
E' una pubblicazione del '76 e quindi faticosa da recuperare - però se la trovate nevale la pena. Sono bruscolini rispetto tafani quello che dice il buon cuore di Learco rispetto Saviane.
Se lo trovate non lasciatelo sfuggire, fa crepare del ridere! Ed è tutto su Moravia...
Cito qui alcuni passi (puf puf)
Cap 2 pag 65
(parlando di come tratta il sesso Moravia nei libri) Il lettore finisce a non credere più a quello che resta leggendo anche se sapiamo che è di bocca buona. Moravia se lo deve ficcare bene in testa. Aparte che poi il sesso non è il suo forte. Avrà un po' di esperienza nel soliloquio a mano, come ci ha mandato a dire con Io e lui, ma per il resto siamo fiacchi. e' curioso questo Moravia, va tutto il giorno in televisione e nelle librerie romanzesche a far dibattiti sul sesso e sulla pornografia, e poi, quando si mette a scrivere, non è capace di tirare fuori un solo personaggio che fa l'amore, non so al tramonto, o al mattino presto,o fa un'acrobazia col corpo umano. Solo di notte, nella solita posizione, tutto in fretta come i conigli, e magari a luce spenta , come fanno i suoi coetanei di sesso Antononi o il suo amico Fellini, che se non va a farsi un raspone a Rimini, non fa nemmeno i Vitelloni o Amrcord.
(...) Nemmeno in Io e lui, che è un romanzo di 400 pag, sull'organo sessuale, a a parte quell'orrendo e letterario coito con lo specchio e l'acqua minerale, che è poi una masturbazione e descritta pure maluccio, non c'è mai una chiavatina, nemmeno una a pagarla oro.
Cap 3 pag 71
(...) e arrivò così anche "La noia" che è la cascata del Niagara di vetro, ma in cui c'è anche il primo gatto parlante, un'altra sottile creazione di Moravia disneyano più fantasioso e intendo (...) "Il gatto parlò. Voglio dire che volgendo indietro il capo e guardandomi negli occhi, emise un lungo e molto espressivo miagolio, al tempo stesso patetico e ragionevole, che pareva dire"Perché mi fai questo?". Il miagolio così esplicito e così eloquente, ebbe il potere di farmi istantaneamente vergognare. Mi pare di ricordare che persino arrossii. Presi il micio in braccio, lo portai io stesso al piatto e ce lo lasciai a mangiare i pace i suoi pesciolini.
In Francia o in Inghilterra, ma anche in Svizzera uno scrittore che d'improvviso si mette a parlare col gatto e arrossisce istantaneamente col miagolio esplicito ed eloquente, lo prendono e lo buttano nel fiume, in Italia invece, al di fuori dei vicentini, che, appena vedono un gatto lo mangiano, gli dicono che è geniale.
I critici, che di solito parlano da soli e se vedono i gatti non arrossiscono come Moravia, ma se li portano a casa per la foto otto pose sul divano buono, gli fanno subito la recensione : l'editore Bompiani gli stampa il libro; e quelli del Corriere infine, che i gatti parlanti li assumono come Condirettori, lo mandano in Africa come inviato speciale a scrivere articoli etnico politici.
Il guaio è che Moravia, tirato com'è, appena gli dicono che c'è un viaggio gratis si mette un
(...)
A pensarci bene però, sarebbe meglio che l'Afro-ciociaro parlasse sempre con i gatti perché appena è solo, comincia a fare delle poesie.
(...)
Dice Siciliano, presentando il "desnudo" e informandoci anche che il massimo romanziere scrive quasi esclusivamente per lui " da qualche mese Moravia scrive poesie. La prima che scrisse me la mostrò a metà giugno: un poemetto a lunghe lasse, sette cartelle dattiloscritte, il titolo "Ricordo dell'Idroscalo", e il sottotitolo "L'assassino di Pier Paolo Pasolini ha detto in un'intervista al corriere della sera che sa di aver ucciso un grand'uomo, che è pentito che vuol leggere i libri di Pier Paolo Pasolini"
Fa tenerezza pensare a Moravia che entra furtivo a casa di Siciliano per mostrargli segretamente il suo ultimo parto, come un'educanda delle orsoline mostra le sue poesie all'amica, in cerca di una parola amica e incoraggiante.
Ma Siciliano continua " Da quando è morto Pasolini, Moravia è perseguitato dalla necessita di ricostruire i movimenti interni del delitto".
(.....) Dice la poesia e ( e cerchiamo di tenercela bene in mente perché sono i primi versi di Moravia)
No, non hai ucciso un grand'uomo non hai ucciso neppure un uomo, hai tentato di uccidere te stesso senza riuscirci. Ti stava davanti l'hai guardato e hai creduto di vedere te stesso proprio te stesso come in uno specchio con la tua miseria la tua ignoranza la tua astuzia la tua abiezione e allora ti sei odiato per quello che eri per quello che non eri per quello che non potevi essere ti sei odiato...
Dopo aver raccontato questo Siciliano chiede per conto di quelli del "Tempo" come mai finita la poesia è andato proprio in Mongolia.
Moravia: " Lo sai, in Unione Sovietica sono depositati in rubli i dei diritti d'autore dei miei libri. Bisogna pure che li spenda"
...
Bene ragazzi stare i qui a citare tutto il libro da quanto mi diverte, questo è nulla confronto - ma son le due e mezza e c'ho sonno. Dopo tutto sto Moravia passa pure la voglia delle seghe (fai da te). Dormo i stess
Bravo l'autore-curatore che purtroppo non c'è più, ma ci ha lasciato davvero una critica azzeccata con ironia . Ma tornerò con altre chicche...
:) nite cari