Case fatte, come vecchie donne.
Essere grandi, passanti presuntuosi
Fatica, fosforo per le stagioni.
E tu pensavi alla gatta che si rotolava al sole.
Quegli occhi, fessure
In cui ci entrava il mondo,
Sfatta felina, di gonne all’ultimo stadio
Come sesso fatto, dove quando.
Morte orgasmo, tu sospiravi,
e io pure. Era giorno, una sera.
Un ponte le nostre scarpe due a due.
Vicini i dialetti,
io ridevo, ma non stavo bene sai.
Eppure è un bel ricordo.
3 commenti:
Mi sembra giusto che il corrispondente al messaggio abbia una voce.
"Della gatta soppesavo la morbidezza, ed i taglienti artigli. Le nostre scarpe appaiate, mentre noi intenti in sospiri e sbadigli. L'aria non mi mancava, entrambi vicini a di Morfeo le braccia. Morfeo, Zeus, Quetzalcoatl... divinità, ziqqurat, zigulì. Sogni, ed associazioni di idee. Rilasciate nel momento di noi due, la piccola morte e la fine di ogni altra percezione. Solo tu, per me, nell'universo buio."
Alla prossima, un giorno chissà...
Vicina è la mia partenza, più lontano il ritorno. Di codesto virtual luogo conserverò il ricordo. Meno male che torno tra una decina di giorni, altrimenti la nostalgia alla lunga mi opprimerebbe...
Baci!! Concedimi l'augurio di buone feste. Ciao!!
cosa c'è di meglio che riconoscerci vivi
dell'esitenza sentirsi scaldati
che sia dolore
che sia piacere
non c'è ricordo che possa esser brutto
non c'è momento che vorrei cambiare
perchè io c'ero
esistevo...
antonio...beh questa è davvero bella,
C'è l'analogia della gatta, l'orgasmo - ma decidamente qui c'è ritmo. Queste cose che scrivo io qui ora, non si pensi siano poesie eh, son pensieri che mi vengono in un meomento della giornata, che mi suonano bene, ma son decisamente CHIP rispetto a mettersi al lavorio serio!
Però c'è bisogno anche di questo se no non lo scriverei del resto...
viol -non c'è ricordo che possa essere brutto mhhhhhhh
nn so. Sai a volte il passato ha solo il fascino del passato.
Certo non è sempre poco.
Dipende com'è passato.
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