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21 maggio 2010

Un po'st

Torno a scrivere un po'st.
Le cose non è che sono migliorate, solo che poi un pochetto ci si abitua agli sfaceli, e agli sfaceli non c'è nulla che ci si possa fare. Io non bevo, ma in questi momenti di sfacelo mi piacerebbe che mi piacesse bere. Forse è l'immagine che mi attira, l'immagine di uno che se ne frega e se la gode mentre tutto va allo sfacelo, quindi che beve godendosi lo sfacelo non tanto per dimenticarlo.
Poi oggi passeggiavo a Bologna che come ogni venerdì c'era il mercato e una tipa ad alta voce diceva all'amica mentre lei era vestita palesemente kitsch "guarda che roba trash che c'è" .
Beh non faceva una piega dal suo punto di vista, una ragazza in accademia entra e ci dice che un camionista l'ha inseguita mentre era in bicicletta fino farla cadere, poi è intervenuto un vecchietto col bastone a dirgli di non importunarla. e lui, il camionista li ha mandati affanculo tutti e due.
Del resto c'era un bel sole. E pensavo che tante cose si perdono, che le tragedie si sfiorano ogni istante e quindi alla fine quando uno si lamenta non può far altro, ma del resto parla sempre di ciò che è non di ciò che per un attimo ha perso\preso.
mai come in questo periodo mi pare davvero inutile chirdere che cosa si farà, in un certo senso avere tutte quelle certezze cosa sarò\farò da grande vorrei sempre rimandarle alla morte, e del resto non so se abbi senso averle mai se non quando si deve disegnare alle elementari per darsi un senso che mai ci abbandona.
Però poi ache il dolore, beh serve, serve a molte cose, sennò penso che anche Cesare Pavese non avrebbe fatto i suoi capolavori, ma del resto lui era Cesare Pavese per noi, lui per se stesso era uno sgorbio di sofferenza seppur con la sua lucida consapevolezza.
però poi penso quanta poesia, e un po' di quel petrolio è divenuto oro, non solo per lui che nell'operazione Mida non è riuscito, ma soprattutto per tanti dopo.
Oggi ci potrebbe essere tempo per sé?
Sì certo, tanti comodi, tanto lusso anche abbastanza a buon mercato, ma il respiro? Qualcuno che ama davvero non mi pare abbia molto spazio oggi, io penso questo sia un grande problema, e forse il mio timore più grande è quello di rinunciare all'amore perché  tutto è fatto oggi per non sentire, e in quest'anestesia quanta morte travestita da benessere e "ce l'ho fatta", "sei dentro, sei fuori" ecc, ecc, ecc.

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