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IN LIBRERIA

01 ottobre 2006

Bagatelle per un Massacro


Leggendo questa versione di Bagattelle per un Massacro (editrice AURORA) [l'altra edizione Guanda (1981) era stata esclusa dal commercio, se non da consultare solo tramite biblioteche], mi sono accorta che c'è qualcosa che non torna, e se qualcuno di voi per caso l'avesse letta e ne sapesse qualcosa; magari potesse darmi delucidazioni.

Bagatelle per un massacro è stata pubblicata nel 1937, ed esattamente a pag 42 di queta edizione compare scritto questo (e premetto non è un'introduzione, post-fazione o altro, ma testo in teoria di Celine):

"Che cosa domanda tutta questa folla moderna? Domanda di mettersi in ginocchio davanti all'oro, allo sterco !...Ha il gusto del falso, dell'artificioso, della fesseria farcita, come nesuna folla ha avuto in tutte le più arretrate civilà... di colpo, la si rimpinza e ne scoppia... E tanto più nullo, tanto più insignificante è l'idolo scelto, tanto ha più probabilità di riuscire sul cuore delle folle... tanto più la pubblicità si attacca alla sua nullità, la penetra, ne produce l'idolatria!... Sono le superficie più lisce quelle che prendono meglio la pittura... si fabbrica un Giuseppe Stalin, un Lindon B. Johnson, una Jaqueline kennedy, un John Kennedy (li si uccide quando non servono più), come una Joan Crawford, Sofia Loren; stesso procedimento, stessa sfrontatezza senza truppa, stessi ebrei che tirano i fili..."

Capite anche voi che c'è un'incongruenza mica da poco consideranto che la prima pubblicazione è del '37. Come avrebbe fatto Celine a citare certi nomi, di ben altri tempi?
Io non lo so, il tono generale del libro ed è meraviglioso è suo (come solo il Celine magno riece ad essere), ma è come se fosse stato integrato da qualcun altro, quello che ho citato è un esempio ma ve ne sono altri. La versione Guanda non era certo così...

Trovo sia comuqnue scandaloso che con tanti libri che si pubblicano di così "bassa lega" si debbano ancora escogitare dei sotterfugi o ricorrere a beghe per trovare o pubblicare opere di questo valore letterario, che possono essere condivisibili o meno, ma è letteratura e non vedo perché anche oggi debba essere così difficile accederne.

Comunque Se ne sapete qualcosa fatemi la cortesia di informarmi...

Grazie G.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Non l'ho letto, ma davvero incredibile!
Hai provato a scrivere all'editore?

La cosa che + mi fa sorridere e' il nome della Loren affiancato a Stalin e Kennedy. eheheh

Baci

Gisy ha detto...

Sì, fa davvero ridere, infatti mi sa che non c'è soluzione, è inspiegabile questa verve aggiuntiva...scriverò all'editore mah...

Ah per la mostra. E' una figata sembra la casa della pimpa davvero!

Certo che abitarci deve essere allucinatorio...

USELESS ha detto...

Ma lo sai che io l' ho letto proprio in quell' edizione...
preso in biblioteca, ma non mi sono accorto mentre lo leggevo, forse ero troppo dentro nel delirio Celiniano per avvedermi di un "particolare" veramente incredibile! ..
P.S: Vedere che una BONAZZA come te legga Celine e citi Carmelo Bene
mi ridà un pò di speranza...e chiaramente di di-speranza

Anonimo ha detto...

Credevo di essere il solo ad aver rilevato quest'incongruenza! Infatti, quando preparavo la mia tesi di laurea su Vichy (ahimè, molti anni or sono!), ebbi modo di visionare quella stessa edizione del libro, trasecolando -come te- dinanzi ad inesattezze ed anacronismi.
Sono convinto che "Aurora" rientrasse entro il novero composito della stampa alternativa di destra anni '70 /'80, come si può intuire dalla matrice anarco-nichilista che caratterizza l'introduzione. Complessivamente, si tratta di una versione poco affidabile, da un punto di vista filologico, anche considerando come la traduzione di Céline sia estremamente difficoltosa, e certo fuori dalla portata di chiunque non disponga d'una conoscenza articolata della lingua francese e delle sue molte particolarità argotiche e gergali.
Purtroppo, la manipolazione che abbiamo dinanzi, dimostra una volta di più l'inutilità di ogni politica censoria...Meglio sarebbe stato garantire il lettore mediante un serio apparato critico (magari affidato ad uno studioso dichiaratamente di sinistra) ed una rigorosa ricostruzione del testo originale. Anche perchè, come ho avuto modo di constatare ed esporre all'interno della tesi, i cosiddetti pamphlets rivestono un ruolo importantissimo all'interno dell'economia letteraria céliniana, in particolare sul piano della dilatazione del periodo, della decostruzione sintattica e dell'utilizzo della punteggiatura: la forma dialogico-monologante (ancora involuta in "Viaggio al termine della notte" e "Morte a credito") emerge proprio nel periodo 1937 - 1943, e particolarmente grazie alla sperimentazione effettuata con le opere "maledette".
Se si confrontano le opere degli esordi con un lavoro concepito e realizzato durante la maturità qual'è "Féerie pour une autre fois" (titolo anche questo sciaguratamente scomparso dagli scaffali delle librerie italiane, dopo la pregevole pubblicazione Einaudi), il valore laboratoriale dei pamphlets emerge senza alcun dubbio. Così come alcune parti di "Guignol's band" (soprattutto la straordinaria descrizione del "maquerau" Cascade, cui gli altri protettori hanno affidato le proprie prostitute per arruolarsi) paiono estrapolate direttamente dalle pagine di "Bagattelle", opportunamente epurate da ogni paranoia antisemita.
Anche il dialogo tra Férdinand, Monocle ed un terzo personaggio che apre il romanzo iniziale della trilogia, "D'un chateau l'autre", pare largamente mutuato da certe pagine de "L'école des cadavres", quasi a conferma dell'importanza che l'esperienza tratta dagli avvenimenti prodottisi a seguito della pubblicazione dei libelli non cessò di esercitare sull'autore.
Chiudo questo mio piccolo intervento riportando che, secondo quanto mi disse un vecchio libraio parigino, sarebbe stata proprio la vedova di Céline, Lucette Déstouches, ad opporsi in ogni modo a qualsiasi tentativo di ripubblicazione francese di "Bagattelles", che essa considerava -con orrore- quale scaturigine di tutti le peripezie attraversate dalla coppia in seguito alla Liberazione.

Gisy ha detto...

Eh sì, ma queso succede anche perché siamo in Italia. Io credo...

Anonimo ha detto...

che strano, proprio sabato mi sono imbattuto in questo libro su una bancarella di pezzi d'antiquariato. l'edizione era la prima italiana, ma la richiesta di 100 euri mi ha convinto a lasciarlo dove si trovava. ho letto tempo fa la versione Guanda, reperita in biblioteca, ma non ho notato se anche lì fosse citata la Loren. ciao!

Gisy ha detto...

Eh, attenzione infatti. Questa è una sola tremenda,a nch'io c'ero cascata non per 100 euri però.
Guanda è buona invece

Anonimo ha detto...

bè, l'edizione che ho trovato era proprio quella del Corbaccio, con la scritta "barricata individuale"... però coi 100 euri proprio non ci siamo! mi accontenterei della versione Guanda, non sono un collezionista e immagino che quella avrà un prezzo più umano... ho provato a convincere quelli della biblioteca a vendermi la loro copia, ma non ne hanno voluto sapere: certi bibliotecari sono davvero senza cuore! semplicemente lui è uno scrittore che amo profondamente, quando mi imbatto in qualcosa di suo mi dispiace trattenermi! ciao!

Anonimo ha detto...

L'edizione "Aurora" appartiene ad un certo "underground" di destra degli anni '70/80, come è stato giustamente rilevato. L'edizione "Guanda" è quella più rilevante dal punto di vista letterario. Se non ricordo male, dovrebbe esistere anche una edizione "All'insegna del Veltro", piccola casa editrice di Parma, sempre nell'ambito della destra radicale.

Complimentommi per le letture.

Anonimo ha detto...

Credo sia disponibile la versione in francese al seg, link:
http://vho.org/aaargh/fran/livres4/bagat.pdf

Visto il sito però non so dirti se sia affidabile o meno. Comunque in questa versione francese non compare l'anacronismo da te evidenziato nelle versione italiana.

Anonimo ha detto...

è un'edizione "abusiva" quella di Aurora. Non ha neanche registrato l'isbn ed è stampata da neofascista. Il traduttore si è preso diverse libertà. Poi per chi, come me, ha anche la versione di Corbaccio tradotta da Pontiggia, si capisce al volo che la qualità dell'edizione Aurora è bassissima.
Per chi scarica le cose da aaaargh.com: sono siti di neofascisti e revisionisti.

Gisy ha detto...

Sì, in ogni caso è importante segnalarlo, per chi chiaramente si imbatte inconsapevolmente in questa edizione.

Anonimo ha detto...

Si infatti. Anche perchè leggo che c'è chi la vende a cifre assurde, neanche fosse l'edizione originale in francese :)
Ho visto che il commento lo hai messo anche su anobii.com ;)

Gisy ha detto...

Ah per certi venditori i collezionisti sono una manna...occhi aperti...

Su Anobii, beh sì, ho pensato: dove se non lì...visto che ci sono certi commenti così entusiasti sul "céline" di questa edizione... :)