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30 settembre 2010

Nel silenzio

Molto tempo che non scrivo,
e ormai dopo molto tempo che non  scrivo - scrivo che è moto tempo che non scrivo una cosa un po' tautologica a pensarci :)

Scrivere può essere una distrazione, una ricerca di sé, Pavese scriveva che scrivere unisce "il parlare a sé stessi e parlare ad una folla".

Le cose da dire sono sempre tante, o meglio le emozioni sono sempre tante e sembra che si rischi di banalizzarle a scriverle su un blog,.
Se  si scrive di nostalgia l'attenzione cade, e la nostalgia quello di ciò che non è stato è sempre il mio sentimento più forte.

Penso a tante cose, nei dormiveglia confondo le case in cui ho abitato negli ultimi 10 anni e sono 4-5 diciamo, più mi tornano in mente le stanze in cui ho passato gli anni prima, e la testa fa una grande amalgama, fottendosene di quando era prima e quando era dopo, le aspettative giovani, superate sbaldracacte al vento, l'aspettare qualche riconoscimento da chi ti vuole bene, e forse dalla tua famiglia, forse il tasto più dolente della mia vita,

C'è un mio carissimo amico che dice che la famiglia di per sé è sempre qualcosa di doloroso, anche quando è bella e va tutto bene. Non è mai stato il mio caso, ma è una cosa troppo vera.
La famiglia riporta all'idea di quell'unità impossibile da perdere, al senso emotivo, sentimentale e morale dello stare al mondo, comunque sia.
Quando ho fatto tutto quello che ho fatto, la mia libertà nel bene e nel male penso parta proprio da questo, nel non essermi sentita moralmente vincolata a degli affetti troppo vicini di ordine famigliare, mentre ho sempre preservato con molto scrupolo il bene di quelle persone a me vicine amici e fidanzati che nel corso del mio tempo mi hanno accompagnato e sorretto, che hanno per forza di cosa moralità differenti anche se in certi punti non del tutto dissimili nei tuoi riguardi di quelle che può avere un vero genitore.

Insomma tutto questi caos, dal quale Nietzche diceva che origina stelle, non sempre appunto "si splende" ci sono a mio avviso due possibilità che corrono in sensi opposti, o rischi di annientarti proprio per mancanza di un ordine etico-morale, o con una forza che può solo giungerti dal cuore ti costruisci daccapo ex novo diciamo.
La fortuna altro punto cruciale della vita di tutti noi, per me cos'è la fortuna, ci ho pensato per rispondermi che non è il benessere, ma la fortuna è incontrare le persone giuste, quelle che non ci abbandonano, quelle che sempre potranno essere il nostro sostegno e la nostra porta d'uscita,
E forse una fortuna ancora più grande la consapevolezza di questo, di non essere mai soli. seppure il silenzio ah quanto è importante.

Nel silenzio tutto il tumulto passato macinato dal cuore diviene poesia.

06 settembre 2010

Questa intervista alla Santacroce

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