutti. Ma fa pensare.
Arkadius - sì certo i media non fanno altro che far delle disgrazie dell'audience senza alcun rispetto per i coinvolti (altro fenomeno americano), ma la sensazione è davvero di perdita delle redini.
Io sono agnostica, ma devo dire che l'annullamento assoluto del senso di colpa, è un fatto socialmente grave.
Permettimi di fare un plauso alla tua lucida analisi. Quello che personalmente volevo evitare è il classico discorso "si stava meglio quando si stava peggio", non che lo stessi facendo tu ma ammetterai che il rischio di prendere quella piega è sempre dietro l'angolo. Dal mio punto di vista ciascuno di noi è potenzialmente uno stronzo, sono tutt'altro che un simpatizzante di Hobbes ma quella favoletta dell'Homo Homini Lupus è una verità sacrosanta. Dunque poniamo fine alla questione, è così da sempre.
Resta quindi da processare la tendenza allo sfacelo e al disinteresse, quella che ti fa difendere i figli a spada tratta perchè tanto "sono bravi ragazzi" (anche se magari hanno pestato a sangue qualcuno...ma era un gioco).
e quel senso di mancanza di disciplina (ma preferisco usare le parole Onestà e Correttezza, anche se non vanno di moda) che poi andrà ad avvelenare anche la libertà stessa. Ho l'impressione che la superficialità stia prendendo troppo piede e la cosa non mi piace affatto. Ben vengano dunque spunti di riflessione come questo.
Sì, è proprio così, ma fa parte della leggerezza del sentire purtroppo. E non so come si potrebbe tornare indietro.
Shu - in questo post - diceva che cmq se si fanno dei figli si deve cercare di tirarli su nel miglior modo possibile - io mi sentirei di dire che sarebbemeglio trattanersi dall'averli.
Poi vabbè, capisco che la biologia ha sempre una data importanza anche sulla volontà, e diventa volontà stessa.
Ogni frase puà essere d'effetto, bella, apparentemente banale interesantte, ma senza una tesi articolata sappiamo bene che può voler dire tutto e il suo contrario...
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